Visualizzazioni totali

giovedì 15 giugno 2017

SOTTO ASSEDIO Donald Trump è indagato Il disastro ora è ufficiale: "Dimissioni", voce-bomba

SOTTO ASSEDIO Russiagate, Donald Trump indagato dal procuratore Mueller per "ostacolo alla giustizia". Richard Nixon si dimise




Nel giorno del suo settantunesimo compleanno, il presidente Usa Donald Trump ha scoperto di essere indagato per possibile ostruzione alla giustizia. La notizia è stata data dal Washington Post. Il procuratore speciale Robert Mueller, che guida l’indagine sul ruolo della Russia nelle presidenziali del 2016, "indagherà alti dirigenti dell’intelligence nell’ambito di una indagine più ampia che ora include l’esame dell’ipotesi se Donald Trump ha tentato di ostruire la giustizia", ha rivelato il quotidiano. È lo stesso reato per cui Richard Nixon si dimise evitando l’impeachment. Per Trump, dunque, un compleanno amarissimo e orizzonti disastrosi (in una giornata, per altro, scandita dall'attentato contro Steve Scalise).

LE PLUS GRAND CHOIX D’ANNONCES IMMOBILIÈRES

Trouvez votre bien immobilier parmi 1,4 millions d’annonces 



L’ipotesi del reato di ostruzione alla giustizia si è rafforzata dopo il licenziamento a sorpresa dell’allora capo dell’Fbi James Comey, che indagava sul Russiagate. Successivamente Comey, in una deposizione al Senato, ha accusato Trump di avergli chiesto di far cadere l’indagine sull’ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn. "La fuga di notizie dell’Fbi sul presidente è scandalosa, ingiustificabile e illegale", è stata la reazione dell’avvocato privato che difende il presidente nel Russiagate, Marc Kasowitz, tramite un suo portavoce. Il Washington Post cita cinque fonti informate sui fatti, secondo le quali il capo della National Intelligence Daniel Coats, il direttore della Nsa Mike Rogers e il suo vice Richrad Ledgett, hanno concordato di essere ascoltati nei prossimi giorni da Mueller.

Di Maio, la frase rubata con l'ambasciatore: "Grillo? Pronto a...". Come smonta il suo capo

Luigi Di Maio all'ambasciatore: "Beppe Grillo è pronto al passo indietro"



Il M5s rischia di essere la prima forza politica alle future elezioni. Una circostanza che allarma ambasciatori e cancellerie internazionali: come si riveleranno i pentastellati, nel caso vi arrivassero, a Palazzo Chigi? E a cercare di dare una risposta ci ha pensato Luigi Di Maio, il premier in pectore. E delle sue risposte, in un retroscena, dà conto Il Messaggero.

-60% e spedizione rapida e gratuita per tutti

Approfitta dei vantaggi eBay: scegli il tuo acquisto e ricevilo a casa senza spese di spedizione. Non c’è... 



Siamo all'hotel Kolbe di Roma, dove Di Maio ha incontrato i diplomatici della Ue a 27 più l'ambasciatrice britannica, Jill Morris. E a loro, il grillino, ha svelato il bluff a Cinque Stelle. Già, perché il tanto chiacchierato referendum sull'euro, sostanzialmente, non esiste. Di Maio lo ha bollato come "estrema ratio e quindi un'ipotesi remota, nel caso in cui il M5s andasse al governo". Prima, ha spiegato, ci sarebbero altre strade da percorrere, come mettere in discussione l'ultima firma utile per ratificare il fiscal compact, prevista per novembre.

Ma Di Maio, probabilmente, la battuta più interessante l'ha concessa sul grande capo Beppe Grillo, che sarebbe pronto a un passo indietro: "Come sarà il suo rapporto con Beppe Grillo se diventerà premier?", gli chiedono. E il grillino spiega che "nel momento in cui a settembre ci sarà il candidato premier questa persona avrà piena autonomia nel scegliere la squadra e il programma di governo". Quello di Grillo in caso di vittoria del M5s sarebbe un vero e proprio passo indietro, con incoronazione proprio di Di Maio. Resta un dubbio: ci dobbiamo credere?

COINVOLTI NOVE MILITARI Massa, arrestati 4 carabinieri. Gli orrori dentro quelle caserme: "Pestaggi metodici e sistematici"

Arrestati 4 carabinieri. L'inchiesta che li ha incastrati: "Pestaggi sistematici in..."



La Procura di Massa Carrara ha indagato nove carabinieri nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità in Lunigiana. Tre militari sono finiti agli arresti domiciliari e uno in carcere. Per altri quattro militari è stato disposto il divieto di dimora e per un altro la sospensione dal servizio. I militari si sarebbero resi responsabili dei reati di lesioni e falso per episodi accaduti nei mesi scorsi nelle caserme di Aulla e Albiano Magra.

UN GIORNO IDEALE A NEW YORK.

Segua i consigli di viaggio di grandi esperti. 



"L’adozione delle misure, ancorché dolorosa sul piano umano, deve rendere edotti dell’assurdità da parte di chiunque, militari dell’Arma dei carabinieri compresi, di considerarsi al di fuori e al di sopra delle leggi dello Stato e anzi offre garanzia, enucleati gli autori di condotte improprie, della sicura correttezza e del sicuro senso delle regole di quanti altri fanno parte dell’Arma", afferma in una nota il procuratore di Massa Carrara, Aldo Giubilaro, a proposito dell’inchiesta, precisando che l’accaduto è "un fatto circoscritto" e ribadendo "il più incondizionato e alto apprezzamento" per l’opera dell’Arma dei carabinieri. Il procuratore Aldo Giubilaro ha affermato che l’esecuzione del provvedimento è avvenuta "con sincero dispiacere". 

Le misure cautelari sono state richieste dalla Procura lo scorso 4 aprile e disposte il 12 giugno dal gip del Tribunale di Massa Carrara, Ermanno De Mattia. Non è consentito, ricorda Giubilaro, "in uno stato di diritto quale è il nostro, che la sola appartenenza a una categoria sociale oppure a un corpo, ancorché meritevole e glorioso come l’Arma dei carabinieri, renda immuni da ogni responsabilità, autorizzi persino la commissione di reati e metta al riparo dal subire indagini". Il procuratore sottolinea come le misure abbiano colpito "un numero ristretto di militari, a dimostrazione dell’impegno, della correttezza, del senso delle istituzioni e dello spirito di sacrificio che normalmente pongono nell’adempimento dei loro molteplici e delicati compiti i militari dell’Arma dei carabinieri della provincia di Massa".

Champions ed Europa League tutte su Sky, battuta Mediaset: l'asta milionaria

Sky vince l'asta per Champions ed Europa league per il triennio 2018-2021



Sky Italia trasmetterà tutte le partite della Champions League e dell’Europa League nel triennio 2018/21. Lo comunica l’emittente in una nota sottolineando che gli appassionati di calcio "potranno trovare per la prima volta in un’unica offerta esclusiva le due più importanti competizioni per club a livello europeo, con oltre 340 partite". Con la nuova formula Uefa, che entrerà in vigore dall’annata 2018/19, saranno ben 7 le squadre italiane (4 in Champions League, 3 in Europa League) al via nelle competizioni europee.

La struttura del bando Uefa consentirà a Sky di continuare a innovare, con un ulteriore salto in avanti nell’esperienza degli spettatori. Per la prima volta le partite più importanti saranno trasmesse infatti anche in 4K HDR, l’ultima frontiera dell’alta definizione. E grazie al lancio di Sky Q (il nuovo box multipiattaforma di Sky) che arriverà in Italia entro l’inizio del 2018, l’esperienza sarà ancora più interattiva e multidevice. "L’acquisizione dei diritti della UefaChampions League - fa sapere Sky - È stata ottenuta grazie a un investimento razionale e sostenibile, che ha tenuto conto del valore del prodotto, dell’interesse che suscita anche tra i più giovani e, soprattutto, del nuovo format della competizione, con il quale il numero di partite minimo delle italiane aumenta del 70% rispetto alla media degli ultimi 5 anni".

5x1000 al Monzino

Sostieni il primo ospedale cardiologico in Europa CF 13055640158 casella ricerca sanitaria  



"Siamo molto felici di questo risultato. Il nuovo format sviluppato dalla Uefa ci consentirà di portare ai nostri abbonati un prodotto rivoluzionario per il calcio europeo in Italia. Per la prima volta la Uefa Champions League e la Uefa Europa League saranno insieme in un’esclusiva offerta integrata, che permetterà agli appassionati di seguire fino a 7 squadre italiane, mai così tante prima d’ora, impegnate nelle sfide con i migliori club europei - ha dichiarato Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky Italia- Due tornei con oltre 340 partite entusiasmanti, nei migliori stadi continentali, con i più grandi calciatori del pianeta. Continueremo a fare innovazione, trasmettendo le partite più importanti anche in 4K HDR. Quest’offerta senza precedenti rafforza la posizione di Sky come leader della programmazione sportiva in Italia ed è anche un altro passo importante di sostegno al calcio italiano, un impegno che continuerà a vederci protagonisti anche nel futuro bando sui diritti della Serie A".

ESCLUSIVA BOOM "Una nuova Calciopoli, la Juve spazzata via". La bomba di Luciano Moggi sulla Serie A

Serie A, la provocazione di Luciano Moggi: una nuova Calciopoli per...


di Luciano Moggi



Neppure il tempo di terminare con il calcio giocato che inizia subito quello parlato. Ovviamente tengono banco le voci sul mercato dei top club. C’è chi deve rifarsi solo un po’ di trucco (la Juve), chi deve completarlo (Roma, Napoli e Lazio) e chi, come le milanesi e la Fiorentina (e soprattutto il Palermo di Zamparini) deve rifarsi... la faccia. In compenso esistono però belle realtà come l’Atalanta cui è sufficiente mantenersi così come sta adesso. Settimanalmente cercheremo di entrare nel cuore di ciascuna società cercando di carpirne il modus operandi e informare i nostri lettori.

Intanto, in attesa del prossimo spezzatino che tanto ha contribuito a modificare la vita dei tifosi, ci dobbiamo soffermare sull’asta per i diritti televisivi 2018/21. Qualcosa si è rotto nel meccanismo, i grandi gruppi non vogliono più pagare le cifre a tanti zeri, non c’è più la concorrenza che una volta esisteva tra Mediaset e Sky. Anzi, il gruppo di Berlusconi, dopo il bagno di sangue per i diritti Champions, ha ritenuto opportuno non formulare offerte; stessa cosa la Tim, con Sky che ha potuto offrire così il minino in mancanza di asta per l’aggiudicazione. Calcio valutato quindi ai minimi storici, il suo valore è stimato in appena 400 milioni e spiccioli, inferiore persino alla clausola rescissoria di Cristiano Ronaldo. Ragion per cui il presidente Figc Tavecchio, prendendone atto, ha deciso di non dar corso all’assegnazione dei diritti in attesa di verifiche, per poter emettere un nuovo bando.

Scopri la maschera viso perfetta per te

Maschere viso? Non sono tutte uguali... Ecco i 3 segreti per scegliere la più adatta a te. 



Risalta evidente come la causa di tanto sia la mancata concorrenza tra i gruppi televisivi che cancella i rialzi dell’offerta, nonostante che il nostro calcio si manifesti in crescendo: l’Under 21 ha in sé giovani interessanti che potrebbero costituire l’ossatura importante della nazionale maggiore nel prossimo futuro mentre l’attuale, sotto la guida di Ventura, sta dando buoni risultati. Normale porsi quindi la domanda del perché questo disinteresse. Risposta difficile, a meno che non si ritenga valida la profezia fatta da Gianni Petrucci, prima di lasciare la presidenza del Coni: «Una squadra che vince continuamente non fa il bene del proprio sport perché crea noia per mancanza di competizione».

Chiaro chi potrebbe creare questa noia, la Juve dei 6 scudetti consecutivi. Eppure, la colpa della Signora è soltanto quella di amministrare il calcio come si amministra una azienda, di avere i migliori dirigenti e la gestione economica in attivo. Allo stesso tempo si dovrebbe però evidenziare come il male del calcio attuale sia proprio la mancanza di dirigenti che sappiano valutare bene i giocatori da acquistare e siano allo stesso tempo ottimi amministratori: la Juve ce li ha, mancano agli altri. Solo così si potrebbe tornare a competere come prima del 2006, quando ben sette squadre partivano per la lotta allo scudetto.

Vista questa impossibilità, il nostro suggerimento sarebbe di promuovere un’altra Calciopoli che toglierebbe di mezzo ancora una volta la squadra volano del calcio italiano, riportandolo a quella mediocrità uniforme in cui cadde nel post 2006, quando la nostra nazionale campione grazie ai tanti fenomeni juventini fu eliminata al primo turno della Coppa del Mondo per ben due volte di seguito. Purtroppo noi italiani così siamo fatti e l’inno di Mameli, pur emozionante, non rispecchia la verità: siamo più cugini alla lontana che fratelli.

L'ULTIMA SPERANZA "Bossetti è vivo per miracolo" Il sospetto dell'amico di cella: "Aspetta solo una cosa, poi lui..."

L'ULTIMA SPERANZA Omicidio Yara Gambirasio, Bossetti all'amico in cella: "Se non mi concedono la superperizia sul Dna la faccio finita"



La vita in carcere per Massimo Bossetti è un incubo che si ripete ogni giorno sempre più terribile. Per dieci mesi ha condiviso la cella con Vincenzo Mastrobernardino, meccanico di Pavia che lo ha conosciuto meglio di chiunque altro in quest'ultimo periodo. Intervistato dal settimanale Oggi, Mastrobernardino ha ammesso i suoi sospetti più angoscianti sul futuro del suo compagno in carcere: "Tre anni di carcere con quasi 5 mesi di isolamento lo hanno distrutto. Arriva al processo stremato. Ho paura per lui. Vuole la superperizia sul Dna. È sicuro che quel profilo genetico non sia il suo. “Altrimenti”, me l’ha ripetuto mille volte, 'sarei un pazzo a chiederla'. Se non la concedono, potrebbe fare una follia. Ci ha già provato e l’abbiamo salvato per miracolo".

POWERBOT: LA POTENZA CONQUISTA ANCHE GLI ANGOLI.

Samsung POWERbot™ VR7000: connesso, efficace, incredibilmente potente. Pulisce perfettamente anche negli... 

L'amica islamica di Regeni? Orrore: come lo ha tradito Così è morto un italiano

Regeni, l'amica islamica che lo ha tradito: uno sviluppo clamoroso...



Era chiaro a tutti che qualcuno avesse tradito Giulio Regeni. Oggi uno di questi traditori ha un nome e un cognome, ha una faccia. E' quella di Noura Wahby, egiziana, compagna di studi a Cambridge. Secondo quanto riporto L'Espresso, è lei, la ricercatirce che per prima lanciò l'allarme della scomparsa di Regeni, a non convincere gli inquirenti.

Le telefonate - A sollevare qualche sospetto sul suo comportamento c'è una telefonata. E' il 13 ottobre: Giulio incontra per la prima volta Mohamed Abdallah, il sindacalista che poi l'ha consegnato nelle mani dei carnefici. La telefonata dura pochi secondi e la persona chiamata contatta il quartier generale della National security. Solo una coincidenza? Per quindici volte i due si sentono al telefono, in alcuni casi è l'uomo a cercare Noura e lei subito dopo a telefonare a Giulio. E il contatto della ragazza, scrive l'Espresso "ha un filo diretto con i servizi segreti egiziani ed è persino in contatto con uno degli ufficiali che ha seguito il giovane ricercatore a gennaio. A svelarlo sono le comparazioni incrociate dal Ros dei Carabinieri. La procura di Roma ha da tempo presentato una rogatoria a Cambridge per sentire Noura, ma non ha avuto risposte".

Scopri Lione con la tua famiglia a prezzo magico!

Con TGV, i bambini viaggiano a soli 5€*! Prenota subito le tue vacanze estive in treno 



Da Noura solo poche contradditorie dichiarazioni: le chiamate? Pura casualità. Il 18 febbraio la ricercatrice parla con le autorità egiziane e sono presenti anche gli investigatori italiani che però non possono fare domande, solo ascoltare. Parla della sim egiziana utilizzata dal ricercatore italiano e intestata a lei. Ergo poteva vedere l'elenco delle chiamate e dei messaggi. Non solo. E' lei ad aiutarlo a trovare l’appartamento da condividere con l'avvocato Mohamed El Sayed, che permetterà poi a un ufficiale dei servizi di entrare nella stanza di Giulio. Anche lui desta sospetti. Anche lui in più occasioni ha telefonato a una persona che subito dopo s’è messa in contatto con Nasr City. L'hanno scoperto i nostri carabinieri. La procura di Roma vuole "la verità", spiega il generale Giuseppe Governale, capo dei Ros. "La dobbiamo alla famiglia e a Giulio, un giovane italiano da cui tanti ragazzi dovrebbero prendere esempio per la straordinaria attitudine all’approfondimento e per la correttezza adamantina".