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mercoledì 14 giugno 2017

Lei? Uccisa da una bestia E oggi pagano i giudici: condannati per l'orrore

UNA PRONUNCIA STORICA Messina, condannati i due pm che lasciarono libero l'uomo che uccise la moglie Marianna Manduca: lo denunciò 12 volte



Anche i giudici pagano. La Corte d'appello di Messina ha infatti condannato i magistrati che lasciarono possibilità di agire a un marito violento, che era stato denunciato 12 volte dalla moglie, Marianna Manduca, che è poi stata uccisa dall'uomo. L'omicida si chiama Saverio Nolfo, protagonista della terrificante storia di cronaca nera che una decina di anni fa sconvolse Palagonia, in provincia di Catania. La Corte ha infatti stabilito che ci fu dolo e colpa grave nell'inerzia dei pm, i quali, dopo i primi segnali di violenza da parte del marito, non adottarono provvedimenti per fermarlo, nonostante la pioggia di denunce della donno. Nolfo, oggi, è in carcere: deve scontare 20 anni per omicidio.

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La procura di Caltagirone (genericamente il capo della procura all’epoca dei fatti, oggi defunto) è stata infatti condannata da tre giudici messinesi, due donne e un uomo, della Corte d'appello di Messina. Si tratta della presidente Caterina Mangano, Giovanna Bisignano e Mauro Mirenna, che hanno riconosciuto il danno patrimoniale condannando la Presidenza del consiglio dei ministri al risarcimento di 250 mila euro, e riconoscendo l’inerzia dei magistrati dopo una lunga trafila giudiziaria.

La voce: chi si prende il Tg1 Ecco il nuovo direttore: una clamorosa sorpresa

Tg1, l'indiscrezione: Andrea Montanari il nuovo direttore?



È ancora vacante la poltrona di direttore del Tg1, lasciata libera dal nuovo direttore generale della Rai Mario Orfeo. È dal giorno della nomina del nuovo Dg che le voci sul successore si rincorrono nei corridoi di viale Mazzini: il posto lasciato libero da Orfeo è il più ambito. Nel toto nomine, pare che il candidato più credibile e accreditato sia l'attuale direttore di Radio1 e del Giornale Radio (che include anche Gr Parlamento), Andrea Montanari nominato nel 2016. Il giornalista già segue la realizzazione del nuovo studio del Tg1 digitale. È stato portato dal giro del Presidente Mattarella. I renziani però resisto allo nomina, anche se Montanari dovrebbe in ogni caso essere in pole e  riuscire ad arrivare alla direzione del Tg1. 

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Orefice spara al rapinatore E' straniero, l'altro scappa Far west e caccia all'uomo

Pisa, orefice rapinato spara u uccide uno dei due malviventi



Tragedia in una gioielleria a Pisa. Un orefice ha ferito a morte uno dei due rapinatori che avevano cercato di mettere a segno un colpo nel suo negozio. L’altro è riuscito a fuggire. Il fatto è acceduto intorno alle 19.30, di ieri, quando l’oreficeria stava per chiudere e il gioielliere aveva più contante in cassa. Il titolare Daniele Ferretti ha 69 anni e aveva subito già alcune rapine, l'ultima delle quali nel gennaio 2016. Nel 1999 venne accoltellato e ferito gravemente. L'uomo ucciso è uno straniero, ma la sua nazionalità non è stata ancora resa nota.

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"Grillo? Da quando ha perso il defunto Casaleggio..." La tragica verità di Vittorio Feltri: come lo disintegra

Vittorio Feltri: "Perché il bullo Beppe Grillo è caduto"


di Vittorio Feltri



Grillo ha commentato la catastrofe elettorale del Movimento 5 stelle con una frase sorprendente: la nostra - ha detto - è una lenta crescita. In realtà è stato un rapidissimo crollo in un momento che pareva favorevole ai grillini, sempre presenti nel dibattito politico. Vari editorialisti sostengono che il terreno amministrativo non è mai stato favorevole ai pentastellati.

Anche questo non è vero. Lo scorso anno infatti a Roma - non a Velletri - essi vinsero con le mani in tasca, imponendo con largo margine di consensi Virginia Raggi in Campidoglio. Identico successo registrarono a Torino dove batterono di brutto Fassino eleggendo la Appendino. Due sindaci che in maniera diversa si sono rivelati incapaci di ricoprire decentemente il ruolo assegnato loro. Probabilmente la sconfitta di ieri è dovuta in buona parte al sostanziale fallimento delle due signore insediatesi tra l’entusiasmo generale.

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Se aggiungiamo che Grillo ha perso l’appoggio del defunto Casaleggio senior e che si è distinto per bullismo, guidando con mano malferma i suoi epigoni, da Di Maio a Di Battista (per tacere altri nomi) non mi pare difficile capire le ragioni della catastrofe alle urne. Può darsi che il partito fondato dall’ex comico si riprenda, nessuno può saperlo, ma è un dato che da quest’ultima consultazione esso ne sia uscito con le ossa rotte. Il centrodestra invece esulta perché è andato al ballottaggio in 77 comuni, alcuni importanti. Auguriamo a Berlusconi che ciò sia il preludio di un prossimo trionfo alle politiche. Tuttavia nei suoi panni saremmo cauti. D’altronde Silvio non può ignorare che Forza Italia non è in grado di sfondare se non si allea con Salvini e con la Meloni.

Bisogna che questo tipo di coalizione rimanga intatto, il che è difficile (non impossibile), anche in futuro, quando si tratterà di rinnovare il Parlamento. Il leader dei nordisti è stato chiaro: per cementare l’alleanza è necessario che si adotti il sistema maggioritario, altrimenti non se ne farà niente. Identico problema si presenta al centrosinistra. Per ora il Pd è ancora in vantaggio, però non in misura tale da garantire una maggioranza di governo. Quindi anche Renzi bisogna che rimetta insieme i cocci progressisti se intende essere competitivo. Siamo alle solite. La politica italiana o rinuncia alla propria vocazione a spezzettarsi, e si rassegna a trovare unità di intenti in gruppi solidi e compatti, oppure seguiterà a generare caos e incertezze.

martedì 13 giugno 2017

Puglia, la strage sfiorata Altro scontro tra treni: terrore puro in Salento

Puglia, scontro tra treni in Salento: dieci feriti



Tragedia sfiorata in Salento: alle 17.30 di martedì 13 giugno due treni si sono scontrati mentre stavano viaggiando in direzione opposta sulla linea gestita dalle Ferrovie Sud-Est, a pochi chilometri da Galugnano e San Donato, cittadine in provincia di Lecce. Dieci passeggeri sono rimasti feriti in modo non grave. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri, la polizia e le ambulanze del 118 per prestare i primi soccorsi ai feriti. Al momento sono ancora da accertare le cause dell'incidente. Una tragedia sfiorata a meno di un anno dalla strage ferroviaria in Puglia, quando il 12 luglio 2016, nell'agro tra la stazione di Andria e la stazione di Corato, a poco più di 50 chilometri della ferrovia Bari-Barletta, si sono schiantati due treni causando la morte di ventitré persone e il ferimento di altri cinquanta passeggeri.

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COME? Clamoroso al Quirinale, mai visto prima: toh, chi è il corazziere che fa la guardia a Mattarella / Foto

Quirinale, il primo corazziere nero della storia



Di origini brasiliane, adottato quando aveva un anno da una coppia siciliana insieme alla sorellina più grande, una passione per l’Arma e per lo sport e un sogno: diventare corazziere. A 27 anni è il primo corazziere di colore nella storia. E la sua carriera è resa ancor più particolare per il fatto che questo ragazzo alto un metro e novantasei, dopo il debutto ai festeggiamenti per l’anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri lo scorso 5 giugno, è stato scelto per il picchetto d’onore in alta uniforme per la visita di Papa Francesco al presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale di qualche giorno fa. Una storia a lieto fine per un ragazzo che ha dato il meglio di se per realizzare il suo sogno.

PERCHÉ È IMPORTANTE INTEGRARE LA VITAMINA D?

Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.

"Vi dico chi è davvero Silvio Berlusconi" Parla la Carfagna, bomba sul centrodestra

LA LEADER SILENZIOSA Mara Carfagna: "Silvio Berlusconi il leader del centrodestra". Il messaggio a Matteo Salvini e Giovanni Toti



All'indomani del voto alle elezioni amministrative, parla Mara Carfagna, uno dei leader "silenziosi" è più carismatici di Forza Italia. Lo fa in un'intervista a La Stampa il cui assunto di fondo è tanto semplice quanto complesso da realizzare: uniti si vince. "Il centrodestra unito vince - sottolinea -. Ma senza Forza Italia il centrodestra non esiste, soprattutto al sud e al centro". Secondo Mara, "dopo anni di renzismo spinto è necessario dare delle risposte. Girando in lungo e in largo l'Italia ho percepito una grande voglia di centrodestra e una rinnovata fiducia nel presidente Berlusconi".

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Dunque, quando le si ricorda che Matteo Salvini rivendica il risultato del primo turno e la leadership del centrodestra, la Carfagna attacca: "Per tornare ad essere competitivi - premette -, per tornare a governare, la ricetta vincente è sempre la stessa: più visione e meno divisione. Non si governa con gli ultimatum. Si governa mettendo da parte personalismi e raccogliendo la domanda di unità che ci arriva dagli elettori di centrodestra". Dunque, commentando il trionfo di Emmanuel Macron in Francia, attacca in modo ancor più diretto il leghista, pur senza nominarlo: "Io credo che in Francia i cittadini europei abbiano premiato l'esperienza, la competenza, ma anche la capacità di essere innovativi. Questa è la formula che Forza Italia propone da sempre di applicare. Al salto nel buio di Marine Le Pen, i francesi hanno preferito un candidato nuovo che si presentava con una ricetta tradizionale. Bisogna riformare ma non rottamare".

Infine, la Carfagna "blinda" Berlusconi, spendendo per lui parole pesantissime. Le si chiede se Giovanni Toti, governatore della Liguria, come sembra, possa ambire alla leadership. "Toti ha fatto un buon lavoro - spiega -. Se lui aprirà la questione della leadership dovreste chiederlo al diretto interessato. Di certo, noi abbiamo una leadership salda ed autorevole che è quella di Silvio Berlusconi. Immaginare di costruire la leadership del centrodestra contro Berlusconi o senza di lui significa vivere di illusioni". Il messaggio, chiarissimo, è stato consegnato. Sia a Toti sia a Salvini.