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martedì 6 giugno 2017

Caivano (Na): Monopoli Querela il giornalista Pasquale Gallo Il SUGC: "il collega non si faccia intimidire"

Il Sindaco di Caivano, dott. Simone Monopoli Querela il giornalista Pasquale Gallo "il Giornale di Caivano" Il SUGC: "il collega non si faccia intimidire"


Pasquale Gallo
Giornalista "il Giornale di Caivano"


Solidarietà a Pasquale Gallo, da parte di tutto lo Staff de il Notiziario sul web, querelato, solo per aver svolto il proprio lavoro. Gaetano Daniele: "Il Sindaco Monopoli, al di là dell'incompetenza politica, è persona saggia e seria, di uno spessore culturale sopra la media, forse, sotto pressione avrà prevalso l'istinto. Sindaco, dia più voce all'informazione "LIBERA". 


Dott. Simone Monopoli
Sindaco di Caivano
Il sindaco di Caivano Simone Monopoli ha querelato il quotidiano online “il Giornale di Caivano” per un articolo di dieci righe, del giornalista Pasquale Gallo, nel quale si riporta la cronaca dell’irruzione di una donna in consiglio comunale che lancia una serie di accuse ai politici, tra i quali mazzette e voti di scambio, alla presenza dei carabinieri. Il primo cittadino denuncia la donna, ma anche il giornale che non ha fatto altro, nella maniera più neutrale possibile, che documentare un fatto degno di nota. Se il sindaco, che su Facebook chiama i colleghi “sciacalli”, pensa di intimidire i giornalisti lanciandosi in querele più che temerarie ha sbagliato di grosso. La libertà di informare è un diritto sancito dalla Costituzione, se ne faccia una ragione, e chi tenta di mettere il bavaglio alla stampa si ritroverà sempre contro non più un solo giornalista, ma un esercito di cronisti pronti a raccontare quello che si vuole mettere a tacere. Il Sindacato dei giornalisti ha messo a disposizione del collega il proprio ufficio legale per reagire in ogni sede a questo attacco ingiustificato e invita il collega a continuare a fare il suo lavoro senza farsi intimidire.

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ISTRUZIONE "Capra, capra, capra". Valeria Fedeli, gaffe bestiale Cosa ha detto la ministra...

Valeria Fedeli, la gaffe della ministra: bocciata in Storia



Gaffe pazzesca per Valeria Fedeli. La ministra dell'Istruzione con la finta laurea nel curriculum non ne azzecca una. Nel suo intervento del 27 maggio al Premio Cherasco Storia, riportato integralmente sul sito del Miur, la Fedeli afferma, proprio a proposito di Cherasco, che qui "nel 1631 venne firmata la Pace che concluse la guerra del Monferrato, durante la peste che fa da sfondo ai Promessi Sposi. È qui che più tardi, nel 1796, Napoleone impose a Vittorio Emanuele III l'armistizio con cui decretò la capitolazione Sabauda".

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Peccato che gli eventi cui la Fedeli fa riferimento, siano riconducibili a quasi un secolo dopo. Un semplice scivolone che non sarebbe tanto grave se a commetterlo non fosse stato il ministro della Scuola e in più in occasione del Premio Storia. Bocciata.

L'ATTENTATORE La bomba: il terrorista era italiano. Dove viveva E perché il giudice ha deciso di lasciarlo libero

Youssef Zaghba, il terzo terrorista di Londra era italiano



Il terzo attentatore di Londra si chiama Youssef Zaghba è nato a Fez nel gennaio 1995 da padre marocchino e madre italiana. Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera rivela che era stato fermato all'aeroporto di Bologna nel marzo 2016 mentre cercava di prendere un volo per la Turchia per raggiungere la Siria ed era stato denunciato per terrorismo internazionale.

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Secondo la Sarzanini "l'intelligence italiana aveva segnalato la sua presenza e i suoi frequenti spostamenti sia alle autorità marocchine, sia a quelle britanniche". Accusato di terrorismo internazionale era stato prosciolto "ma l'Italia l'aveva comunque inserito nelle liste delle persone a rischio". Trasferitosi a Londra aveva cominciato a lavorare in un ristorante e continuava ad avere rapporti con la madre in Italia.

Caivano (Na): Giunta Politica? Accordo raggiunto? Ma il Sindaco Monopoli temporeggia

Giunta Politica? Accordo raggiunto? Ma il Sindaco Monopoli temporeggia


di Gaetano Daniele



Fumata opaca, quasi bianca, sulla nuova Giunta politica, infatti, da indiscrezioni, dopo la prima riunione si è arrivati all'accordo. Ma il Sindaco Monopoli, temporeggia. Oggetto della riunione appunto la composizione della nuova Giunta, che dovrà avere una connotazione strettamente politica rispetto alla precedente giunta tecnica nominata dal primo cittadino Monopoli. Ma come il lupo perde il pelo e non il vizio, sempre da indiscrezioni, pare che il Sindaco Monopoli, voglia tenere chiuse nel cassetto, o meglio per sè due deleghe. Ma Forza Italia, ovvero i vertici del partito, accettano la proposta del Sindaco e aspirano, come democrazia numerica vuole, ai ruoli strettamente tecnici, affinchè rilanciare, dissesto finanziario permettendo, l'economia locale, ormai ferma al palo da due anni (altro che nomine dei dirigenti, frutto dell'immaginazione di chi ha condotto la politica locale ai gradi di Bolzano). 

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Parla di terrorismo islamico Toh, che cosa dice il Papa: una bufera sul Pontefice

Papa Francesco ricorda le vittime dell'attentato di Londra ma non pronuncia...



"Questo è per Allah". Gli attentatori del London Bridge, mentre mietevano le loro vittime, urlavano il nome del profeta. Circostanza molto più che comune in tutti gli attacchi di matrice islamista. Proprio come Nizza, Rouen, Istanbul, Dacca, Manchester. Sempre Allah. Il Dio dell'islam di cui Maometto è profeta: il suo nome risuona, cupamente, sempre e comunque. E Roberto De Mattei, in un articolo su Il Tempo, si interroga: "Si può continuare a negare l'esistenza di una guerra religiosa?". Una domanda la cui risposta potrebbe apparire semplice, ma non per tutti.

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Non è possibile, infatti, affermare che "non si può uccidere nel nome di Dio" per cancellare la matrice religiosa del progetto islamista di conquista. Si pensi che anche Theresa May, dopo l'ultimo attacco a Londra, ha parlato chiaramente di "estremismo islamico", di "ideologia" la quale "si diffonde attraverso internet e le grandi società".

Eppure. Eppure ieri, 4 giugno, Papa Francesco era a Regina Coeli, in visita ai detenuti. Il Pontefice ha colto l'occasione per un discorso nel quale ha condannato il "terrorismo", senza però mai pronunciare la parola "islam". No, quello non dice mai. A suo parere, criticare implicitamente l'islam significherebbe cadere nel "proselitismo" che costituisce uno dei peggiori peccati per un cattolico.

Eppure, sottolinea sempre Il Tempo, non c'era occasione migliore per "contrapporre la verità della fede cattolica alle religioni che predicano la violenza, come l'islam, e per spiegare che il pluralismo a cui si richiama il premier inglese è in realtà un relativismo morale che apre la strada alla violenza dell'islam". Ma niente da fare, il Papa quest'occasione non l'ha colto. La parola "islam" resta proibita.

RIVOLTA NELLE URNE Igor il russo non si prende? Ribaltano Budrio: chi vogliono eleggere sindaco, viene giù l'Italia

Igor, la clamorosa protesta a Budrio: vogliono eleggere sindaco Davide Fabbri



Una protesta, clamorosa e drammatica, in grado di far tremare l'Italia. Domenica Budrio sceglie il suo sindaco e gli abitanti vogliono eleggere Davide Fabbri, il barista ucciso da Igor il Russo e rimasto senza giustizia. Il bandito serbo è in fuga da 2 mesi e nonostante l'imponente dispiegamento di forze tra esercito, carabinieri e polizia e la pianura emiliana tra Bologna e Ferrara setacciata senza sosta (costo: 200mila euro al giorno) sembra imprendibile. "Serve una taglia. Bisognava metterla subito. I delinquenti se lo sarebbero venduti subito. E invece...", accusa Maria, la moglie di Fabbri. La rabbia nel paesino a pochi chilometri da Bologna è enorme, e anche per questo si sta facendo strada l'idea di un voto di protesta alle elezioni comunali. Gli inquirenti non mollano ancora: Norbert Feher, questo il vero nome di Igor, è ancora in questi luoghi, ma "a questo punto, forse, possiamo escludere che sia alla macchia. Qualcuno lo deve aiutare. Una donna, probabilmente". Un italiano, quasi sicuramente, "qualcuno al di sopra di ogni sospetto, che non ha contatti con la malavita e riesce a non tradirsi". 

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Capuozzo da brividi, la verità sull'Italia: "L'unico motivo per cui gli islamici non ci hanno ancora ammazzati"

Capuozzo da brividi, la verità sull'Italia: "Ecco l'unico motivo per cui..." 



La storica decisione dell'Allenaza militare araba di escludere il Qatar, accusandolo di finanziare il terrorismo, non deve ingannare chi considera ora la coalizione a guida saudita come il fronte più candido e immacolato. Come scrive il giornalista Toni Capuozzo, è un po' come "il bue che dà del cornuto al toro: nessuno è limpido quanto a rapporti con il radicalismo islamico".

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La rottura tra i due fronti arabi ha un elemento in comune, secondo Capuozzo, individuabile nelle "relazioni con l'Iran e con i Fratelli musulmani". Il Qatar finora è sempre stato considerato uno dei principali finanziatori del movimento politico di stampo islamista, oltre che uno dei pochi Paesi arabi che conserva solidi rapporti bilaterali con Teheran.

E la posizione dell'Italia questo scenario non può che essere "confusa", scrive Capuozzo. E non può esserlo altrimenti, visto che nel nostro Paese "ancora Al Jazeera passa per la Cnn del mondo, dove la Qatar foundation finanzia 33 centri islamici, dove il Qatar possiede il 99% di Porta Nuova a Milano, dove i Fratelli Musulmani passano per un'innocua confraternita? Non sarà anche questo, oltre al fatto di essere un porto franco, lo stellone che ci salva dagli attentati?".