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sabato 1 aprile 2017

Esclusiva Video / Caivano, Lucia Fortini e Antonio Angelino per la legalità

Caivano, Lucia Fortini e Antonio Angelino per la legalità




Antonio Angelino
Segretario PD

L'assessore regionale per l'istruzione, Lucia Fortini, è stata ospite a Caivano per illustrare il lavoro svolto a favore delle scuole del posto e per ringraziare il Segretario del PD, Antonio Angelino. Segui il Video:





TRATTAMENTI ANTI-ACNE La tecnologia biofotonica è da oggi disponibile anche nel nostro paese

La tecnologia biofotonica è da oggi  disponibile anche nel nostro paese


di Matilde Scuderi



L'acne non è tutta uguale: questa comunissima condizione della pelle - si stima che almeno 8 persone su 10 ne siano interessate lungo il corso della propria vita, con un picco durante l'età adolescienziale anche se non mancano manifestazioni in soggetti adulti - si presenta in diverse forme, alcune lievi altre invece molto severe come l'acne nodulocistica. Circa il 15-20 per cento dei casi di acne appartengono alle forme da moderata a severa, che tendono a lasciare cicatrici nelle zone interessate, questo comporta un impatto molto forte a livello estetico - anche dopo il miglioramento globale della pelle - e anche a livello emotivo, poiché talvoltà l'immagine che rimanda lo specchio è talmente deturpata agli occhi di chi soffre di questo tipo di condizione da provocare un forte stress, ansia sociale e persino depressione.

Attualmente i trattamenti anti-acne possono porre una serie di problemi, che vanno dall'inefficacia all'irritazione della pelle, ma ci sono novità in arrivo sul mercato italiano: la tecnologia biofotonica, che utilizza un sistema di conversione della luce progettato per stimolare la pelle e migliorarne l'aspetto: grazie a una luce led di lunghezza d'onda multipla e ad un gel fotoconvertitore, questa tecnologia consente a uno spettro di lunghezze d'onda di penetrare nella pelle, riuscendo così a trattare l'acne e a stimolare la produzione di collagene, in grado di favorire la riparazione delle cicatrici. Uno studio clinico ha rilevato che 9 persone su 10 affette da acne moderata a severa hanno constatato un miglioramento significatico e addirittura una persona su tre ha ottenuto una pelle libera o quasi libera da acne. Un punto a favore di questo trattamento è la sua efficacia prolungata nel tempo: il 92 per cento dei pazienti ha infatti mantenuto gli stessi risultati per almeno sei mesi dopo la terapia. Nel corso dello studio si è visto che il miglioramento in pazienti che si sono sottoposti al trattamento due volte a settimana per sei settimane è proseguito anche dopo la conclusione del trattamento stesso, man mano che gli strati profondi della pelle reagivano producendo collagene.

"La convivenza con l'acne può incidere profondamente sul benessere delle persone intaccandone la fiducia - afferma Andrea Paradisi, medico dermatologo specialista in dermatologia e venereologia presso il centro Skin laser di Roma - molti pazienti sono frustrati e convivono con un'esigenza insoddisfatta, dunque cercano trattamenti nuovi, alternativi per migliorare la propria pelle. Nuove tecnologie come quella biofotonica rappresentano un significativo passo in avanti come nuova opzione di trattamento che costituisca un'alternativa rassicurante ai trattamenti tradizionali". La tecnologia fotonica è presentata in Italia da Leo pharma ed è adatta - ovviamente calibrata in modo diverso rispetto a quanto avviene con l'acne - anche al trattamento di linee d'espressione e di rughe. I dati clinici sulla sua efficacia sono stati recentemente pubblicati sul International journal of Dermatology.

Comunicare alle famiglie premature La SIMP studia le prime ‘linee guida’

Comunicare alle famiglie premature La SIMP studia le prime ‘linee guida’


di Eugenia Sermonti



Il parto prematuro è un fenomeno che coinvolge in Italia circa il 5-6% delle gravidanze ed è la principale causa di mortalità e morbilità neonatale. Proprio per questo, nasce il nuovo Gruppo di lavoro della Società Italiana di Medicina Perinatale (Simp) che, con l’Associazione Vivere Onlus, sarà impegnato nella stesura delle Linee Guida per promuovere la corretta comunicazione tra medico e famiglia nell’eventualità di parto pretermine. In occasione del primo incontro del Gruppo, sono state presentate le nuove indicazioni terapeutiche del progesterone vaginale. Le ultime ricerche scientifiche hanno evidenziato che il progesterone vaginale riduce del 34 per cento la possibilità di parti prematuri, in gravidanze prima della 34sima settimana con cervice di lunghezza inferiore a 25mm. La percentuale sale al 44 per cento in caso di donne con cervicometria ridotta a 15mm. Infatti, tra le strategie preventive è ormai comprovata la validità del progesterone vaginale, se assunto quotidianamente nella dose raccomandata, ovvero in capsule vaginali da 200mg a partire dalla diagnosi fino alla 34sima settimana di gravidanza. Il progesterone vaginale è la scoperta più importante degli ultimi 15 anni in questo settore perché, oltre a ridurre drasticamente il rischio di parto prematuro non presenta controindicazioni per la salute della madre e del bambino sia durante la gravidanza sia a distanza dalla nascita. 

Di fronte e queste evidenze scientifiche l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFa) ha riconosciuto il progesterone in capsule vaginali come farmaco di fascia A inserendolo a pieno diritto tra i farmaci essenziali per la prevenzione del parto pretermine in gravidanze singole con cervice raccorciata (≤ 15 mm). “Dopo più di 15 annidi ricerche e studi, è riemerso l’interesse sull’utilizzo del progesterone. Ad oggi esistono indicazioni incontrovertibili che confermano che l’assunzione di progesterone in gravidanza ha la capacità di evitare un discreto numero di nascite pretermine - conferma il professor Fabio Facchinetti, direttore UOC Ginecologia e Ostetricia, Azienda Ospedaliera Università di Modena - In particolare, l’utilizzo del progesterone vaginale ha la capacità di ridurre più di un terzo dei parti prematuri nelle donne a cui, pur non avendo nessun tipo di sintomo, viene diagnosticato un accorciamento della cervice uterina. Inoltre il trattamento a base di progestageni è risultato efficace anche per le gravidanze singole che hanno già affrontato un parto pretermine”. Il parto prematuro è un’eventualità ancora presente anche nei paesi più sviluppati ed è sicuramente uno degli eventi più stremanti per una donna. In questa fragile circostanza, diventa fondamentale il rapporto tra medico e pazienti sia per aiutare il bambino sia per supportare la madre e la famiglia. Il parto pretermine è un fenomeno sociale, che riguarda ogni anno il 30-35mila nascite in Italia. Circa 5-6 mila di questi avvengono prima della 26° settimana, e sono i casi più problematici. Commenta la professoressa Irene Cetin, presidente SIMP, ordinario di Ostetricia e Ginecologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco Università di Milano: “La SIMP nasce con l’obiettivo di assicurare la migliore qualità di vita per il feto e il neonato, soprattutto in condizioni di emergenza. Promuove quindi attività di formazione e cultura per preservare la salute materno-infantile e per difendere i diritti fondamentali della madre e del neonato, comunicando con gli operatori del mondo medico e le associazioni di sostegno ai genitori di prematuri. Inoltre collabora con le istituzioni, il ministero delle Salute, le università e le aziende sanitarie per portare avanti linee guida e protocolli nell’ambito della salute perinatale e post nascita”.

“Nel caso di nascita prematura è fondamentale che ci sia personale preparato che assista la madre e il bambino - sottolinea il professor Gianpaolo Donzelli, neonatologo del direttivo SIMP e ordinario di Pediatria dell’Università di Firenze e dottore di Ricerca in Neonatologia, Ospedale Pediatrico Meyer, presidente della Fondazione dell’Ospedale Meyer - Il parto pretermine è diventato un problema di rilevanza sociale ed economica, con forti implicazioni sulla sfera affettiva anche negli anni futuri. Non bisogna mai dimenticare che questi bambini, non erano mai esistiti prima, da pochi anni, grazie alla tecnologia più che alla scienza medica, si riescono a salvare prematuri sempre più piccoli. Non si deve limitare il campo delle ‘cura del paziente’ alla degenza ospedaliera,ma pensare anche alle complicazioni e alle disabilità che potranno scaturire nel loro futuro. Oggi, grazie alle ricerche più avanzate di epigenetica e della Developmental Origins of Health and Disease (DohaD) si può affermare che la nascita pretermine è correlata ad alcune serie patologie nell’adulto”.

Il nuovo Gruppo di lavoro della SIMP è coordinato dal dottor Giuseppe Battagliarin dell’Assessorato alle Politiche per la Salute dell’Emilia Romagna, che focalizza l’attenzione sulla comunicazione alle famiglie: “Il problema del counseling alle famiglie che si trovano ad affrontare ciò che in questo momento storico per l’ostetricia e la neonatologia si presenta come la prima causa di mortalità perinatale e di disabilità infantile è molto sentito dagli operatori. Ad oggi, ad esclusione di poche realtà, per la comunicazione tra esperti e famiglie viene utilizzato un approccio piuttosto improvvisato e talvolta condizionato da opinioni personali che influenza fortemente il susseguirsi degli eventi. Mai come nella consulenza che comporta la presentazione del futuro di un bambino è necessario avere attenzione e sensibilità verso l’approccio mentale che i genitori che ci stanno di fronte hanno nei confronti del loro bambino e in quale ambiente vivono e in quali condizioni lo cresceranno. Il lavoro del Gruppo è proprio far crescere una nuova mentalità negli operatori sanitari soprattutto dell’ospedale nell’assistenza alla nascita”.

Fondamentale per la stesura delle linee guida è la collaborazione con l’associazione Vivere Onlus che quotidianamente assiste le famiglie in situazioni di prematurità. “Il contatto costante e continuo che le nostre associazioni hanno con le famiglieci arricchisce e ci stimola - spiega Martina Bruscagnin, presidente dell’Associazione Vivere Onlus - La nostra mission è anche quella di far capire che il percorso che va dalla programmazione della gravidanza al dopo parto, non è una staffetta con passaggio di testimone, ma un gioco di squadra. Un percorso che cambia a seconda del momento, ma che deve essere unico e multidisciplinare. In particolare, per una corretta presa in carico della famiglia prematura è necessario un protocollo comune con un approccio multidisciplinare e condiviso tra le diverse figure che intervengono nel percorso perinatale. Il ginecologo, l’ostetrico e il neonatologo collaboreranno affinché si possano costruire le basi per uno strumento che coinvolga le diverse aree di intervento”.

Il Gruppo di Lavoro della SIMP

Giuseppe Battagliarin (Coordinatore del gruppo di lavoro): Assessorato alle Politiche per la Salute dell’Emilia Romagna

Irene Cetin: presidente SIMP, Professore Ordinario di Ostetricia e Ginecologia, Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco Università degli Studi di Milano, Direttore Dipartimento Materno Infantile ASST Fatebenefratelli Sacco

Fabio Facchinetti: Direttore UOC Ginecologia ed Ostetricia, Azienda Ospedaliera Università di Modena, Università di Modena e Reggio Emilia

Gianpaolo Donzelli: Direttivo SIMP, Neonatologo, Professore Ordinario di Pediatria dell’Università di Firenze e Dottore di Ricerca in Neonatologia, Ospedale Pediatrico Meyer, Presidente Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer

Avvocato Martina Bruscagnin: Presidente Associazione Vivere Onlus

Monica Ceccatelli: Vicepresidente Associazione Vivere ONLUS  

Alessandra Meloni: Ginecologa, Responsabile Organizzativo Sala Parto UOC Clinica Ostetrica e Ginecologica, Dipartimento Materno Infantile AOU Cagliari

Maria Lucente: Responsabile della UOS di Cardiologia Neonatale e Pediatrica e Diagnostica Prenatale delle cardiopatie congenite dell'azienda Ospedaliera di Cosenza

Gina Ancora: Direttore UOC di Rianimazione Neonatale   - AUSL Romagna - Rimini

Elsa Viora: Presidente AOGOI, Responsabile della Struttura di Ecografia Ostetrica – Ginecologica e Diagnosi prenatale” dell’ospedale Sant’Anna di Torino

Giovanna Bestetti: Istituto IRIS - Milano

Davide De Vita: Rappresentante AOGOI, Dirigente Medico con affidamento funzioni di Responsabile in Uro-Ginecologia e Chirurgia Ricostruttiva del Pavimento Pelvico, presso il PO San Francesco D’Assisi di Oliveto Citra, Azienda Sanitaria Locale di Salerno.

Giovanna Oggè: Dirigente medico presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale S. Lazzaro di Alba


Alatri, la clamorosa scoperta sul padre del ragazzo in cella: faceva il boss / Foto

Alatri, omicidio Emanuele Morganti: il padre di Mario Castagnacci faceva il boss nella fiction che imitava "Romanzo Criminale"


di Daniele Dell'Orco



Nel tracciare l'identikit criminale di Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, i due arrestati per l'omicidio del giovane Emanuele Morganti, psichiatri, psicologi e criminologi hanno parlato di volontà di affermare "il potere e il controllo sul territorio» e di superare la dimensione del «bullo del quartiere" per approdare a quella di vero e proprio boss. Lo psichiatra Alessandro Meluzzi ha perfino definito i due dei "soggetti con la galera nel Dna".

Il codice genetico, almeno quello di Castagnacci, è lo stesso del papà Franco, il cinquantenne che ha partecipato al pestaggio di Emanuele. Oltre ad essere noto in paese per qualche scazzottata e per una certa prepotenza congenita, Castagnacci è il precursore del desiderio di emulazione dei boss delle serie tv Romanzo Criminale e Gomorra trasmesso poi a Mario e, di riflesso, a Paolo.
Se quest'ultimo era solito postare sui propri profili social foto con la pistola in mano e immagini con le citazioni della serie ideata da Roberto Saviano, il fratellastro amava farsi soprannominare "Il freddo", come il boss della Magliana Maurizio Abbatino trasposto nell' opera di Giancarlo De Cataldo.

Ad Alatri, ora, è persino tornato a circolare un film girato in modo semi-professionale tra i vicoli del Comune ciclopico, intitolato Uomini di rispetto, e che ripropone le vicende di Romanzo Criminale.

Franco Castagnacci, nello sceneggiato, recita la parte di uno dei componenti della "batteria", probabilmente il "Bufalo" (nella foto della locandina qui a fianco è il terzo da destra). Nel 2014, quando è stata rilasciata, la pellicola diffusa in semi-clandestinità ma realizzata con la collaborazione del Comune di Alatri, scatenò l'ilarità della cittadinanza, ma ora acquisisce i contorni di un macabro ritratto criminale.

Intanto il sindaco di Alatri, Giuseppe Morini, ha "blindato" il centro storico della città istituendo un' isola pedonale straordinaria e ha smentito le voci di una presunta cancellazione del tradizionale appuntamento con la processione del Venerdì Santo, prevista il 14 aprile, a cui partecipano di solito oltre 20mila persone da tutta la provincia.

Charlotte Casiraghi, il suo nuovo uomo Foto-bomba: in auto mentre... / Guarda

Charlotte Casiraghi, il nuovo amore è Dimitri Rassam: in auto baci di fuoco



Un nuovo amore per Charlotte Casiraghi: dopo Gad Elmaleh, padre di suo figlio, e Lamberto Sanfelice, il cuore della principessa batte per Dimitri Rassam, produttore e figlio di Carole Bouquet, la grande attrice francese. L'ultimo scoop è di Oggi, che pubblica immagini piuttosto eloquenti della coppietta (tra queste, anche una che li ritrae avvinghiati in macchina, mentre si lasciano travolgere dalla passione). Rassam ha 35 anni e frequenta da circa un mese Charlotte: il fotografo del rotocalco li ha pizzicati mentre si rintanavano anche al lussuoso Raphael di Parigi, dove lui risiede.

Luigi Di Maio ricoverato d'urgenza Dolore atroce, la corsa in ospedale

Luigi Di Maio ricoverato d'urgenza. Il malore, la corsa in ospedale



Il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale Gemelli di Roma. Secondo quanto riferisce l'Ansa, il grillino è stato trasportato al pronto soccorso subito dopo un malore di natura intestinale. Il grillino sarebbe apparso da subito particolarmente sofferente, spingendo i medici al ricovero immediato.

Di Maio è stato sottoposto ad "accertamenti clinici e strumentali - hanno scritto in una nota dal Gemelli - che hanno dato risultati tranquillizzanti. I medici del Policlinico, Giovanni Battista Doglietto e Antonio Gasbarrini, d'accordo con il paziente, hanno tuttavia deciso di trattenerlo in ospedale per ulteriori indagini diagnostiche".

Poco dopo è arrivato anche il suo messaggio su Facebook: "Sono stato ricoverato al Gemelli per delle visite di controllo. Starò qui pochi giorni, ma sono stato costretto, come immaginate, a far saltare tutti gli impegni del week end. Mi dispiace per gli attivisti che avevano preparato gli incontri in Piemonte e in Sardegna. Appena fatti i dovuti controlli vi prometto che organizzeremo nuovamente. Qui sono tutti molto gentili e professionali e sono molto tranquillo. Vi terrò aggiornati".