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giovedì 22 giugno 2017

39° CONGRESSO NAZIONALE SIE Lenzi: “Endo-Libro, la mission della nuova endocrinologia 2.0

Lenzi: “Endo-Libro, la mission della nuova Endocrinologia 2.0


di Eugenia Sermonti



L’Endocrinologia come modello per tutte le altre specialità; una disciplina 2.0 che diventa un punto di riferimento in medicina, puntando sempre più su giovani endocrinologi, assistenza, formazione e su una sempre più stretta collaborazione con il Ssn per contenere i costi ed evitare gli sprechi. E a supporto di questi obiettivi arriva l’Endo-Libro 2017, il primo Libro Bianco dell’antichissima e insieme nuovissima endocrinologia italiana, un vero e proprio stato dell’arte della disciplina, realizzato con l’obiettivo di trainarla verso gli scenari futuri. Di questo e di molto altro si parla fino a sabato 24 giugno a Roma, al 39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia (Sie). Una vera e propria agorà specialistica che vede riuniti tutti i maggiori rappresentati dell’endocrinologia nazionale e internazionale. «Volevamo una endocrinologia profondamente rinnovata e abbiamo tutti lavorato per adeguare al terzo millennio i connotati della nostra disciplina, al di là della componente scientifica che è sempre stata di riconosciuta eccellenza - afferma il professor Andrea Lenzi, presidente Sie - il congresso nazionale celebra proprio questo rinnovamento e il decollo dell’endocrinologia 2.0 che si traduce in un nuovo modello declinato su tre aspetti: modello di formazione, per creare oggi uno specialista capace di assorbire l’evoluzione tecnologica, sociale ed economica del Paese; modello di gestione della sanità pubblica, con uno specialista che offre il meglio della salute e al contempo riduce i costi attraverso percorsi diagnostici-terapeutici assistenziali (Pdta) ben controllati; modello di specialità, collaborante con altre discipline del sapere medico e con il Servizio Sanitario Nazionale ma costruisce anche una nuova didattica formativa».

PERCHÉ È IMPORTANTE INTEGRARE LA VITAMINA D?

Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.



L’endocrinologia 2.0 sarà forgiata sull’eccellenza della formazione e della ricerca italiana, suffragata dal 3° posto nel mondo, dopo Stati Uniti e Regno Unito, per impact factor nella produttività di studi scientifici, nell’ultimo periodo esaminato, che va dal 1996 al 2014. Una crescita culturale e scientifica che deve supportare la crescita di questa disciplina dal punto di vista clinico e delle nuove competenze di cui si occupa, che includono patologie di rilievo sociale come ad esempio l’obesità, l’osteoporosi, la disfunzione della fertilità e della sessualità di entrambi i sessi, le malattie e i tumori rari in endocrinologia, ma anche l’endocrinologia estetica, dello sport, del genere che tutte assieme si realizzano in quella medicina del benessere che, anche grazie agli endocrinologi italiani, è una realtà con solide basi scientifiche. Ma qual è lo scenario attuale dell’endocrinologia? Dal ‘libro bianco’ emergono dati importanti, tra cui l’epidemiologia attuale delle patologie endocrino-metaboliche in Italia, che fa emergere la reale e ineludibile necessità di specialisti in endocrinologia, malattie del metabolismo e andrologia. Si stima infatti che almeno un cittadino italiano su due presenti un problema endocrinologico.

La patologia tiroidea, inclusi i noduli, interessa il 20-25 per cento degli adulti, la sindrome dell’ovaio policistico quasi il 10 per cento delle donne in età fertile, l’ipogonadismo maschile, l’infertilità e la disfunzione erettile il 10-15 per cento degli uomini adulti fino a punte che superano il 50 per cento nella terza età. L’obesità è presente in circa il 10-15 per cento della popolazione e le dislipidemie nel 20-25 per cento. Il diabete è sempre più diffuso e la sua prevalenza è di oltre il 6 per cento. Dall’VIII Report Health Science della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (anno 2013-2014) – citato nell’Endo-Libro, si evince che i disordini endocrino-metabolici, nel loro complesso, facciano parte delle condizioni morbose che hanno determinato il maggior numero di contatti in Medicina generale (circa il 12 per cento).

Un dato positivo che si legge nell’Endo-Libro è relativo all’offerta formativa delle Università italiane. In Italia si contano 38 sedi formative e la scuola di specialità in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo risulta essere nelle prime 5 tipologie richieste dai neolaureati fra le 50 esistenti. Alle attività formative assistenziali e di ricerca descritte nel Libro Bianco collaborano in questo momento in Italia 48 professori ordinari; 81 professori associati; 70 ricercatori a tempo indeterminato; 26 ricercatori a tempo determinato; 450 specializzandi; 500 dottorandi ed assegnisti di ricerca; 4.500 colleghi specialisti; e circa 6.000 altri specialisti o medici generalisti che dichiarano di svolgere attività in ambito endocrino-metabolico-andrologico. Quattro le azioni portate avanti in questi ultimi anni dalla Sie e di cui si dibatte anche nelle giornate congressuali: la forte spinta all’internazionalizzazione della società scientifica, con la conquista di una presidenza italiana alla guida della società europea con il professor Andrea Giustina, e una decina di premi ricevuti in campo internazionale dai soci; le politiche per facilitare l’adesione degli giovani specializzandi con due anni di affiliazione gratuita e 20 euro di iscrizione che hanno portato ad un aumento del 40 per cento di soci under 40; la ridefinizione dei confini del sapere con apertura a collaborazioni importanti con altre Società scientifiche dai ginecologi ai pediatri ai geriatri agli internisti;una didattica al passo con i tempi per formare uno specialista endocrinologo, ‘orologiaio’ della medicina, capace di percorrere 40 anni di attività professionale seguendo e adattandosi all’evoluzione dei tempi e della società.

Le quattro giornate di lavoro prevedono 5 letture magistrali, quella di apertura di Paolo Sassone Corsi celebre ‘cervello’ italiano prestato alla California e parla di un tema attualissimo: la cronobiologia; 24 simposi di 90 minuti ciascuno, 5 simposi di 60 minuti, 20 incontri tra esperti, clinici, debate e pro e contro della durata di 60 minuti; 12 sessioni di oral communication, più di 40 sessioni di poster discusse con l’autore e moderatori esperti. 

"E' una malattia che uccide" L'annuncio choc dei medici Morto un bambino di 6 anni

Monza, morto bambino di 6 anni per il morbillo



E' morto "per complicanze polmonari e cerebrali da morbillo, il piccolo di 6 anni che si trovava nel reparto di rianimazione dell'Ospedale San Gerardo di Monza". Lo ha annunciato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. "La storia di questo piccolo affetto da leucemia è l'esempio di come la cosiddetta immunità di gregge sia fondamentale per la protezione di coloro che, per la loro malattia o per lo stato di trattamento in cui si trovano, non sono protetti, anche quando fossero vaccinati dal morbillo così come da altre malattie infettive".

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"Il piccolo - ha spiegato l'assessore - era affetto da una Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA), malattia che oggi ha una probabilità di guarigione in oltre 85% dei casi con forme simili. In data 15 marzo, per il sospetto di infezione da morbillo (diagnosi confermata il 16 marzo), è stato trasferito in terapia intensiva per il peggioramento progressivo del quadro polmonare con necessità di assistenza respiratoria. E' stato intubato e successivamente è iniziata l'assistenza mediante Ecmo per insufficienza cardiaca o respiratoria, proseguita fino alla data di oggi". 

"Ci tengo a sottolineare - ha concluso l'assessore - come solo l'immunità di gregge, cioè la vaccinazione di oltre il 95% dei bambini, sia l'unica strada per tutelare soggetti immunodepressi o che hanno contratto malattie come nel caso del piccolo del San Gerardo, che per queste ragioni non possono vaccinarsi". 

Sconvolta Beatrice Lorenzin, ministro della salute. "È dolorosissimo commentare la morte del bimbo di 6 anni a Monza, che si sarebbe probabilmente salvato dalla leucemia, ma che il morbillo ha ucciso perché essendo malato non poteva essere vaccinato. Succede, come dice la scienza, quando manca l'immunità di gregge". Prosegue la Lorenzin: "Bisogna rispettare la medicina e le verità scientifiche per fare il bene dei nostri figli. Sono vicina ai genitori e al loro immenso dolore".

Carlo De Benedetti, la decisione definitiva Questa volta è la fine. Terremoto a Repubblica...

Gruppo Stampa-Repubblica, De Benedetti lascia la presidenza al figlio Marco



Carlo De Benedetti ha deciso. Dopo undici anni lascia la guida del gruppo editoriale Gedi, nato dalla fusione del gruppo L’Espresso con La Stampa-Secolo XIX di John Elkann e Carlo Perrone.

Secondo quanto annunciato a margine di un convegno che si è tenuto mercoledì a Torino, il nuovo presidente sarà il figlio dell’ingegnere Marco De Benedetti. Il patron, che ha 83 anni, lascia l’ultimo incarico che detiene nel gruppo dopo aver trasferito il controllo ai tre figli, Marco, Rodolfo e Edoardo quattro anni fa.

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Secondo quanto si apprende, il nome di Marco potrebbe essere proposto in un cda straordinario dal fratello maggiore Rodolfo che presiede la controllante Cir ed è azionista di riferimento del gruppo Gedi. In ambienti del gruppo si fa notare che questo passaggio completerebbe il ricambio generazionale in atto da anni anche nelle altre società del gruppo.

Secondo un retroscena del Fatto Quotidiano di oggi, dietro la decisione dell'Ingegnere non ci sarebbero solo le 81 primavere ma anche la delusione per l'andamento del quotidiano La Repubblica. Tutta la stampa italiano perde terreno ma il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari è particolarmente sofferente. Secondo i dati Ads, nell' aprile 2016 il giornale vendeva 212mila copie, scese a 181mila a marzo 2017 e a 177mila in aprile. Il diretto concorrente, il Corriere della Sera negli stessi periodi raggiunge 208mila ad aprile di un anno fa, poi 200mila a marzo scorso e 201mila ad aprile.

Molti danno la colpa della crisi a uno uno smarrimento identitario del giornale simbolo della sinistra italiana. Sempre secondo il Fatto, De Benedetti avrebbe voluto lasciare il timone al consigliere Ezio Mauro, che però non avrebbe accettato.

Cambio al Vertice Il collaboratore de Ilventiquattro.it, Sossio Barra al comando de il Notiziario

Il collaboratore de ilventiquattro.it alla guida de il Notiziario



Sossio Barra
Amministratore il Notiziario

L'amministratore de il Notiziario sul web, Gaetano Daniele, ha dato la direzione del blog il Notiziario, riservandosi la linea editoriale, al collaboratore de ilventiquattro.it, Sossio Barra. Inizialmente, la guida del blog era stata affidata al Giornalista Anti-Camorra, Stefano Andreone, che, a causa di serissimi problemi personali non gli hanno permesso di proseguire in questa nuova avventura. Al giornalista Stefano Andreone, l'affetto e la vicinanza di tutto lo staff de il Notiziario sul web. 

L'amministratore del blog, Gaetano Daniele, sceglie Sossio Barra. "Un ragazzo serio e volenteroso che può fare tanto per le nostre zone. Un giovane affidabile che non scende a compromessi. Pertanto formulo i più vivi auguri a Sossio Barra". Così l'amministratore del blog il Notiziario, Gaetano Daniele. 

E alla nuova nomina, interviene anche il diretto interessato, Sossio Barra. Che nota: "Sono davvero onorato dell'avventura che mi vedrà protagonista. E non posso fare altro che ringraziare il fondatore de il Notiziario sul web, l'amico Gaetano Daniele, per questa grande opportunità che mi ha concesso affidandomi la gestione del blog il Notiziario. Non sarà facile, ma farò del mio meglio. Il Notiziario è attivo sul web dal 2011, con notizie 24 ore su 24. Una realtà come poche. Anche in questa esperienza porterò tutto il mio impegno e la mia passione che nutro per questa professione. Il mio lavoro sarà, come sempre, finalizzato alla vera informazione lontana dalle offese e dalle strumentalizzazioni. Chi mi conosce sa bene che la correttezza per me viene al di là di qualunque interesse. Si parte". 


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CASTELLO DI CISTERNA Ritorna dopo anni un concorso di bellezza

Domenica 25 Giugno ore 21 Seconda tappa del tour Miss Mondo


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Domenica 25 giugno a partire dalle ore 21 presso il lounge-bar 019 in via Miccoli si svolgerà la seconda tappa del tour 2017/2018 di Miss Mondo Campania con ospite d’onore la nota show girl Barbara Chiappini, che condurrà l'evento insieme ad Antonio Esposito, voce storica del concorso in Campania da ormai dieci anni. La Chiappini iniziò il suo percorso artistico vincendo proprio la finale nazionale di Miss Mondo Italia nel 1993, a soli 19 anni.

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Almeno venti ragazze si sfideranno sul palco per conquistare i sei posti disponibili per conquistare l’accesso alla finalissima regionale; come sempre, oltre a calcare la passerella, accompagnate dal modello Giovanni Pascarella, dovranno mostrare anche il loro talento artistico, sportivo o culturale.

Altri ospiti il cantante Pasquale Romano, accompagnato dal corpo di ballo della Dance Revolution di Gilda Veronica e Francesca Riccio. La giuria sarà composta, fra gli altri, dalla Miss Mondo Campania 2017, Anna D'Antonio, da Diletta Ambrosio, finalista nazionale 2017, da Pina Pascarella, presidente dell’associazione “Donare è… amore”, dall’imprenditrice Mina Morgillo, dal giornalista Francesco Celiento e da Arcangelo Bove, rappresentante di Svapo Web, main partner del tour. Per iscrizioni basta cliccare sul sito www.missmondo.it e seguire la relativa procedura.

Così il generale della Folgore bastona Boldrini e Kyenge: "Italia inferno afro-islamico"

AVVISO ALLA BOLDRINI E ALLA KYENGE Ius Soli, il generale della Folgore: "Una immane catastrofe, l'Italia diventerà un inferno afro-islamico"


Ius Soli, il generale della Folgore: "Una immane catastrofe, l'Italia diventerà un inferno afro-islamico"

Ha vissuto da vicino l'orrore di Nassirya, dove nel 2006 è morto suo nipote, e il volto peggiore dell'Islam radicale, oggi si oppone disperatamente allo Ius Soli. Il generale Renato Perrotti, ex vicecomandante della Folgore, veterano dei Balcani, della Somalia e dell'Iraq, ha lanciato un appello su Facebook: "Parlamentari italiani, cittadini italiani, amici di Facebook, opponetevi alla follia ideologica dello ius soli". Come riporta anche il Giornale, il militare italiano spiega per filo e per segno perché la concessione della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia possa segnare in maniera devastante il futuro del nostro Paese.

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"La sovraffollata e indebitatissima Italia - scrive il generale Perrotti - non è la vasta e deserta America del 1800. Non può concedere spazio, passaporto e diritti a chiunque venga partorito in Italia. In base alla legge attualmente vigente, tutti gli stranieri possono diventare cittadini italiani, ma dopo aver compiuto diciotto anni, dopo aver studiato in Italia e dopo aver espresso la volontà di optare per la cittadinanza italiana". Il suo è un attacco durissimo: "Lo ius soli, proposto e fermamente voluto da questo inetto e a moltissimi inviso governo di sinistra concederà la cittadinanza anche in base alla sola nascita sul territorio italiano. Con esso si manifesta la volontà di alterare, deformare, corrompere il tessuto socio-culturale del nostro Paese. La conseguenza di esso sarà un'immane catastrofe, che sconvolgerà la vita di tutti". C'è solo una strada secondo il militare della Folgore: ognuno dovrebbe annunciare pubblicamente di votare "contro tutti i partiti e i politici che sostengono la proposta di legge in discussione per lo ius soli". Certo, serve coraggio: "Non lasciatevi intimidire dal ricatto morale di chi vi chiama razzisti e xenofobi: i veri razzisti sono coloro che stanno distruggendo il futuro dei vostri figli, coloro i quali approveranno una legge che renderà l'Italia un inferno afro-islamico".

Caivano (Na): PUZZE NAUSEABONDE E SPORCIZIA Ecco i primi avvistamenti Ecco le prime denunce

PUZZE NAUSEABONDE E SPORCIZIA Ecco le prime denunce 


di Gaetano Daniele



Dopo la crisi che ha colpito anche il settore ambientale e dopo che il servizio raccolta rifiuti non viene regolarmente offerto al Paese, o meglio una volta a settimana se tutto va bene. E con l'inizio del caldo, a Caivano, ultimo Paese a nord di Napoli, sotto la guida del sindaco Forzista, Simone Monopoli, inizia l'emergenza scarafaggi e blatte. 

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Le prime segnalazioni di Blatte e Scarafaggi sono arrivate da: Via Caracciolo; Via De Gasperi; Via Diaz e Via Colanton Fiore, con diversi cittadini che hanno prontamente segnalato la presenza di questi spiacevoli insetti che si moltiplicano soprattutto tra i rifiuti abbandonati e le fogne. 

Le denunce sono state effettuate, da indiscrezioni, presso l'Asl competente. L'ultima deblatizzazione sul territorio caivanese, da indiscrezioni, risale al 2014. Anche se negli ultimi anni, vi sono stati alcuni interventi, ma sporadici. 

Insomma, al momento interventi incisivi e nemmeno secondari di disinfestazione e pulizia non se ne sono visti, ma la disinfestazione andrebbe fatta non solo nelle zone indicate ma su tutto il territorio. 

Ma quali sono le malattie trasmesse dagli scarafaggi?

Gli scarafaggi sono tra i parassiti più pericolosi per la salute delle persone. Se presenti in cucina c’è il rischio che possano contaminare gli elettrodomestici come lavastoviglie e fornelli, stoviglie ma soprattutto il cibo e quindi trasmettere malattie. Attraverso le feci, la saliva e la muta gli scarafaggi possono causare gravi reazioni allergiche, eczema e asma negli esseri umani.

Da non sottovalutare è la situazione di stress psicologico per una famiglia e la paura per la salute soprattutto dei bambini e degli anziani. Purtroppo i bambini, gli anziani e i malati sono particolarmente vulnerabili agli scarafaggi e alle malattie che questi possono causare.

  • intossicazione alimentare e avvelenamento da salmonella;
  • tubercolosi (TB);
  • tifo;
  • dissenteria;
  • epatite;
  • gastroenterite e influenza gasto-intestinale;
  • tenie, verme solitario, malattia del verme;
  • allergie.

Oltre alle malattie elencate qui sopra gli scarafaggi sono anche responsabili di danni finanziari. Proprio a causa di feci e cambio di pelle, grandi quantità di cibo e rifornimenti vengono regolarmente distrutti. Questo perché a causa dei rischi per la salute il cibo una volta infetto deve venire eliminato per non rischiare contagi. Tutte le aree di preparazione del cibo devono essere accuratamente pulite.