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martedì 20 giugno 2017

Vitamina D, consensus conference “Un confronto tra esperti mondiali”

Vitamina D, consensus conference “Un confronto tra esperti mondiali”


di Martina Bossi


Vitamina D, consensus conference “Un confronto tra esperti mondiali”

Non ci ha nascosto la propria soddisfazione il professor Andrea Giustina, ordinario di Endocrinologia al San Raffaele di Milano, Presidente Gioseg e coordinatore del Comitato Scientifico della ‘First International Conference on Controversies in Vitamin D’ appena conclusosi a Pisa, riferendosi ai risultati del summit: “E’ stato un grande successo aver riunito intorno ad un tavolo tutti gli esperti mondiali nell’ambito della vitamina D. Un ormone essenziale per l’organismo, ma sul quale ad oggi non è stato ancora raggiunto un consenso nella comunità scientifica nazionale per ciò che riguarda molti aspetti di questa vitamina così importante. Innanzi tutto a livello di diagnosi, individuare cioè chio ha veramente una carenza di vitamina D. Successivamente quali sono i risvolti di questa carenza, i rischi per la popolazione, e infine quali sono le terapie ottimali per integrare questa carenza. La conferenza si propone di trovare le risposte - ove possibile - a queste tre ‘aree’, veramente critiche per la salute della popolazione”.

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Vitamina D, dunque, al centro della prima Conferenza Internazionale interamente dedicata alle controversie su questo ormone e i suoi effetti - non solo scheletrici ma anche su patologie extrascheletriche, quali diabete, tumori e patologie cardiovascolari ed autoimmuni, aree su cui sono in corso importanti trial clinici randomizzati i cui risultati saranno disponibili entro un anno - organizzata sotto l’egida del Glucocorticoid Induced Osteoporosis Skeletal Endocrinology Group (Gioseg) ed ha visto la presenza di molti tra i maggiori esperti a livello mondiale in quest’area medica. Laboratorio, clinica e terapia le grandi aree affrontate dai trenta esperti presenti che, attraverso l’analisi dei più recenti studi scientifici e l’esperienza clinica, hanno condiviso e discusso ogni aspetto rilevante della Vitamina D. Sintetizzato principalmente dalla pelle, attraverso l’esposizione ai raggi solari, gli effetti di questo ormone si stanno rivelando sempre più importanti, data la presenza del Vitamin D Receptor (Vdr) in moltissimi tessuti e cellule del sistema immunitario. Gli esperti riuniti al summit di Pisa hanno concordato che, a partire dagli effetti scheletrici su cui si basa oggi l’utilizzo clinico, è necessario promuovere una cultura dell’appropriatezza basata sulla medicina personalizzata, con l’obiettivo di favorire il raggiungimento del maggiore beneficio per i pazienti.

“Si chiama Vitamina D e si tende a trattarla erroneamente come una vitamina quando in realtà è un ormone e non tutti ne hanno la stessa necessità - continua il professor Giustina - Per questa ragione la personalizzazione è fondamentale, a partire dalla definizione della gravità della carenza nel singolo individuo. Laddove risulti uno stato di ipovitaminosi D è necessario intervenire somministrando il colecalciferolo. Altre forme di vitamina D trovano indicazione in forme carenziali specifiche come l’insufficienza epatica o renale e l’ipoparatiroidismo. Devono essere utilizzati dosaggi appropriati al caso specifico, monitorando i livelli di Vitamina D durante il trattamento, per evitare da una parte l’inefficacia della somministrazione dall’altra possibili effetti collaterali”. “Anche le modalità di somministrazione della vitamina D sono state discusse durante il Summit - spiega Giustina - sono sempre più gli esperti che preferiscono consigliare somministrazioni più ravvicinate (settimanali o mensili) rispetto alle somministrazioni più rifratte nel tempo (come ad esempio quelle annuali) e la loro calibrazione in base ai livelli ottenuti di vitamina D nel sangue”. Gli argomenti principali della ‘First International Conference on Controversies in Vitamin D’ saranno oggetto di una pubblicazione scientifica internazionale. Diretta a tutta la comunità scientifica, il cui scopo sarà di proporre delle linee guida che supportino la comunità medica internazionale nell’utilizzo più corretto della Vitamina D, a vantaggio dei pazienti, in tutte le patologie scheletriche ed extrascheletriche in cui questo prezioso ormone sta dimostrando il suo ruolo fondamentale. 

AUTO IMBOTTITA DI ARMI Parigi ancora sotto attacco: bombole ed esplosivi in centro La bestia muore stecchita / Foto

Parigi, con l'auto imbottita di gas ed esplosivi contro la polizia: morto attentatore


Parigi, con l'auto imbottita di gas ed esplosivi contro la polizia: morto attentatore islamico

Ha cercato di combinare l'attacco con l'auto contro i pedoni a quello contro i poliziotti portato da alcuni suoi "colleghi" a Parigi e a Londra. Ma gli è andata male. Un uomo, un 31enne radicalizzato noto ai servizi segreti francesi, ieri pomeriggio si è lanciato con la sua auto, nella quale sono stati trovati esplosivi e una bombola di gas, contro un furgoncino della Gendarmerie, la polizia francese. Dopo il forte tamponamento, qualcosa è esploso nell'auto, ma non come voleva l'attentatore. La zona degli Champs Elysees è stata chiusa al traffico e isolata per ore. Il 31enne islamico ma francese di nazionalità (nato ad Argeneteuil in Val d'Oyse, è rimasto gravemente ferito nell'urto ed è morto poco dopo durante il trasporto in ospedale. A bordo dell'auto aveva a anche un kalashnikov. Nessuno dei poliziotti che occupavano il furgoncino è rimasto anche solo ferito.

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Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.

IMMIGRATI E LEGGI "Ma perché non ti dimetti?" Salvini, una sfida estrema: attacco al cuore del Vaticano

Ius soli, Salvini sfida il Vaticano: "Incontro pubblico con Galantino. Perché...?"


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Matteo Salvini in trincea contro lo ius soli, tanto da sfidare la chiesa. "Visto che monsignor Nunzio Galantino fa politica, lo invito a un confronto pubblico", afferma il leader della Lega Nord all'indomani dello scontro, durissimo, coi vertici della Cei. Nel mirino del lumbard, c'è il segretario generale. "Gli proporrei due soluzioni: o la Chiesa accoglie gratis rinunciando agli introiti sull'immigrazione oppure Galantino si fa da parte, magari anche dimettendosi", va dritto al punto il segretario. E ancora: "Sarebbe bello che dopo tante parole sull'accoglienza, Galantino e gli altri pensassero anche a fare un po' di carità gratuita". Parole durissimi, pronunciate a margine di un presidio organizzato davanti alla moschea provvisoria di Sesto San Giovanni, destinate ad ingigantire la già accesissima polemica sullo ius soli.

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IN FAVOR DI TELECAMERA Cosa ha detto (davvero) il super-boss su Berlusconi: la clamorosa intercettazione

Silvio Berlusconi, l'intercettazione del boss Graviano? Sapeva delle cimici. E sui giudici: "Pronti a tutto per farlo fuori"


Silvio Berlusconi, l'intercettazione del boss Graviano: sapeva delle cimici

Le dichiarazioni "bomba" del boss Giuseppe Graviano che ha tirato in ballo Silvio Berlusconi sulle stragi del '93 sono false. Il Tempo ha pubblicato le intercettazioni ambientali dalle quali emerge uno scenario inquietante: il mafioso sapeva di essere circondato dalle microspie tanto da parlare sempre guardando in camera. Di più: da quanto si evince il boss Graviano e il camorrista Alberto Adinolfi sapevano anche quanto gli inquirenti gradissero da parte loro delle accuse sul Cavaliere e Marcello Dell'Utri.

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Telecamere - Nella registrazione del 3 febbraio 2016, infatti, Adinolfi dice a Graviano: "Giuse', ma stanno riprendendo tutte cose...ah!". Il boss chiede: "Tutto?". Adinolfi: "Tutto, sì (...). Comunque...dobbiamo (...), ci stanno rovinando, non possiamo parlare". Annotazione della Dia: "Alza la testa e guarda in alto in direzione della nuova telecamera". Gli stessi inquirenti poi spiegano che "al minuto 01.50 Graviano gli spiega, così come già gli aveva detto in precedenza, che avevano messo le telecamere nel passeggio dove vanno loro, che i lavori che stanno effettuando servono a passare dei fili per il rifacimento di un impianto che servirebbe per ascoltare le loro conversazioni, così come stanno facendo in questo momento, poiché sono degli spioni...".

Incastri - Nel colloquio del 24 giugno 2016 i due boss parlano degli errori commessi da pm e giudici nel processo Borsellino e sospettano che dietro l'inchiesta ci sia una precisa intenzione. Adinolfi: "Quando è che hanno detto che hanno sbagliato l'indagine, con Borsellino lo hanno detto e hanno trovato le scuse di tutte le maniere, per il fatto che hanno scoperto... hanno detto che i magistrati non hanno sbagliato". Graviano: "Perché volevano... volevano arrestare a Berlusconi, perché lo hanno detto Umbe'?». E Adinolfi: "Perché andavano trovando chi accusava a quello". "A chi?", domanda il boss: "A Berlusconi", risponde Adinolfi. Graviano conferma: "Spatuzza lo accusava ed andavano accusando che io ci andavo a confermare (...). Lo volevano accusare delle stragi, Umbe'...del '93 e delle cose del '94".

lunedì 19 giugno 2017

Napoli: Area mercato di via Bologna, l’associazione Napoli in Sinergia: «Panini si arrampica sugli specchi e dice inesattezze»

Area mercato di via Bologna, l’associazione Napoli in Sinergia: «Panini si arrampica sugli specchi e dice inesattezze»



 di Antonio Folle
per il Notiziario sul web


Armando Coppola
Presidente "Napoli in Sinergia"

«Apprendiamo che oggi è stata ripristinata l’area mercato di via Bologna. L’assessore Enrico Panini, nell’annunciare il ripristino dell’area mercatale, ha affermato delle cose completamente errate. La Giunta Comunale, contrariamente a quanto afferma l’assessore, non può istituire nessuna area mercatale dal momento che le istituzioni dei mercati devono passare per il consiglio comunale. E’ il consiglio comunale che ha la facoltà di deliberare l’istituzione del mercato a via Bologna. Il Comune non può andare contro la delibera delle aree mercati del 2015 a meno che non vi siano motivazioni di carattere tecnico che giustifichino lo stravolgimento dei piani delle municipalità».

Così Armando Coppola, presidente dell’associazione Napoli in Sinergia che ha duramente stigmatizzato la riapertura dell’area mercato di via Bologna.

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«Ci sono delle ben precise ragioni di carattere regolamentare - ha spiegato ancora Coppola - che impediscono la permanenza dei mercatali a via Bologna. Il regolamento regionale del 2014 prevede che, in prossimità di un’area mercatale, non ci possa essere la presenza di un altro mercato a meno di 500 metri di distanza. A poche decine di metri da via Bologna c’è il mercato di via Ferrara, le due aree vanno, così, in conflitto tra di loro. La Giunta Comunale - prosegue ancora Armando Coppola - prevedeva l’istituzione di un mercato etnico non alimentare. A via Bologna viene meno la mission del mercato perché non si vende merce etnica prodotta nei paesi di provenienza dei mercatali stranieri e perché, se si fa eccezione per le giornate dove vengono effettuati i controlli, a via Bologna si vendono abitualmente generi alimentari privi di etichette e di indicazione di origine che potrebbero potenzialmente danneggiare la salute dei cittadini».

Sulla questione inerente la prossima apertura del parcheggio del progetto “Grandi Stazioni” proprio a via Bologna, Mariolina Formisano precisa:

«Ci troviamo di fronte ad una riapertura dettata dal populismo di palazzo San Giacomo. Via Bologna è stata individuata come area d’accesso del mega parcheggio di Grandi Stazioni. Non riusciamo a comprendere come potrebbero coincidere gli interessi dei mercatali e quelli del parcheggio che verrà realizzato prossimamente. I regolamenti che disciplinano le aree mercato sono ben chiari in proposito - prosegue Mariolina Formisano - e parlano di aree che devono essere esclusivamente pedonalizzate. A questo fatto vanno aggiunte le illegalità quotidiane che si registrano in quel mercato, a cominciare dalla sistematica violazione degli orari di chiusura. Il mercato alle 15 dovrebbe essere chiuso e la strada dovrebbe essere liberata. Invece non è raro vedere i mercatali occupare la strada fino anche alle 17. Tutto, ovviamente, nel silenzio assoluto di chi avrebbe il compito di controllare il rispetto delle leggi».

CHI ACCOGLIAMO Isis al centro d'accoglienza "Tagliare la gola agli italiani" Toh, ecco chi finisce in galera

Crotone, arrestato richiedente asilo sostenitore dell'Isis: "Agli infedeli..."


Crotone, arrestato richiedente asilo: "agli infedeli andrebbe tagliata la gola"

Un iracheno di 29 anni è stato arrestato dalle forze dell'ordine a Crotone, in uno Sprar (Centro Accoglienza Rifugiati e Richiedenti Asilo). Stando alle indagini, istigava gli ospiti della sede di assistenza a compiere atti violenti e a convertirsi all'Islam per abbracciare i dogmi dell'Isis. Il 29enne, si è appreso, aveva perfino esultato per l'attentato di Manchester.

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Da una serie di telefonate con la sorella, intercettate dalla polizia, è emerso che l'uomo aveva deciso di rimanere in Italia "per redimere gli infedeli - affermava -. A queste persone dovrebbe essere tagliata la gola".  Le indagini sono state svolte dalla Digos e coordinate da Nicola Gratteri, della DDA di Catanzaro. L'uomo dovrà rispondere alla accuse di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione a delinquere. 

La sfida senza precedenti Bongiorno attacca il Papa "Mi vuole dire perché..."

Dubbi sulla scomunica a mafiosi e corrotti: "In base a cosa si decide?"



"Corrotti e mafiosi? Scomunica subito, fuori dalla Chiesa". A lanciare la sfida è monsignor Galantino. E a raccoglierla è Giulia Bongiorno, avvocato, che dice la sua al riguardo della proposta vaticana in un'intervista a Il Messaggero. "Corruzione e mafia reati abominevoli, ma la scomunica su cosa si basa - s'interroga prima su Twitter -? Sulle sentenze definitive? Giustizia umana non è giustizia divina". Dunque, al quotidiano capitolino spiega meglio il suo pensiero: "Perché tanti dubbi? Il messaggio diffuso è ampiamente condivisibile, perché è contro l'ambiguità di chi vuole vivere due vite diverse, da cattolico e da mafioso o corrotto. La corruzione è un reato che pregiudica il principio sacrosanto del merito, e penalizza gli umili, quindi è giusto che la chiesa li protegga. Il dubbio nasce sul fatto che il Papa focalizzi l'attenzione solo su questi due reati, pensando a un vademecum con delle regole che permetteranno di applicare la scomunica di volta in volta, o forse si farà un decreto. Perché - sottolinea la Bongiorno - allora non inserire anche la pedofilia e il femminicidio?". Dubbi, in effetti, più che legittimi...

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