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lunedì 17 aprile 2017

Caos Rai, via il big renziano Così la Maggioni prende tutto Ribaltone: occhio al 4 maggio

Rai, occhi puntati sul prossimo Cda, il retroscena: alla Maggioni i poteri di Antonio Campo Dall'Orto



La poltrona dell'amministratore delegato della Rai, Antonio Campo Dall'Orto, è sempre più infuocata. Arrivato in viale Mazzini con l'etichetta di renziano di ferro, oggi l'Ad si è ritrovato a difendersi dagli attacchi del Partito democratico, aiutato dallo scudo dei grillini. A Campo Dall'Orto rimproverano il trattamento poco onorevole concesso agli esponenti dem nei vari talk della Rai, arrivando fino all'ultimo petardo scoppiato sotto i suoi piedi, quando Report ha dedicato una delle sue inchieste al salvataggio dell'Unità da parte di Pessina.

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L'Ad al momento non sarebbe dato in uscita, ma sarebbe sempre più probabile uno svuotamento dei suoi poteri. Sarà la riunione del Cda del 4 maggio, riporta il Giornale, a fare chiarezza sul futuro dell'ex capo di Mtv. Intanto salgono le quotazioni di Monica Maggioni, oggi presidente della Rai, come possibile sostituto, almeno nei poteri e nelle mansioni. Il braccio di ferro politico tra Pd e M5S potrebbe portare a un accomodamento che plachi gli animi. All'ex inviata del Tg1 potrebbero essere assegnate nuove deleghe, anche se al momento nessuno dei politici di centrodestra e centrosinistra sono pronti a confermare questa ipotesi.

Kim "rade al suolo Chicago" Il suo piano: come e quando Usa, il dettaglio da panico

Nordcorea, gli analisti Usa studiano le immagini dell'arsenale di Kim-Jong-Un: sospetti missili intercontinentali



È una corsa contro il tempo quella ingaggiata dagli analisti militari Usa per decifrare le immagini della parata sfilata a Pyongyang, in occasione della Festa del Sole. Alcuni dei pezzi più pregiati dell'arsenale di Kim Jong Un sono stati mostrati al mondo, una dimostrazione di forza non ancora chiara nella sua potenza e minaccia. Il peggior timore che attanaglia i vertici militari americani è che il leader nordcoreano abbia messo in pratica quanto annunciato nell'ultimo discorso di Capodanno. Kim aveva garantito di aver raggiunto l'ultimo stadio per la costruzione di un missile intercontinentale con testata nucleare, risolvendo anche l'ultimo problema, quello della miniaturizzazione. Se fosse vero, la Nordcorea avrebbe fra le mani un ordigno capace di colpire la costa occidentale degli Stati Uniti. Nel mirino potrebbe anche esserci Chicago.

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Gli analisti, riporta il Corriere della sera, hanno finora individuato due pezzi da novanta dell'arsenale di Kim Jong Un. Su un grande camion ha sfilato per esempio il Pukkusong-1, un missile balistico sviluppato per il lancio da un sottomarino, mostrato per la prima volta in pubblico. Ha un raggio d'azione di 1000 chilometri, è capace di sfuggire ai radar nella fase di lancio e potrebbe essere usato con un sottomarino a largo della penisola coreana che sfugga al Thaad, il sistema antimissile che Donald Trump sta schierando a sud di Seul.

Non fa meno paura il Pukkusung-2, che a differenza del precedente è sviluppato per l'azione terrestre e si presta per un "attacco a freddo", grazie anche all'alimentazione con combustibile solido, che ne riduce i tempi di preparazione e l'individuazione da parte dei satelliti.

Restano un'incognita i due lunghi contenitori individuati durante la parata. Secondo gli analisti, potrebbero essere missili intercontinentali. Le stime più accreditate finora sostengono che Kim disponga di 20 testate atomiche, con una produzione annua di 4-5. E non rassicura quel che si è spinto a dire il numero due del National security Council della Casa Bianca, KT McFarland, sempre più scettico che il conflitto sia inevitabile: "la Nord Corea sarà in grado di colpire gli Usa con un missile intercontinentale entro la fine del mandato del presidente Trump", leggasi 2021. Sempre che Kim non abbia nascosto altre sorprese.

"Presto la guerra in Italia" Il report finale del terrore Ecco che cosa può accadere

Presto la Guerra in Italia? Sondaggio Ipr Marketing, oltre la metà degli italiani si aspetta una guerra mondiale entro sei mesi




I bombardamenti Usa in Siria, la "madre di tutte le bombe" sganciata in Afghanistan da Donald Trump, le minacce di Kim Jong Un e la costante escalation di tensione negli ultimi dieci giorni ha convinto la maggior parte degli italiani che un conflitto mondiale può essere imminente. Lo conferma il sondaggista di Ipr marketing, Antonio Noto che porta tra gli esempi più evidenti quali parole siano state ricercate più di altre sul web in Italia: "guerra mondiale".

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Secondo il sondaggista, quasi la metà degli italiani si aspetta lo scoppio di una guerra mondiale in tempi brevi. Il 32% prevede che accada entro tre mesi, secondo il 15% potrà succedere fra non oltre sette mesi.

La reazione per la maggior parte, cioè il 55%, è di risparmiare il più possibile se la tensione internazionale non dovesse calare, così da far fronte a eventuali periodi di crisi.

ULTIMO ATTO "Se esiste una giustizia..." Bossetti, il colpo di scena: ora spunta Papa Francesco

Bossetti, la lettera della madre a Papa Francesco: "Santità, pregate per lui"



"Santità, pregate per mio figlio, pregate per me". Ester Arzuffi, la madre di Massimo Bossetti, l'uomo in carcere per l'omicidio di Yara Gambirasio, ha scritto una lettera a Papa Francesco. Un appello che poi è stato postato anche sulla pagina Facebook della figlia Laura Letizia, gemella dell'uomo condannato al carcere a vita in primo grado.

La lettera della Arzuffi è scritta a mano, e vi si legge: "Chi si permette di scriverVi è una madre. Una madre che da anni vive, senza nessuna tregua né requie, ore e giornate interminabili di dolore, ansia, angoscia. Sono la mamma di Massimo Bossetti. Mio figlio è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della piccola Yara Gambirasio. Ora è in attesa del processo d'appello. Io prego e trepido per lui - sottolinea -, ma la speranza non mi ha abbandonato".

Il punto è che la Arzuffi afferma di credere "fermamente" che "su questa terra esista ancora una giustizia. Soprattutto credo nella completa innocenza di mio figlio. Gli ho dato la vita. Insieme con mio marito l'abbiamo cresciuto con tutto il nostro amore, senza mai venire meno ai nostri doveri di genitori. Ho sempre conosciuto i pensieri, i sentimenti, l'animo di mio figlio. Per questo sono assolutamente sicura di lui".

Dunque, la madre di Bossetti specifica: "Non chiedo alla Santità Vostra niente che non sia la preghiera. Mi affido alle Vostre preghiere. Nell'imminenza di questa Santa Pasqua, Festa di pace e di amore, mi affido a Voi, Santità, con tutto il mio dolore, la mia ansia, la mia speranza. Affido mio figlio, un uomo buono e generoso, perché venga restituito ai suoi affetti".

E ancora: "Vi offro e Vi supplico di accogliere tutte le mie sofferenze perché Voi, Santità, possiate benignamente pregare per Massimo, per me, per tutti coloro che amiamo e ci amano". Un disperato appello, quello di una madre che ha visto il figlio condannato all'eragstolo. Un modo per trovare un briciolo di speranza nel fatto che all'appello, fissato per il 30 giugno, il suo Massimo possa tornare a casa.

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Igor Vaclavic e il sesso La scoperta clamorosa: cosa è spuntato su internet

Igor, il killer di Budrio è diventato un sex-symbol online. Ma è soltanto una bestia


di Melania Rizzoli



«Però, figo questo Igor, il fuggitivo. Avete visto la sua foto segnaletica? Sapete che a Valencia, durante il suo soggiorno spagnolo, per mantenersi faceva il gigolò?». Ieri, durante un pranzo in riva al mare, mentre con un gruppo di amici commentavamo le notizie del giorno, una nostra amica scema ha pronunciato questa frase, e in quell’istante ho avuto la conferma di quello che pensavo da giorni, cioè che la comunicazione della strategia adottata per catturare l’assassino più ricercato in Italia, il serbo dagli occhi di ghiaccio Igor Vaclavic, fosse fallimentare, se la sua immagine ha iniziato ad essere mitizzata e paragonata a quella di un eroe alla Harrison Ford ne “Il fuggitivo”, con la differenza che quello era un film, ed il protagonista era innocente.

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Ma la nostra commensale scema ha anche aggiunto: «Vi rendete conto? Ottocento uomini tra carabinieri, polizia e unità speciali, tutti impegnati da una settimana per stanarlo, e lui si nasconde nelle radure come un lupo, si immerge sott’acqua come un caimano respirando attraverso una canna, si mimetizza nella boscaglia come un animale selvatico senza sentire la fame, si cura le ferite e si sutura i punti da solo, allenato al dolore come i Khmer Rossi cambogiani, e poi parla cinque lingue, ruba le zattere, naviga a torso nudo nei canali, e come il mitico Rambo riesce a rendersi invisibile!».

VITA ROMANZATA
Quando si crea un’aspettativa di soluzione immediata e di giustizia esemplare su orribili fatti di cronaca, e poi queste non si realizzano in tempi brevi, la delusione brucia, l’attenzione delle persone resta alta in attesa della fine della storia, si sviluppa in loro uno stato ansioso finalizzato a conoscere i particolari, soprattutto se si viene informati di continuo sulle dinamiche adottate, con la descrizione dei dettagli e delle strategie messe in atto con l’imponente schieramento di uomini coinvolti nella cattura di un solo uomo in fuga, il feroce assassino che ha freddato in una settimana un tabaccaio a Budrio, una guardia ecologica e ferito gravemente un agente di polizia, ai quali ha successivamente rubato pure le armi.

Abbiamo letto di tutto su di lui, su quell’Igor Vaclavic conosciuto anche come Norbert Faher, un 41enne serbo e violento, fuggito dai servizi segreti russi, riuscendo, con una lama sottile come un bisturi, a tagliarsi dal vivo il tatuaggio distintivo tipico che viene impresso sulla caviglia di tutti i militari russi. Abbiamo ascoltato dai telegiornali che il ricercato è latitante nel suo Paese per rapine e per aver stuprato una minorenne a Belgrado, che è stato in carcere in Italia dove si allenava quotidianamente per non perdere il suo addestramento paramilitare, arrivando a praticare 6mila addominali al giorno, e dove si faceva chiamare Ezechiele, non come il personaggio biblico, ma come il famoso lupo famelico. Abbiamo letto interviste ai suoi compagni di cella, che lo descrivono come un duro che non si piega e non si spezza, e che non si farà mai catturare vivo; al sacerdote del penitenziario, che lo seguiva durante la detenzione e che gli ha lanciato inutilmente un appello per costituirsi; ai procuratori di Bologna e di Ferrara che coordinano le ricerche e che hanno mostrato le cartine del vasto territorio di Marmorta, dove sono state trovate dalle unità cinofile le tracce del fuggitivo e che viene battuta e scandagliata palmo a palmo, giorno e notte. Ed abbiamo ascoltato anche il capo della Polizia Gabrielli che ha sottolineato la pericolosità estrema del soggetto armato, allertando la popolazione, e la voce autorevole del ministro dell’Interno Minniti che ha dichiarato sicuro: «Lo prenderemo».

RICERCHE INFRUTTUOSE
Ma al nono giorno di ricerche su tutte le strade, i terreni, i canneti, le boscaglie e gli acquitrini, del violento Igor non c’è traccia, è ancora alla macchia, di lui non si vede nemmeno l’ombra, è un fantasma, un uomo braccato ma introvabile. Per questo è stato fatto intervenire anche un sensitivo, che in passato ha prestato le sue capacità ultra sensoriali alle forze dell’ordine, il quale ha fornito quelle che secondo lui erano le coordinate gps precise del passaggio nelle valli del Vaclavic, diventate il fulcro centrale delle ricerche. Igor in Italia non ha mai avuto documenti ufficiali, per cui non è stato possibile rimpatriarlo, ma aveva un profilo Facebook dove postava i suoi selfie, sorridente davanti a statue e monumenti come un turista qualsiasi. I cani molecolari hanno fiutato il suo passaggio vicino alle paludi, i droni a raggi infrarossi hanno individuato un giaciglio e brandelli della sua maglietta sporca di sangue in zone inaccessibili, gli elicotteri in volo non hanno fotografato movimenti sospetti, i militari hanno trovato l’impronta della sua mano insanguinata su un fiorino rubato, all’interno del quale sono stati rinvenuti farmaci, guanti di lattice, tamponi, cerotti per ferite estese ed anche punti adesivi per tagli profondi, oltre al Lisoform e resti di cibo, inclusi il caffè Vergnano, la Nutella e il liquore Limoncello.

CACCIA AL LADRO
Ecco, il problema è proprio questo. Tutte queste notizie sarebbero dovute rimanere custodite all’interno delle Procure e nei rapporti riservati dei Ris di Parma, anziché finire in pasto sui giornali e nei tg di tutte le reti, così da creare curiosità morbose e fare del personaggio una leggenda, suscitando in molti una inconscia attrazione, oltre a una sotterranea ammirazione, come quella della mia amica scema, per un violento criminale che da giorni, ferito e affamato, beffa da solo a mani nude tutto il massiccio spiegamento di reparti speciali, armati fino ai denti. I quali militari, avendo svilito le nostre aspettative immediate in loro riposte, vengono denigrati, provocando l’effetto rembaund di “esaltazione” del soggetto criminale. E nella spettacolarizzazione mediatica della caccia al ladro, più l’idealizzazione sarà preponderante e illusoria, maggiore sarà la svalutazione della parte offesa. Le vittime annientate ed uccise brutalmentre vengono accantonate nella memoria, la loro tragedia viene depotenziata e sovrastata dalla attrattiva forza animale del carnefice in fuga, comunicata nei particolari, la quale diventa un veicolo inconsapevole di ambigue ideologie,oltre che di una tifosa speranza di vederlo arrivare a farla franca.

Così anche oggi, nel giorno di Pasquetta, mentre le nostre forze dell’ordine continueranno affannosamente a braccare il fuggitivo, con tutte le loro tecnologie e il supporto del sensitivo, ci saranno altre persone, oltre alla nostra famosa amica scema, che guarderanno a Igor il serbo come una volta guardavano al “mitico” Renato Vallanzasca, un rapinatore, sequestratore e assassino, condannato a quattro ergastoli e 295 anni di reclusione per sette omicidi e vari reati, ma che ancora oggi viene ricordato e citato per il suo aspetto fisico e la sua rocambolesca vita criminale, con la definizione migliorativa, affascinata e indulgente di “il bel René”.

LA ROSSA È TORNATA Capolavoro Ferrari in Bahrain Vettel da godere, che trionfo Hamilton alle corde si "suicida"

Capolavoro ferrari, che trionfo di vettel. Hamilton messo alle corde si "suicida"



Sebastian Vettel firma un altro capolavoro strappando a morsi la vittoria al Gp del Bahrain davanti a Lewis Hamilton, staccato di ben 6.6'', terzo Valtteri Bottas, quarto Kimi Raikkonen. Due vittorie nelle prime tre gare in questa stagione il tedesco non le vedeva dal 2011, quando poi ha vinto il mondiale con 11 successi.

Quinto posto per Daniel Ricciardo su Red Bull, poi Felipe Massa (Williams), Sergio Perez (Force India), Romain Grosejan (Haas), Nico Hulkenberg (Renault) ed Esteban Ocon (Force India). Tra i ritiri, quello della Red Bull di Max Verstappen. vettel, al 44° successo in carriera, torna così da solo in testa alla classifica dei piloti.

Le classifiche
Piloti: 1. Sebastian vettel (Ger) Ferrari 68 punti, 2. Lewis Hamilton (Gbr) Mercedes 61, 3. Valtteri Bottas (Fin) Mercedes 38, 4. Kimi Raikkonen (Fin) Ferrari 34, 5. Max Verstappen (Ola) Red Bull 25, 6. Daniel Ricciardo (Aus) Red Bull 22, 7. Felipe Massa (Bra) Williams 16, 8. Sergio Perez (Mex) Force India 14, 9. Carlos Sainz Jr (Spa) Toro Rosso 10, 10. Romain Grosjean (Fra) Haas 4, 11. Kevin Magnussen (Dan) Haas 4, 12. Esteban Ocon (Fra) Force India 3, 13. Nico Huelkenberg (Ger) Renault 2, 14. Daniil Kvyat (Rus) Toro Rosso 2. Costruttori: 1. Ferrari 102, 2. Mercedes 99, 3. Red Bull 47, 4. Force India 17, 5, Williams 16, 6. Toro Rosso 12, 7. Haas 8, 8. Renault 2.

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domenica 16 aprile 2017

Il valore della Resurrezione per la salute umana La parola al dott. Francesco Pellegrino

"Il valore della Resurrezione per la salute umana"


di Francesco Pellegrino



Dott. Francesco Pellegrino

In questi giorni di celebrazione di una ricorrenza di immenso valore della fede cristiana spesso ci sfugge l’opportunità di cogliere il cambiamento prospettatoci da una storia millenaria.

Infatti la Resurrezione, il sacrificio, la partecipazione alla sofferenza, il giudizio di una società che teme il cambiamento radicale finalizzato al benessere comune, l’unità del gruppo comunitario cui si partecipa e tante altre riflessioni che ci giungono dalle Sacre Scritture sono un viatico di suggerimento alla vita con la ricerca di un momento in cui dare conclusione a qualcosa perchè ne resusciti qualcosa di più vigoroso e vitale.

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Le leggi della biologia ci insegnano che sacrifici quali le potature di un individuo vegetale vivente spesso sono ragione di una vigoria innovativa di ciò che si è sacrificato. Ordunque potremmo dire che la legge di conservazione della massa di Antoine-Laurent de Lavoisier espressa nel Traité Élémentaire de Chimie sia stata largamente anticipata seppure espressa in formula di fede avversa la formula scientifica poichè ciò che ci anima in questi giorni è un possibilità di resuscitare da se stessi per migliorarsi.

L’atmosfera della Pasqua ci permette di respirare, complice la rinascita stagionale della primavera, associato al ciclo giorno notte favorevole, uno spirito sfidante del vedere una possibilità di innovazione, una progettualità che ci proietta nei tempi prossimi che siano le vacanze, le sfide sociali o meglio ancora l’opportunità di dedicarsi a se stessi in termini di salute.

Già il periodo della Quaresima ci insegnava l’importanza delle dieta, del privarsi volontariamente di beni voluttuari per stimolare l’organismo a vivere una scossa che preluda il Resuscitare un individuo od una Comunità che modulerà la propria biochimica al fine di restituire una entità nuova che trattiene la memoria del proprio essere passato.

Infatti le privazioni di nutrimento determinano nell'individuo umano una variazione degli ormoni leptina e grelina che ci permettono l’espressione dello stimolo della sazietà il primo e dell’appetito il secondo.

Dominare le proprie abitudini per un periodo programmato, soprattutto se errate, ci permette di prospettare un nuovo noi finalizzato alla migliore espressione di salute e piacere.

Questa è l’opportunità della Pasqua. Un periodo di controllo volontario di noi stessi in attesa di un appagamento con il resuscitare una nuova versione di noi stessi, in cui consapevolmente ci esercitiamo a conoscerci nel profondo di noi stessi e nelle nostre capacità di esercizio spirituale per comprenderci.

Questo esercizio vitale e vigoroso all’unisono non deve necessariamente essere un esercizio del singolo quanto può e deve essere un esercizio di Comunità per cogliere il migliorare l’esercizio comunitario stesso.

Probabilmente la dieta sociale intesa come privazione di cattive abitudini consolidate quali attualmente attanagliano le funzionalità ordinarie di servizi pubblici quali la Salute pubblica necessitano di diete drastiche e programmate nel tempo per il rilancio di una vitalità di esercizio, una vigoria di slancio funzionale, una gioia partecipativa, una capacità.di comprensione.

"Non avessi visto la luce, sopporterei l’ombra". 

Dott. Francesco Pellegrino
Via G.A. Acquaviva, 39, 81100 Caserta.
E_mail: frankpiglrim@gmail.com
Cell: 348.8910362