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venerdì 25 dicembre 2015

Crac Banche, ci sono miliardi di Etruria che fanno gola al finanziere renziano

"È l'affare della vita". Crac Banche, ci sono miliardi che fanno gola al finanziere renziano


"È l'affare della vita". Crac Banche, ci sono miliardi che fanno gola al finanziere renziano

La faccia più nota dell'ultimo scandalo bancario è quella delle migliaia di investitori rimasti con carta straccia in mano per l'azzeramento delle obbligazioni subordinate dopo il decreto salva-banche. Ma ce n'è una meno conosciuta, ma non per questo meno interessante della questione e riguarda i crediti deteriorati, cioè quei crediti "marci", scrive il Giornale, che saranno convogliati nella bad bank sotto la gestione della Banca d'Italia. Tecnicamente si chiamano "non performing loans" e il prezzo fissato per loro è stato di 1,5 miliardi, a fronte di 8,5 miliardi di valore iniziale. Uno sconto da offerta speciale che secondo le prime stime potrebbe procurare a chi se li accaparrerà una cifra intorno ai 2 miliardi di euro. In uno sfogo sul Corriere della sera, l'ex presidente di Banca Etruria, Giuseppe Fornasari, ha definito: "L'affare della vita" visto che "il valore dei crediti deteriorati è stato abbattuto dell'85%".

In attesa - A puntare quell'"affare della vita" ci sono diverse società specializzate nel recupero crediti problematici, tra le quali Cerved Group, Fortress, Active Capital e Az Holding. A questo elenco va aggiunto un nome più noto di altri, quello di Davide Serra, il finanziere renziano doc che si sarebbe dimostrato interessato a quel tesoretto già in passato. Lo scorso febbraio Milano Finanza aveva riportato che Serra si era fatto avanti con Bankitalia per "acquisire crediti deteriorati del valore nominale di 750 milioni di euro", ben prima del commissariamento della banca. La Algebris Npl Fund 1 di Serra si è poi riproposta una seconda volta, dopo il commissariamento, il che lascia intendere che quell'affare interessa eccome. Recuperare quei crediti non è lavoro da tutti, ma un piccolo aiuto è arrivato anche dal governo amico per Serra e colleghi. Nello scorso agosto, ricorda il sito Linkiesta.it, il governo Renzi aveva firmato una legge che accelerava i tempi di pignoramento degli immobili dei debitori, un bel sostegno nella riduzione dei tempi e quindi nel guadagno per gli esperti di credit management.

"Mentana, ci vediamo in tribunale" chi è il big della tv che lo attacca

"Mentana ci vediamo in Tribunale" . Il big della tv lo porta alla sbarra

"Mentana ci vediamo in Tribunale" . Il big della tv lo porta alla sbarra

Replica duramente a Enrico Mentana il consigliere della Rai Carlo Freccero: "Ma come si permette di darmi del lottizzato? Sto pensando di citarlo in giudizio". In una intervista a Il Fatto Quotidiano Freccero risponde al direttore del TgLa7 che aveva attaccato i partiti dicendo: "Quando è stato formato il Cda hanno accettato tutti una logica lottizzatoria, 5Stelle compresi"."Mentana è troppo presuntuoso", sbotta Freccero. "Io mi ricordo quando venne scelto da Silvio Berlusconi durante un congresso del Psi, su spinta proprio dei socialisti: c'ero anche io lì. Quello che ha detto è scandaloso, lo citerò in tribunale".

Tornando poi alla Rai, Freccero boccia a metà la riforma: "Rappresenta un rischio enorme, ma è anche un' opportunità" e ammette: "Il renzismo dilaga anche nei programmi della Rai". Qui "è in atto una rivoluzione tecnologica", "non è più solo la tv generalista, facile da lottizzare, ma è un insieme di televisioni. E allora ci si deve augurare che i nuovi canali, con il loro pubblico più evoluto, non finiscano nelle mani dei partiti". Anche perché in questo momento in Rai "non ci sono programmi di satira, non c'è uno scatto artistico. In questa Rai non è possibile fare i baffi alla Gioconda, per così dire. E ci sono trasmissione insopportabilmente renziane, come Petrolio: l'ultima puntata pareva un manifesto della Leopolda".

giovedì 24 dicembre 2015

Caivano (Na): L'Arch. Sirico al nostro blog: Vicino ai caivanesi, sempre. Auguri di Buon Natale e Felice Anno nuovo

Caivano (Na): L'Arch. Sirico al nostro blog: Vicino ai caivanesi, sempre. Auguri di Buon Natale e Felice Anno nuovo




a cura di Gaetano Daniele


Arch. Luigi Sirico
Consigliere PD
Leader Centro Sinistra

L’architetto Luigi Sirico, candidato a sindaco alle ultime elezioni amministrative e attuale leader dell’opposizione nel Consiglio Comunale di Caivano, augura ai lettori e al direttore del  blog il Notiziario sul web, un sereno Natale e un felice anno nuovo.

Cari lettori, caro direttore
Mancano ormai pochi giorni alla fine di un anno, che spero sia l’ultimo di un periodo difficile per l’Italia, ma soprattutto per il Sud e ovviamente per Caivano.

Per questo faccio a tutti i miei migliori auguri, di un nuovo anno che possa essere foriero di felicità e di maggiore fiducia nel futuro.

I miei vogliono essere auguri non rituali, non di circostanza. Credo davvero, ma con l’ottimismo della ragione, che il 2016 possa rappresentare un anno di svolta per il nostro Paese.

Le misure a favore del Mezzogiorno contenute nella legge di stabilità approvata pochi giorni fa, fanno ben sperare. Il credito di imposta a favore delle imprese che reinvestano gli utili, l’esonero dai contributi per le nuove assunzioni, il fondo di garanzie per le piccole e medie imprese, i 600 milioni per la lotta alla povertà e i 500 per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie, sono la dimostrazione di una rinnovata attenzione da parte del Governo nazionale per una questione meridionale ma archiviata.

A ciò si associa l’azione della nuova amministrazione regionale, che credo abbia tutti i numeri per fare bene la sua parte. Pochi giorni fa, durante un incontro con gli imprenditori della zona industriale di Caivano, il presidente De Luca ha ribadito il proprio impegno per questi territori: a partire dal risanamento ambientale con la rimozione delle eco balle (per le quali il governo ha stanziato 450 milioni in tre anni), al rilancio delle aree industriali, su cui la Regione intende investire alcune decine di milioni, a partire da Caivano.

Ovviamente le amministrazioni locali saranno chiamate a fare la loro parte. I Comuni dovranno dimostrare di essere all’altezza delle aspettative dei cittadini e dei compiti che essi hanno loro affidato. Si tratterà di utilizzare in modo efficace le risorse finanziari che si renderanno disponibili con la nuova programmazione europea e di avere quindi una idea strategica, lungimirante, “alta” (nel senso: all’altezza) delle sfide che il futuro ci riserva. Ne va dello sviluppo economico e sociale delle nostre comunità e del futuro di tanti nostri giovani.

A contrario, il rischio è affogare nella palude della gestione della miseria quotidiana. Con le “garette” a cottimo fiduciario, al massimo, se va bene, si stabilizza il consenso, ma si perdono di vista i più ampi orizzonti dello sviluppo economico  e si finisce con il divorare, come Crono, anche il futuro e le speranze dei propri figli.

Per questo spero che a Caivano si cambi rotta. Sono, ancora più oggi, indispensabili: efficienza amministrativa, rigore nelle procedure, efficacia dell’azione amministrativa, e soprattutto un po’ di competenze, per poter affrontare e superare i  ritardi, anche culturali, che questi territori si trascinano dietro come zavorre da decenni.

Ma mi assale poi il dubbio: il mio ottimismo della ragione può trovare ospitalità a Caivano? Vorrei tanto sbagliarmi.

Con affetto
Luigi Sirico 

La irresistibile ascesa di Mara Carfagna Berlusconi ha deciso: come la incorona

La irresistibile ascesa di Mara Carfagna. Il Cav ha deciso: come la incorona



Un Silvio Berlusconi più attivo che mai. Il messaggio di Natale, l'attacco a Renzi, l'intervista a QN in cui spiega di restare in campo e che "ho intenzione di procedere a un rinnovamento radicale dei vertici, sia per quanto riguarda i gruppi parlamentari sia per il partito". Ecco, soffermiamoci su quest'ultimo punto. Già, perché nonostante le smentite di rito, il Cav continua ad essere molto arrabbiato con i due capigruppo, Brunetta e Romani, per la gestione del voto di sfiducia su Maria Elena Boschi (e non solo per quello). Il Corriere della Sera, ora, spiega che chi gli ha parlato assicura che ora Berlusconi fa sul serio. Ovvero, il cambio di capigruppo sarebbe dietro l'angolo: Brunetta è a rischio, e come già si è detto e scritto, per il suo posto in pole position ci sarebbe Mara Carfagna. L'investitura dell'ex ministro è sempre più forte, le sue quotazioni salgono di ora in ora. Più complicato, invece, il cambio di Romani: i suoi possibili sostituti, comunque, sarebbero Mandelli o Bernini.

Umiliati dal prete che li ha sposati: "Belen e Stefano? Sono solo due..."

Umiliati dal parroco che li ha sposati: "Belen e Stefano? Sono solo due..."


Belen Rodriguez e Stefano De Martino

Dopo indiscrezioni, voci, insinuazioni e accuse più o meno velate, nell'affaire Belen Rodriguez-Stefano De Martino, freschissimi di "separazione dell'anno", si inserisce a gamba tesissima Don Benigno Sulis, il parroco che ha celebrato il loro sfarzosissimo matrimonio nel settembre 2013. Il prete è stato raggiunto da La Zanzara di Radio 24, e dopo aver premesso che della questione non voleva parlare ("Mi sono consultato con il fiorista della cerimonia e abbiamo deciso di non rispondere a nessuno"), pungolato da Giuseppe Cruciani, si è sbottonato: "Non sono sorpreso dalla dichiarazione", ha premesso. Don Sulis aggiunge che "non sono per niente arrabbiato, anche se dopo il matrimonio sono stato trasferito". Cruciani chiede perché, a suo parere, si sono sposati in chiesa, e il parroco: "Lei cerca in tutti i modi di farmi rispondere. Ci sono cose più importanti, altro che Belen". Ma infine arriva la stoccata: ma sono due poveracci? Don Benigno Sulis rompe gli indugi: "Sì, sono due poveracci. Ma non da un punto di vista economico". Un giudizio tranchant.

il Notiziario sul web, gli Auguri dell'Amministratore Gaetano Daniele

il Notiziario sul web, gli Auguri dell'Amministratore del blog Gaetano Daniele 


Gaetano Daniele
Amministratore il Notiziario sul web

E' il mio quinto Natale da amministratore del blog il Notiziario sul web. Sono felicissimo di condividere con tutti voi, lettori, questo percorso, che si è snodato attraverso un percorso fatto di successi, in termini di visualizzazioni, (un milione e quattrocentomila visualizzazioni con Google, e circa ottocento trentamila visualizzazioni con blogger), insomma, di grandi traguardi raggiunti a piccoli passi. Pertanto, Auguro a tutte le lettrici e a tutti i lettori del blog il Notiziario, a chi soffre, a chi ci segue da un letto di un ospedale, a tutti i bambini meno fortunati, la mia vicinanza, un Buon Natale di cuore, e un proficuo Anno nuovo. Gaetano Daniele 

Così Renzi uccide Mediaset Mentana inchioda Matteo

Così Renzi ammazza Mediaset. Tutta la verità di Mentana



"Con questa riforma torniamo a prima del 1975, a una Rai che dipende dall'esecutivo. La fonte di legittimazione del Cda è la commissione di Vigilanza, ma soprattutto l'amministratore delegato con pieni poteri è Palazzo Chigi". Enrico Mentana, in una intervista a Il Fatto quotidiano, massacra la riforma: "Non si può dire fuori i partiti da viale Mazzini e poi approvare una legge del genere".

Il problema, spiega il direttore del TgLa7, non è tanto Matteo Renzi - "lui è un premier pro tempore" - quanto il fatto che la riforma "schiaccia ancora di più l'emittente pubblica sotto il peso del potere politico, legandola al governo. E la dipendenza è rafforzata anche dal canone che verrà rastrellato inserendolo in bolletta. Una misura che crea una chiara distorsione nel mercato".

Se è vero infatti che il canone in bolletta è un ottimo rimedio contro l'evasione dall'altra parte frutterà a Viale Mazzini 420 milioni in più. E questo, si chiede Mentana, "che effetti avrà sulla concorrenza con le aziende private? Per di più, in una fase in cui c'è un incredibile calo degli introiti pubblicitari, per tutti". Insomma, la Rai "avrà una forza enorme", rischia di affondare Mediaset e La7 e l'unico modo per arginarla è "fissare un tetto".

Un'altra questione è la lottizzazione: "Il crinale è stato superato la scorsa estate, con la nomina del Cda" conclude Mentana: "In quell'occasione tutti i partiti hanno accettato una logica lottizzatoria. Anche i Cinque Stelle. E fu l'antipasto di quello che è accaduto oggi. Se tutti assieme hanno varato il Parlamento della Rai, è logico che l'esecutivo decida per una Rai legata all'esecutivo".