Dubbi sulla scomunica a mafiosi e corrotti: "In base a cosa si decide?"
"Corrotti e mafiosi? Scomunica subito, fuori dalla Chiesa". A lanciare la sfida è monsignor Galantino. E a raccoglierla è Giulia Bongiorno, avvocato, che dice la sua al riguardo della proposta vaticana in un'intervista a Il Messaggero. "Corruzione e mafia reati abominevoli, ma la scomunica su cosa si basa - s'interroga prima su Twitter -? Sulle sentenze definitive? Giustizia umana non è giustizia divina". Dunque, al quotidiano capitolino spiega meglio il suo pensiero: "Perché tanti dubbi? Il messaggio diffuso è ampiamente condivisibile, perché è contro l'ambiguità di chi vuole vivere due vite diverse, da cattolico e da mafioso o corrotto. La corruzione è un reato che pregiudica il principio sacrosanto del merito, e penalizza gli umili, quindi è giusto che la chiesa li protegga. Il dubbio nasce sul fatto che il Papa focalizzi l'attenzione solo su questi due reati, pensando a un vademecum con delle regole che permetteranno di applicare la scomunica di volta in volta, o forse si farà un decreto. Perché - sottolinea la Bongiorno - allora non inserire anche la pedofilia e il femminicidio?". Dubbi, in effetti, più che legittimi...
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