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lunedì 19 giugno 2017

Emanuela Orlandi, Vaticano: spunta il dossier segreto "Sviluppi clamorosi": 34 anni dopo, la tragica verità?

I RISVOLTI DEL CASO VATILEAKS Emanuela Orlandi, la famiglia chiede il dossier segreto custodito in Vaticano: 34 anni dopo, la tragica verità?


Emanuela Orlandi

Tra tre giorni saranno 34 anni da che è scomparsa Emanuela Orlandi, uno dei casi più spinosi nella storia vaticana. E proprio ora la famiglia fa una mossa che potrebbe, come sottolinea Il Corriere della Sera, portare "a risultati clamorosi": presenta un'istanza di accesso agli atti per poter visionare i documenti conservati dalla segreteria di Stato. E non solo, chiede un'audizione con il segretario Pietro Parolin per conoscere "in che modo e da chi è stata seguita la vicenda".

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In buona sostanza, per la prima volta nella richiesta che verrà depositata oggi, lunedì 19 giugno, in Vaticano, si parla esplicitamente di un "dossier" custodito in Vaticano. Una circostanza che è emersa nel corso del processo Vatileaks ma che, finora, era stata tenuta riservata. Eppure, di quel carteggio - viene specificato nel ricorso - hanno parlato più fonti, le quali sono arrivato ad elencare la natura di alcuni scritto. L'ultimo mistero di una vicenda che pare non avere termine.

A dare battaglia è Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che aveva 15 anni quando scomparve. Lui, infatti, non ha mai smesso di cercare la verità. E un appiglio, fondamentale, per trovarla, come detto, è arrivato da Vatileaks: dal 2012, si era infatti tornati a parlare con insistenza di un dossier dedicato esclusivamente alla scomparsa della ragazza. Un plico che potrebbe contenere resoconti di attività inedite almeno fino al 1997. E proprio su questo, ora, si cerca di fare leva per risolvere uno dei grandi misteri italiani: chi ha ostacolato la ricerca della verità sulle sorti della figlia del commesso della Casa Pontificia?

Nell'istanza si fa esplicito riferimento ad "alcune fonti che riferiscono dell'esistenza presso la segreteria di Stato del dossier con dettagli anche di natura amministrativa dell'attività svolta dalla segreteria di Stato ai fini del ritrovamento". E tra gli atti elencati già acquisti dalla procura, se ne cita uno, datato 22 aprile 1994, nel quale si ammetteva che "tutta la dolorosa vicenda fu seguita a fondo direttamente dalla segreteria di Stato". Ecco perché, dunque, viene ritenuto fondamentale il colloquio con Parolin: lui è espressione del nuovo corso vaticano, scelto da Papa Francesco in persona al posto di Tarcisio Bertone. Un prelato che potrebbe parlare e offrire una svolta, storica, e decisiva, sul mistero di Emanuela.

domenica 18 giugno 2017

Caivano (Na): Ponticelli, Buonfiglio, Mellone e Frezza Arriva la smentita a Minformo: "Caro Mario, stai attento ai tuoi informatori"

Avevano ragione loro Aveva ragione Gaetano Ponticelli, Cinzia Buonfiglio, Lorenzo Frezzo e Giuseppe Mellone. "Caro Mario, attento ai tuoi informatori"




Le indiscrezioni non sempre sono veritiere. Qualcuno credeva di detenere il monopolio della verità. Le loro indiscrezioni erano, per detta loro, invincibili. Ma la notizia non ha fatto nemmeno il giro del palazzo che arriva la netta smentita, questa volta con serietà ed eleganza: "Caro Mario, attento ai tuoi informatori e verifica le tue fonti" 

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Per una questione di privaci e di rispetto nei confronti della persona che ha smentito o meglio chiarito la sua posizione, intendiamo, per sua volontà rispettarne l'anonimato, come da sua richiesta. Per non coinvolgerlo ulteriormente in fatti politici che non lo riguardano. Per rispetto. Perchè prima di pubblicare indiscrezioni, ma soprattutto prima di scrivere a nome di qualcuno, ne chiediamo conto. L'informazione a ruota libera non fa bene al Paese, ma soprattutto alla politica. 

Ecco. Così dovrebbe funzionare. L'informazione o meglio la comunicazione, valuta le fonti, soprattutto cerca di essere originale, non di parte, schietta ed evita smentite continue. Quando questo non fa smette di essere comunicazione o informazione per diventare romanzo che è tutt'altro mestiere. Chi vuole scrivere libri di fantasia magari dovrebbe smettere di pubblicare fandonie facendole passare per notizie vere, il tempo di Orson Wells è trapassato remoto né più né meno come questo tipo di informazione e spero nella mia magnanimità che non divenghi trapassato anche lo spazio web così divertente da diventare spunto di film di fantapolitica. Si dice chi si loda si imbrodola, questo brodo stavolta è pieno di grasso che rimarrà appiccicato a lungo, mi dispiace, poteva essere spunto per un bel film splatter stile anni '80. 

A casa di Di Battista volano insulti per Di Maio: "Un piccolo testa di c...". Il nemico interno / Guarda

M5s, il papà di Di Battista contro Di Maio: "Se ha mentito su Salvini è..."



Papà ingombranti anche nel Movimento 5 Stelle. È quello di Alessandro Di Battista, Vittorio, che a Radio24 non solo ha confermato le sue preferenze di estrema destra ("Io non ho un passato fascista, sono assolutamente fascista") ma soprattutto ha picchiato duro su Luigi Di Maio, l'uomo che insieme a suo figlio incarna il grillismo di governo, ora istituzionale ora più "piazzarolo". "Se per caso Di Maio avesse mentito sull'incontro con Salvini non si tratterebbe solo di non candidarsi a premier ma di un piccolo testa di cazzo". 

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BOMBA BANCHE Papà Boschi e Maria Elena, la telefonata intercettata: roba che scotta su Etruria

Boschi, il papà intercettato: "Di Etruria parlo con mia figlia e il presidente"



L'ex ministra Maria Elena Boschi ha sempre giurato, in Parlamento e fuori, di non essersi occupata di banche né tanto meno di Banca Etruria. Ora però il Fatto quotidiano pubblica il contenuto di una telefonata intercettata tra Vincenzo Consoli, direttore generale di Veneto Banca (altro istituto in gravissima crisi, a rischio bail in) e Pier Luigi Boschi, papà dell'attuale sottosegretaria a Palazzo Chigi e soprattutto all'epoca (il 3 marzo 2015) vicepresidente della traballante Etruria. Dieci giorni prima di quel colloquio, sottolinea il quotidiano diretto da Marco Travaglio, il governo Renzi aveva varato per decreto legge la riforma delle banche popolari. Dopo pochi giorni Etruria sarebbe saltata in aria e papà Boschi sta cercando chi possa salvarla. Consoli si mostra disponibile all'interessamento e Pier Luigi Boschi se ne esce con questa frase: "Domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata". La figlia è Maria Elena, il presidente è Matteo Renzi. 

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ALLARME "Un attentato in Italia, al centro commerciale": la soffiata sull'Isis, il piano omicida a casa nostra

Espresso l'Isis voleva fare attentato in Italia a Sesto San Giovanni


Espresso l'Isis voleva fare attentato in Italia a Sesto San Giovanni

L’indagine pubblicata dall’Espresso in edicola oggi intitolata “Dall’Italia partono soldi illegali: finanziano gli estremisti Islamici” lascia “sconcertata” Silvia Sardone, consigliere comunale di Forza Italia e coordinatrice degli azzurri a Sesto San Giovanni.

Proprio nella “Stalingrado d’Italia” - secondo quanto riportato testualmente da L’Espresso - “l’italo-marocchino Nadir Benchorfi lo scorso dicembre è stato arrestato dalla Digos di Milano con l’accusa di progettare una strage in un centro commerciale di Sesto San Giovanni, dove si era fatto assumere mentre già cercava armi”.

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“È solo l’ennesima conferma - prosegue Silvia Sardone - di come Milano e la Città metropolitana siano nel mirino dell’Isis. Per non parlare di realtà come Sesto San Giovanni, dove la Polizia ha ucciso il killer della strage di Berlino Anis Amri, città in cui al pari di Cinisello Balsamo e della stessa Milano esistono moschee dichiarate abusive da Regione Lombardia con i sindaci Chittò, Trezzi e Sala che non fanno nulla per ripristinare sicurezza e legalità. Tutto ciò è semplicemente grave e inaccettabile”.

"Purtroppo non siamo stupiti", dichiara  Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e capogruppo di FDI AN in Regione Lombardia, "dalla notizia diffusa dall'Espresso e secondo cui l'italo-marocchino Nadir Benchorfi lo scorso dicembre è stato arrestato dalla Digos di Milano con l'accusa di progettare una strage in un centro commerciale di Sesto San Giovanni, dove si era fatto assumere mentre già cercava armi. Da anni, ormai, sottolineiamo l'urgenza di archiviare il fallimentare modello di accoglienza che la sinistra, e sindaci come Sala e la Chittò, hanno portato avanti con pervicacia".

Il Blog il Notiziario sotto Attacco Mediatico Daniele: "Dato mandato ai miei legali per difendere l'onorabilità e la professionalità del blog"

Il Blog il Notiziario sul web, sotto Attacco Mediatico Daniele: "Dato mandato ai miei legali per difendere l'onorabilità e la professionalità del blog"


Gaetano Daniele
Amministratore del Blog il Notiziario

Sono diversi giorni che il blog d'informazione gratuita, il Notiziario sul web, diretto da Gaetano Daniele, è stato preso di mira da alcuni signori sul web. In particolar modo da giornalisti o aspiranti tali che, quotidianamente pubblicano opinioni strumentali a volte calunniose sull'operato del blog d'informazione, il Notiziario sul web. 

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Come le ultime affermazioni apparse su una testata giornalistica regolarmente registrata al Tribunale di Napoli nord, con direttore responsabile (?), a firma M. A, che prendendo di mira un nostro articolo pubblicato in data 14/06/2017: il Notiziario: Caivano (Na): L'opzione B non esiste Il Paese osta... http://ilnotiziariolocale.blogspot.com/2017/06/caivano-na-lopzione-b-non-esiste-il.html?spref=tw, dove l'amministratore del blog il Notiziario sul web, esprimeva personali considerazioni politiche sull'attuale maggioranza, l'aspirante giornalista, M.A, replicava con un altro articolo, pubblicato il 15/06/2017, riportando all'interno dello stesso, testuali parole: "In una giornata scialba e vuota dal punto di vista politico come quella di ieri, un blog casertano, riferendosi a il Notiziario sul web, ma che a "convenienza" si occupa di temi politici caivanesi, non sapendo cosa scrivere, il giornalista ha bene pensato di buttare giù qualche opinione e raccogliere qualche dichiarazione che avallasse la propria tesi, così ha lasciato campo libero allo sfogo del giovane segretario del Pd, Antonio Angelino. Non finisce qui. L'aspirante giornalista, precedentemente a queste accuse di "convenienza", in data 9 Giugno, ore 16.23, pubblica, sulla propria pagina facebook, testuale dichiarazioni: "Certi giornalisti -col tesserino tra l'altro - dovrebbero andare di nuovo alle...... e dovrebbero fare qualche giorno di scuola di comunicazione per capire che l'intervista a se stesso è una GRANDISSIMA CAZZATA". Precisiamo, che l'intervista è stata firmata da Antonio Folle. Pertanto, considerato che alcune affermazioni ledono la professionalità del blog il Notiziario sul web, abbiamo dato pieno mandato al nostro avvocato di fiducia, per sporgere querela-denuncia, nei confronti di M.A, e della sua testata giornalistica, regolarmente registrata al ROC. 

Non ci spieghiamo, al di là di qualche apostrofo, perchè alcune considerazioni vengano prese di mira non dalla politica interessata, ma da una certa parte di informazione al punto da dedicarci anche articoli contro e riflessioni su pagine Facebook? Sicuramente, l'aspirante giornalista saprà spiegare in aula le suo motivazioni.