Angelino PD: "Si torni al voto prima che sia troppo tardi"
di Antonio Angelino
Antonio Angelino Segretario PD |
Il teatro dell'assurdo, dopo due anni di amministrazione Monopoli, è ancora in scena a Caivano. Infatti dopo il dissesto finanziario, la revoca della mensa pubblica nelle scuole dell'obbligo, la mancanza dei riscaldamenti nelle aule, i tagli alle politiche sociali, la mortificazione dei dipendenti e dei funzionari comunali, la chiusura del campo sportivo e il mancato affidamento del teatro "Caivano Arte", pensavamo di poter godere di un periodo di tregua e contestualmente iniziare finalmente ad avere una visione della città, tesa all'individuazione delle migliori opportunità di crescita e sviluppo. Purtroppo ci sbagliavamo!
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Infatti a gravare ancora di più sullo stato di salute del nostro paese si è messa anche la questione ambientale e il degrado assoluto che ne è derivato. Dopo due anni di annunci e spot elettorali sulla "gara europea per il servizio di igiene urbana" da parte del sindaco, che ha riempito i giornali, i social e il paese attraverso gigantografie ad ogni angolo di strada, il contratto tra la ditta risultata vincitrice della gara e l'Ente non è stato ancora firmato.
Qualcuno direbbe, la situazione è grave ma non seria, io invece al netto dell'ironia vorrei capire cosa impedisce la conclusione dell'Iter di gara, anche perché stando alla determina n° 188 del 2/3/2017, che prevede l'aggiudicazione definitiva sotto riserva di legge, il termine di 60gg previsto per la firma del contratto è ampiamente scaduto. Come opposizione consiliare abbiamo richiesto addirittura un consiglio comunale ad hoc sul tema, ed abbiamo posto tutti gli interrogativi del caso al sindaco che come suo solito farfugliando parole senza senso, ha scaricato le responsabilità sui funzionari del comune, facendo cadere la credibilità della classe politica Caivanese sempre più in basso. Tanto è vero che il leit motiv "firma si, firma no" ha reso il nostro paese zimbello dell'intera area a nord di napoli.
In questo quadro già disastrato, si è inoltre aperta una crisi politica interna alla maggioranza. Infatti un gruppo consiliare consistente, ben 4 consiglieri comunali, ha chiesto al sindaco di tornare alla giunta politica licenziando come insufficiente l'apporto dato dai cosiddetti "professionisti d'alto profilo della giunta tecnica".
Il sindaco del paradosso ovviamente, dimenticandosi di tutte le motivazioni addotte al tempo della scelta dei tecnici in giunta, che mortificò i professionisti caivanesi impegnati fino a quel momento, si è detto disponibile a dare rappresentanza ai partiti venendo meno a tutto ciò che aveva sostenuto, con il solo obiettivo di salvaguardare la poltrona da sindaco.
Una brutta storia ed una lenta agonia che ha destinato alle macerie e al degrado assoluto Caivano e i Caivanesi.