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giovedì 24 gennaio 2013

Campania. Cosentino: Schifato da Silvio. "Io l'ho salvato lui mi ha tradito". Luigi Cesaro? con lui ho chiuso, definitivamente

Politica. Cosentino: Schifato da Silvio. "Io l'ho salvato, lui mi ha tradito". Luigi Cesrao? Con lui ho chiuso, definitivamente


A casa dell'ex sottosegretario, escluso dalle liste del Pdl: "Pugnalato alle spalle, non muoverò un dito per le elezioni". E dice: fui io a intervenire dopo il caso Noemi, ma era nulla rispetto a quello che è venuto fuori dopo

di CONCHITA SANNINO- La Repubblica - 

Nicola Cosentino
ex Sottosegretario all'economia Pdl

CASERTA,24 gennaio 2013  - La fase down è ancora lontana, e anche il Cavaliere può attendere. Nicola Cosentino scivola per la casa silenziosa, ti fissa dietro il suo leggero strabismo. "Mi sta cercando da ore, Berlusconi. Lascia messaggi. Ma non rispondo. Sono schifato. Si è svenduto tutta la sua cultura garantista per un pugno di voti". "Ma io non muovo un dito per questa campagna". Ripensa alle ultime ore. "Una delusione enorme. Era tutto premeditato? Prima mi chiedono di dare il sangue, fare le liste migliori, allenare la squadra, essere pronti alla battaglia forte, poi zac, ti pugnalano l'allenatore". 

Le 11, Caserta, pioggia sottile. Il "casalese" risponde al citofono di un villino Novecento. Non c'è portiere, zero scorta. Cosentino è più spiazzato che aggressivo. "Ancora domande?", ride. Poi prevale l'educazione contadina, ti invita a salire, prepara il caffè, moglie e figli sono fuori, lui racconta. Della notte "allucinante passata tra Palazzo Grazioli e via dell'Umiltà tra domenica e lunedì". Degli sms con cui Marco Pannella e Marco Pugliese, i Radicali e il Grande Sud, gli offrivano "un posto in extremis per Camera o Senato, altro che smentite". E soprattutto: dell'"incredibile mutazione che ha avuto Berlusconi". Intanto, a pochi chilometri da questa casa con mobili decapati francesi e camino in pietra, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha appena dato inizio al secondo processo contro di lui. 

Cosentino, lei è stato ex sottosegretario Pdl, ex coordinatore regionale, tra 50 giorni sarà ex deputato e forse anche ex libero cittadino se la mandano in carcere. Perché finisce così la sua prima vita politica? "Perché sono stato bersaglio di un gioco delle parti, tra più parti. Ora mi difenderò bene nei processi, e mi vergogno di dire che non ho ancora letto con attenzione i miei atti (anche perché ho due avvocati di spessore), tanto mi fanno ridere questi pentiti. Ma chi se l'aspettava un tale trattamento dalla mia Pdl? Chi immaginava che Berlusconi potesse svendere tutti i suoi discorsi sulle garanzie per dedicarsi alle pulizie di stagione (strumentali), l'ultima vanità, dice qualcuno".

Dicono che lei non andrà a votare o annullerà la scheda. "Come faccio a rinnegare una vita? Questo no. Però non faccio null'altro. D'altro canto, non hanno detto che li danneggio se accosto la mia faccia alla loro? E poi non devo tenere conto delle riflessioni dei giudici? Qua finisco a Poggioreale...".

Lei era in trappola e non lo aveva capito? "Più ci ragiono, più l'ipotesi di un piano a tavolino si fa strada. Eliminarmi all'ultimo per evitare ogni contraccolpo. Mah. Berlusconi ha subito una specie di mutazione genetica, io non l'avrei ritenuto capace di calcoli miseri. Poi, sia chiaro, io non ammazzo il padre, ha le sue capacità, resta lucido e freddo. Il punto è che Cosentino, con tutti i suoi limiti e col marciume che vogliono buttargli addosso, mai avrebbe fatto questo". Squilla il cellulare, è la fedelissima addetta stampa Paola Picilli, appena divertita: "Senti, il Presidente non ce la può fare che tu non rispondi alle telefonate. Dice che vorrebbe avere "esclusivamente l'opportunità di dirti grazie!"". Cosentino: "Ah sì. Digli che non mi trovi. Anzi no, digli che mi hai trovato ma voglio stare tranquillo". Chiude: "Ai miei tempi si diceva: è il minimo sindacale".

Berlusconi non la teme? Lei è il Cosentino che ha messo a tacere le famiglie di Noemi Letizia e di Roberta Oronzo quando la parola "olgettina" non esisteva, quando un eventuale racconto di quelle minorenni minacciava tutto ciò che aveva costruito l'ex premier, lei è quello che faceva sparire i rifiuti... "Sì, io ho sempre risolto problemi, ma non ne ho mai creati al Pdl. Faticai tanto a convincere il sindaco di Terzigno, Auricchio, ad aprire la discarica sul Vesuvio, sennò veramente affondavamo tutti nella monnezza. E meno male: allora non c'erano le navi di rifiuti verso l'Olanda. Poi sì, tranquillizzai quelle ragazze...". 

Un eufemismo. Passò loro varie utilità, ne comprò il silenzio.  "Diciamo la verità, quelle due ragazze cos'erano a confronto di tutte... di tutto quello che è uscito dopo? Niente". 

Qualcuno sospetta che ci fosse lei anche dietro la talpa di Santa Maria Capua Vetere che procurò la "velina" dell'ignobile dossieraggio contro Dino Boffo.  "No, un momento. Stiamo parlando a cuore aperto, mo'? Non scherziamo, io di quella roba là non so niente". Altro squillo. C'è un'emergenza, richiama la Picilli. "Senti, vorrebbero che ti mettessi tu a ricomporre: hai visto no che la Carfagna spara contro Nitto Palma? Lo vogliono far fuori". Nicola alza solo di un tono la voce. "Ma non hanno capito che io mo' devo pensare a me? Si mettessero loro a riparare i cocci". E chiude.

Cosentino, dalla politica ha avuto tanto. Che cosa ha dato? "Ho dato moltissimo. Avrei potuto avere quello che era giusto"

Lei ha avuto in mano il partito in Campania.  "Sì, ma oggi potevo essere governatore della Campania. Se non ci fosse stato questo accanimento contro di me. Invece c'è Caldoro, un politico che rispetto ma che non ha nerbo, responsabilità".

Lei e i suoi presunti soci della P4, tutti inquisiti a Roma, faceste un dossier diffamatorio per azzoppare Caldoro. Ora potrebbe dire: oltre che un grave reato, fu un clamoroso errore."Certamente quella cosa ha segnato i rapporti, ma io dissi agli altri "buttate quelle carte". Io lì non c'entro, lo vedrete. E comunque Caldoro si vede che soffre ad amministrare, non è cosa sua, non ha migliorato in nulla le condizioni di vita dei cittadini campani. Basta vedere i rifiuti, i trasporti". 

Da 48 ore ha aggiunto un altro nemico in lista: Luigi Cesaro?  "Con lui ho chiuso, definitivamente. Solo questo".

Ora mi dice quale dei suoi fedelissimi se n'è scappato via con le liste gridando alla "porcata": Michele Izzo o Luciana Scalzi?  "Non avete capito. Lasci perdere Luciana o Michele, sono amici. Chi lo ha fatto, ha agito per proteggere il lavoro che avevamo fatto per settimane, per evitare quello che è successo dopo: quando sono scomparsi all'improvviso dalla lista alcuni nostri referenti perché ne entrassero altri".

Squillo. Ora al telefono c'è un tale Cardamuro, comitato contro le demolizioni. Nicola declina il suo invito: "No Cardamuro, no. Mi spiace: non partecipo a iniziative. Ve la caverete lo stesso. Anzi, ditelo a tutti gli amici: gli abusivi stanno sempre nel mio cuore".  

CWIP

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