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mercoledì 18 luglio 2012

Caivano: Mentre la Politica è spenta la terra brucia.

Caivano: La terra dei fuochi brucia ininterrottamente. La Politica fa solo fumo.. le nostre terre bruciano. 


La grande cantautrice Mina canta: parole- parole- parole... Canzone di gran successo ancora oggi a distanza di parecchi anni. Viceversa, in politica, questa canzone tradotta fa danni stratosferici. Difatti, in questo ultimo periodo, Caivano, ma come del resto tutti i paesi dell'area a nord di Napoli sembrano bruciare ininterrottamente sotto gli occhi di una Politica spenta da ormai due anni, cioè, dall'insediamento dell Sindaco Antonio Falco, nonchè Consigliere Provinciale. Tanti titoli, ma pochi fatti. Anzi, di fatti si vedono, quelli personali, la cosiddetta Casta, o meglio Parentopoli. Come scrivevamo giorni fa, parenti di Consiglieri, figli di impiegati e amici di comparielli ricoprono in questo periodo nerissimo della storia Caivanese posti di lavoro. Forse, anche di enorme rilevanza e responsabilità. Caivano brucia? e chi se ne frega.! l'importante è lavorare e favorire.... chi?? forse, la figlia di un noto tecnico del comune, non facciamo nomi per una questione delicata: "Lanna". Indiscrezioni, viene assunta in una ditta che proprio in questo periodo effettua lavori all'interno del Cimitero del Comune di Caivano. Ovviamente, nulla contro la figlia del tecnico Lanna, e nulla contro la ditta. Il lavoro deve essere garantito a tutti, per diritto, ma guarda caso la strana coincidenza. Tante coincidenze nell'ultimo periodo, tanto affanno, tante le rincorse tante le ansie affinchè possano essere tappezzati i tanti buchi da ricoprire, ma Caivano brucia, e insieme a Caivano anche la salute dei numerosi cittadini vittime di una classe politica non all'altezza della situazione. Voce a Padre Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde che, quotidianamente denuncia, allerta, segnala alle autorità competenti i vari roghi ma soprattutto le possibili soluzioni al problema. Purtroppo, per il momento, non ci resta che riscrivere , non ci resta che ricantare ai politici locali il solito ritornello, quello di una grande canzone: parole-parole-parole. 

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