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mercoledì 10 maggio 2017

Canone Rai in bolletta Renzi, altra rivoluzione: ecco quanto pagheremo

BOOM DI ABBONATI Canone Rai in bolletta, l'Agenzia delle entrate: 5,5 milioni di abbonati in più. Renzi: tassa ancora esosa



Con la riscossione del canone tv in bolletta gli abbonati sono aumentati di 5,5 milioni, con un notevole recupero di gettito e una riduzione dello stesso canone. Il dato è fornito dal direttore dell'Agenzia delle Entrate nel corso di un'audizione alla Camera. "Dai primi risultati disponibili è comunque evidente come nel 2016 ci sia stato un notevole recupero di gettito (da 16,5 milioni di abbonati nel 2015 si è passati a circa 22 milioni di soggetti addebitati nel 2016) che ha già consentito, tra l'altro, una significativa riduzione dell'importo del canone annuo per i cittadini, passato da 113,5 euro nel 2015 a 100 euro nel 2016 e a 90 euro nel 2017". Spiega il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi: "L'importo complessivamente versato, a titolo di canone tv 2016, ammonta quindi a circa 2.141 milioni di euro".

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"Pagare meno, pagare tutti: si può fare - esulta su Facebook l'ex premier Matteo Renzi - Noi lo abbiamo fatto. Lo dimostra la vicenda del canone Rai". E ancora: "Molti facevano i furbi. Il Governo dei #millegiorni ha messo una regola semplice: ha costretto tutti a pagare. Ma abbiamo abbassato il costo da 113 euro a 100 euro e adesso 90 euro. Più del 20% di riduzione". Poi l'annuncio da campagna elettorale: "Lotta all'evasione per abbassare le tasse agli onesti, insomma. Prima pagavano 16 milioni di persone, adesso pagano 22 milioni di persone. Non è fantastico? Se paghiamo tutti, paghiamo meno. Intendiamoci: ho in mente altre iniziative sul canone che continua a essere tassa esosa. Ma il concetto che vale per il canone vale per tutto. Se combattiamo l'evasione abbiamo i soldi per fare scelte coraggiose".

L'AUDIZIONE Ong, il sospetto sui clandestini "Sanno dove sono i barconi" Trapani, chi sono i primi indagati

L'AUDIZIONE Ong, il procuratore di Trapani in Senato: "Indagati per favoreggiamento immigrazione clandestina"



La Procura di Trapani sta indagando alcuni membri delle Ong coinvolte nei soccorsi tra Libia e la Sicilia con "l'ipotesi di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Davanti alla Commissione difesa del Senato è il il procuratore facente funzioni di Trapani, Ambrogio Cartosio, a confermare il fascicolo aperto anche nel capoluogo trapanese: "tali indagini coinvolgono persone fisiche, non le Ong in quanto tali". 

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Secondo il magistrato, non risultano contatti telefonici diretti tra la terraferma libica e le Ong, certo è che la procura ha riscontrato come le loro navi sapessero sempre dove intervenire: "La presenza delle navi delle Ong in un determinato fazzoletto di mare costituisce un elemento indiziario forte per dire che sono al corrente che in quel tratto di mare arriveranno imbarcazioni. Ma esso solo non è un elemento incisivo per determinare il reato dell’immigrazione clandestina". 

A differenza dei dubbi sollevati dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, da Trapani allontanano i dubbi sui finanziamenti alle organizzazioni non governative: "Allo stato delle nostre acquisizioni, escludo che i finanziamenti ricevuti dalle Ong possano essere di origine illecita. Ed escludo anche che gli interventi delle stesse Ong abbiano finalità diverse da quelle umanitarie"

Ritenta, sarai più fortunato Alitalia, la farsa continua: l'ultima proposta "suicida"

Alitalia, spunta l'ipotesi di un referendum-bis



Nel giorno in cui a Fiumicino i commissari Alitalia presentano il loro piano alla stampa e incontrano i sindacati, spunta - rilanciata da Il Messaggero - l'ipotesi di un referendum-bis. L'idea sarebbe quella di far votare ancora i dipendenti, i quali potrebbero ripensarci. La proposta è stata avanzata da Anna Maria Furlan, leader della Cisl, secondo la quale il referendum di fine aprile è stato "un grave errore strategico". E ancora, ha aggiunto: "È prevalsa la rabbia, ma anche messaggi sbagliati di chi si sentiva di garantire l'impossibile, cioè la nazionalizzazione". Dunque, in questo contesto, spunta l'ipotesi di chiamare nuovamente i dipendenti ad esprimersi sul piano di salvataggio studiato da Matteo Renzi. Un piano, quello dell'ex premier, che dovrebbe ricalcare le vecchie nozze tra Meridiana e Qatar, un progetto di partnership che prevede anche degli esuberi. Un piano difficilmente applicabile a un'azienda delle dimensioni di Alitalia e che, considerando le premesse, potrebbe andare a schiantarsi contro un nuovo "no" dei dipendenti.

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A NAPOLI "Gli ha sparato alla tempia" La tragedia del gioielliere: il sospetto sul rapinatore

Napoli, fermato un uomo per l'omicidio del gioielliere Salvatore Gala



Un uomo è stato fermato dai carabinieri nell’ambito delle indagini sull'omicidio di Salvatore Gala, gioielliere trovato ucciso nel suo negozio ieri a Marano, in provincia di Napoli. I carabinieri di Giugliano in Campania hanno dato mandato ai colleghi di Ischia di prelevare l’uomo che è stato trovato nell’Hotel Oriente a Ischia Porto e trasferito a Napoli a bordo di un traghetto. L’uomo è stato poi portato in caserma a Giugliano. La rapina sembra la pista più probabile per cercare di spiegare l’omicidio di Gala, 43 anni, separato e padre di una bimba di 7 anni, è stato trovato ieri mattina nel suo negozio in via Merolla, nel centro della cittadina alle porte di Napoli, riverso a terra, bocconi, in una pozza di sangue. Il negozio era a soqquadro e la cassaforte aperta e vuota.

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I carabinieri sono arrivati sul posto allertati dalla madre della vittima che lo cercava inutilmente da ieri sera. Si attende l’arrivo del medico legale e del pm, e al momento il corpo non è stato ancora spostato. Non si sa nemmeno se l’uomo sia stato ucciso con un coltello o da un proiettile. I militari dell’Arma vagliano ogni possibile pista, compresa quella legata ad aspetti personali della vita dell’uomo, anche se quella della rapina sembra la più probabile. Il gioielliere potrebbe essere stato ucciso ieri sera, quasi in coincidenza con l’orario di chiusura del negozio, e poi la saracinesca potrebbe essere stata abbassata dall’omicida per guadagnare tempo per la fuga. Salvatore Gala sarebbe stato ucciso con uno o più colpi di pistola. È quanto emerge dalle prime fasi delle indagini condotte dai carabinieri e sulle quali viene mantenuto uno stretto riserbo. Il cadavere dell’uomo è stato trovato dietro il bancone del negozio. Ad allertare i carabinieri, la madre che non l’aveva visto rientrare in casa sua ieri sera a Qualiano, essendo l’uomo tornato ad abitare con lei dopo la separazione dalla moglie. L’omicidio sarebbe avvenuto poco prima dell’orario di chiusura del negozio. Secondo le prime informazioni, la serranda era alzata mentre la porta di ingresso era chiusa. Sul posto, con i militari dell’Arma, erano andate stamani una zia e la sorella della vittima, quest’ultima in possesso delle chiavi di riserva del locale che hanno consentito di accedervi. Nessun bossolo trovato sinora. Gli inquirenti acquisiranno anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza privata nella zona.

I militari dell’Arma hanno ascoltato a lungo i familiari del gioielliere, l’ex moglie, la madre e la sorella per ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo. La salma è a disposizione del medico legale per l’autopsia. Secondo quanto si è appreso, l’uomo sarebbe stato ucciso da un colpo di pistola che lo ha raggiunto alla tempia sinistra, ma tra le piste di indagine non c’è quella di un suicidio anche perchè l’arma non è stata trovata. Elementi utili alle indagini potrebbero venire dalle immagini di videosorveglianza dei negozi vicini e in strada, mentre, secondo indiscrezioni, non ci sarebbero riprese di quanto accaduto all’interno della gioielleria perchè è stato rimosso un convogliatore di rete che inviava le immagini della telecamera interna al pc del sistema di videosorveglianza; pc che, peraltro, potrebbe essere stato già spento al momento in cui il 43enne è stato ucciso.

ESCLUSIVA Marcianise (Ce): "Amici in Festa 2017" Oggi in diretta su Tele Capri e Capri Event Ecco il Palinsesto

"Amici in Festa 2017" Oggi in diretta su Capri Event Ecco il Palinsesto



"Amici in Festa 2017", l'evento ripreso da Tele Capri e Capri Event, andrà in onda oggi alle 13:00 sul digitale terrestre 271. Ecco il Palinsesto: 

Mercoledì 10 Maggio, ore 13:00 - 18.15
Giovedì 11 Maggio, ore 17:45 - 23.00
Venerdì 12 Maggio, ore 18:00
Lunedì 15 Maggio, ore 20:00

Nella trasmissione, interverrà: Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa e Padre Maurizio Patriciello.

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NUOVI TRATTAMENTI FARMACOLOGICI Carcinoma uroteliale metastatico ok Fda al farmaco di AstraZeneca

Carcinoma uroteliale metastatico ok Fda al farmaco di AstraZeneca


di Pierluigi Montebelli



La statunitense Food and Drug Administration (Fda) ha concesso l'approvazione accelerata a durvalumab, il farmaco di AstraZeneca indicato per il trattamento dei pazienti affetti da carcinoma uroteliale metastatico o localmente avanzato (mUC) che presentino una progressione della malattia durante o dopo una chemioterapia a base di platino, o la cui malattia abbia avuto una progressione entro 12 mesi dalla somministrazione della chemioterapia a base di platino prima (neoadiuvante) o dopo un intervento chirurgico (adiuvante). Durvalumab è stato approvato con la procedura di approvazione accelerata dell'Fda, sulla base del tasso di risposta del tumore e della durata della risposta. Il fatto che questa indicazione continui ad essere approvata potrà dipendere dalla verifica e dalla descrizione dei benefici clinici nei trial di conferma di fase III. “Si tratta di un traguardo fondamentale per AstraZeneca e per il nostro impegno in immuno-oncologia - ha commentato Vincenzo Palermo, VP BU Oncologia - Abbiamo sempre posto il paziente e le sue esigenze al centro del nostro approccio, ed è questo che ci motiva a lavorare duramente ogni giorno. Proprio per questo, nonostante AstraZeneca abbia valutato di non effettuare una sottomissione all’Ema per questa specifica indicazione in attesa di solidi dati di prima linea dello Studio Danube, stiamo supportando l’opportunità di iniziare quanto prima studi di fase IIIb per offrire ai pazienti con tumore della vescica questa innovativa terapia secondo l’indicazione approvata da Fda”. Secondo Sergio Bracarda, direttore del Dipartimento Oncologico dell’Azienda USL Toscana SudEst, Arezzo “Il trattamento standard di prima linea per pazienti affetti da tumore uroteliale della vescica in stadio avanzato è, ancor oggi, rappresentato, da una chemioterapia a base di platino. I pazienti che sviluppano una progressione di malattia durante o dopo tale chemioterapia non hanno molte opzioni di trattamento. L'approvazione in questi ultimi mesi di farmaci innovativi come durvalumab per questa patologia dà quindi una speranza in più a tutti coloro che ne sono affetti e che hanno avuto fino ad oggi pochissime opzioni di scelta”.

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L'approvazione accelerata da parte dell'Fda di durvalumab, un anticorpo monoclonale umano che blocca il PD-L1, è basata sui dati dello Studio 1108. Questo trial di Fase I/II ha valutato l’efficacia e la sicurezza di durvalumab nei pazienti affetti da tumore uroteliale della vescica localmente avanzato o metastatico. I pazienti avevano mostrato progressione durante o dopo una chemioterapia a base di platino, inclusi coloro che avevano mostrato progressione entro 12 mesi dopo la somministrazione della terapia in un setting neoadiuvante o adiuvante. Nel trial, durvalumab ha dimostrato risposte rapide e durevoli, con un tasso di risposta obiettiva (ORR) pari a 17,0 per cento (intervallo di confidenza [IC] 95 per cento: 11,9; 23,3) in tutti i pazienti valutabili, indipendentemente dallo stato del PD-L1, e pari al 26,3 per cento (IC 95 per cento: 17,8; 36,4) nei pazienti con tumori ad elevata espressione di PD-L1 (come stabilito dal test diagnostico VENTANA PD-L1 (SP263) Assay, Ventana Medical Systems Inc., membro del Gruppo Roche). L'elevato livello di PD-L1 era così definito: ≥25 per cento delle cellule tumorali (CT) o delle cellule immunitarie infiltranti il tumore (CI) esprimenti PD-L1 di membrana, se le CI coinvolgono >1 per cento dell'area tumorale, oppure CT≥25 per cento o CI =100 per cento se le CI coinvolgono ≤1 per cento dell'area tumorale. Inoltre, circa il 14,3 per cento di tutti i pazienti valutabili ha raggiunto una risposta parziale, mentre il 2,7 per cento ha raggiunto una risposta completa. Dei pazienti sottoposti solo a terapia neoadiuvante o adiuvante prima della partecipazione al trial, il 24 per cento (n=9) ha avuto una risposta. Sulla base di un endpoint secondario di questo trial a braccio singolo, il tempo medio alla risposta è stato di sei settimane. Tra i 31 pazienti che hanno complessivamente risposto, 14 pazienti (45 per cento) hanno mostrato una risposta duratura per sei o più mesi, mentre 5 pazienti hanno mostrato una risposta duratura per 12 o più mesi. Pascal Soriot, Chief Executive Officer di AstraZeneca, ha affermato: “Siamo entusiasti di offrire durvalumab come breakthrough therapy per i pazienti con tumore della vescica localmente avanzato o metastatico. Durvalumab è il fondamento del nostro ampio programma di immuno-oncologia, in corso di sviluppo per numerose tipologie di tumore, sia come monoterapia che in combinazione con altri farmaci. Questa prima approvazione per durvalumab è un'importante pietra miliare nel nostro percorso di ritorno alla crescita e ci avvicina ancora di più al nostro obiettivo di ridefinire le modalità di trattamento del cancro”. Durvalumab è inoltre oggetto di studio nel trial di Fase III DANUBE come trattamento di 1a linea per il carcinoma uroteliale, come monoterapia e in combinazione con tremelimumab.

KIM IMPALLIDISCE Putin, l'esibizione di forza Mosca, sfilano missili e tank Le parole inquietanti / Foto

La parata militare per il giorno della vittoria: Putin mostra i muscoli al mondo


In Piazza Rossa, a Mosca, hanno sfilato circa 10.000 soldati e circa 114 mezzi militari, fra cui aeromobili e carri armati, durante la tradizionale sfilata in onore della Giornata della Vittoria. Ogni 9 maggio si celebra, infatti, l'anniversario della sconfitta dei nazisti nella Seconda Guerra mondiale. L'affluenza al corteo ha toccato cifre altissime. Nella tribuna d'onore Vladimir Putin e gli alti funzionari dello stato. Lo zar, insomma, mostra i muscoli, in una parata che ricorda da vicino quella organizzata lo scorso 15 aprile da Kim Jong-un a Pyongyang.

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"Non c'è mai stata e non ci sarà mai alcuna forza in grado di conquistare il nostro popolo", ha dichiarato il presidente in un discorso alla nazione. Parole piuttosto minacciose, soprattutto in uno scenario internazionale ad altissima tensione su più fronti: dalla Corea fino alla Siria e passando per l'Afghanistan. Lo zar, comunque, ha aggiunto che "la Russia sarà sempre dalla parte della pace, con quelli che scelgono la via della cooperazione eguale". Infine, l'invito ai membri della comunità internazionale a cooperare contro le minacce del terrorismo, il neo-nazismo e l'estremismo.