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martedì 2 maggio 2017

PRIMARIE E DISASTRI "Una masturbazione. Quelli spariscono e Renzi..." Un Feltri brutale: quello che nessuno osa dire sul Pd

Quello che nessuno osa dire Primarie Pd, un Feltri brutale: "Una masturbazione, cosa sarà costretto a fare Renzi adesso"


di Vittorio Feltri



L'esito delle primarie Pd era scontato. La vittoria di Matteo Renzi è come il giorno che segue la notte. Orlando ed Emiliano si sono prestati quali comparse e già domani saranno scomparsi. Non c'è nulla di più inutile delle consultazioni interne ad un partito, altro che dimostrazione di grande sensibilità democratica. Esse si svolgono a livello di volontariato, non hanno regole rigide e controllate. La gente ha votato nelle osterie, nei bar, nelle bocciofile. Non vedo come si possa attribuire importanza a un esercizio tanto sgangherato. Comunque l'ex premier, per quanto attaccato dai suoi compagni, che hanno addirittura organizzato una mini-scissione insulsa, si è imposto e bisognerà tenerne conto. Sarà ancora lui a scrivere lo spartito della politica di sinistra. Tutti gli altri dem si sono rivelati inconsistenti e incapaci di promuovere una opposizione di qualche peso.

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Il Pd si dà un sacco di arie perché è l'unico partito che si è regalato le primarie, giudicate fondamentali. Dimentica che questo tipo di verifiche, se non è posto in essere da norme di legge valide per tutte le forze politiche, ha il valore di una masturbazione. Trattasi di iniziativa privata, di gioco senza capo né coda. Pretendere che anche Forza Italia, il Movimento 5 stelle ed altri partiti lo adottino è ridicolo.

Ora che Renzi ha raccolto il maggior numero di consensi nell'ambito del proprio club cosa cambia? Zero. Egli continua ad essere l'uomo più forte del Pd, ma questo lo sapevamo già. Non c'era bisogno di conferme. Si candiderà quale presidente del Consiglio, però non è detto - anzi, è improbabile - che alle urne riesca a prevalere, visto che non c'è una legge elettorale che gli consenta di svettare. Occorre poi considerare che Grillo al momento è accreditato di un pacchetto di voti più consistente rispetto a quello dell'ex sindaco di Firenze. Quindi? Siamo in alto mare. O i fessacchiotti del Parlamento si spicciano ad approvare una legge elettorale idonea a garantire al Paese la governabilità, parente stretta della stabilità, oppure l'anno venturo a primavera, allorché si apriranno i seggi, saremo al campo delle cinque pertiche. Nessun partito sarà abilitato, per mancanza di numeri, a menare il torrone e si avvieranno negoziati frenetici per fare una ammucchiata, come è sempre accaduto in assenza di una formazione politica solida e legittimata a governare. Tutto il resto è chiacchiera oziosa.

P.s. Domenica sull'Avvenire, giornale dei vescovi, Pier Giorgio Liverani, autore della rubrica Controstampa, mi ha dedicato alcune righe, come spesso fa. Niente di strano. L'uomo ha le sue idee, diverse dalle mie, ma questo non conta. Però scrive una cosa cui devo rispondere. È vero. Credo che i cattolici, sul cosiddetto fine vita, vogliano imporre il loro punto di vista, e cioè che non si debba consentire ai cittadini di togliersi la vita quando non ne possono più di soffrire. Domando a Liverani: dato che io non impedisco a lui di fare quel che vuole della sua vita, anche di sopportarla quando è insopportabile, perché lui desidera impedire a me di scegliere la morte? Perché si occupa degli affari miei? Io non obbligo lui a morire. Lui invece intende vietarmi di andare all'altro mondo. Insomma. L'eutanasia non è un obbligo, bensì una facoltà. Che ciascuno può negare a se stesso, non a me o ad altri.

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In pochi si saranno accorti quanto le porzioni di cibo che troviamo nei fast food o al supermercato siano aumentate nel corso degli anni, stime che arrivano anche al 50% secondo la British Heart Foundation. E con loro, riporta il Daily Mail, sono aumentate anche le dimensioni di piatti e bicchieri. Un bel ostacolo per chi ha deciso di seguire una dieta sana ed equilibrata, ma si sente disorientato quando deve calcolare la quantità di cibo da mangiare.

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Pesare tutto non sempre è possibile, anzi per molti è anche noioso. Per questo la dietista Sian Porter, della British dietetic association, ha sviluppato un sistema pratico per calcolare quanto dobbiamo mangiare di ogni cibo, usando solo le nostre mani.

L'ideale quindi è mangiare una bistecca di carne alta circa 2 cm e grande al massimo quanto il nostro palmo, stessa quantità per i legumi. Per il pesce bianco si può eccedere anche fino alla mano intera, il merluzzo e la spigola, per esempio, sono ricchi di proteine e poveri di grassi.

Per l'insalata o gli spinaci crudi si può, anzi si deve, arrivare a due manciate a mani piene. Un sacchetto al giorno sarebbe la soluzione migliore. Due mani a coppa invece per i frutti di bosco e la frutta in genere, per gli ortaggi invece l'equivalente di un pugno chiuso, per due volte al giorno.

La pasta non può mancare, ma non oltre la quantità pari al pugno chiuso, così come per le patate. Si può mangiare fino a un palmo intero invece di frutta secca.

La mappa dei ladri nelle case: chi sono, da dove vengono E come facciamo a riconoscerli

La mappa dei ladri d'appartamento: chi sono e da dove vengono



Gli arresti ormai copiosi degli ultimi anni di bande più o meno organizzate di rapinatori e ladri di appartamento permette di disegnare una mappa chiara sulle provenienze dei criminali che ripuliscono le case italiane. E tanti ancora non vengono neanche arrestati, le Forze dell''ordine non hanno mezzi a sufficienza ed è comunque impossibile intervenire su ogni singolo furto. Secondo l'Istat ogni anno in Italia ci sono 200mila furti, ma solo 6mila responsabili vengono fermati. E in tutto questo, il 97% dei furti in appartamento rimane impunito, tant'è che le denunce dei furti sono in calo, le vittime non vanno neanche in caserma.

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Secondo i dati della Lombardia, i colpi nelle case sono messi a segno anche da bande di ladri "pendolari", criminali che arrivano dall'Est Europa, si stabiliscono per qualche giorno vicino alla casa che vogliono colpire, studiano le abitudini di chi le abita, e operano poi con rapide razzie. A dar loro sostegno, anche logistico, sono gruppi ormai radicati da anni in Italia che alle spalle possono vantare diversi precedenti.

Ben note alle Forze dell'ordine sono le bande di albanesi e romeni, nelle quali non è difficile trovare minorenni, particolarmente preparati atleticamente o capaci di usare strumenti ad alta tecnologia, in grado di neutralizzare gli allarmi più sofisticati.

L'INTERVISTA "Non fidatevi dei sondaggi" L'esperto: un euro-terremoto Perché può vincere la Le Pen

Sorprese da Parigi L'esperto: "Non fidatevi dei sondaggi che dicono Macron, I due assi che possono far vincere Marine Le Pen"


di Brunella Bolloli



«L'astensionismo potrebbe dare una mano a Marine Le Pen». Nonostante i sondaggi dicano che Emmanuel Macron è il favorito per l'Eliseo, «nulla è scontato», spiega Antonio Villafranca, coordinatore della Ricerca e responsabile del programma Europa dell'Ispi, Istituto per gli Studi di Politica internazionale, di Milano. Negli ultimi giorni il leader di En Marche ha perso 4 punti rispetto alla sfidante, che nel frattempo ha imbarcato il gollista Dupont-Aignan, ma sconta un'alleanza che gli sconfitti hanno stretto contro di lei.

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Professore, perché il fattore astensione aiuta Marine Le Pen? 

«Perché sia Fillon che gli altri candidati del primo turno hanno già fatto un endorsement per Macron, ma non è detto che i loro elettori seguano questa indicazione. Alcuni potrebbero decidere di disertare le urne. Chi s'è visto il proprio candidato bocciato il 23 aprile, potrebbe essere demotivato e non avere voglia di dare una preferenza al secondo turno. Rimaneva Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale, che non si era schierato per Macron, ma ha appena detto: mai con il Front». 

C'era davvero la possibilità che l'estrema sinistra andasse a votare per l'estrema destra? 

«È una contraddizione, è vero. Ma non bisogna dimenticare che alcune delle proposte della Le Pen e di Mélenchon coincidevano, soprattutto in chiave euroscettica. Penso, ad esempio, all'idea di un referendum per uscire dall'Unione e di rinegoziare con gli altri Paesi membri». 

Le Pen, infatti, ha lanciato un appello ai fan di Mélenchon: "Venite con noi contro l'oligarchia". 

«Sì, ma il portavoce della sinistra ha respinto le avances e lo stesso leader di Le France insoumise ha dichiarato che voterà, ma non certo per Marine. Bisogna vedere adesso cosa faranno i suoi». 

Per la vittoria della Le Pen bisognerebbe, quindi, che si verificassero due fattori: astensionismo dagli altri partiti e convergenza dalla sinistra radicale? 

«Sì, ma la candidata del Front ha anche un altro vantaggio. Può contare su uno zoccolo duro di sostenitori, che invece non ha ancora Macron per ovvie ragioni. Per cui nell'80% dei casi chi ha votato Fn dichiara che non cambierà idea, si confermerà elettore di quel partito. Dunque la La Pen potrebbe trarre vantaggio da un forte calo della partecipazione il 7 maggio». 

Le Pen ha cercato anche di affrancarsi dal padre e dagli estremismi del primo Fn. C'è riuscita? 

«Per molti aspetti sì. Il suo programma economico è molto più orientato al protezionismo di quello del padre, alcuni elementi di contenuto e di stile sono diversi. Non è casuale che nel suo discorso appena dopo il primo turno lei abbia citato Charles De Gaulle». 

Perché non è un caso? 

«Perché Marine si vuole accreditare come vera candidata neo-gollista, visto che i repubblicani non sono riusciti a passare al secondo turno. Il suo tentativo è di far vedere che lei è la candidata della destra, non necessariamente dell'estrema destra, e a livello di comunicazione è stata molto brava». 

Ci spieghi. 

«Nella settimana prima delle elezioni Le Pen ha toccato molto meno i temi dell'Europa, perché sa che i sondaggi dicono che la maggioranza dei francesi se si votasse per uscire dall'euro sarebbe contraria. Quindi ha reindirizzato il suo messaggio su lotta al terrorismo, emigrazione, chiusura delle frontiere e lo ha differenziato a seconda delle regioni in cui ha tenuto i comizi». 

Nel senso che al nord, in Piccardia, più povera, ha puntato molto sul sociale, mentre al sud sugli immigrati? 

«Esatto, spesso sovrapponendosi ad alcuni temi cari a Mélenchon, come l'abbassamento dell'età pensionistica. Oppure, sempre al nord, dicendo che bisognerebbe fare pagare di più alle imprese che assumono stranieri piuttosto che francesi». 

Quanto conta il terrorismo in questa campagna elettorale? 

«In realtà qualcuno pensava che gli attacchi di Parigi avrebbero fatto volare la Le Pen già al primo turno, mentre questo non si è verificato. E poi quando lei dice di chiudere le frontiere, dimentica che gli attentatori erano nati in Francia». 

Macron, invece, per la sicurezza spinge per una maggiore cooperazione con gli altri Paesi. È il candidato imposto dall'Europa? 

«Sinceramente non credo all'idea che esistano dei grandi poteri europei che possano determinare le scelte degli elettori. Se noi consideriamo gli 11 candidati in corsa al primo turno, quasi tutti si definivano anti-establishment o fuori dal sistema. Anche lo stesso Macron si è posto come candidato nuovo». 

Forse perché fa comodo andare oltre i partiti tradizionali? 

«Senza dubbio vi è della strategia. Perfino François Fillon, che non era certo un novellino, ha detto: ci sono i poteri forti contro di me. Quindi ormai tutti hanno capito che è una cosa che paga. Basta vedere lo stesso Donald Trump negli Stati Uniti».

Fregatura europea, ci rovina Il giallo su (tanti) nostri soldi: dall'Italia spariti 100 miliardi

Banche, in sei mesi spariti dall'Italia 100 miliardi di euro



Negli ultimi nove mesi dell' anno scorso le banche del resto del mondo hanno tagliato la loro esposizione sull' Italia di oltre cento miliardi di dollari, un calo di quasi il 15% dei capitali investiti. È quanto emerge, riporta il Corriere ella Sera,  da un' analisi dei dati della Banca dei regolamenti internazionali (Bri), l' istituzione di Basilea le cui quote sono detenute da tutte le principali banche centrali del pianeta.  Le cifre sull' Italia mostrano che i grandi investitori esteri hanno progressivamente venduto obbligazioni e azioni emesse nel Paese - dal governo alle imprese - e si sono liberati dei crediti o delle attività reali.

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Si tratta di una fuga di capitali a bassa intensità, rispetto a quelle tipiche di una tempesta finanziaria. Nella fase più drammatica della crisi dell' euro, fra l' estate del 2011 e quella del 2012, le banche estere ritirarono dall' Italia l' equivalente di 270 miliardi di dollari. Ma è impossibile sottovalutare il significato dei dati più recenti della Bri: l' anno scorso l' esposizione degli istituti del resto del mondo è scesa nettamente sotto ai minimi raggiunti a metà del 2012, nel momento peggiore della crisi del debito.

Una accelerazione che ha tutta l' aria di essere legata agli eventi della politica: nel secondo trimestre del 2016 escono capitali bancari esteri per 32 miliardi di dollari, nel terzo per 18 miliardi e improvvisamente si allarga a 51 miliardi negli ultimi tre mesi dell' anno. Palesemente gli osservatori sono colpiti negativamente dal naufragio in dicembre del referendum costituzionale, soprattutto quelli che guardano all' Italia dalla Francia, dalla Germania e dagli Stati Uniti. Le banche di questi tre Paesi pesano da sole per quasi due terzi di tutte le fuoriuscite nette di capitali e per quasi tre quarti con l' aggiunta di quelle del Regno Unito: circa 20 miliardi di taglio del rischio Italia per ciascuno dei gruppi di operatori francesi, tedeschi e americani, di 13 miliardi i britannici.

Nasce il partito dell'islam Terremoto politico in Italia: cosa succederà fra 14 giorni

A Torino la Costituente islamica con Davide Piccardo: sta per nascere il partito..



Nelle prossime settimane in Italia potrebbe vedere la luce il primo partito dell'islam. L'agenda del fondatore Hamza Roberto Piccardo, già padre dell'Unione delle comunità islamiche italiane, è ricca di appuntamenti che lo porteranno fra 14 giorni a Torino, dove esordirà la Costituente islamica. Una settimana dopo, riporta il Giornale, Piccardo sarà a Bologna e poi a luglio si dividerà tra Milano e Roma.

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Piccardo è diventato famoso da quando aveva proposto di introdurre in Italia la poligamia come "diritto civile". Non contento del clamore scatenato dalle sue dichiarazioni, aveva rivendicato di aver toccato un "nervo scoperto" della cultura italiana. Oggi dichiara tutto il suo apprezzamento per il presidente turco Erdogan, sostenendo che in Turchia c'è: "legalità, ringhiosa quanto volete ma comunque una legalità democratica e repubblicana".

Con Piccardo ci sarebbero alcuni dei membri andati via dall'Ucoii, l'associazione che ha firmato con il ministro dell'Interno Marco Minniti un accordo per l'islam italiano. Un patto ritenuto dai seguaci di Piccardo il vero fallimento del vero obiettivo che dovrebbe avere il nascente partito islamico: quello di un Concordato, come quello già in vigore tra lo Stato italiano e Città del Vaticano.

"L'orlo della guerra nucleare" I bombardieri Usa in volo, panico puro in Corea / Foto

Il volo proibito di due cacciabombardieri Usa: "Sull'orlo della guerra nucleare"



Una "provocazione militare sconsiderata". La Corea del Nord ha definito così il sorvolo di due bombardieri B-1B americani dello spazio aereo della penisola coreana. Si trattava di una esercitazione congiunta con l'aeronautica sud-coreana e giapponese, ma per il regime di Pyongyang la manovra statunitense "porta la situazione nella penisola più vicina all'orlo della guerra nucleare". Le autorità di Seoul hanno confermato l'operazione, definendola una risposta alle minacce del regime di Kim Jong-un.

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A poche ore dalla parziale e sorprendente apertura di Donald Trump, che si è detto "onorato" di poter incontrare Kim ("Ma al momento non ci sono le condizioni", ha poi precisato la Casa Bianca), non ci registrano insomma segnali distensivi nella zona. 

A conferma di questo arriva l'annuncio che il sistema antimissile americano Thaad dispiegato in Corea del Sud in risposta alle manovre di Pyongyang è "operativo". Lo ha reso noto il portavoce delle forze americane in Corea, colonnello Rob Manning, secondo cui il sistema "ha la capacità di intercettare i missili nordcoreani e di difendere la Repubblica di Corea". L'installazione del Thaad, Terminal High Altitude Area Defence, era iniziata la settimana scorsa ed il sistema è stato dispiegato in un ex campo di golf a Seongju, nella provincia di Gyeongsang, tra le proteste di molti sudcoreani, che temono possa diventare obiettivo di un attacco.