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lunedì 28 luglio 2014

De Fillippi cuore di mamma. La paura di Maria per il figlio: "Da quando Gabriele frequenta..."

Maria De Fillippi si confessa: "Sono preoccupata per la nuova relazione di mio figlio"



Il settimanale Top rivela infatti che la nuova relazione del figlio di Maria De Filippi,  Gabriele, che preoccuperebbe molto la conduttrice di Amici, che del resto aveva confessato in prima persona di essere molto possessiva nei confronti del figlio adottivo.

Il gossip - Gabriele si sarebbe fidanzato con una ragazza straniera – la cui identità resta sconosciuta – in occasione di uno dei tanti viaggi di lavoro e, sempre secondo Top, sarebbe vicino anche l’incontro tra nuora e suocera, che dovrebbe avvenire ad Ansedonia, dove la famiglia Costanzo è solita trascorrere le vacanze estive.

Il rapporto col figlio - “L’identità di questa ragazza è ancora top secret – si legge su Top - c’è chi ipotizza che possa essere straniera: Gabriele potrebbe averla conosciuta durante uno dei suoi numerosi viaggi all’estero. E c’è chi dice che Maria l’abbia presa con una certa preoccupazione”. Di cosa sia preoccupata Maria De Filippi non è dato sapere, ma probabile che si tratti di semplice preoccupazione materna, anche perché Maria mesi fa aveva dichiarato di non aver mai smesso di controllare il figlio. "Io so dove va e con chi va - aveva poi aggiunto la conduttrice - adesso con Facebook è facile"

Patto del Nazareno, la confessione dell'azzurro: "Ho visto il foglio, ora vi dico io cosa c'è scritto..."

Patto del Nazareno, la confessione dell'azzurro:  "Ho visto il foglio, ora vi dico io cosa c'è scritto..."



Il patto del Nazareno è più di un patto, è un qualcosa di "scritto", e dunque difficile da rescindere. Anche se è solo "un documento di lavoro". Ad alzare il velo sul'accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi è Giovanni Toti. L'eurodeputato di Forza Italia e fidatissimo del Cav fa capire al Pd che è meglio cambiare rotta sull'Italicum. Poi parla del foglio su cui sarebbe stata sancita l'intesa tra il premier e Silvio sulle riforme: "Il patto del Nazareno esiste e io l'ho visto. Io come molti altri dirigenti di Forza Italia" spiega dalla rassegna culturale Ponza D'Autore.

"Ho visto il foglio" - "E' un semplicissimo foglio di carta che prevede alcune tappe schematiche del processo di riforma - continua Toti - E' una cosa semplicissima nella sua banalità, un appunto scritto a penna sulle cose da fare. La legge elettorale per cui la partenza era il modello spagnolo, e riguardo il Senato prevedeva tre clausole: la non elettività, il non compenso, e la fine del bicameralismo, ovvero la doppia approvazione delle leggi".

La battuta - Infine, sul foglio Toti dice che non c'era nessuna firma, ma rivela che la calligrafia non era quella di Berlusconi, forse - osserva ironico - era quella di Verdini. Dunque nessuna clausola segreta. "Sì, non ci sono clausole segrete", precisa ancora l'europarlamentare azzurro evidenziando come, il foglio scritto al quale accennava on sia la trascrizione, nero su bianco, dell'accordo, ma "un mero documento di lavoro".

"Urla e liti a palazzo Chigi" Renzi e la rissa col suo fedelissimo Ecco perché è scoppiata la bufera...

Governo, Matteo Renzi e la lite con Luca Lotti



Non è un momento facile per Matteo Renzi. I sondaggi danno il Pd in calo, le tensioni per le riforme e lo spettro di una nuova manovra in autunno agitano le acque di palazzo Chigi. Il premier a quanto pare è abbastanza nervoso e non riesce a tenere a bada il suo ego che lo porta anche ad assalire verbalmente i suoi compagni d'avventura. Ne sa qualcosa il fidatissimo sottosegretario Luca Lotti. Secondo quanto raccontano i rumors riportati dal Fatto Quotidiano, a palazzo Chigi negli ultimi giorni sarebbe andata in scena una lite furiosa tra Renzi e lo stesso Lotti. Eppure Lotti, dicono i bene informati, è l'unico che gode dell'appellativo di "fratello" da parte del premier. A far scoppiare il caos sono state le sovvenzioni anti-crisi all'editoria. La rissa si sarebbe consumata al terzo piano di palazzo Chigi. 

La lite - Lotti che ha la delega all'editoria stava proponendo a Renzi di deliberare nuovi fondi per aiutare il settore a ristrutturarsi. Renzi non l'avrebbe presa bene e qui scoppia la lite. Lotti avrebbe provato a ribattere ed è finita a urla davanti ai dipendenti di palazzo Chigi. "Tu mi devi fare delle proposte, ma la linea politica la decido io. Decido io a chi dobbiamo dare i soldi e ai giornali non li diamo. A me se chiudono non me ne frega niente". Il povero Lotti ha spiegato al premier che comunque ci sono degli impegni già presi e che si tratta di un settore delicato. Ma niente da fare, il premier avrebbe alzato ancora di più la voce. Insomma Renzi in questo momento ha i nervi a mille. Bisogna capirlo: i dati economici sulla crescita e sull'occupazione per il suo governo sono disastrosi. Meglio prendersela con un sottosegretario...

domenica 27 luglio 2014

Statali, rivoluzione pensioni: Tfr, età, richieste: cambia tutto Ecco quando si può lasciare il lavoro

Statali, pensione a 62 anni. Regole ad hoc per medici e magistrati



Rivoluzione pensioni per gli statali. Sì al pensionamento d’ufficio dei dipendenti pubblici, anche dirigenti, con più di 62 anni e che abbiano raggiunto il massimo dei contributi previdenziali (41 anni e 6 mesi per le donne, un anno in più per gli uomini). Soglia più alta per medici e professori universitari, che non potranno essere mandati in pensione d’ufficio prima dei 65 anni, e ancora più alta per i magistrati (70 anni). E risoluzione del nodo degli insegnanti “esodati” con la legge Fornero, i cosiddetti prof “quota 96”. Sono questi alcuni dei punti centrali della riforma della pubblica amministrazione, che ha ottenuto il primo via libera alla Camera. Il decreto dovrebbe diventare legge entro l’8-9 agosto, e le nuove norme si applicherebbero dunque già a settembre.

Le nuove norme - In base al decreto, dunque, sarà possibile pensionare d’ufficio “per esigenze organizzative e senza recare pregiudizio ai servizi”, ma non prima dei 62 anni. Fanno eccezione i medici e i docenti universitari, e soprattutto i magistrati: per loro la soglia resta i 70 anni. Per bilanciare la situazione, si è optato per la cessazione del beneficio dell’aspettativa.

I limiti - Chi vuole andare in pensione prima dei 62 anni ed è in regola con i contributi può farlo senza penalizzazioni, grazie a un emendamento di Maria Luisa Gnecchi che cancella tutte le decurtazioni economiche previste dalla legge Fornero e soprattutto elimina la dizione di “prestazione effettiva di lavoro”: ovvero, per maturare i 41 anni e 6 mesi di anzianità (per le donne) e 42 anni e 6 mesi (per gli uomini), necessari per la pensione di anzianità, si potrà tenere conto di tutto l’arco di vita lavorativa, compresi i giorni di sciopero, congedo matrimoniale, maternità facoltativa, e così via.

Scuola - Il decreto risolverebbe poi la questione degli insegnanti rimasti incastrati dalla riforma Fornero. Come spiega il Corriere, si tratta dei 4mila lavoratori della scuola che due anni fa dovevano andare in pensione. Ma che, per quello che è stato riconosciuto come un errore nella norma, sono rimasti incastrati nelle maglie lavorative, bloccati nelle aule dalla riforma Fornero che cambiava in corsa i requisiti per la pensione.

Liquidazione - Adesso – spiega ancora il Corsera - dopo un passaggio che sembra scontato in commissione Bilancio e una veloce approvazione al Senato, non appena il decreto sulla Pa sarà diventato legge, potranno richiedere di andare in pensione dal primo settembre. Non avranno subito diritto al Tfr, che arriverà solo tra due anni: la liquidazione sarà infatti rinviata al momento in cui avrebbero dovuto andare in pensione secondo i criteri Fornero. E la somma sarà ricevuta non per intero, ma a rate, scansionate in base al reddito. Ma non perderanno neanche un giorno di lavoro.

Inps - Non appena il decreto del governo sarà legge, i professori 'quota 96' potranno presentare domanda all’Inps. L’Istututo nazionale di previdenza avrà 15 giorni di tempo per esaminare la richiesta e dare il suo assenso. Ma, e qui sta il punto, la norma stabilisce anche che l’Inps dovrà fare un monitoraggio delle domande assegnando un ordine progressivo risultante dall’età anagrafica e dell’anzianità contributiva dei singoli richiedenti. Se le domande supereranno le 4 mila, quelle in eccesso non potranno essere prese in considerazione.


Papa Francesco è nella Terra dei fuochi: 'Un terribile sfregio'

Papa Francesco è nella Terra  dei fuochi: 'Un terribile sfregio'






Vista dall'alto, la Terra dei Fuochi è un colpo d'occhio che lascia sgomento papa Francesco fin dall'elicottero che lo porta in volo dal Vaticano verso Caserta: "E' terribile" lo sfregio di questa "bella terra". Un territorio che, però - incoraggia Bergoglio abbracciando i 200 mila che riempiono la piazza Carlo III antistante la Reggia di Caserta, dove oggi si è recato in una visita organizzata a tempo di record - va "tutelato e preservato" e richiede "di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità". Approdando in Campania per la festa patronale di Sant'Anna in una Caserta immediatamente mobilitatasi per una visita che fino a pochi giorni fa era del tutto inattesa, Francesco, che sarà di nuovo nella città campana lunedì per un incontro senza precedenti con una comunità evangelica pentecostale, non ha deluso le aspettative di un forte richiamo alla riscossa di un territorio dove si sconta l'ombra pesante della camorra, dei traffici legati allo sversamento dei rifiuti che avvelenano l'aria e i terreni, delle tensioni tra comunità locale e migranti. E che, nel non troppo lontano 1994, ha visto persino l'uccisione in chiesa di un prete, quel don Peppe Diana per cui si chiede la beatificazione. La "vostra bella terra - ha sferzato il Papa nella messa celebrata nel pomeriggio nel piazzale antistante la Reggia dopo aver incontrato il clero locale - richiede di essere tutelata e preservata, richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità, richiede a tutti di essere servitori della verità e di assumere in ogni situazione lo stile di vita evangelico".

Bergoglio ha lanciato un forte appello ad avere il "coraggio" della legalità, di perseguire "il bene comune". "So che soffrite", si è rivolto il Papa alla folla interrotto dagli applausi, ma "chi diventa amico di Dio - ha esortato -, ama i fratelli, si impegna a salvaguardare la loro vita e la loro salute anche rispettando l'ambiente e la natura". "Quando sono arrivato - ha anche raccontato ai fedeli - uno di voi mi ha detto: 'Padre ci dia la speranza': io non posso darvi la speranza ma posso dirvi che la speranza c'è dov'è c'è Gesù". Francesco ha voluto rivolgere un appello anche a favore dei migranti: "Accoglieteli". Quindi, concludendo l'omelia, Francesco ha rivolto un pensiero per la festa patronale di Sant'Anna, occasione per lui di esortare a vigilare contro ogni forma di infiltrazione nelle feste patronali, come successo di recente in Calabria ad opera delle cosche. "Desidero incoraggiarvi tutti - ha detto - a vivere la festa patronale libera da ogni condizionamento" ed anzi come "espressione pura della fede di un popolo". Alle parole del Papa hanno fatto eco quelle del vescovo Giovanni D'Alise, che al termine della messa ha descritto la terra casertana come "attaccata da più parti", "sventrata e fatta deposito di rifiuti particolari provenienti dall'Italia e dall'Europa, che causano morti e disagi": "c'è anche una disoccupazione che toglie il respiro", ha aggiunto, mentre "non mancano criminalità e corruzione". Congedandosi dai fedeli, dopo aver lanciato ancora una volta il suo monito a non lasciarsi "rubare la speranza", Bergoglio ha infine annunciato che entro l'anno visiterà la città di Napoli ma non ha specificato alcuna data. "Il cardinale Sepe - ha confidato riferendosi all'incontro a tu per tu di poco prima con l'arcivescovo partenopeo - mi ha detto che lì sono un po' gelosi".


Bagno folla per Papa a Caserta, pioggia non ferma festa

Non li ha fermati la pioggia della mattina, né l'afa soffocante del pomeriggio: in 200 mila hanno risposto "presente" all'appuntamento con Papa Francesco per una visita tanto imprevista quanto di portata storica per Caserta, terra piagata da "un terribile sfregio" e dalla criminalità. Un vero e proprio bagno di folla per il Papa travolto da un'accoglienza calorosa, con il Pontefice che nell'abituale giro a bordo della "jeep" all'interno della Reggia in più circostanze ha fatto fatica a liberarsi dalla morsa di chi lo tirava per la veste bianca. Disabili, immigrati, fedeli provenienti dalle parrocchie di tutta la Regione, donne e uomini di ogni età hanno accettato di stare in fila per ore prima di accedere al piazzale antistante la Reggia dove il Papa - giunto a Caserta poco prima delle 16.00 - è arrivato intorno alle 17.30, dopo aver incontrato il clero alla Cappella Palatina. Per lui giro sulla "papamobile" e poi la celebrazione della messa dedicata a Sant'Anna, "la nonna di Maria", come Francesco ha definito la patrona di Caserta. Prima di ripartire - sempre in elicottero - alla volta del Vaticano, poco dopo le 20.00. Tra i fedeli anche chi ha trascorso la notte all'aperto avvolto nei sacchi a pelo pur di conquistare un posto nelle prime file.

Davanti a tanta gente, inevitabili alcune situazioni di ressa all'interno di un'organizzazione che ha complessivamente tenuto: ne hanno fatte le spese donne e anziani. Numerosi, infatti, sono stati i casi di malore che hanno richiesto l'intervento degli oltre 300 volontari della Croce Rossa: alla fine sono state 120 le persone soccorse nei due ospedali di campo e 30 negli ospedali cittadini. Pochi gli striscioni, uno diceva "no a razzismo e camorra". Così come pochi i riferimenti alla Terra dei Fuochi, citata solo in qualche cartello. Tante le bandiere sventolate, soprattutto del Vaticano e dell'Argentina, ma tantissime anche quelle inneggianti alla pace e quelle della Palestina. C'erano anche i genitori di un bambino morto di tumore. Lo ha voluto lo stesso Pontefice che prima di recarsi a Caserta si è informato sulla realtà della Terra dei Fuochi. Come spesso gli capita, Francesco ha fatto ricorso all'ironia, sia durante la funzione che nell'incontro a porte chiuse con il clero. Incontrando 19 vescovi e oltre cento sacerdoti, papa Francesco ha chiesto "scusa" per essere venuto a Caserta a portare un po' di "subbuglio" nel giorno della festa di Sant'Anna.

Le parole del Papa hanno sollevato i sorrisi dei presenti col vescovo di Caserta, Giovanni D'Alise, che ha replicato: "Magari ci fossero subbugli del genere". Un solo imprevisto: una festosa invasione di campo da parte di chi, stando molto distante dal palco, non ha resistito alla tentazione di avvicinarsi alla cosiddetta zona rossa forzando i varchi. Un episodio di colore, e senza conseguenze, che la polizia ha contenuto disponendo altre transenne. La visita di Francesco si è conclusa come era cominciata, con un bagno di folla all'uscita. E sono stati diversi i bambini accarezzati e presi in braccio dal Pontefice: ma non Francesco, un bimbo di 13 mesi che deve il nome proprio al Papa e che in prima fila con la mamma ha visto il Papa passargli davanti senza che si accorgesse di lui. Il suo pianto inconsolabile, alla fine, era l'unica nota stonata di una giornata di festa.


Fonte: Ansa

Clamorosa Juventus: travolta dai dilettanti, i gol vengono censurati. Le tv: "Non possiamo trasmetterli". Ecco che cosa è successo...

Juventus battuta dal Lucento. Studio Sport: "Censurato le immagini dei gol"



Dopo la sconfitta, la censura. Nella prima uscita ufficiale di Mr Allegri, i bianconeri subiscono la prima sconfitta stagionale offrendo una prestazione discutibile. Il Lucento, squadra che milita nella serie di Eccellenza (ovvero dei dilettanti) ha travolto 3-2 i bianconeri. Il Lucento va in vantaggio nel primo tempo. Poi due gol dello spagnolo Llorente riportano davanti la Juve. Ma la squadra di Allegri nel finale però viene tragicamente raggiunta e superata di nuovo dai rossoblu, con un gol all'86esimo che condanna definitivamente i bianconeri alla prima e umiliante debacle dell'anno. Fin qui i fatti. Ma adesso alla sconfitta si aggiunge anche la censura della società. Secondo quanto racconta Studio Sport su Mediaset, "il club bianconero ha censurato le reti del match". Insomma il servizio del tg sportivo di Mediaset sulla sconfitta della Juve è andato in onda con le immagini della partita, ma evitando accuratamente i gol. Andrea Agnelli a quanto pare vuole nascondere le figuracce dei campioni d'Italia. Non certo campioni di trasparenza...

Sul "Fatto" spunta il "tripudio della manetta": ecco che cosa c'è a pagina 7

Sul Fatto Quotidiano spunta il tripudio della manetta



Di manette se ne intendono al Fatto Quotidiano. Un nome, una garanzia: Marco Travaglio, che al tintinnio dell'acciaio risponde sempre "presente". Ed è così che sul Fatto di sabato 26 luglio, a pagina 7, troviamo il tripudio della manetta. Il compito di redigere l'elogio spetta a un altro affezionatissimo del ceppo, Gianni Barbacetto. Titolo: "Sette (ex) uomini d'oro fra politica e manette" (appunto). Sottotitolo: "Cosentino, Scajola, Genovese, Clini, Dell'Utri, Galan, Papa e Matacena latitante. La grande retata in un Paese assuefatto". Svolgimento: per ovvie ragioni di opportunità, tempo e spazio non può essere riportato per intero. Ci si limita a sottolineare che la colata di piombo (riportiamo l'attacco: "La Grande Retata del 2014 non provoca traumi politici, né indignazione nel Paese") è un resoconto degli arresti dell'anno in corso, con una breve cronaca dei motivi per i quali sono scattate le amatissime manette. L'epitome del giustizialismo compiaciuto, insomma, trova diritto di cittadinanza sul Fatto Quotidiano. Qualcuno aveva dei dubbi?