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giovedì 1 dicembre 2016

Regione Lazio e Fondazione Pfizer Insieme per la salute degli studenti

Regione Lazio e Fondazione Pfizer Insieme per la salute degli studenti


di Eugenia Sermonti



Gli stili di vita degli studenti delle scuole secondarie di primo grado al centro del progetto realizzato per la promozione della salute e del benessere degli studenti di 23 Istituti comprensivi. 

Un considerevole numero di studenti, l’83,9% di quelli che hanno partecipato al progetto realizzato dalla Regione Lazio e dalla Fondazione Pfizer per la promozione della salute e del benessere degli studenti di 23 Istituti comprensivi, afferma di sentirsi in buone o eccellenti condizioni di salute. Rispetto alla propria alimentazione, riferisce di fare regolarmente colazione nei giorni di scuola, principio fondamentale di una corretta alimentazione, il 62,3% di essi, mentre il 20% la salta. Il 40% degli studenti mangia tutti i giorni frutta e verdura ed il 25% al massimo una volta a settimana. L’80% degli studenti riferisce di cenare tutti i giorni insieme ai genitori e solo il 22,5% riferisce di fare colazione con loro tutti i giorni. Poco meno del 40% degli studenti svolge attività motoria 3-4 giorni a settimana e il 16% pratica ogni giorno i 60 minuti di attività motoria raccomandata. Uno studente su 4 dichiara una sedentarietà superiore alle 4 ore al giorno, senza considerare le ore trascorse seduti a scuola. Una considerevole quota (40%) utilizza quotidianamente per più di due ore PC, tablet o smartphone per fare i compiti e per ‘chattare’; il 15,4% supera le 4 ore al giorno. Riferiscono di comunicare soprattutto attraverso Whatsapp e WeChat (il 76,3% li usa tutti i giorni) e non usare mai l’e-mail. La grande maggioranza (78%) dedica almeno un’ora al giorno ai video, fruiti attraverso TV, DVD, YouTube.

Questo un primo quadro dello stile di vita dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, ottenuto mediante il rilevamento realizzato a conclusione delle attività previste dal progetto ‘Sano chi sa’, promosso nel corso dell’anno scolastico 2015-16 da Regione Lazio attraverso 'Area Promozione e Prevenzione della Salute - Direzione Salute e Politiche Sociali' in collaborazione con la Fondazione Pfizer. Il progetto è parte del programma di 'Promozione della salute e del benessere nelle scuole' del 'Piano Regionale della Prevenzione 2014-18', ed ha promosso tra gli studenti delle scuole secondarie di primo grado una sana e corretta alimentazione, l’attività motoria e un utilizzo più critico verso i mass media, mentre nelle classi terze della scuola primaria è stata svolta un’azione specifica per incrementare il consumo di porzioni di frutta e verdura. Il progetto è stato realizzato in 23 Istituti Comprensivi nei quali, oltre alle specifiche attività realizzate in classe dai docenti adeguatamente formati da esperti delle ASL, si è svolto anche un incontro in plenaria con tutti gli alunni, tenuto da personale regionale e delle ASL ed hanno partecipato tre giovani atleti laziali, tra i quali Sonia Malavisi, campionessa italiana in carica nel salto con l’asta all’aperto.

Tutti i materiali didattici realizzati sono stati collocati e sono disponibili sulla piattaforma web: www.sanochisa.it. A conclusione del progetto, per gli studenti delle scuole secondarie di primo grado è stato organizzato un concorso creativo per l’ideazione di un elaborato sui temi dei corretti e sani stili di vita. È risultato vincitore del concorso ‘Uno stile Sano: immaginalo e promuovilo’ l’Istituto Comprensivo Zagarolo che ha ideato e realizzato un video. Nei giorni scorsi ‘Sano chi sa’ ha ricevuto il Premio Innovazione salute - S@lute 2016, Ambito educazione alla salute e al well being destinato alle eccellenze progettuali della sanità italiana. L’articolazione del progetto, l’importanza dei temi trattati in ambito sanitario, il coinvolgimento dei professionisti e degli studenti, ed i riscontri finora ottenuti, consentono di proseguire con il lavoro di 'Promozione della Salute e Sani stili di Vita in ambito scolastico'. 

Meno figli in Italia: ma la colpa è di papà che trascura la salute

Meno figli in Italia: ma la colpa è di papà che trascura la salute


di Matilde Scuderi


Prof. Ermanno Greco

Quindici coppie su cento sono infertili e nella metà dei casi dipende dall’uomo. Mentre però la donna ha fin da piccola l’abitudine dei controlli periodi dal ginecologo, nell’uomo l’unico momento di screening era un tempo il servizio militare. Oggi si assiste così da una parte a una sottovalutazione delle condizioni di salute e dall’altra a un aumento di fattori e abitudini di vita che minano la salute riproduttiva del maschio e di riflesso della coppia. Non a caso gli ultimi dati ISTAT parlano di appena 485.780 bambini nati nel 2015 (quasi 17 mila in meno rispetto al 2014) con una media di 1.35 figli scesi dall’1.46 del 2010. A 18 anni già il 25-30% degli uomini presenta patologie che potranno condizionare la possibilità di avere figli da adulto. Le cause più conosciute della diminuzione della capacità riproduttiva maschile sono la riduzione del numero (sotto a 15milioni) e della motilità (meno del 40%) degli spermatozoi, secondo le ultime indicazioni dell’OMS. «Tra i motivi di più recente scoperta c’è l’alterazione della morfologia della testa degli spermatozoi, che rende molto difficile la fecondazione naturale, poiché non riescono a penetrare all’interno degli ovociti», spiega il professor Ermanno Greco, direttore del Centro di medicina e biologia della riproduzione, European Hospital di Roma, e presidente del Convegno sulla Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), che si tiene a Roma il prossimo 16 dicembre.

«La soluzione in questo caso consiste nel micro iniettare lo spermatozoo direttamente dentro l’ovulo femminile, tramite metodica ICSI. Un’altra causa di infertilità è la mancata integrità del DNA contenuto nella testa degli spermatozoi. Si è visto infatti che in moltissimi casi di infertilità maschile o di insuccesso di programmi di PMA, in cui embrioni di ottima qualità non erano stati in grado di impiantarsi all’interno dell’utero, gli spermatozoi presentavano una frammentazione, ossia una vera e propria spaccatura della doppia elica del DNA». Questa alterazione del DNA è dovuta ad un aumento dei radicali liberi presenti nel liquido seminale, legata a diverse patologie come il varicocele, ovvero la dilatazione delle vene del testicolo, con reflusso di sangue e aumento della temperatura, nociva per una normale formazione degli spermatozoi. E poi il criptorchidismo, che rappresenta la mancata discesa alla nascita di uno o di entrambi i testicoli nel sacco scrotale. Da non sottovalutare anche le infiammazione della prostata, che fanno aumentare la concentrazione di globuli bianchi all’interno del liquido,e anche gli errati stili di vita come il fumo e l’alcol e le droghe, spesso prese insieme, l’obesità e il consumo di anabolizzanti, che si diffonde sempre di più anche tra i minorenni. «Un altro fattore non trascurabile è l’età paterna - prosegue il professor Greco - oggi sempre più importante, in quanto la coppia decide il proprio programma riproduttivo in età avanzata. Questo ulteriore fattore risulta estremamente importante, poiché l’ovocita presenta una vera e propria capacità riparativa nei confronti del danno degli spermatozoi, che però diminuisce con l’aumentare dell’età materna. Quest’ultima infatti comporta un aumento significativo delle anomalie cromosomiche che sia naturalmente sia in vitro danno luogo ad embrioni che generalmente o non s’impiantano o abortiscono».

La scienza però è arrivata in soccorso anche di queste coppie e se ne parlerà al convegno di Roma in maniera approfondita, dove sono in programma anche sessioni di incontro con esperti del mondo delle istituzioni, dei media, del diritto e specialisti delle diverse branche (dall’oncologia alla nutrizione). Infatti con la cosiddetta diagnosi genetica preimpianto è oggi possibile distinguere gli embrioni sani da quelli malati e quindi trasferire nell’utero materno solo quelli sani con percentuali di impianto che si aggirano intorno al 60/70%, anche trasferendo un singolo embrione. «L’azoospermia, ossia l’assenza totale di spermatozoi - conclude il professor Greco - rappresenta sicuramente la forma più grave di alterazione riproduttiva maschile ma oggi una buona parte di questi pazienti può ancora avere un figlio proprio. Si è infatti potuto constatare che circa il 70% di essi hanno ancora spermatozoi vitali nei testicoli, che si possono estrarre con procedura microchirurgica (TESE, MICROTESE) ed iniettare in vitro direttamente all’interno degli ovociti. Particolare attenzione deve essere riposta a tale tipologia di pazienti,poiché alcuni di loro possono essere affetti da patologie genetiche, che potrebbero compromettere la salute del nascituro, se non si procedesse ad un programma di diagnosi genetica sull’embrione».La terapia con sostanze antiossidante è oggi quella maggiormente impiegata per migliorare le caratteristiche quantitative e qualitative degli spermatozoi e quindi per migliorare sia la fecondazione naturale che quella in vitro. Va effettuata per almeno 60/70 giorni e ha lo scopo di ridurre la concentrazioni di radicali liberi nel liquido seminale.

Becchi, dietro questa riforma c'è il golpe di Napolitano

Becchi, dietro questa riforma c'è il golpe di Napolitano


di Paolo Becchi



La revisione della Costituzione ha un obiettivo politico ben preciso: è il tentativo di portare a compimento in modo legale quel colpo di Stato architettato nell'estate del 2011 dall'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il sostegno della Banca centrale europea (BCE). Non bisogna infatti dimenticare che la mente della riforma in corso non è certo Renzi, che è un mero esecutore, ma Napolitano, che sino alla sua peraltro meramente formale uscita di scena è stato il vero Capo del Governo, rispetto al quale prima Monti, poi Letta e infine Renzi sono stati solo dei docili strumenti.

La riforma costituzionale e la legge elettorale, il cosiddetto Italicum, sono strettamente legate, e hanno un unico obiettivo: realizzare ciò che Napolitano si è prefissato già dal 2011, vale a dire l'instaurazione di un regime postdemocratico, in cui il potere sarà affidato a un Primo ministro dotato, all'interno, di poteri pressoché assoluti e, all'esterno, completamente sottoposto ai diktat dell'Unione europea e della finanza globale.

Al posto di un governo democratico si vuole dunque un governo oligarchico che sappia applicare con rapidità le direttive di Bruxelles, come JP Morgan, nel documento che di seguito citiamo, invitava a fare: le costituzioni del dopoguerra come la nostra avevano una connotazione troppo pericolosamente socialdemocratica, per questo devono essere cambiate. Ricordate? Era stata proprio la società finanziaria americana, nel 2013, a dare le indicazioni fondamentali all' Italia: le costituzioni mostrano una forte influenza socialista, aveva scritto, «che riflette la forza politica che i partiti di sinistra hanno guadagnato con la sconfitta del fascismo». E ancora: «I sistemi politici nelle periferie mostrano parecchie delle seguenti caratteristiche: esecutivi deboli; Stato centrale debole nei rapporti con le regioni; protezione costituzionale dei diritti dei lavoratori; sistemi di consensi basati sul clientelismo; e contemplano il diritto alla protesta contro i cambiamenti allo status quo politico. La crisi ha illustrato a quali conseguenze portino queste caratteristiche. I Paesi della periferia hanno ottenuto successi solo parziali nel seguire percorsi di riforme economiche e fiscali, e abbiamo visto esecutivi limitati nella loro azione dalle Costituzioni (Portogallo), dalle autorità locali (Spagna), e dalla crescita di partiti populisti (Italia e Grecia). \ Quando la crisi è iniziata era diffusa l' idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica. \ Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei Paesi del Sud, e in particolare le loro Costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell' area europea».

Noi, periferia, dobbiamo cambiare la Costituzione per favorire le politiche di JP Morgan e dei centri di potere finanziario mondiali. Tutto ciò è riconosciuto esplicitamente dallo stesso Governo italiano. Basta riprendere la relazione illustrativa al disegno di legge di revisione costituzionale presentato dal Governo al Senato l'8 aprile 2014, ove si motiva la necessità della riforma con: «Lo spostamento del baricentro decisionale connesso alla forte accelerazione del processo di integrazione europea e, in particolare, l' esigenza di adeguare l'ordinamento interno alla recente evoluzione della governance economica europea e alle relative stringenti regole di bilancio», parole del Presidente del Consiglio.

La legge di revisione costituzionale rende ora ancora più "domestica" l'Unione europea. Adegua il linguaggio dell' art. 117, comma 1, al nuovo ordine giuridico europeo, discorrendo di ordinamento dell'Unione europea. Ma soprattutto tesse nuove, fitte, relazioni tra lo Stato e l'Unione europea. Attribuisce alla legge bicamerale, approvata cioè da entrambe le Camere, la competenza ad approvare la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Ue. Attribuisce al Senato, che non sarà più eletto direttamente, il concorso all' esercizio delle funzioni di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l'Unione europea. Diventa chiaro che così saremo totalmente sottomessi all'Unione europea. Uno Stato sempre meno sovrano, con un governo sempre meno rappresentativo. Questo è, in effetti, l' obiettivo che si intende raggiungere.

Italia sotto attacco finanziario? Perché Draghi non ci può salvare

Italia sotto attacco finanziario, perché Draghi non ci può salvare



Un paracadute c'è, ma potrebbe non bastare. La Banca Centrale europea da tempo si sta preparando allo scenario peggiore per l'Italia: quello di una crisi politica (la sconfitta di Matteo Renzi alle primarie) con annesso choc finanziario (la speculazione sui titoli di Stato). Contro lo spread, Francoforte ha un'arma a tempo, ma efficacie. La Bce infatti si è già detta pronta a comprare, da lunedì se necessario, più titoli italiani del solito. Il pacchetto di acquisti da 80 miliardi di euro mensili previsto dal quantitative easing è flessibile, l'Eurotower può scegliere cioè (in misura parziale) dove investire quelle risorse. Per disinnescare la bomba speculativa, dunque, Mario Draghi agirebbe con tutti i suoi mezzi a disposizione.

Il guaio, sottolinea il Corriere della Sera, è che la Bce non compra direttamente titoli bancari, e proprio il settore bancario, come dimostrato dalla drammatica giornata di lunedì a Piazza Affari, è l'anello debole della finanza italiana. Servirebbe un'azione congiunta Bce-governo italiano, che secondo indiscrezioni potrebbe concretizzarsi in una richiesta di "aiuto europeo" da Palazzo Chigi per le nostre banche. Ipotesi estreme, messe in circolo forse anche per placare gli allarmi (terroristici) che da più parti al di qua e al di là dell'Oceano piovono sul voto italiano.

Berlusconi da Vespa sfotte Renzi: "Sapete dove lo vedrei bene...?"

Berlusconi da Vespa sfotte Renzi: "Va bene per l'Isola dei Famosi"



"Voto No ed è un No fermo, deciso, convinto, perché questa riforma metterebbe a rischio la democrazia. Questa riforma porterebbe a una dittatura: Renzi e il Pd si sono cuciti addosso un vestito e si sono accaparrati la maggioranza in Senato". Silvio Berlusconi, ospite di Bruno Vespa a Porta a porta, ribadisce il suo voto contrario alla riforma costituzionale: "Votiamo No anche per mandare a casa un governo che ci ha messo in condizioni difficili e per sederci poi finalmente tutti a un tavolo per una riforma finalmente condivisa".

Nazareno bis - Insomma, il Cavaliere è disposto ad un nuovo Nazareno "con condizioni molto molto chiare all'inizio. Mettendo dei punti fissi: la nomina del Capo dello Stato, che il numero dei parlamentari venga più che dimezzato, che ci debba essere il vincolo di mandato che ci sia una soglia massima della pressione fiscale in Costituzione".

Centrodestra - "Non ha ancora trovato un'alternativa a Berlusconi", taglia corto il Cavaliere. E anche sulla leadership di Matteo Renzi, frena: "Che sia uno statista non l'ho mai detto. Ho detto che è un leader, il leader della sinistra. Perché il leader del centrodestra è stato reso incandidabile. Io ho avuto 200 milioni di voti, non credo di avere molti concorrenti a riguardo".

Porte aperte in tv - "Renzi ha la possibilità di non dimettersi. Ha promesso di dimettersi e di lasciare la politica. A Mediaset troverà sempre la porta aperta. È un grande intrattenitore, potrebbe condurre qualsiasi programma, anche l'Isola dei famosi". 

Lapo resta in Usa, l'umiliazione finale: cosa diranno di lui durante il processo

Lapo resta in Usa, l'umiliazione finale: cosa diranno di lui al processo



Il sito Dagospia, informatissimo sul caso Lapo Elkann, scrive che il rampollo resterà negli Stati Uniti. "La famiglia lo avrebbe fatto ragionare convincendolo a non abbandonare il Paese", si legge, "un ruolo determinante nella decisione del mancato rientro in Europa lo avrebbe avuto anche il potente pool di avvocati americani che in queste ore sta alacremente lavorando al suo caso. Lapo dopo aver recuperato forza, lucidità ed energia sta attivamente collaborando con i suoi legali mettendosi a completa disposizione anche di eventuali richieste delle autorità".

Secondo Dago, la difesa, nell'indagine per simulazione di sequestro, giocherà la carta della "momentanea incapacità di intendere e volere del rampollo durante la telefonata in cui avrebbe presumibilmente simulato il sequestro. Ma dagli Stati Uniti filtra anche la voce che si stiano verificando eventuali responsabilità della transessuale con cui Lapo ha trascorso le ormai note 48 ore".

BUON SANGUE NON MENTE Vittorio Feltri: "Tutto su Lapo e i segreti di nonno Gianni"

Vittorio Feltri: Buon sangue non mente. Tutto su Lapo e i segreti di nonno Gianni


di Vittorio Feltri



Non ci stupisce che Lapo Elkann sia di nuovo nei guai per una vicenda di erotismo birichino (non scrivo sesso perché fa rima con cesso) e di quattrini investiti in droga necessaria a sostenere prestazioni da materasso. D’altronde buon sangue non mente, e ogni riferimento al nonno con l’orologio sul polsino non è affatto casuale. Non abbiamo alcuna intenzione di lapidare il famoso erede per i suoi peccati di carne frollata. Non siamo giudici né orizzontali né verticali, ma semplici osservatori animati da pietas (in senso letterale latino), il che ci induce ad essere indulgenti.

Ciò che è accaduto a New York viene raccontato nei particolari nelle pagine interne di Libero in edicola e lo riassumiamo in due righe. Il discendente degli Agnelli (cognome improprio) come spesso successo in passato ha ceduto alle sue voglie stravaganti, nel senso di poco ortodosse e si è coricato con un trans, cosa che di questi tempi non scandalizza nessuno, nemmeno i parroci più severi. Il quale trans ovviamente non si offre gratis, ma pretende la sua parcella (e stavolta la rima è con porcella). Cosicché tra i due deve esserci stata una trattativa conclusasi con un accordo. Poi però, stando alle notizie trapelate dagli USA, il pieno di coca o similari si è consumato quasi tutto ed è scattata come nelle auto (non solo Fiat) la cosiddetta riserva. Pertanto urgeva un rifornimento. Al quale ha provveduto il signore-signorina, forse più pratico del compagno nel recupero del carburante. Fin qui tutto tranquillo. Ma la roba, si sa, costa e bisognava pagarla. Lapo non aveva con sé gli spiccioli occorrenti per saldare il conto. È nato un contenzioso. Sgancia tu che sgancio io, ha sganciato il trans? I dettagli non si conoscono. Si sa però che Lapo, con la complicità dell’amico, ha inscenato un finto sequestro della propria persona chiedendo ai familiari di versare il riscatto, la miseria di 10mila dollari.

Ovvio che la polizia abbia rapidamente scoperto il trucco e arrestato il rampollo degli Agnelli. La storia si chiude parzialmente col pagamento di una cauzione congrua e la liberazione del «detenuto», che sarà processato e si presume condannato. Non perché si sia intrattenuto con un trans, non perché si sia fatto di droga (affari suoi), ma perché inventarsi un sequestro è reato. Il fatto che l’ex giovanotto lo abbia commesso sotto l’effetto della coca non è un’attenuante né tantomeno un’esimente, ma un’aggravante. Ciò non toglie che Elkann sia un tipo geniale come certificano le sue performance da imprenditore e da specialista in marketing. A noi è pure simpatico e ci asteniamo da giudizi moralistici, a emettere i quali non siamo abilitati. Ciascuno è padrone della propria vita e la spende nel modo che considera opportuno. Lapo può accoppiarsi con chi gli garba, trans o femmina che sia, chi se ne frega. Può altresì imbottirsi di stupefacenti, se però gioca col codice penale poi deve pagarne le conseguenze secondo la legge. Gli auguriamo di cavarsela a basso prezzo, come se l’è sempre cavata il nonno per molto peggio o molto meno. Dipende dai punti di vista.