Visualizzazioni totali

domenica 18 giugno 2017

"Davanti alla Madonna": Europa violentata, sfregio islamico senza precedenti

Islamici senza cognizione: fanno ramadan davanti alla Madonna, la reazione..


di Caterina Maniaci



Non è cosa che succeda spesso: i cattolici però questa volta sono davvero intenzionati a dar battaglia. E a mostrare tutta la loro umiliazione. Nella Spagna sempre più spesso laicista piuttosto che laica, oltranzista solo con i valori tradizionali e cristiani, sta scoppiando un caso anche politico.

Dopo che a Granada, la meravigliosa città simbolo della Reconquista dei re cristiani che strapparono la terra spagnola ai mori, centinaia di immigrati musulmani, al tramonto di sabato scorso, hanno pregato per la fine del Ramadan. Proprio ai piedi della statua della Vergine Maria, a cui la città è consacrata. Il sindaco socialista della città Francisco Cuenca, infatti, ha deciso di concedere alla comunità islamica quei Jardines del Triunfo che ospitano la colonna con la statua della Madonna cara ai cattolici della città.

ACQUISTA BIRRA MORETTI!

Subito per te gli esclusivi piatti da collezione con 7€ nei formati 3x33cl e 3x66cl 



Un fatto «senza precedenti» voluto dal Ayuntamiento (il Municipio) di Granada in segno di amicizia e di augurio alla comunità musulmana che sta celebrando appunto, come tutti i musulmani, il Ramadam. Un ennesimo atto che vuole dimostrare che Granada è «una città di coesistenza e tolleranza». Per molti altri, però, le cose non stanno così. La tolleranza non c'entra, forse invece c'entra la provocazione. Ai cattolici. In molti si sono domandati se fosse proprio necessario concedere quegli spazi, sotto una statua di Maria, per una preghiera collettiva ad Allah.

Fa molto discutere, anche fra le formazioni politiche più moderate, la scelta del sindaco. E' insorto il parlamentare del partito centrista Ciudadanos Luis Salvador: «Il sindaco confonde tolleranza e rispetto per le religioni con la provocazione. Perchè convocare una preghiera musulmana alla Vergine del Trionfo?». Il portavoce comunale, Rocío Díaz, ha messo in chiaro che il Partido Popular rispetta tutte le credenze religiose, ma subito ha sottolineato che il rispetto implica il «non ferire i sentimenti di nessuno» e in questo caso, invece, è ormai chiaro che «sono state offesi e insultati migliaia di cittadini». Nel frattempo alcuni fedeli appartenenti al gruppo Vox hanno organizzato la recita di un Santo Rosario riparatore sul luogo in cui si sono riuniti gli islamici.

In realtà, studi e sondaggi in questi ultimi anni hanno dimostrato che molti musulmani considerano ancora Granada una città islamica e quella spagnola una vera e propria occupazione illecita.

Secondo un sondaggio condotto dal Pew Research Center del 2013 sette musulmani su dieci in Spagna si considerano islamici più che spagnoli. E si invita a guardare al giorno in cui la città «sarà liberata» e tornerà all' Islam Questo atteggiamento viene in qualche modo supportato dalle autorità civili e politiche. Nel 2014, proprio il governo regionale spagnolo dell' Andalusia ha esposto un reclamo contro le autorità della Chiesa di Cordoba per la mossa, definita «assurda e fondamentalista», di stampare biglietti e volantini e pubblicare un sito riferendosi alla famosa "mezquita" con il termine "cattedrale di Cordoba".

In molti si sono affrettati a dichiarare che sarebbe stato un gesto di reale dialogo aprire la chiesa ad un culto "misto", sia per i cristiani che per i musulmani. Il vescovo di Cordoba, Demetrio Fernández González, rispose: «Ci sono cose che possono essere condivise e altre che non possono essere condivise. La cattedrale di Cordoba è una di quelle cose che non può essere condivisa con i musulmani».

Renzi, condanna a morte Torna lui, governo a casa: gira questo documento...

Effetto Renzi sui sondaggi: torna lui e il governo va a picco


di Salvatore Dama



Torna Matteo Renzi e il governo va giù nei sondaggi. Si interrompe il trend positivo di fiducia verso l'esecutivo di Paolo Gentiloni. Dal suo insediamento è la prima volta che la curva è discendente. Gli analisti attribuiscono questo fattore non tanto all'azione di Palazzo Chigi, quanto al ritorno sulla scena di Renzi. Che, rieletto segretario del Partito democratico, ha alimentato nuove tensioni nella coalizione che sostiene il governo.

«Per la prima volta dall'insediamento», è l'analisi fatta dall'istituto Lorien Consulting, «si registra un'inversione di tendenza nel trend del giudizio positivo sul governo Gentiloni, probabilmente motivata dal prepotente ritorno di Renzi sulla scena politica in seguito alla riconferma ottenuta dalle primarie». La scissione nel Pd dei bersaniani. La lite con i centristi sulla nuova legge elettorale. In poche settimane l'ex premier ha terremotato la maggioranza. Trovando un accordo (poi naufragato) con Forza Italia e Cinquestelle per arrivare al voto anticipato all'autunno e alla conseguente chiusura precoce dell'esperienza di Gentiloni a Palazzo Chigi. Tutto ciò agli occhi di una parte dell'elettorato è sembrato eccessivo. Secondo Lorien il 37 per cento degli italiani è contrario al voto anticipato ritenendo che anche il solo parlarne indebolisca l'azione di governo. La stessa percentuale del campione ritiene giusto arrivare fino alla scadenza naturale della legislatura.

SCOPRI LIONE CON LA TUA FAMIGLIA A PREZZO MAGICO!

Con TGV, i bambini viaggiano a soli 5€*! Prenota subito le tue vacanze estive in treno 



Anche nel suo partito, in questa fase, Renzi è percepito come un elemento di rottura. Non a caso nessuno dei candidati sindaci della sinistra approdati al ballottaggio sta insistendo per avere il segretario dem a sostegno della propria campagna elettorale. «Meglio Minniti», dicono.

Domenica prossima servirà il supporto di tutta la sinistra unita. Ma Renzi è molto pessimista sul tema delle alleanze: «Niente di nuovo su quel fronte», spiega. Sulla manovrina, per esempio, «ci sono tre posizioni diverse». Il testo è stato approvato con i voti del Pd e il no di Sinistra italiana, mentre Mdp non ha partecipato al voto. «Prima ci mettiamo d' accordo su cosa fare. E poi ragioniamo di alleanze», dichiara Renzi durante la sua rassegna stampa mattitina. «Non si può stare settimane a ragionare di alleanze in astratto per riempire i giornali».

Confrontiamoci su temi concreti, dice. «Siamo d'accordo sul ridurre le tasse? Sul fare una battaglia in Europa? Sui diritti? Sul lavoro? O pensiamo si debba stare qualche mese a discutere di alleanze a livello teorico?

Poi non ci meravigliamo se non si parla di alleanze o vocazione maggioritaria se non c'è contenuto». Altrimenti, prevede il leader democratico, «si finisce sulla mappa ragionata dei fallimenti della sinistra in Europa».

Sullo ius soli, Renzi attacca i grillini e chi li sostiene: «Mi piacerebbe sapere cosa hanno da dire quegli esponenti del mondo cattolico che qualche giorno fa esaltavano la scelta francescana di Beppe Grillo. O ancora: le grandi cantanti e artisti, filosofi e pensatori della sinistra che si dicevano delusi del Pd e che sostenevano che il M5S era la prosecuzione della sinistra con altri mezzi. Cosa hanno da dire adesso? Il loro silenzio si fa assordante». Infine Renzi mette nel mirino di nuovo i cespugli: «Lungi da me voler fare polemica con la presidente Boldrini, ma trovo che sia giusto rispettare le regole della Camera dei deputati. Se fai gruppi con meno di 20 deputati alimenti non solo le spese ma anche la frammentazione politica», attacca Renzi commentando le risorse date da Montecitorio a tre gruppi parlamentari sotto la soglia dei 20 deputati.

Rapida la risposta della presidente della Camera. «Sarei ben felice che i gruppi manifestassero l'esigenza di riprendere la proposta di riforma già elaborata, affinché possa essere portata in aula. Il segretario Renzi», conclude Boldrini, «che è alla testa della forza politica di gran lunga più rappresentata alla Camera, può dare un contributo rilevante per risolvere la questione. Basta un sì».

"Islam, culo e bavaglio", Feltri difende Facci: ecco che cosa loro non vogliono sentirsi dire

Islam, culo e bavaglio, Feltri difende Facci: perché ha il diritto di critica


di Vittorio Feltri



Il nostro eccellente Filippo Facci, editorialista di vaglia, è stato «condannato» a due mesi di disoccupazione per aver pubblicato un articolo nel quale egli manifestava odio e disprezzo nei confronti dell'islam in genere. La dura sentenza non è stata emessa da un tribunale della Repubblica bensì dall'Ordine lombardo dei giornalisti, ente legittimato a punire gli iscritti anche se si limitano a usare un linguaggio considerato dai giudici (improvvisati) volgare e offensivo.

Il che è arbitrario. Secondo i colleghi al vertice dell'Albo, Facci merita di essere sospeso dalla professione (chiamiamolo correttamente lavoro) non solo perché detesta i precetti del Corano, ma pure perché la sua prosa cruda non è gradita alla categoria, la quale si ispira al più vieto conformismo e, pertanto, respinge il lessico che contrasti col cosiddetto politicamente corretto.

LE PLUS GRAND CHOIX D’ANNONCES IMMOBILIÈRES

Trouvez votre bien immobilier parmi 1,4 millions d’annonces 



Ormai l'Ordine, pur di adeguarsi alla moda progressista, invece di badare alla correttezza dell'informazione, si preoccupa di imporre agli scribi i propri canoni estetici, per altro discutibili. In sostanza fa la guerra alle parole e ne trascura il significato. Inoltre entra nel merito delle opinioni e se non condivide quelle di un collega le boccia e le sanziona in barba alla Costituzione che, in teoria, le ammette tutte, salvo quelle del fascismo, la cui apologia è proibita.

Filippo nel suo pezzo critica ferocemente la religione musulmana (e non solo questa) e coloro che la praticano. Ha ragione o torto? Non importa. Bisogna riconoscere che è un suo diritto non essere d'accordo con gli adoratori di Allah. D'altronde nessuno ha mai impedito agli anticlericali occidentali, italiani in particolare, di essere ostili al cattolicesimo, al cristianesimo. Si è mai visto un cronista perseguito dall'ordine in quanto auspica la sparizione dei preti? Non c'è quindi ragione di prendersela con Facci perché non tollera gli islamici, i cui costumi sono antitetici rispetto ai nostri.

Gli si rimprovera di aver fatto ricorso a termini quali «culo» e «merda». Ma ciascuno ha il proprio vocabolario, bello o brutto che sia. Non c'è motivo di censurarlo. Il culo è una realtà che accomuna l'intero mondo animale, quindi anche umano. È il terminale dell' intestino. È obbligatorio ignorarlo?

Quanto alla merda, sfido la corporazione a dimostrare con argomenti scientifici che è una invenzione di Filippo tesa a diffamare chi non sopporta la parità tra maschi e femmine e combatte la democrazia in favore dello Stato etico, da noi superato da secoli. Se la merda c'è, e le cloache ne sono piene, non si comprende per quale motivo sia innominabile. Non si cambia la società, amici redattori, ignorando la semantica e confinando all'indice certi sostantivi e certi aggettivi. Tra l'altro non è compito dei giornalisti migliorare ciò che avviene sulla terra; al massimo siamo attrezzati per descriverlo. Cosa che Facci fa egregiamente, e forse per questo gli tappano la bocca senza neppure provare imbarazzo. La libertà è un bene prezioso per tutti tranne che per i soloni dell' Albo, i quali, non riuscendo a beneficiarne (per convenienza?), pretendono di negarla a noi, sono persuasi sia un lusso inaccessibile per gente disinibita come Filippo.

sabato 17 giugno 2017

NOOO! BAVAGLIO La censura vergognosa, ha osato criticare l'islam: Filippo Facci condannato Daniele: "Vicini al Giornalista Facci"

Filippo Facci condannato e sospeso per aver criticato l'islam


Gaetano Daniele, Amministratore del Blog il Notiziario sul web: "Vicinanza e Solidarietà al Giornalista Professionista, di grande spessore, Filippo Facci, per l'ingiusta sospensione ricevuta a causa di un articolo, forse opinabile, ma non da condannare. 


di Filippo Facci



La notiziola è che il Consiglio di disciplina dell'Ordine lombardo dei Giornalisti ha deciso di sospendermi per due mesi dalla professione e dallo stipendio, questo a causa di un articolo che pubblicai su Libero il 28 luglio 2016 e che fu titolato «Perché l'islam mi sta sul gozzo». Una giovane collega, che non conosco, lesse l'articolo - che ebbe un certo seguito - e ritenne di fare un esposto contro di me: c'è gente che in agosto fa queste cose. Il risultato, dopo un pacato processino, è questa condanna incredibilmente severa rispetto alle abitudini dell'Ordine: è una sentenza comunque appellabile e, da principio, avevo pensato di riservare ogni reazione alle sedi competenti, come si dice: poi ho letto le motivazioni del giudice estensore (un avvocato che si chiama Claudia Balzarini) e sinceramente non ce l'ho fatta.

5X1000 AL MONZINO

Sostieni il primo ospedale cardiologico in Europa CF 13055640158 casella ricerca sanitaria  



Questo per due ragioni: la prima è temperamentale mia, la seconda riguarda puramente la libertà di espressione garantita dalla Costituzione, che non è solo affar mio. Anticipo solo questo: trovo riprovevole che il regolamento del Consiglio di disciplina permetta che una non-professionista, che ho diritto di giudicare di dubbio livello culturale e di forte condizionamento ideologico, possa privare un giornalista e relativa famiglia dei mezzi di sostentamento per mesi due: e questo, a mio dire, non per una palese violazione di alcuna legge (in particolare viene citata la Legge Mancino, quella che vieta la diffusione di idee fondate sull'odio razziale) bensì, sempre a mio dire, per le sue personali visioni del mondo. Ci sarebbe il problema, ora, di illustrare l'oggetto del contendere (l'articolo) senza che suoni come un pretesto per riproporlo tale e quale: suonerebbe provocatorio e non mi va.

Quindi dovrete fidarvi di una sintesi dei concetti che esprimeva: e lo faceva con grande chiarezza, vi assicuro. Unica premessa: il linguaggio era durissimo, volutamente durissimo: e questo come reazione all'impossibilità, oggigiorno, di esprimersi liberamente sull'islam con lo stesso comune linguaggio che si riserverebbe ad altri temi, senza dover porre tremila distinguo ogni volta: «Ho esagerato consapevolmente e lucidamente», ho detto durante l' audizione all'Ordine.

Dopodichè, passando all'articolo, in esso ho espresso il personale diritto di poter odiare l'islam, tutti gli islam, dunque gli islamici e la loro religione che giudico addirittura peggiore di tutte le altre: perché - anche su questo sono stato chiarissimo, durante il processino - io le religioni le detesto tutte, alla maniera dei razionalisti inglesi: non sono mai stato un teo-con, non m' interessa contrapporre una religione a un' altra: tanto che, su questo giornale, ho espresso critiche durissime anche contro il Papa e il Vaticano (forse l'estensore della sentenza non avrebbe gradito neppure quelle, scrivendo lei su Famiglia Cristiana) e questo senza che nessuno mi denunciasse all'Ordine. Certo, alla teosofia islamica ho riservato un' intolleranza particolare perché trattasi di un credo totalizzante e imperniato sulla sottomissione altrui, o - per fare un solo esempio - sulla considerazione della donna come essere inferiore. Dal mio articolo: «Io non odio il diverso: odio l'islam, perché la mia (la nostra) storia è giudaica, cattolica, laica, greco-latina, rousseiana, quello che volete: ma è la storia di un' opposizione lenta e progressiva e instancabile a tutto ciò che gli islamici dicono e fanno». Da qui un'intolleranza (mia) anche per dettagli che sono liberissimo, credo, di poter detestare apertamente: dalle moschee ai tappeti che puzzano di piedi, dai veli femminili al cibo involuto, dall'ipocrisia sull'alcol a cose più serie come «le teocrazie, il loro odio che è proibito odiare», soprattutto «quel manualetto militare che è il Corano», che a sua volta devo poter criticare esattamente, ritengo, come posso fare col Vangelo o chessò, col Mein kampf: che trattano idee o ideologie - tali sono anche le religioni - e non singole persone. Sempre dal mio articolo: «Odio l'islam perché l'odio è democratico esattamente come l'amare, odio dover precisare che l'anti-islamismo è legittimo mentre l'islamofobia no, perché è solo paura: e io non ne ho, di paura... Odio l'islam, ma gli islamici non sono un mio problema: qui, in Italia, in Occidente, sono io a essere il loro».

Bene. Ora qualche estratto dalla sentenza, del cui livello possiamo avere un' idea sin dall'incipit: «Facci ha respinto con fermezza l'accusa di razzismo. Questa è la premessa che solitamente accompagna tutte le affermazioni di carattere razzista». Chiaro: è come dire che dirsi innocenti, in tribunale, sia un primo indizio di colpevolezza: il livello è questo, e per non essere scorretti tralasceremo gli errori materiali di scrittura (sbagliano a scrivere «jihad», ma a ciascuno il mestiere suo). A ogni modo, «Le affermazioni contenute nell'articolo hanno un evidente carattere razzista e xenofobo»: e qui, francamente, c'è da averne abbastanza dell' espressione «razzista» adottata ormai come termine passpartout quando ha invece un significato etimologicamente e storicamente preciso, vedasi vocabolario: è l'idea che la specie umana sia divisibile in razze biologicamente distinte - con diverse capacità intellettive, valoriali o morali - con la convinzione che un raggruppamento razziale possa essere superiore a un altro. Questo è il razzismo, imparentato con la xenofobia che è, invece, una generica paura dello straniero. Ma se è vero che il mio articolo parla di idee, attenzione, «la parte peggiore è proprio quella che riguarda le idee e che consiste in un attacco e in un offesa ad un intero sistema culturale». E se anche fosse? Siamo al reato di vilipendio islamico? «Facci offende una religione e un intero sistema di valori.

Non può non rilevarsi che, per l'islam, il Corano ha un valore diverso di quello (sic) che per le altre religioni rivelate hanno i libri sacri». Ergo, se abbiamo letto bene: il Corano non si può offendere, gli altri libri già di più.

Mistero: resta che trattasi, l'articolo, di «attacco diretto, indiscriminato e generalizzato verso un gruppo di persona (sic) che costituisce un quarto del genere umano». Verrebbe da rispondere che gli idioti forse sono anche di più, tuttavia la Costituzione non ci impedisce di criticarli. Nell'insieme, è semplicemente pazzesco.

Mi avessero detto «hai ecceduto nel linguaggio e allora ti sanzioniamo», forse avrei capito. Ma questa è un' altra cosa. E rischia, sissignori, di essere lo specchio di un' epoca.

Crispano (Na): Nunzia Orefice nominata coordinatrice di “Noi Campani”

Nunzia Orefice coordinatrice a Crispano di “Noi Campani”




CRISPANO - Il nuovo movimento politico di Clemente Mastella, reduce dall’ottimo esordio elettorale alle ultime elezioni amministrative in Campania, continua la sua espansione sui territori con nuove adesioni. In particolare, nella provincia di Napoli, dopo la costituzione a Caivano, del primo gruppo consiliare  dell’area a nord di Napoli, un altro tassello importante viene messo a Crispano, con la nomina di Nunzia Orefice, coordinatrice del movimento “Noi Campani”. Soddisfazione da parte del referente provinciale del movimento, On. Gennaro Nocera: “Crispano a seguito del commissariamento necessita di energie nuove, sane e competenti, e una giovane commercialista come Orefice, molto impegnata nel sociale, riuscirà senz’altro a rappresentare le istanze del proprio territorio”.

-60% E SPEDIZIONE RAPIDA E GRATUITA PER TUTTI

Approfitta dei vantaggi eBay: scegli il tuo acquisto e ricevilo a casa senza spese di spedizione. Non c’è... 



“Ho aderito a “Noi Campani” perché sono convinta che oggi ci sia bisogno di riferimenti politici seri per combattere l’improvvisazione che da anni regna negli ambienti della politica e il movimento politico che fa capo a  Mastella sicuramente sarà all’altezza del compito - ha commentato Orefice - pertanto ringrazio il partito per la fiducia e da subito mi metterò a lavoro in quanto ritengo che oggi più che mai ci sia bisogno di fare politica sul territorio, non unicamente quando ci sono le elezioni, ma soprattutto quando l’appuntamento elettorale è lontano e al di fuori delle istituzioni, pertanto tra le prossime iniziative in programma vi sarà lo sviluppo di importanti tematiche sociali con la partecipazione attiva dei cittadini” . 

Marcianise (Ce): Golino replica a Zarrillo: "Provvederò personalmente"

Antonio Glino, replica alla nota del collega Zarrillo: "Provvederò di persona"



di Gaetano Daniele


Antonio Golino
Consigliere comunale

Il Consigliere comunale Antonio Golino, prontamente replica alla nota odierna del collega, Zarrillo. Evidenziando di aver già provveduto di persona. In data 15.06.2017, a sollecitare il Segretario comunale di Marcianise, affinchè adotti tutti i provvedimenti necessari e di propria competenza volti alla risoluzione dell'incresciosa problematica della mancata notifica delle cartelle esattoriali relative alla Tarsu 2016. 

UN GIORNO IDEALE A NEW YORK.

Segua i consigli di viaggio di grandi esperti. 

In merito, il Consigliere Golino, precisa ai nostri microfoni de il Notiziario sul web, che tale problematica, nonostante non sia derivata dall'operato dell'amministrazione Velardi. E' sicuramente però, una priorità che va risolta nell'interesse di tutti i cittadini ed anzi, li invita espressamente a recarsi presso la Casa Comunale per avere tutte le delucidazioni del caso e per verificare l'esattezza della propria posizione tributaria nei confronti dell'Ente. Ciò in attesa, ribadisce Antonio Golino, della risposta doverosa in termini di efficienza ed operatività da parte di Poste Italiane Spa. Responsabile in gran parte di questa deplorevole situazione che crea un danno sia ai cittadini, in termini di aggravio di interessi e sanzioni sulla Tarsu, sia al Comune di Marcianise, in termini di mancato afflusso erariale con tutte le immaginabili conseguenze negative per il Bilancio dello stesso. 

MANZO (BCC NAPOLI): "LA LEGGE DI BILANCIO 2017 HA PREVISTO NUOVI INCENTIVI A FAVORE DELLE AZIENDE"

 Commercialisti, il rilancio economico parte dal confronto con banche e...



NAPOLI - “I commercialisti sono i maggiori interpreti di norme spesso complesse. Decliniamo infatti i contributi delle istituzioni destinati al mondo delle pmi e rappresentiamo un punto di riferimento come tramite tra gli istituti di credito e le imprese. Orientarsi nell'ambito delle agevolazioni fiscali può essere determinante per la sopravvivenza delle aziende ma affinché i commercialisti riescano a dare il miglior contributo possibile è necessario un aggiornamento professionale continuo. Ed è importante alimentare un confronto continuo con le istituzioni e le banche. Il ruolo dei professionisti può essere decisivo in una prospettiva di rilancio economico del Paese”.

PERCHÉ È IMPORTANTE INTEGRARE LA VITAMINA D?

Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.



Lo ha detto Vincenzo Moretta, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, aprendo il forum "Legge di bilancio: le opportunità di investimento per le imprese, professionisti e privati nel 2017".

"I dottori commercialisti sono l’elemento più importante della parte imprenditoriale”, ha spiegato Amedeo Manzo, presidente della Bcc di Napoli e numero uno della Commissione Finanza e mercati finanziari dell'Ordine. "La Legge di Bilancio 2017 ha previsto una serie di iniziative per rilanciare gli investimenti mettendo a disposizione delle imprese incentivi e risorse finanziarie per l'innovazione e gli investimenti in macchinari e impianti. Opportunità da cogliere in collaborazione con le banche e i professionisti”.

Gianluca de Candia, direttore generale Assilea, ha evidenziato: “I primi dati sugli investimenti 4.0 introdotti nell’ultima legge di bilancio, chiusi lo scorso maggio, ci dicono che abbiamo la possibilità di fornire un 30 per cento di investimenti 4.0. Si tratta di un dato superiore alle attese che si affianca a quello della cosiddetta “Nuova Sabatini”, un’altra agevolazione utilizzabile dalle imprese: in questo caso la penetrazione del leasing supera il finanziamento bancario. Insomma investimenti semplici, di immediato utilizzo e cumulabili”.

Secondo Carmine Daniele, responsabile area affari BCC centro sud e Iccrea Banca impresa, “la Legge di Stabilità sta incentivando in modo determinante gli investimenti delle aziende. Ci sono opportunità da cogliere grazie alla “Nuova Sabatini” e agli strumenti innovativi che abbiamo definito per poter supportare le aziende sui territori”.

I lavori sono stati introdotti da Rosario Lazzarini, vicepresidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli.