Il Papa controlla le vacanze dei cardinali: sospetti in Vaticano sul provvedimento
di Ilaria Pedrali
Il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio e già segretario di Stato Vaticano, ha inviato una lettera ai cardinali residenti a Roma in vista delle vacanze estive, in cui afferma che il Papa vuole conoscere la meta dei loro soggiorni e per quanto tempo saranno assenti. Un testo stringato, quasi lapidario. Nello scritto si invitano le eminenze a continuare la prassi della comunicazione al Santo Padre della loro agenda vacanziera, che si rifà a una «nobile tradizione» che il Papa ritiene opportuno continuare. In particolare per coloro che si assenteranno da Roma per parecchio tempo. La comunicazione al Papa dovrà avvenire mediante la Segreteria di Stato.
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Il vaticanista Marco Tosatti, sul suo blog, ha evidenziato come questa richiesta non venisse fatta ormai da molti anni, pare dai tempi di Paolo VI. Qualcuno, nei commenti, maliziosamente suggerisce che si tratta di una pratica addirittura preconciliare. Ma quello che è interessante notare sono le motivazioni per cui il Papa vorrebbe sapere periodo e meta delle ferie estive cardinalizie. Una richiesta su cui si addensano nubi di mistero. Innanzitutto Tosatti non si spiega il motivo che ha spinto Francesco, in un'epoca in cui tutto il mondo è a portata di aereo e in poche ore si raggiunge l'altro capo del globo.
E poi oggi, grazie allo sviluppo tecnologico, telefoni ed email sono strumenti di comunicazione di uso comune anche tra le porpore. Per di più proprio da papa Bergoglio che non è solito chiedere pareri a destra e a manca, ma che ha fatto delle scelte eclatanti, quasi fuori dagli schemi per un pontefice, il tratto distintivo del suo pontificato. Papa Francesco, proprio lui che da quanto afferma Tosatti sembra essere irraggiungibile per i suoi zucchetti rossi, che spesso attendono mesi prime di essere ricevuti in udienza.
E qui comincia il giallo: che Francesco debba fare un annuncio importante e voglia farlo in una data in cui tutti siano presenti a Roma? O in caso contrario, far rientrare i cardinali che soggiornano poco lontano dalla capitale? Sibillino il sospetto che nella testa del Pontefice stia frullando l'idea di dimissioni. Perché solo una comunicazione così importante richiede la presenza della platea di cardinali al gran completo.
Ma la terza ipotesi che alberga in Tosatti, quella più cupa, è che in Vaticano si respiri una brutta aria. Di sicuro tutt'altro che favorevole a Bergoglio, dato che ultimamente sono aumentate le critiche all'operato del Papa soprattutto dopo la pubblicazione dell'Amoris Laetitia. Non si dimentichi che qualche mese addietro i cardinali Brandmüller, Burke, Caffarra e Meisner avevano inoltrato i loro cinque «dubia» sui punti più controversi dell' esortazione apostolica, che hanno generato non poche confusioni nella sua interpretazione. E queste perplessità, che arrivano in modo più o meno velato da più parti anche all' interno della Chiesa, sempre più spesso verrebbero manifestate in «conferenze, meeting, seminari». Il vaticanista si chiede se non sia piuttosto intenzione del Papa o del suo gruppo di governo vaticano, venire a conoscenza in anticipo degli impegni estivi dei cardinali, per monitorarne i movimenti e agire poi di conseguenza. Di qui la curiosità di Tosatti nel vedere se di qui all'estate verranno cancellate conferenze già in programma a cui avrebbero dovuto parlare i cardinali.