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domenica 21 maggio 2017

Prima soffre, poi a valanga La Roma batte il Chievo 5-3 e vola a 1 punto dalla Juve

Chievo-Roma 3-5: doppiette di Dzeko ed El Sharaawy



La Roma soffre, va sotto due volte ma rimonta il Chievo e lo batte nettamente: a Verona finisce 5-3 per i giallorossi, che così rimandano la festa scudetto della Juventus e, con un po' di ardore, possono anche sognare. Infatti, in attesa del match tra bianconeri e Crotone, sono a 1 solo punto di distanza dalla vetta della classifica (85 punti la Juve, 84 la Roma). Al Bentegodi gara ricca di emozioni. Ad aprire le danze è Castro al 15esimo del primo tempo, pari al 28esimo di El Shaarawy. Ma è ancora il Chievo a passare in vantaggio con un rete di Inglese, pareggiata negli ultimi minuti della prima frazione di gioco da Salah. Nella ripresa, la Roma dilaga: in rete ancora El Shaarawy e Salah, entrambi doppietta, e quindi Dzeko. Al 42esimo anche Inglese trova il suo secondo gol e fissa il risultato finale: 3-5. Da segnalare l'ingresso di Francesco Totti, a cui Luciano Spalletti concede i soliti cinque minutini striminziti: per il Pupone è stata l'ultima trasferta in carriera con la maglia della Roma

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Un video impressionante, che arriva da un ospedale cinese. Sul lettino è sdraiata una donna. Una donna la cui anima lascia il corpo, così come si vede nelle immagini. Un video suggestivo, ma il web si interroga: fake o realtà?



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Vicari, il siluro su un ministro L'accusa gravissima: "Il Rolex? Sapete quanti ne ha presi..."

IL REGALO DELL'ARMATORE Simona Vicari si dimette dal ministero dei Trasporti, l'accusa al Corriere: "Un ministro in carica ha accettato tre Rolex"



Il governo ha perso un altro pezzo per colpa di un Rolex e potrebbe non essere l'ultimo. La sottosegretaria Simona Vicari si è dimessa dal ministero dei Trasporti, è indagata dalla procura di Trapani nell'inchiesta Mare Mostrum accusata di aver ricevuto un orologio costosissimo dall'armatore Morace in cambio della riduzione dell'Iva per il trasporto marittimo. Lei è sicura, nessuna corruzione, anzi: "Ho letto sulle agenzia che sarei accusata di corruzione. Ma di che parliamo? - ha detto al Corriere della sera - Quel'orologio riguarda rapporti con le persone che uno ha a prescindere. Dalle intercettazioni si capisce benissimo che si tratta di un regalo di Natale. Poi sì, io ho chiamato per ringraziare. Ma se lo avessi fatto per corruzione, secondo lei avrei ringraziato?".

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L'addio della Vicari potrebbe non essere indolore per il governo. Dopo essersi difesa, l'ex sottosegretaria passa all'accusa e che accusa: "Voglio dirle un'altra cosa - ha aggiunto al Corriere - anche se può suonare un po' antipatico. Ci sono ministri che hanno preso non uno, ma tre Rolex e sono ancora in carica"

Ecco chi sono i ricconi graziati dal Fisco E spunta anche un nome pesantissimo

LE TASSE NON SONO UGUALI PER TUTTI Il Fisco chiude un occhio con i giganti del credito: l'accordo per evitare controlli a sorpresa. C'è anche la Ferrero


di Francesco De Dominicis



Secondo lady fisco «guardie e ladri è un gioco che non funziona più». A giudizio di Rossella Orlandi, megadirettore dell' agenzia delle Entrate, lo Stato insomma deve in qualche modo scendere a patti con i contribuenti, pure con quelli poco propensi a versare tutte le tasse dovute e soprattutto con quelli di grandi dimensioni. Per qualcuno è una resa, per altri una svolta. Punti di vista.

Tecnicamente si chiama cooperative compliance ed è l'espressione inglese che dà il nome ad accordi di collaborazione, in campo fiscale, tra grandi gruppi (finanziari o industriali) e amministrazione finanziaria. Il progetto è nato nel 2013 e il primo patto è stato siglato a gennaio scorso dal gruppo Ferrero che, dopo aver fiutato la convenienza, ha dato il là ad altre cinque società controllate.

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Sulla pista della Nutella si sono messe le grandi banche italiane e pure qualche importante industria. Che ritengono fondamentale definire le regole del gioco in anticipo: una novità che evidentemente consente di sborsare meno quattrini nelle casse dello Stato. Certamente mette al riparo da sorprese o accertamenti indesiderati degli agenti del fisco. È stata la stessa Orlandi, mercoledì, a rivelare che altri cinque soggetti con fatturato superiore a 10 miliardi di euro, che si sommano al gruppo Ferrero, stanno per firmare analoghe intese sulla cooperative compliance. I nuovi accordi saranno formalizzati entro l'estate. Poi potrebbe essere il turno dei colossi internazionali che operano in Italia e «sono fortemente interessati» ha detto il numero uno delle Entrate.

Di cosa stiamo parlando? La versione della Orlandi è la seguente: «È una cooperazione basata su conoscenza reciproca, rispetto e collaborazione fattiva, con la possibilità di pervenire a una comune valutazione delle situazioni suscettibili di generare rischi fiscali, prima della presentazione delle dichiarazioni o dell' assolvimento di altri obblighi tributari».

Sulla carta le nuove procedure dovrebbero favorire la crescita degli investimenti interni: chi pianifica spese significative, dentro i nostri confini, si aspetta di spazzare via il campo dalle incertezze e dai dubbi interpretativi. Sta di fatto che in prima fila ci sono soprattutto le banche, che negli scorsi anni - guarda caso - hanno avuto seri problemi con l'Erario. Tra operazioni fuori legge e conti segreto nei paradisi fiscali, quasi nessuno, fra i principali istituti di credito del nostro Paese, si è «salvato». Tra il 2009 e il 2012 i contenziosi tributari con le banche hanno superato, complessivamente, quota 5 miliardi. Uno dei casi più eclatanti era stato quello di Unicredit: nel 2012 staccò un assegno da 246 milioni di euro alle Entrate dopo il braccio di ferro sull'operazione «Brontos» grazie alla quale sarebbe stato nascosto un reddito da 745 milioni.

Al Monte dei paschi di Siena la pace col fisco costò 260 milioni: a Siena erano state contestate manovre per oltre 1,1 miliardi. Il Banco Popolare, oggi fuso con Bpm, ereditò una bega fiscale da 391 milioni dalla ex Popolare di Lodi in relazione alla controllata Italease. Solo 13,2 milioni, invece, gli accertamenti in casa Ubibanca, il colosso che ha appena acquistato Etruria, banca Marche e CariChieti. A IntesaSanpaolo, invece, era arrivato un accertamento da 1,15 miliardi e chiuse la partita pagando 270 milioni allo Stato. Calcolatrice alla mano, vuol dire che su 5 miliardi totali contestati, il fisco ha incassato poco più di 1 miliardo. Prezzi di saldo. E ora c' è la compliance: ti metti d' accordo prima e (salvo sorprese) ti conviene. Vuoi vedere che le banche oltre la Nutella hanno fiutato l'affare?

sabato 20 maggio 2017

BOMBA CAV Un fulmine a ciel sereno Berlusconi rivela la data (precisa) delle elezioni

Silvio Berlusconi: "Si può votare già il prossimo 24 settembre"



Bisogna essere pronti a possibili elezioni già per il prossimo autunno, anche se la legislatura "potrebbe anche finire nei suoi termini naturali andando al voto a fine febbraio". Lo ha affermato Silvio Berlusconi, parlando a margine di un intervento alla scuola di politica alle Stelline. "Si potrebbe votare in autunno, già il 24 settembre - ha detto - ma personalmente ritengo che la legislatura potrebbe finire nei suoi termini naturali e quindi che si voti nel mese di febbraio. La cosa importante è che si arrivi presto a una legge elettorale condivisa che garantisca la corrispondenza tra elettori e parlamentari".

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Berlusconi ha anche rivelato che "un sondaggio effettuato su un campione di 2.000 persone indica che se alle prossime elezioni si presentasse un movimento per la difesa dei diritti degli animali e dell’ambiente avrebbe il 20%" ha detto il Cav intervenendo alla presentazione del Movimento animalista, di cui è socio fondatore insieme a Michela Brambilla, avvertendo comunque che "i sondaggi sono una cosa ma la realtà è un’altra. È comunque  una risposta fantastica, molti di questi voti vengono da parte di quegli italiani che sono disgustati da questa politica, rassegnati e convinti che il voto non valga nulla e che hanno deciso di non andare a votare. Metà di quel 20% viene da lì. Secondo questi dati avreste 160 parlamentari e 63 senatori, probabilmente non saranno così tanti, ma potreste inviare in Parlamento un nucleo compatto per combattere da dentro le vostre battaglie di civiltà. Io sarò sempre con voi, Forza Italia appoggerà sempre le vostre proposte di legge".

Bollo auto, nuova legge Non paghi? La stangata: come ti rovinano la vita

Bollo auto, emendamento Pd: se non è stato pagato, niente revisione dell'auto



L'ultima stretta sul bollo auto arriva con un emendamento presentato dal Pd, che prevede che dal 2018 le officine preposte alla revisione obbligatoria dei veicoli dovranno verificare se i proprietari sono in regola con il pagamento del bollo. E chi non ha pagato non potrà fare la revisione e, dunque, non potrà circolare. Inoltre, i veicoli dovranno risultare anche in stato di "non fermo amministrativo", pena la mancata ammissione alla revisione. Dunque, il proprietario dell'auto sarà obbligato ad effettuare i pagamenti mancanti per le quote del bollo e a sanare tutte le pendenze che hanno determinato il fermo amministrativo del mezzo.

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ROBE CHE SOLO IN ITALIA Ecco il giudice che salva i vitalizi alla Casta La frase da brividi: poverini, quei soldi...

Trentino Alto Adige, il giudice salva-vitalizi: "Restituirli può rovinare la vita"



Restituire i vitalizi può sconvolgere la vita, dunque meglio non farlo. Parola di Roberto Beghini, il giudice che si occupa dei consiglieri regionali del Trentino Alto Adige. La nuova legge sui tagli dei vitalizi, infatti, chiede a qualcuno di loro di restituire 130mila dei 364mila euro percepiti come anticipo. Ma il tribunale ha rimesso la legge all'esame della Corte costituzionale, che potrebbe dichiararla incostituzionale. E nel frattempo, come sottolinea Il Fatto Quotidiano, gli ex consiglieri regionali si tengono i soldi: in 62 hanno in cassa 12 milioni di euro.

TENDENZE MARE 2017

In attesa dell’estate, ecco una selezione di costumi supercool. 



Ma, come detto, a destare curiosità sono le motivazioni del magistrato alla sentenza. Scrive Beghini: "Consentire che una legge successiva possa rimettere in discussione" l'anticipo dei vitalizi già ottenuto da un consigliere, "obbligando a restituirli, significa sconvolgere la sua vita personale, costringendolo a rivedere integralmente le non indifferenti scelte di vita personale e familiare che egli può aver effettuato facendo affidamento sulla stabilità dell'attribuzione patrimoniale stessa".