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lunedì 26 giugno 2017

Prima la vergogna, poi la drammatica indiscrezione: l'ultima amara verità su Michael Schumacher

Schumacher, la bufala sul fatto che sia uscito dal coma: il campione non è...



Sul conto di Michael Schumacher si è letto tutto e il contrario di tutto: sull'ex campione continuano a piovere false notizie, fake news belle e buone. Una delle ultime pochi giorni fa, quando è stata rilanciata una vecchia notizia altrettanto falsa sull'uscita dal coma dell'ex ferrarista. Si diceva anche che avesse parlato con la famiglia. Notizia falsa, completamente inventata. Purtroppo, da quel drammatico 29 dicembre 2013, è cambiato ben poco. Il campione non è mai riuscito a riprendersi del tutto: anche le indiscrezioni sul fatto che sia riuscito a camminare sono state smentite dalla famiglia. Schumi, trapela dal suo entourage, non è ancora riuscito a fare netti miglioramenti.

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ORA BASTA Ecco il volto della bestia Marocchino stupra 22enne: come ha ridotto la ragazzina

Pescara, marocchino col permesso di soggiorno scaduto stupra una ragazzina


di Tito Di Persio



Violenza sessuale di gruppo, lesioni e rapina aggravata: con queste accuse ieri mattina, a Pescara, un giovane marocchino è stato arrestato dalla polizia e portato in carcere. L’uomo, che gli inquirenti hanno identificato con le iniziali D.E., risulta avere 22 anni, essere pluripregiudicato e in possesso di un permesso di soggiorno scaduto. Il provvedimento è stato firmato dal gip Antonella Di Carlo su richiesta del pm Rosangela Di Stefano.

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Tutto è partito dalla denuncia presentata a marzo da una ragazza, anche lei 22enne. Secondo quanto raccontato dalla giovane, costei, lo scorso 28 febbraio, mentre tornava a casa con un amico percorrendo la via Tiburtina, è stata avvicinata da due uomini stranieri che stazionavano vicino a un capannone abbandonato, noto rifugio dei tossicodipendenti locali. Uno dei due stranieri aveva aggredito a calci e pugni il ragazzo che era con lei, immobilizzandolo; l’altro l’aveva picchiata e costretta ad avere un rapporto sessuale. A stupro concluso, i due criminali avevano rubato il portafogli e lo smartphone alla ragazza e i soldi al suo amico, prima di dileguarsi.

La giovane era stata accompagnata in ospedale, dove era stata sottoposta al protocollo medico previsto per i casi di stupro e quindi dimessa con sette giorni di prognosi per «sospetta violenza sessuale ed un ematoma della mandibola destra». Il ragazzo che l’accompagnava, invece, ha avuto tre giorni di prognosi per una lesione ad un dente. La vittima aveva quindi deciso di sporgere denuncia e dai primi di marzo la squadra mobile ha iniziato le indagini per risalire agli autori delle violenze. Il marocchino arrestato ieri è stato riconosciuto grazie alle accurate descrizioni fornite dalle due vittime e alle immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza che si trovano in diverse zone della Tiburtina. Gli investigatori adesso sono al lavoro per identificare il suo complice ed arrestare pure lui.

E sempre ieri, a Pescara, i carabinieri hanno arrestato un marocchino 29enne senza fissa dimora, responsabile di aver rapinato un 50enne di origini pugliesi all’interno di Parco D’Avalos. L’italiano era stato aggredito con calci e pugni dallo straniero, il quale lo aveva derubato della catenina d’oro che portava al collo. Da successivi accertamenti è emerso che il marocchino era stato sottoposto a divieto di rientro nel Comune di Pescara per tre anni. L’uomo, che si chiama Yassine Assimi, è infatti pregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio.

Quella marocchina è la nazionalità straniera più numerosa nelle carceri italiane. Secondo gli ultimi dati, risalenti al 31 maggio, nei nostri istituti penitenziari risultano esserci 3.568 marocchini, in grandissima parte maschi, per una percentuale pari al 18,4 per cento della popolazione carceraria straniera. Dopo i romeni, i marocchini risultano essere anche gli stranieri con il maggiore numero di denunce: 39.688 secondo i dati Istat relativi al 2015.

Il centrodestra massacra il Pd Espugnata la roccaforte Genova L'Aquila-Verona, doppio trionfo

L'ITALIA CHE VOTA Elezioni amministrative, il centrodestra a valanga: vince a Genova, Verona e L'Aquila. Centrosinistra massacrato



Il ballottaggio della amministrative, dove si è registrato un crollo dell'affluenza (alle 19 il calo era del 10%) è chiaro: trionfa il centrodestra, mentre Matteo Renzi e centrosinistra ne escono con le ossa rotte. Stando alle proiezioni, si profila un crollo per i democratici. Si parte da Genova, la partita più importante, dove Marco Bucci vince in modo netto con il 55,24% contro il 44,76% di Gianni Crivello. Espugnata, dunque, la roccaforte rossa.

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Dunque Catanzaro, dove Abramo vince per distacco, con il 64,21%, contro il 35,79% di Ciconte. Nettissima vittoria anche a Verona, dove Federico Sboarina trionfa con il 57,88% mentre Patrizia Bisinella, moglie di Flavio Tosi, si ferma al 42,12 per cento. A L'Aquila,  Biondi (centrodestra) con il 53,52% batte il candidato di centrosinistra Di Benedetto, inchiodato al 46,58 per cento. A Taranto vittoria di strettissima misura del centrosinistra: Melucci si impone con con il 50,91% su Baldissarri. Quindi Parma, dove Federico Pizzarotti viene riconfermato con una nettissima vittoria: l'ex M5s incassa il 57,87% contro il 42,12% di Scarpa del Pd. La sinistra, dunque, polverizzata anche a Parma.

Il centrosinistra si consola con Padova, dove Sergio Giordani batte di misura, con il 51,84%, il leghista Massimo Bitonci, fermo al 48,16 per cento. Uno strapuntino anche per i grillini, che si prendono Carrara: vince Francesco De Pasquale con il 65,57%, travolto il candidato di centrosinistra Andrea Zanetti, fermo al 34,43 per cento. Il centrodestra vince anche a Como, con il 52,68% di Mario Landriscina, fermo al 47,32% Maruizio Traglio del centrosinistra. A Lecce, infine, è il centrosinistra a imporsi con Carlo Maria Salvemini che la spunta su Mauro Giliberti (54,76% contro 45,24%).

E ancora Monza, dove vince sempre il centrodestra: Dario Allevi eletto sindaco con più del 51,33% dei voti. Tra i capoluoghi, sempre centrodestra anche a Oristano: Andrea Lutzu a valanga con oltre il 65,29% delle preferenze. La musica non cambia ad Alessandria ed Asti: Gianfranco Cuttica di Revigliasco e Maurizio Rasero, rispettivamente, eletti sindaci con il 55,68% e il 54,90 per cento. Centrosinistra demolito anche a Gorizia, dove Ziberna vince con quasi il 60 per cento. Proporzioni simili a Lodi, dove la Casanova vince con quasi il 57% delle preferenze. Infine Belluno, dove nel duello tra due liste civiche la spunta Jacopo Massaro con il 63,15 per cento.

Netta vittoria del centrodestra a Piacenza, con Patrizia Barbieri che incassa il 58,54 per cento. Ancora in Liguria, a La Spezia, il centrodestra vince con Pierluigi Peracchini per distacco: incassa il 59,79% dei voti. A Pistoia sempre centrodestra, con Alessandro Tomasi che strappa il 54,28% delle preferenze. Anche a Rieti è centrodestra con Cicchetti che vince per un francobollo, col 50,20 per cento. Lucca, al contrario, va centrosinistra: Alessandro Tambellini batte in extremis Remo Santini, con il 50,52 per cento.

domenica 25 giugno 2017

Marcianise (Ce): Antonio Golino: "Raduno al Code Bar? Un'ottima iniziativa per rilanciare il territorio"

Golino: "Raduno al Code Bar? Un'ottima iniziativa per rilanciare il commercio"


di Gaetano Daniele



Antonio Golino
Presidente IV Commissione 

Un Moto Raduno di successo nazionale. Un'iniziativa nata forse per gioco che negli ultimi anni ha riscontrato un successo abnorme. Un'idea innovativa. Lanciata sul territorio marcianisano dall'imprenditore, Giuseppe Gaglione. Riunire Moto e Bikers. Riunirsi e condividere momenti di festa in un comune, forse per il passato, sfruttato e martoriato. Un'iniziativa lodevole quella di Giuseppe Gaglione, che riesce ad unire una passione, quella delle moto, da ogni dove. Un'iniziativa ammirabile che prende il plauso anche dal presidente della IV Commissione, Antonio Golino, sempre presente e attivo sul territorio, soprattutto per iniziative sociali. E ai nostri microfoni, nota: "Bravo Giuseppe. Sfruttare iniziative di ritrovo e condividerle aiuta il commercio e rilancia il territorio. Rifiorire commercialmente significa anche rivolgersi alle idee delle nuove generazioni". 

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Marcianise (Ce): "MOTO E BIKERS" SUCCESSONE AL CODE BAR / VIDEO

Esclusiva il Notiziario Oltre 400 moto sfilano davanti al Code Bar



di Giuseppe Topa



Da destra verso sinistra: Giuseppe Gaglione-Roby Maravolo-Raffaele Grifone 




Successone per il raduno di "moto e bikers" organizzato dall'imprenditore Giuseppe Gaglione, titolare del Code Bar. Un evento straordinario dove ha visto sfilare oltre 400 moto tra arte, musica e tantissimo divertimento. L'organizzatore, Giuseppe Gaglione, appassionato di moto, ma promotore anche della buona musica, è rimasto molto soddisfatto del risultato, e ai nostri microfoni, nota: "Sono emozionatissimo. E' stato un successo. Un momento di festa tra moto e buona musica ma soprattutto un momento di incontro e condivisione". 


L'intervista di Paoli a Nicola Porro, la verità-bomba su Massimo Giletti "Ciò che dovete sapere": un massacro per la Rai

Porro contro la Rai: "Premiano solo chi..."


di Enrico Paoli



Cos’è la Rai e come funziona, soprattutto quando la politica decide d’intervenire per correggere la rotta, lo sa perfettamente, avendo sperimentato sulla propria pelle i metodi di viale Mazzini. «Grazie, ma il suo programma viene chiuso. Le faremo sapere». L’offerta che segue è poco più di uno strapuntino, sul quale sedersi è praticamente impossibile. A quel punto, ed è quello che ha fatto Nicola Porro, vice direttore de Il Giornale ed ex conduttore di Virus su RaiDue, oggi felice e vincente timoniere di Matrix su Canale 5, non resta che salutare tutti e prendere altre strade.

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Ma secondo lei Massimo Giletti, ex conduttore de L’Arena, resta o se ne va? Magari proprio a Mediaset...

«Sarebbe una cosa pazzesca pensare che la Rai si lasci sfuggire uno che fa quegli ascolti, per giunta la domenica pomeriggio, però tutto può succedere in questo modo».

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Compreso il ritrovarsi sotto lo stesso logo?

«Io sono un collaboratore di Mediaset. L’ultima volta che sono stato a Cologno Monzese è stato sei mesi fa. Per dire...».

Giusto, per dire. Vedendo i palinsesti Rai viene un sospetto. C’entrerà qualcosa l’arrivo di Fabio Fazio a RaiUno con l’epurazione di Giletti?

«La parola epurazione non l’ho mai usata. Nemmeno quando mi hanno fatto fuori dalla tv pubblica chiudendomi il programma (Virus su RaiDue, ndr), all’indomani dell’arrivo del conte Mascetti (l’ex direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, ndr). Però noto un fatto...».

Quale?

«Quello che sta succedendo in Rai è un vulnus insuperabile. E questa è la citazione di un’intervista di Fazio al quotidiano La Repubblica il 31 marzo scorso che parlava di vulnus insuperabile. La cosa, però, riguardava lui. A me sembra che il vulnus insuperabile riguardi altri, come Massimo Giletti, e non Fazio, che ha avuto un cospicuo aumento di stipendio e la promozione su RaiUno».

Dunque il vero vulnus insuperabile riguarda Giletti e la chiusura del suo programma, non Fazio che si è letteralmente preso il primo canale della tv pubblica? 

«Mi sembra evidente. L’intervento della politica ha colpito un programma vincente e non certo chi ha ottenuto ciò che voleva».

A proposito di politica. In questa storia ha fatto e disfatto tutto. Il tetto ai compensi per legge, aggirato dal Cda, il siluramento di Campo Dall’Orto..

«Fazio è l’unico che ha piagnucolato per l’intervento della politica, però è l’unico che si becca un milione di euro in più, mentre a chi non si è lamentato con i politici, cioè Giletti, cancellano il programma. L’assurdo è in sé. Perché hanno chiuso Virus? Perché chiude L’Arena? Qualcuno ci desse delle risposte».

Roberto Fico, presidente grillino della Vigilanza, ha attaccato Fazio dicendo che ha il portafoglio a destra? Giusto?

«Il problema non è il portafoglio, ma qual è la ragione, vera, che ha fatto cambiare idea a Fazio: l’aumento di stipendio o la chiusura del programma di Giletti?».

Oppure la combinazione dei due fattori?

«E perché no...»

Ma il vulnus insuperabile che si è venuto a creare con la chiusura de L’Arena riguarda più il programma o il conduttore? Qual è il vero bersaglio? 

«Questo non so dirlo con esattezza. Non ho un quadro completo dei fatti, essendo a Mediaset e non in Rai. Però, da osservatore, faccio una considerazione».

Spieghi...

«Un programma di successo come L’Arena, con ottimi ascolti, come lo era Virus peraltro, realizzato con risorse interne all’azienda, viene sostituito da un prodotto che non produrrà gli stessi risultati. Non solo. Ai conduttori la “buona novella” viene comunicata a giugno, all’ultimo momento, in maniera vigliacca. È successo a me ed è capitato a Giletti».

Vigliacca perché?

«Perché l’offerta che ti viene fatta è ridicola, inaccettabile. Nel mio caso era addirittura improponibile. Non a caso ho detto no e me ne sono andato».

Giletti seguirà il suo esempio?

«Mario Orfeo (il neo direttore generale della Rai, ndr) ha una sensibilità ben diversa da quella del Conte Mascetti. Mi sembra più accorto. Probabilmente farà di tutto per trattenerlo. Vedremo».

Vedremo, appunto. Ma a Mediaset, nel corso della stagione appena conclusa, ha mai avuto problemi con il vertice aziendale?

«No, assolutamente. Ci siamo dati delle indicazioni di massima all’inizio dell’avventura e da lì più nulla. Matrix ha ospitato tutti i maggiori leader politici, ottenendo ottimi risultati».

Pluralismo vero, dunque?

«Esattamente. Abbiamo fatto tornare centrale l’informazione».

In Rai, invece, è successo l’esatto contrario...

«La libertà di manovra che mi era stata garantita dall’allora direttore generale, Luigi Gubitosi, è venuta meno quando è arrivato il Conte Mascetti. Da quel momento in poi è cambiato tutto».

Ballottaggi 2017, crolla l'affluenza Alle 12 ha votato solo il 14,86%

Comunali, l'affluenza al 31% alle 19: un crollo di dieci punti percentuali


Comunali, l'affluenza al 31% alle 19: un crollo di dieci punti percentuali

Tutto come previsto: al ballottaggio delle amministrative anche i dati delle 19 confermano il crollo dell'affluenza. Alle 19 si era recato alle urne il 31,21% degli aventi diritto, così come comunicato dal Viminale. Un crollo pari al 10% rispetto al primo turno (la percentuale non tiene conto dei comuni di Friuli Venezia Giulia e Sicilia). Le urne sono aperte dalle 7 alle 23, i ballottaggi riguardano 22 comuni capoluogo e altri 99 centri con oltre 15mila abitanti. La scarsa affluenza potrebbe favorire il centrodestra, che rischia di prendere gran parte dei 20 capoluoghi al ballottaggi. Fari puntati, in particolare, su Genova, dove il candidato Bucci potrebbe fare il colpaccio. Insomma, chi rischia più di tutti è Matteo Renzi: un ko per il Pd potrebbe minare la sua corsa da candidato premier.

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