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lunedì 27 marzo 2017

Michele Vietti ‘Mettiamo Giudizio’ Il giudice è tra potere e servizio

Michele Vietti ‘Mettiamo Giudizio’ “Il giudice tra potere e servizio”


di Laura Fusillo



Michele Vietti, professore di diritto commerciale all’Università degli studi Internazionali di Roma, avvocato civilista, già deputato per quattro legislature e sottosegretario alla Giustizia e all’Economia, ha per lungo tempo presieduto le Commissioni parlamentari di riforma del diritto societario e fallimentare. Nel 2010 è stato eletto Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, successivamente, tra il 2015 e il 2016, su incarico del Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha presieduto la Commissione per la Riforma dell’Ordinamento Giudiziario. "Ho affidato la guida della Commissione di studi che ho costituito nell’ambito del mio Ministero a un uomo delle istituzioni, Michele Vietti che, adottando un approccio corretto nei confronti della categoria dei magistrati, nonostante non ne faccia parte, ha messo in risalto la necessità di migliorare il servizio offerto ai cittadini eliminando quelle note criticità che nel tempo si sono sempre più radicate nella materia”. Questa, in sintesi, è la prefazione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, all'ultimo libro di Michele Vietti edito da Università Bocconi Editore.

Un nuovo sguardo sullo stato di salute della giustizia in Italia: dopo i primi due saggi in cui venivano indagate le patologie più ricorrenti che affliggono il sistema giudiziario, Michele Vietti fa un salto operativo e affronta il tema della riforma della giustizia da una diversa posizione: quella di Presidente della Commissione di Riforma dell’Ordinamento. L’autore analizza e commenta i principali punti del progetto elaborato: una nuova mappa dei tribunali in Italia, giudici specializzati, coordinamento dei pubblici ministeri, criteri efficaci e meritocratici per selezionare i magistrati, valutarli e farli avanzare nella carriera, sistema disciplinare garantista ma effettivo e, non ultimo, il delicato rapporto fra magistrati e politica. A dieci anni dalla revisione delle regole che governano la magistratura, questo libro affronta in anteprima e attraverso la voce di uno dei principali artefici i prossimi interventi con cui si vuole integrare e correggere il funzionamento della macchina giudiziaria per offrire una risposta efficace, tempestiva e uniforme alla domanda di giustizia dei cittadini.

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Un libro utile non solo per gli ‘addetti ai lavori’, togati e non, ma un saggio per conoscere dall’interno della macchina organizzativa i tempi della giustizia, l’organizzazione dell’apparato giurisdizionale, le norme che regolano la vita professionale dei magistrati e tutto ciò che si riflette sull’esperienza quotidiana, sulle aspettative di giudizio di tutti i cittadini, in un settore in cui il made in Italy non è spesso sinonimo di efficienza. "Le norme proposte sono, a mio parere, innovative e coraggiose. Perché abbiano successo occorre però fugare definitivamente la logica dell’assedio in cui la magistratura si ritrova nell’improprio ruolo di assediato e la politica di quello altrettanto improprio di assediante”, così Michele Vietti descrive, in breve, il senso della sua proposta ordinamentale. Sono intervenuti alla presentazione del libro anche il Procuratore Generale della Cassazione Pasquale Ciccolo, e i giuristi e professori universitari Guido Alpa e Massimo Luciani, e il dibattito è stato moderato dall’editorialista del Corriere della Sera Giovanni Bianconi.

Martin Schulz, figuraccia epocale La Merkel umilia così il kapò

Elezioni nella Saar: trionfa la Cdu della Merkel, stangata per kapò Schulz



È la Cdu di Angela Merkel il vincitore delle elezioni nella Saar, con il 41% dei consensi, secondo i primi exit poll. La Spd, contrariamente alle aspettative, è sotto le aspettative con il 29,5%: il cosiddetto "effetto Schulz" non è bastato, a sentire i primi dati. La Linke con Oskar Lafontaine resiste al 13%. Sconfitti, secondo questi primi dati, i Verdi e i liberali dell’Fdp, ambedue fermi al 4,5 % - dunque al di sotto della soglia del 5% necessarie ad entrare nel parlamento del Land - mentre i nazional-populisti dell’Afd si bloccano al 6%. Premiata, in sostanza, la popolarità della governatrice in carica Annegret Kramp-Karrenbauer. Sembra sfumare l’ipotesi di una coalizione rosso-rossa (Spd più Linke), mentre appare più probabile la conferma della "Grosse Koalition" tra Cdu ed Spd.

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Raggi, umiliazione bis dalla Merkel Che fa Angela mentre lei parla / Guarda

Trattati di Roma: la Raggi sta parlando, Angela Merkel se ne va



Non bastava quel "lei è il sindaco, suppongo". In occasione delle celebrazioni per il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha inflitto un'altra umiliazione al sindaco di Roma Virginia Raggi. La grillina stava facendo il suo intervento nella sala del Campidoglio alla presenza dei 27 capi di governo della Ue, quando sullo sfondo i fotografi hanno immortalato la Merkel che se ne andava, abbandonando la sala mentre ancora Virginia stava parlando.


Occhio a quei segnali: come capire se la tua banca andrà a finire male

Banche, come fare a sapere se la tua finirà male



di Nino Sunseri



Basteranno i venti miliardi stanziati dal governo per rimettere a posto il sistema bancario italiano? Il dubbio cresce insieme all'emergere di nuove situazioni di difficoltà. Ieri, per esempio, Chianti Banca ha pubblicato il bilancio 2016 che evidenzia una perdita di 90,4 miliardi.

Il presidente Lorenzo Bini Smaghi (ex rappresentante dell' Italia nel board della Bce) spiega che il risultato è frutto di pulizie straordinarie. Proprio per chiudere con il passato ci sono state le dimissioni del direttore generale e di cinque consiglieri. L'istituto ha ancora indici patrimoniali positivi. Diventerà spa e non chiederà aiuti.

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Per una banca che dice di essere in grado di tirarsi da sola fuori dai guai ce ne sono almeno un centinaio in affanno. La debolezza emerge dallo studio di Mediobanca che ha messo sotto la lente di ingrandimento i bilanci del 2015. Dopo quindici mesi si capisce che gran parte dei problemi sono ancora aperti.

Come punto di partenza gli analisti di Piazzetta Cuccia hanno preso il rapporto fra le sofferenze e il patrimonio netto tangibile. Gli addetti ai lavori lo chiamano Texas ratio perchè fu applicato per la prima volta negli anni '80 alla crisi delle banche texane. Misura la funzione fra le sofferenze e la liquidità di cui dispone l'istituto compresi gli accantonamenti. Se l'indice è sotto il 100% non c'è problema. Sopra comincia a suonare il campanello d'allarme la cui intensità cresce con l'ampliarsi della forbice. Per capire: la banca peggiore d' Italia, nel 2015 era la Bcc di Teramo che aveva un Texas ratio di 777,2. È stata salvata dall' intervento della Bcc di Castiglione Messer Raimondo e Pianella con l'aiuto del Fondo di garanzia del credito cooperativo. Mediobanca ci fa sapere che le banche italiane con un Texs ratio superiore al 100%, in base ai bilanci 2015 erano 114.

Sono situazioni di crisi che, fino a questo momento, non sempre hanno trovato una soluzione. Per esempio al terzo posto nella lista nera di Mediobanca figura Unipol Banca con un Texas ratio del 380,3%. Un problema per Carlo Cimbri gran capo del gruppo Unipol, ancora alla ricerca di un marito molto robusto. Si è parlato di Banco Popolare o Bper con cui la compagnia d' assicurazione ha in corso gli accordi di bancassicurazione. Non è ancora accaduto nulla. Nel suo studio Mediobanca dice chiaramente che, in questi casi, non bisogna perdere tempo. Aspettare serve solo a peggiorare la situazione. La banca con un Texas ratio alto è spacciata perchè il peso delle sofferenze e i costi operativi affondano il conto economico. Si lavora, si fattura sapendo che si andrà incontro ad una perdita secca. Lo dimostra il caso di Mps che nella classifica di Mediobanca figura al posto numero 7. Il costo del salvataggio è passato da 5 miliardi a 8. E che dire delle Popolari Venete? I 3,5 miliardi messi da Atlante sono stati bruciati perchè insufficenti.

Ora sarà necessario l'intervento diretto dello Stato. Sempre ammesso che i vecchi soci accettino l'Opa lanciata dalle due banche sui loro titoli. Così, alla fine, l'unico esempio virtuoso diventa il Banco Popolare che stava sul gradino diciotto della black list. L'aumento di capitale e la fusione con Bpm dovrebbero aver chiuso la ferita.

domenica 26 marzo 2017

CIAO CIAO RENZI Letta, la vendetta fredda: pugnalata dalla Annunziata

Enrico Letta, la pugnalata a Renzi in diretta dalla Annunziata




Ciao ciao Matteo Renzi. La vendetta di Enrico Letta, fredda, si consuma in diretta tv da Lucia Annunziata, a In mezz'ora su Raitre. "Parteciperò e voterò per le primarie del Pd. Penso che voterò Andrea Orlando, voglio dare al Pd un'ultima chance, spero che la meriti", ha ammesso l'ex premier, pugnalato sulla strada di Palazzo Chigi dall'ex sindaco di Firenze. Renzi, insieme a Orlando e a Michele Emiliano, è di nuovo in corsa per il ruolo di segretario del  Pd. "Orlando vuole unire - ha aggiunto Letta -, il Pd è stata una storia di tante persone, non è il comitato elettorale di un capo".

A colpire e forse convincere definitivamente Letta è stata la presenza sabato a Roma del ministro della Giustizia, al vertice dei leader dell'Unione europea. Non c'erano, invece, né Renzi né Emiliano. "Orlando era lì dove dev'essere un leader del Pd, tra le bandiere dell'Ue". Orlando o Renzi, si aprirà però il tema di come e con chi governare dopo le elezioni politiche. "Non ho mai letto da nessuna parte parte che i 5 stelle vogliano fare alleanze. Le alleanze politiche con loro mi sembrano molto complicate, se non impossibili. Ritengo però che sia fondamentale parlare con le persone che votano i partiti non tradizionali, non trattarle come appestate, e cercare di fare una politica autentica che tenga conto che certi messaggi di sobrietà e di contenimento dei costi della politica sono condivisi da tutti". Lo stesso M5s, ha aggiunto, "dovrà porsi il problema che da solo non riuscirà a prendere il 50%, e se non costruirà una rete di alleanze resterà un movimento sterile". 

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MINISTRA SENZA LAUREA La bomba le scoppia in mano: Fedeli, una prof le fa causa

Fedeli, scoppia la bomba: la professoressa che vuole far causa al ministro



La bomba dei professori trasferiti dall'altra parte d'Italia sta per scoppiare in mano alla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli. A farla esplodere potrebbe essere Giovanna Giorgino, 54 anni docente di diritto costretta a lasciare Taranto per insegnare a Sesto San Giovanni. Intervistata dal Giorno, la prof si fa i conti in tasca e spiega come l'algoritmo del Miur le abbia rovinato la vita. Per questo, dice, è disposta a fare causa al Ministero per ottenere un risarcimento.

"Sarò a Sesto per i prossimi tre anni. Ma non ho mai pensato di non andarci e non ho fatto un giorno di assenza. Ma per lavorare devo stare lontana dalla mia famiglia e con i soldi, praticamente, ci rimetto". Via coi numeri: "Ho una casa in affitto e spendo 400 euro al mese. Per scendere a Taranto spendo 150 euro a settimana di treno e lo devo fare tutte le settimane perché le mie figlie hanno solo 11 e 12 anni. Poi devo mangiare, almeno una volta al giorno! Lo stipendio è di 1.480 euro, faccia lei i conti Almeno il ministero facesse una convenzione con Trenitalia per farci pagare di meno i viaggi che incidono molto".

La causa di tutto è l'algoritmo che l'ha spedita al Nord, sottolinea, senza leggere le mie preferenze. "A parte Taranto avevo indicato Brindisi, Bari, Lecce, Matera, Napoli e come ultima Milano". "Ci sono diversi insegnanti che conosco - rivela - che hanno meno punti di me e sono in una scuola sotto casa loro". La professoressa ha un sospetto: "Non ho prove, ma so che chi non ha presentato la domanda di mobilità ha avuto dal sistema la mobilità di ufficio, a punti zero. A loro è andata meglio, sono rimasti a Taranto i docenti soprannumerari". Un errore, continua, a cui il Ministero non avrebbe rimediato nemmeno tramite conciliazione. "So che alcune risposte sono state date a insegnanti delle elementari del Sud trasferiti a Milano. Hanno ottenuto Venezia...". Per ora, la docente ha fatto ricorso al giudice del lavoro di Taranto (respinto per competenza territoriale di Monza), ma non finisce qua. "In forza della sentenza del Tar che obbliga a rendere pubblico l'algoritmo, ripresenterò la mia istanza. E sono certa che verrà accolta, perché si capiranno senza possibilità di dubbio gli errori del ministero".

Per l'anno prossimo il problema però si riproporrà con i trasferimenti 2017/18 da decidere tra un mese. La soluzione, conclude, è "conoscere prima della mobilità che faremo ad aprile i parametri dati e aumentare la percentuale riservata a chi come me è andato fuori regione. Ho vinto il concorso regionale, in Campania, nel 1999 Se avessi voluto andare in Lombardia avrei fatto diversamente e sarei dentro la scuola da vent'anni".

Eccezionale successo per Gaetano Daniele, uno dei blogger italiani più seguiti sul web

Successo per Gaetano Daniele, uno dei blogger italiani più seguiti sul web


 di Antonio Parrella

Milioni di visualizzazioni e oltre 10 mila post per il suo “Notiziario sul web”

Gaetano Daniele
Amministratore il Notiziario sul web


NAPOLI - “Passione, determinazione e professionalità”. Ecco gli “ingredienti” che in 6 anni di attività hanno proiettato il blogger Gaetano Daniele, già Editore di diversi periodici per la distribuzione gratuita, nell’olimpo dei blogger nazionali. Un’attività intensa. 24 ore su 24. Un’attività sempre al servizio dei lettori che, quotidianamente, vengono costantemente informati su tutto ciò che accade nel Mondo, sia  a livello locale che provinciale, regionale e nazionale. Daniele, oltre ad essere il direttore de Il Notiziario sul web, è stato anche direttore editoriale dei periodici “Il Fatto” e “Il Notiziario”. Collabora attivamente, tra gli altri, anche con la diocesi di Aversa, facendo parte della mailing list, ed è stato sempre attento e scrupoloso osservatore delle fasce più deboli, dando voce attraverso i suoi pregiati articoli e i suoi approfonditi dossier a coloro che non ne hanno. Le sue pagine ospitano sul blog vari ed importanti personaggi del mondo politico, culturale, militare, religioso e civile, dall'Europarlamentare di Forza Italia, On. Lara Comi, al Leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Dalla Senatrice Fucsia Fitzgerald Nissoli, ai vari esponenti politici di spicco regionale, come il Vicepresidente della Regione Campania, On. Ermanno Russo al Generale On. Carmine De Pascale. Daniele  ha “bruciato” un po’ tutte le tappe: ben  10.050 post dal settembre 2011 ad oggi, con più di tre milioni e mezzo di visualizzazioni, tra blogger e Google+.

Insomma un successo straordinario. Un successo in continuo e costante crescendo. Un successo dovuto ai dati reali, che sono davvero eccellenti. Mini Video intervista ed interviste. Milioni di visualizzazioni che lo portano ad essere uno dei blogger più seguiti a livello nazionale. Ma i risultati fenomenali non sono dovuti al caso. Daniele, ora, si appresta a scalare la graduatoria nazionale per collocarsi sul podio dei primi blogger italiani più seguiti dagli internauti. “Oggi - spiega il noto blogger - ci sono molte persone che cercano di improvvisarsi sul web come fashion blogger o blogger, cercando popolarità e soldi facili. In realtà per fare il blogger ed informare in maniera plurale il lettore ci vuole tantissima passione e grande competenza, doti queste essenziali per “catturare” il sempre più numeroso pubblico del web con i propri post (anche se, nel caso dei/delle fashion blogger, dobbiamo ammetterlo, un pizzico di bellezza non guasta mai, ndr). Naturalmente - precisa Daniele - solo pochi eletti riescono, poi, a raggiungere l’Olimpo dei “Web Influencers”. E, naturalmente, tra questi possiamo certamente inserire, a pieno titolo, anche l’emergente e talentuoso Gaetano Daniele.

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