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lunedì 12 giugno 2017

STANGATA CLAMOROSA Fede massacrato in tribunale: condannato e rovinato Quanti anni si becca e quanti mln deve pagare subito

LA STANGATA SENZA PRECEDENTI Emilio Fede condannato a 3 anni e mezzo per il crac di Lele Mora: deve pagare subito 1,1 milioni di euro



Una stangata per Emilio Fede, condannato a 3 anni e mezzo di carcere dai giudici del Tribunale di Milano per concorso in bancarotta nell'ambito della vicenda legata al fallimento della società di Lele Mora - il quale ha patteggiato - e del presunto dirottamento a suo favore di 1,1 milioni di euro della cifra stanziata da Silvio Berlusconi per salvare la società dell'ex manager della tv. I giudici, inoltre, hanno stabilito che Fede risarcisca per intero e immediatamente la somma distratta a Mora.

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Nel dettaglio, quella stabilita dai giudici è una pena più alkta da quella chiesta dal pm Eugenio Fusco, che alla terza sezione penale aveva chiesto tre anni di carcere per concorso in bancarotta e distrazione. L'ex direttore del Tg4, stando alle indagini, avrebbe portato Mora ad Arcore, facendo pressioni sul Cavaliere perché gli concedesse un consistente prestito. Appena il denaro veniva erogato, hanno ricostruito gli investigatori, chiedeva il 40% della somma per sé:

Secondo il pm, "quel finanziamento sarebbe servito per sanare la disastrosa situazione in cui versava l'impresa di Mora. Quei denari non dovevano essere dirottati in parte a Fede per i suoi buoni uffici presso Berlusconi. Non ne aveva diritto".

Corona, urla e pugni in tribunale Il giudice gli legge la sentenza Cosa succede dopo... pazzesco

Corona condannato a 1 anno anzichè 5: pugni sul tavolo e urla in tribunale



Pugni sul tavolo, della difesa in tribunale, Salti e urla di giubilo. Poi, rivolto al suo avvocato: "Sei un grande". Così Fabrizio Corona, l'ex fotografo dei vip, ha accolto la sentenza pronunciata oggi nei suoi confronti dai giudici milanesi. Corona è stato condannato a un anno di reclusione, mentre per lui la procura aveva chiesto 5 anni in relazione al ritrovamento di quei 2,6 milioni di euro nel controsoffitto della sua collaboratrice Francesca Persi, che è a sua volta stata condannata a tre mesi.

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Il fotografo è stato ritenuto colpevole di sottrazione fraudolenta delle imposte, mentre è stato assolto per gli altri due capi d'accusa, tra cui quello più grave di intestazione fittizia di beni (i 2,6 milioni di euro). Caduta anche l'accusa di violazione delle norme  patrimoniali durante la misura di prevenzione perché "il fatto non  sussiste".

"Corona resta in carcere perchè il Tribunale di sorveglianza ha revocato il suo affidamento, ma, essendo venuto meno il mandato di cattura, le cose cambiano di molto. Fabrizio riprenderà, quindi, il suo percorso». Così l’avvocato Ivano Chiesa spiega lo scenario che si apre davanti al suo assistito.

TRAGEDIA A GUIDONIA Poliziotto fuori servizio spara e uccide il rapinatore Un eroe italiano: come lo può rovinare il giudice

Sparatoria a Guidonia: poliziotto fuori servizio uccide un bandito e ferisce l'altro



Sangue e scene da far west a Guidonia, vicino a Roma. Un rapinatore è rimasto ucciso in un conflitto a fuoco con un agente di polizia a Guidonia Montecelio. Poco prima delle 9 l'agente, libero da servizio, è intervenuto in via degli Aromi dove un furgone con alcune persone a bordo, armate e con il volto coperto da passamontagna, ha speronato il conducente di un'altra auto nel corso di un tentativo di rapina. Il poliziotto, che ha assistito alla scena, ha intimato l'alt ai rapinatori, uno dei quali è rimasto ucciso nel conseguente conflitto a fuoco.

Sull'episodio indaga la Squadra mobile. Le persone a bordo del furgone sarebbero state due. Hanno cercato più volte, speronando l'auto della vittima della rapina, di mandarla fuori strada. C'è stato quindi l'intervento dell'agente di Polizia, che ha assistito alla scena: oltre a uccidere un malvivente, ha ferito gravemente l'altro, che è stato trasportato all'ospedale di Tivoli.

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Il fatto che il poliziotto fuori servizio potrebbe metterlo in difficoltà a livello giudiziario. La memoria infatti corre subito al febbraio di quest'anno quando uscì la sentenza del Tribunale di Ancona nei confronti di Mirco Basconi, carabiniere 41enne condannato a un anno di carcere per aver colpito di rimbalzo un bandito albanese in fuga.

I fatti risalgono al 2015. Basconi ed altri due colleghi erano di pattuglia a Ostra Vetere, in provincia di Ancona. Ricevono la segnalazione di una Mercedes (rubata) con all'interno tre banditi sorpresi a commettere un furto. Pochi minuti dopo le segnalazioni diventano due, poi se ne aggiunge una terza. Sempre per rapine in appartamento. Quando trovano la macchina è buio. Il comandante si avvicina e accende la torcia per osservare all'interno del Suv.

A quel punto si sente un botto, il bandito schiaccia l'acceleratore e fugge a tutta velocità a fari spenti, premendo sul clacson e rischiando di investire i due carabinieri. Basconi, rimasto vicino all'auto di servizio, esce allo scoperto, fa qualche passo verso il Mercedes in fuga ed esplode quattro colpi. Tutti all'altezza delle ruote. Uno dei proiettili rimbalza sull'asfalto, rompe il lunotto posteriore e trapassa la testa di Korab Xheta, ladro 24enne albanese seduto sul sedile di dietro. Lui muore. Dopo il processo la condanna: carcere (pena sospesa) e risarcimento  del defunto bandito. 

Secondo la sentenza, la decisione di Basconi di sparare era stata definita "sproporzionata".

Caivano (Na): BOOM Monopoli pronto a dimettersi per la seconda volta?

 BOOM Monopoli pronto a dimettersi per la seconda volta in meno di due anni? 


di Gaetano Daniele



Dott. Simone Monopoli
Sindaco in fase di dimissioni

Il Sindaco Monopoli pare non avere nessuna intenzione di assumersi responsabilità di governo. Infatti, dopo aver annunciato su Facebook la volontà di formare una nuova Giunta Politica, (la terza in meno di due anni), diserta le riunioni, e si nasconde, ancora una volta, dietro frasi fatte e battute psicologiche-infelici. Infatti, fresca di rete, sempre su Facebook, la nuova super-provocazione: "Pronto a cadere pur di non strisciare". Al Sindaco piacciono Cobra, serpenti e tutto ciò che striscia, evidentemente la materia lo appassiona. "Ma chi ci crede? Questo è un Film già visto e rivisto", rilanciano i cittadini esausti di Caivano. Infatti, Monopoli, usò più o meno la stessa strategia politica quando pur di ottenere una Giunta Tecnica di "Alto Profilo", si dimise. Per non parlare dell'enorme salario degli assessori di "Alto Profilo" tutti o quasi nominati da Monopoli, circa 50 mila euro l'anno, nonostante le casse comunali vuote. 

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Insomma, il Sindaco Monopoli già è reduce di dimissioni poi rivelatesi farsa, pur di testare il grado di resistenza alla poltrona dei suoi consiglieri comunali. Infatti, vinse. E forse, forte di questo gioco che al momento sta tenendo in ostaggio un'intera comunità, Caivano, ripresenta alla maggioranza di governo lo stesso copione. Un "the same". Ma Forza Italia, cadrà nuovamente nella strategia politica del Sindaco Monopoli, se trattasi di strategia, oppure staccherà una volta per tutte la spina ad un sindaco, forse troppo accentratore? 

Sono due anni che il braccio di ferro tra il Sindaco Monopoli e Forza Italia, continua imperterrito, mortificando in primis il confronto politico, poi, portando il Paese sotto cumuli e cumuli di spazzatura. "Sindaco, non strisci, si dimetta e ponga fine a questo scempio". Anche perchè il legname questo è!. Sono ragazzi perbene. Sono ragazzi con la schiena dritta. Sono ragazzi con le mani pulite. Si ricorda in campagna elettorale? 

ASFALTATI Beppe Grillo straperde in casa, dati impressionanti: così lo hanno spazzato via Il tracollo in una sola cifra

Comunali, il crollo dei 5 Stelle in questi numeri: come lo hanno spazzato via



Un disastro riassunto in due città e una manciata di numeri. Il Movimento 5 Stelle esce con le ossa rotte da queste elezioni amministrative e perde male la sfida a Genova e Parma, due capoluoghi-simbolo per motivi diversi. In Liguria Beppe Grillo giocava in casa, ha imposto il suo candidato Luca Pirondini sconfessando il risultato delle comunarie online, con i grillini che avevano scelto Marika Cassimatis. Scelta giusta, a giudicare dal risultato: Pirondini al 18%, la Cassimatis a un risibile 1%. Peccato che il clima di scissione interna nel Movimento 5 Stelle abbia portato a tre liste distinte, con il fuoriuscito Paolo Putti al 5%. Sommati, i voti dei 3 grillini in lizza non avrebbero portato al ballottaggio ma la sensazione è che con un M5s unito e granitico si sarebbe potuto fare molto di più. La prova arriva anche da Parma, dove il sindaco Federico Pizzarotti ha asfaltato il suo ex partito, che partecipava con Daniele Ghirarduzzi: l'ex ribelle Pizza va al ballottaggio in testa con il 34%, Ghirarduzzi si ferma a un drammatico 3 per cento. "Il Movimento 5 Stelle perde perché non sa governare", sentenziava Renzi. Il paradosso è che nel capoluogo in cui governava gli elettori hanno premiato il sindaco grillino. Peccato che Grillo l'avesse cacciato. 

PERCHÉ È IMPORTANTE INTEGRARE LA VITAMINA D?

Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.

LA BOMBA DI MENTANA "Centrodestra unito, chi sarà il candidato premier" Soffiata in diretta tv, politica italiana ribaltata / Foto

Dopo le comunali, centrodestra unito. Mentana: "Il candidato premier è Zaia"



Uno sguardo ai risultati elettorali ancora in pieno spoglio e già spunta un nome pesantissimo: quello del possibile candidato premier di un centrodestra unito al voto. A pronunciarlo è Enrico Mentana, durante la sua classica maratona, ed è quello di Luca Zaia.

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Secondo il direttore del TgLa7 le comunali hanno emesso un verdetto: la riscossa del centrodestra che è andato al ballottaggio praticamente ovunque, e non solo in Veneto o Lombardia. Genova, in questo senso, è esemplare: il candidato sindaco Marco Bucci, sostenuto da Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, è in testa con la possibilità quasi irripetibile di espugnare una storica roccaforte di sinistra. È il "modello Toti", lo schema che il governatore azzurro della Liguria vorrebbe ripetere anche a livello nazionale. Centrodestra insieme, con un listone unico o addirittura in un solo partito. Ipotesi quest'ultima irrealizzabile, ma la prima è più che concreta, specie se si dovesse andare al voto con un sistema proporzionale. In quel caso, sarebbe fondamentale il candidato. La Lega difficilmente sosterrebbe un nome esplicitamente esterno al Carroccio, viceversa Forza Italia non potrebbe accettare un esponente "sovranista" e di rottura. Dunque, come fare? Zaia, appunto: leghista ma moderato, governatore che ha superato brillantemente la prova dell'amministrazione pubblica, curriculum eccellente, visione e relazioni internazionali. 

Addio dopo dieci anni di successi, si spacca la coppia storica del giornalismo italiano / Foto

Dagospia: Sergio Rizzo a Repubblica, si rompe il sodalizio con Gian Antonio Stella



Scoppia la coppia della "Casta": secondo il sito di news e gossip dagospia.com, Sergio Rizzo sarebbe ormai pronto a lasciare il Corriere della Sera, dove in seguito all'avvento al vertice di Urbano Cairo era stato confinato a dirigere la cronaca romana. Per lui, Mario Calabresi avrebbe in serbo un posto da vicedirettore a la Repubblica. A dieci anni dalla pubblicazione del loro libro di maggior successo, "La Casta", che ha di fatto creato un nuovo termine per il giornalismo e inaugurato un filone di inchieste pressochè interminabile, si romperebbe il sodalizio con Gian Antonio Stella al Corriere della Sera.

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