Lenzi: “Endo-Libro, la mission della nuova Endocrinologia 2.0
di Eugenia Sermonti
L’Endocrinologia come modello per tutte le altre specialità; una disciplina 2.0 che diventa un punto di riferimento in medicina, puntando sempre più su giovani endocrinologi, assistenza, formazione e su una sempre più stretta collaborazione con il Ssn per contenere i costi ed evitare gli sprechi. E a supporto di questi obiettivi arriva l’Endo-Libro 2017, il primo Libro Bianco dell’antichissima e insieme nuovissima endocrinologia italiana, un vero e proprio stato dell’arte della disciplina, realizzato con l’obiettivo di trainarla verso gli scenari futuri. Di questo e di molto altro si parla fino a sabato 24 giugno a Roma, al 39° Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia (Sie). Una vera e propria agorà specialistica che vede riuniti tutti i maggiori rappresentati dell’endocrinologia nazionale e internazionale. «Volevamo una endocrinologia profondamente rinnovata e abbiamo tutti lavorato per adeguare al terzo millennio i connotati della nostra disciplina, al di là della componente scientifica che è sempre stata di riconosciuta eccellenza - afferma il professor Andrea Lenzi, presidente Sie - il congresso nazionale celebra proprio questo rinnovamento e il decollo dell’endocrinologia 2.0 che si traduce in un nuovo modello declinato su tre aspetti: modello di formazione, per creare oggi uno specialista capace di assorbire l’evoluzione tecnologica, sociale ed economica del Paese; modello di gestione della sanità pubblica, con uno specialista che offre il meglio della salute e al contempo riduce i costi attraverso percorsi diagnostici-terapeutici assistenziali (Pdta) ben controllati; modello di specialità, collaborante con altre discipline del sapere medico e con il Servizio Sanitario Nazionale ma costruisce anche una nuova didattica formativa».
PERCHÉ È IMPORTANTE INTEGRARE LA VITAMINA D?
Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.
L’endocrinologia 2.0 sarà forgiata sull’eccellenza della formazione e della ricerca italiana, suffragata dal 3° posto nel mondo, dopo Stati Uniti e Regno Unito, per impact factor nella produttività di studi scientifici, nell’ultimo periodo esaminato, che va dal 1996 al 2014. Una crescita culturale e scientifica che deve supportare la crescita di questa disciplina dal punto di vista clinico e delle nuove competenze di cui si occupa, che includono patologie di rilievo sociale come ad esempio l’obesità, l’osteoporosi, la disfunzione della fertilità e della sessualità di entrambi i sessi, le malattie e i tumori rari in endocrinologia, ma anche l’endocrinologia estetica, dello sport, del genere che tutte assieme si realizzano in quella medicina del benessere che, anche grazie agli endocrinologi italiani, è una realtà con solide basi scientifiche. Ma qual è lo scenario attuale dell’endocrinologia? Dal ‘libro bianco’ emergono dati importanti, tra cui l’epidemiologia attuale delle patologie endocrino-metaboliche in Italia, che fa emergere la reale e ineludibile necessità di specialisti in endocrinologia, malattie del metabolismo e andrologia. Si stima infatti che almeno un cittadino italiano su due presenti un problema endocrinologico.
La patologia tiroidea, inclusi i noduli, interessa il 20-25 per cento degli adulti, la sindrome dell’ovaio policistico quasi il 10 per cento delle donne in età fertile, l’ipogonadismo maschile, l’infertilità e la disfunzione erettile il 10-15 per cento degli uomini adulti fino a punte che superano il 50 per cento nella terza età. L’obesità è presente in circa il 10-15 per cento della popolazione e le dislipidemie nel 20-25 per cento. Il diabete è sempre più diffuso e la sua prevalenza è di oltre il 6 per cento. Dall’VIII Report Health Science della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (anno 2013-2014) – citato nell’Endo-Libro, si evince che i disordini endocrino-metabolici, nel loro complesso, facciano parte delle condizioni morbose che hanno determinato il maggior numero di contatti in Medicina generale (circa il 12 per cento).
Un dato positivo che si legge nell’Endo-Libro è relativo all’offerta formativa delle Università italiane. In Italia si contano 38 sedi formative e la scuola di specialità in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo risulta essere nelle prime 5 tipologie richieste dai neolaureati fra le 50 esistenti. Alle attività formative assistenziali e di ricerca descritte nel Libro Bianco collaborano in questo momento in Italia 48 professori ordinari; 81 professori associati; 70 ricercatori a tempo indeterminato; 26 ricercatori a tempo determinato; 450 specializzandi; 500 dottorandi ed assegnisti di ricerca; 4.500 colleghi specialisti; e circa 6.000 altri specialisti o medici generalisti che dichiarano di svolgere attività in ambito endocrino-metabolico-andrologico. Quattro le azioni portate avanti in questi ultimi anni dalla Sie e di cui si dibatte anche nelle giornate congressuali: la forte spinta all’internazionalizzazione della società scientifica, con la conquista di una presidenza italiana alla guida della società europea con il professor Andrea Giustina, e una decina di premi ricevuti in campo internazionale dai soci; le politiche per facilitare l’adesione degli giovani specializzandi con due anni di affiliazione gratuita e 20 euro di iscrizione che hanno portato ad un aumento del 40 per cento di soci under 40; la ridefinizione dei confini del sapere con apertura a collaborazioni importanti con altre Società scientifiche dai ginecologi ai pediatri ai geriatri agli internisti;una didattica al passo con i tempi per formare uno specialista endocrinologo, ‘orologiaio’ della medicina, capace di percorrere 40 anni di attività professionale seguendo e adattandosi all’evoluzione dei tempi e della società.
Le quattro giornate di lavoro prevedono 5 letture magistrali, quella di apertura di Paolo Sassone Corsi celebre ‘cervello’ italiano prestato alla California e parla di un tema attualissimo: la cronobiologia; 24 simposi di 90 minuti ciascuno, 5 simposi di 60 minuti, 20 incontri tra esperti, clinici, debate e pro e contro della durata di 60 minuti; 12 sessioni di oral communication, più di 40 sessioni di poster discusse con l’autore e moderatori esperti.
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