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venerdì 2 giugno 2017

"Ora col Pd è proprio finita" Alfano, il raptus contro Renzi: la frase con cui gela Matteo

Alfano attacca Renzi: "La collaborazione col Pd è finita, appoggiamo..."



La tensione tra Angelino Alfano e Matteo Renzi è arrivata al punto di rottura. Il segretario di Ap ha detto chiaro e tondo che "la collaborazione con il Pd è da ritenersi conclusa", anche se ha chiarito: "continuiamo a sostenere il governo Gentiloni, non faremo ostruzionismo sulla legge elettorale, e accettiamo la sfida alla soglia del 5%". Alfano va al contrattacco dopo la frecciata avvelenata di Renzi che sull'accordo per la riforma elettorale lo aveva definitivo uno che è stato "il ministro di tutto, e non riesce a superare il 5%, non possiamo bloccare tutto per lui".

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Il partito di Alfano era stato letteralmente tagliato fuori dall'accordo tra Forza Italia, Partito democratico e M5S, l'ennesima provocazione secondo il ministro degli Esteri che ora accusa Renzi: "Dica con chiarezza se vuole far cadere Gentiloni. La domanda è semplice, ma rende nervoso Renzi. Il segretario del Pd vuole fare cadere il governo Gentiloni, cioè vuol far cadere il terzo governo a guida Pd in quattro anni? Noi come Ap non lo vogliamo. La domanda è semplice, speriamo anche la risposta sia semplice".

Tagliati fuori dalla maggioranza, gli alfaniani sarebbero già a lavoro per mettere in piedi una nuova aggregazione centrista, per la quale "abbiamo messo il turbo", ha assicurato Alfano: "Maurizio Lupi sarà l'uomo della ricucitura, prenderà contatto con i tanti con cui siamo rimasti sempre in contatto. Un'aggregazione di questo tipo può raggiungere il 10%".

BOOM Feltri, così i politici prendono in giro gli italiani: "Da vomito, sono degli idioti: si mangeranno tutto"

Feltri, sulla legge elettorale i politici fanno un passo avanti e due indietro


di Vittorio Feltri



Non c'è nulla al mondo che mi interessi di meno della legge elettorale, sulla quale in questo Paese intontito si è sviluppato uno sterile dibattito decennale. Ora pare che finalmente i partiti abbiano trovato un accordo su un sistema di voto che dovrebbe consentire di tornare presto alle urne. Forse. Mai dire gatto se non è nel sacco, anche se mi domando perché mai un micio, poverino, vada imprigionato nel suddetto sacco. Sono ostile a ogni crudeltà sugli esseri viventi. Vabbè, sorvoliamo e veniamo al dunque.

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Un gruppo di bambini ha scoperto il gelato del futuro. Il risultato è sconvolgente! 



I geni della nostra politica hanno optato per il proporzionale, contro il quale per mezzo secolo abbiamo tutti combattuto, considerandolo una iattura, causa di ogni male della Prima Repubblica. Al punto che all'inizio degli anni Novanta lo abolimmo con ignominia, quale abominevole schifezza. A cui attribuivamo di provocare la caduta di un governo dopo l'altro. Infatti i gabinetti duravano all'epoca un anno, due al massimo, poi bisognava aprire una crisi che si risolveva varando lo stesso gabinetto fotocopia del precedente.

Ad un certo punto, gli italiani, stanchi di assistere ai balletti inscenati periodicamente a Palazzo Chigi e dintorni, decisero di adottare il maggioritario. Ma si pentirono immediatamente e dettero vita al Porcellum. Un nome che era tutto un programma. Un decennio più tardi, i cervelloni della Corte costituzionale stabilirono che il Porcellum era contro le regole dei padri, anzi, dei nonni della Patria. Seguirono discussioni interminabili e naturalmente incomprensibili a noantri gente volgare.

Serviva dunque una nuova legge. Vi risparmio la parentesi dell'Italicum, finito nella pattumiera insieme col referendum del 4 dicembre dello scorso anno. E siamo all'oggi che ci riserva una sorpresa.

Cancellata ogni regola varata negli ultimi 23 anni circa, lorsignori hanno stabilito che si stava meglio quando si stava peggio e hanno dissotterrato il già odiatissimo proporzionale di sapore democristiano in voga al tempo della guerra fredda, allorché il comunismo sembrava una cosa seria e non quella buffonata che abbiamo scoperto essere tardivamente.

In pratica, per fare un passo avanti, ne facciamo due indietro tra l'esultanza delle forze (o debolezze) politiche attuali. Non so cosa ne pensino i lettori, però a me questa retromarcia appare una inevitabile idiozia che ci condurrà in un marasma ancora più vomitevole di quello in cui siamo immersi. I cittadini saranno cioè liberi di non scegliere chi ci governerà.

Il presidente del Consiglio e la sua maggioranza non verranno eletti da noi ma dai partiti dopo negoziati basati sulle loro convenienze e capacità manovriere. Il modo migliore per tenere lontano dai seggi il popolo, a cui tutto manca tranne il disgusto per la politica. Auguri, poltronisti pasticcioni, mangiatevi anche le schede bianche.

Spari ed esplosioni a Manila Terrore al resort, l'assalto dall'Isis Almeno 25 turisti feriti

Filippine, assalto a un resort turistico di Manila: "Sono lupi solitari dell'Isis"


di Gaetano Daniele



L'esplosione e i colpi d’arma da fuoco sono stati avvertiti in un resort a Manila, capitale delle Filippine, conosciuto come World Manila, che ospita anche un casinò ed un centro commerciale, vicino all’aeroporto. L'attentato sarebbe opera di «lupi solitari del Califfato» provenienti dalla regione di Marawi dove sono state schierate truppe nei giorni scorsi per combattere gli estremisti islamisti locali. Lo riferisce Rita Katz, responsabile di Site, l’organizzazione Usa che monitora i siti web jihadisti. La polizia ha ordinato l’evacuazione del complesso ed ha isolato la zona. Sul posto sono arrivate le forze speciali della polizia. Lo riferisce la Cnn. Nei giorni scorsi il controverso presidente Rodrigo Duterte aveva schierato truppe nella regione meridionale dell’isola di Mindanao dove sono attivi gruppi come Abu Sayyaf, legati ad Isis.

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giovedì 1 giugno 2017

SPACCIATO, O QUASI Antonino, il senatore dà il colpo di grazia a Fini "Cosa mi disse, cosa sapeva". Verso le manette?

Caruso: "Gianfranco Fini sapeva che la casa di Montecarlo valeva il triplo"



Gianfranco Fini lo sapeva pure nel 1999 che la casa di Montecarlo della contessa Colleoni donata ad An valeva quasi il triplo della cifra per la quale l'ha rivenduta 9 anni dopo alle società del cognato Giancarlo e della compagna Elisabetta Tulliani. Lo dice a chiare lettere Antonino Caruso, avvocato ed ex senatore di An che allora venne incaricato dal tesoriere del partito, Francesco Pontone, di assisterlo nelle pratiche di accettazione dell'eredità. In una intervista al Tempo Caruso racconta che il 16 settembre 2010 fu sentito nell'ambito del precedente procedimento penale della Procura di Roma (poi archiviato), che vedeva indagati Fini e Pontone per truffa, in relazione al prezzo di vendita dall'appartamento. Ora Fini, nella nuova inchiesta, rischia fino a 12 anni di galera.

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Vendita - Allora raccontò ai magistrati che aveva ricevuto un'offerta di acquisto per oltre 800mila euro. Invece Fini l'ha venduta per 300mila euro senza che nessuno nel partito si opponesse alla sua decisione: "Io riferii a Pontone e Pontone mi disse che non c'era nessuna intenzione di vendere né quella casa, né altro. Il resto fu un fulmine a ciel sereno: della vendita lo sapevano solo Fini e Pontone, e Pontone tra l'altro faceva solo quello che Fini gli diceva di fare".

Tutto torna - Non sa nulla invece Caruso dei 2,4 milioni di euro bonificati sul conto del suocero di Fini con la causale "liquidazione decreto legge 79/2009", decreto che poi favorì il business di Corallo, sapeva solo che era "interessato della questione delle slot machine" ma "che poi il suocero abbia ricevuto delle dazioni questo non lo so". Certo, "che Alleanza nazionale venda un appartamento a un prezzo vile a una società offshore e che questa società venga costituita ad hoc dai due amministratori del casinò caraibico di Corallo - conclude Caruso - mi sembra una coincidenza difficile da giustificare come tale. Poi guarda caso quella società rivendette subito dopo la casa a un'altra società, sempre riconducibile a Corallo (e ai Tulliani, ndr)...".

Al via prima riunione tavolo candidatura artigianato a bene Unesco

Al via prima riunione tavolo candidatura artigianato a bene Unesco


di Gaetano Daniele


Doriana Bianchi
Sottosegretario al Turismo

Giovedì 1 giugno 2017 -  Al via prima riunione tavolo candidatura artigianato a bene Unesco

Doriana Bianchi: patrimonio da tutelare e valorizzare

Si è insediato oggi, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il tavolo di confronto per la presentazione della candidatura a bene immateriale Unesco dell’artigianato tradizionale. 

Klaus Davi
Alla riunione erano presenti il sottosegretario al Turismo, Dorina Bianchi, i rappresentanti di Confartigianato e Klaus Davi, massmediologo che ha ideato la proposta di candidatura. “L’artigianato tradizionale - ha commentato a margine il sottosegretario Bianchi - è un importante patrimonio da tutelare e valorizzare e per questo ho deciso di sostenere la proposta di candidatura. Quella di oggi è stata una prima riunione di confronto in cui abbiamo stabilito le linee di indirizzo generali. Siamo aperti al contributo delle altre associazioni di categoria rappresentative del settore artigiano”.

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Flavio Insinna, ora cambia tutto. Antonio Ricci lo polverizza: "Sapete che 150mila euro..."

Striscia la Notizia, altra accusa a Flavio Insinna: "Insulti alla nana perché non ha vinto 150mila euro di soldi pubblici"



Striscia la notizia e Antonio Ricci colpiscono ancora Flavio Insinna. Nel servizio di mercoledì 31 maggio del programma di Canale5, viene mostrato quale sarebbe secondo loro il vero motivo delle urla di rabbia del conduttore contro la "nana" della Valle d'Aosta. Il motivo della furia registrata nei fuorionda sarebbe un tentativo di tarocco andato a male.

"Come è noto la numerologia è sempre stata ad Affari Tuoi la chiave per il tarocco - dicono a Striscia -. Insomma, per pilotare le puntate bisogna conoscere i numeri fortunati degli ignari concorrenti che gli autori abilmente si fanno dire durante il provino. Il numero fortunato della signora della Valle D'Aosta è il 7, dentro ci sono 150mila euro. A questo punto tutti sono fiduciosi che il pacco ricco rimarrà fino al termine della puntata, spettacolarizzando il finale. Ma la signora rovina tutto accettando l'offerta di 45mila euro. La puntata è rovinata. Nel fuori onda Insinna dice cosa avrebbero dovuto fare i responsabili del programma: interrompere la registrazione e convincere, anche con la violenza, la concorrente valdostana a rifiutare l'offerta e rientrare in gioco per salvare il finale acchiappa ascolti. Quindi, Flavio Insinna si arrabbia perché non riesce a far vincere 150.000 euro di soldi pubblici a una concorrente".

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L'attacco di Antonio Ricci è ancora una volta fortissimo. Un altro durissimo colpo per Insinna e per la sua immagine di cittadino modello. Nel finale, a Striscia ci vanno giù duro: "Capito come si gestisce il denaro per un punticino in più di share? Questi sono il professionismo e l'impegno di Insinna, con la copertura della Rai".

TRAGEDIA A SASSARI "Ammazzata con un ago" Muore neonata di 3 mesi: accusa-choc all'infermiera

Sassari, muore in ospedale una neonata di tre mesi: "Colpa di quell'ago"



Muore a 3 mesi la piccola Alessia. La bambina, affetta da una grave cardiopatia congenita, era stata ricoverata a Sassari domenica 28 maggio. I genitori della neonata accusano due infermiere della struttura pediatrica dell'azienda ospedaliera-universitaria di Sassari. In seguito al decesso di Alessia Murgia la procura di ha aperto un'inchiesta sulle cause. Come riporta il quotidiano La Nuova Sardegna, la bambina proprio a causa della cardiopatia congenita aveva subito sette interventi chirurgici al Gaslini di Genova. Il 27 aprile scorso era stata dimessa e rientrava a casa, ad Uri.

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Ma in seguito ad ulteriori complicazioni era stata ricoverata di nuovo. Solo il mattino seguente, alle 8.10, il cuore della bambina ha tragicamente smesso di battere. Il papà Gianluca Murgia e la mamma Tiziana Spanu, come detto hanno puntato il dito contro due infermiere dell'ospedale: "Le hanno inserito un ago in vena e il cuore già fragile ha ceduto". I genitori di Alessia e le due sorelline, di 13 e di 8 anni, dovranno aspettare che la giustizia faccia il suo corso per conoscere le cause della scomparsa della loro piccola.