Visualizzazioni totali

martedì 7 febbraio 2017

Come seguire una vita sana contro l’iperglicemia

Come seguire una vita sana contro l’iperglicemia




Vita sana contro l’iperglicemia


Spesso l’iperglicemia - uno dei segni principali del diabete - è associata ad alterazioni dei livelli di colesterolo. Questa situazione mette in serio pericolo il cuore e le arterie. Il diabete, infatti, è un importante fattore di rischio cardiovascolare, e troppo colesterolo nel sangue - soprattutto del tipo “cattivo” - favorisce la formazione di placche aterosclerotiche. Per combattere questi problemi è fondamentale seguire uno stile di vita salutare.

L'importanza delle buone abitudini

Sia che il nemico da combattere sia la glicemia sia che si tratti del colesterolo, è importante fare attenzione a ciò che si porta a tavola. I principi da seguire sono fondamentalmente quelli validi per chiunque voglia mantenersi in salute: mangiare molta frutta e verdura, assumere carboidrati da fonti ricche di fibre (come i cereali integrali e i legumi) e alternare il consumo di carne (meglio se magra, come il pollo) a quello del pesce, dei latticini e delle uova.

Come condimenti è bene preferire gli oli di origine vegetale (ottimo l’extravergine d’oliva) ai grassi di origine animale, come il burro ricco di grassi saturi. Questi ultimi, presenti anche nella carne rossa e nelle carni processate, nelle uova e nei latticini, non dovrebbero mai superare il 10% delle calorie quotidiane, mentre i grassi trans, presenti ad esempio in alcune margarine, dovrebbero essere messi al bando. Per quanto riguarda il colesterolo, il diabete e la presenza di problemi cardiovascolari impongono di non superare i 200 mg al giorno. Anche il sale è da limitare: meglio non assumerne più di 5 grammi al giorno.

L'importanza dell'attività fisica

Glicemia alta e colesterolo si combattono però anche con l’attività fisica. Infatti l’esercizio fisico migliora la sensibilità all’insulina e promuove l’uso del glucosio. L’attività migliore è quella di tipo aerobico di intensità moderata, la stessa che aiuta anche ad aumentare il colesterolo buono. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda a tutti gli adulti in buona salute di praticarne almeno 150 minuti alla settimana. Per sapere qual è il livello di esercizio più adatto al proprio caso è bene rivolgersi al proprio medico.

Sarà lo stesso medico a dirvi se la situazione rende necessario assumere dei farmaci. Per abbassare il colesterolo potrebbero essere prescritte delle statine, mentre per controllare la glicemia potrebbe essere necessario assumere ipoglicemizzanti o insulina. Anche in caso di trattamento farmacologico resta però importante agire sullo stile di vita, seguendo un’alimentazione adeguata, garantendosi un’attività fisica regolare e adottando abitudini salutari come non fumare e limitare il consumo di alcolici.

Ci sono novità sui tumori maligni: “La chiave nel movimento cellulare”

Ci sono novità sui tumori maligni: “La chiave nel movimento cellulare”


di Matilde Scuderi



Studiare il movimento cellulare può aiutare a capire i meccanismi di propagazione delle metastasi, cellule tumorali che riescono a staccarsi dal tumore originario e dare origine ad altri tumori in differenti sedi dell'organismo. Sono la principale causa di morte di pazienti affetti da cancro maligno: le cellule si spostano in gruppo, secondo una modalità collettiva coordinata, come una folla che si accalca nell’angusto tunnel di una stazione di metropolitana nell’ora di punta e riesce a transitare in modo fluido solo se confluisce in un flusso di corrente compatto e ordinato. È questa la strategia di movimento principale nella formazione dei tessuti durante lo sviluppo dell’embrione così come nell’organismo adulto. Durante questo processo le cellule passano dallo stato liquido a solido e viceversa a seconda dalla necessità, transizione necessaria per sviluppare, solidificandosi ad esempio, la proprietà cellulare di barriera tra l'esterno e l’interno in un tessuto o, al contrario, acquisendo uno stato fluido per permettere a un tessuto di rimodellarsi, come nel caso di riparazione delle ferite. Mentre diventando solido un tessuto diventa immobile e refrattario allo sviluppo di tumori, transitare allo stato fluido ne facilita la plasticità, che in situazioni patologiche può essere sfruttata per facilitarne la disseminazione come nella metastatizzazione dei tumori solidi, i più diffusi nell’essere umano. Pressoché tutti i tessuti epiteliali e i tumori solidi si spostano difatti in modo collettivo, ottenendo così maggiore efficacia nell’invadere l’organismo attraverso tessuti interstiziali e nell’ingenerare quindi tumori a distanza. Le leggi che governano il movimento multicellulare e la transizione tra stato solido e liquido sono ancora scarsamente conosciute, così come lo sono le basi molecolari e biochimiche che le controllano.

Uno studio pubblicato in questi giorni su Nature materials a cura di Giorgio Scita, responsabile dell'unità di ricerca 'Meccanismi di migrazione delle cellule tumorali' presso l'Istituto Fondazione italiana per la ricerca sul cancro di oncologia molecolare (Ifom) e professore all'Università di Milano, e di Roberto Cerbino, professore di Fisica applicata sempre nell’Ateneo milanese, ha segnato un passo avanti nella comprensione di questi meccanismi, grazie ad un approccio di ricerca integrato tra biologia e fisica dei materiali. “Nel corso degli ultimi anni - spiega Scita - è emerso come lo sviluppo di un tumore sia caratterizzato oltre che da alterazioni genetiche anche da complesse e dinamiche interazioni fisiche che le cellule tumorali stabiliscono tra di loro e con il tessuto circostante. Le forze che tengono unite le singole cellule per muoversi in modo coordinato, come le cellule comunicano tra di loro, come passano dallo stato solido a liquido e viceversa sono aspetti altrettanto importanti ma ancora oscuri, che stiamo cercando di chiarire grazie all’aiuto dei colleghi fisici”. Per comprendere le dinamiche comportamentali delle cellule all’interno di un tessuto epiteliale, il team di Cerbino lo ha trattato come fosse un materiale costituito da particelle inerti. “Ad una bassa densità – spiega Cerbino - le particelle si spostano inizialmente in modo disordinato e caotico, con una mobilita fluida, molto simile a quella delle molecole dell’acqua. Aumentando la densità, il grado di libertà di ciascuna particella è limitato e il sistema va incontro a una transizione che in fisica è propria di un liquido che diventa vetroso e solido a seguito di un raffreddamento repentino”.

Per interpretare il comportamento delle cellule, che inerti però non sono, i fisici dei materiali hanno utilizzato un modello bidimensionale in cui le cellule sono trattate come dei poligoni irregolari e in cui la loro interazione viene determinata dalla forma che adottano, a sua volta descritta da parametri semplici come il perimetro e l’area di ognuna. “Nel modello sviluppato - continua Cerbino - abbiamo integrato questa descrizione geometrica, con un meccanismo in grado di riprodurre la capacità che le cellule manifestano in particolari condizioni patologiche di migrare collettivamente, ovvero di orientare in modo coerente e su larga scala la direzione di movimento di ogni singola cellula rispetto alla propria vicina. Si tratta di un meccanismo di feedback del tutto simile a quello che spiega il moto collettivo degli stormi di uccelli o del movimento delle folle in situazioni di emergenza. I nostri risultati suggeriscono che, sorprendentemente, quando una particolare proteina è presente in modo superiore al dovuto, questo meccanismo geometrico agisce in modo molto efficiente favorendo moti cellulari collettivi”.

La proteina in questione è la rab5a - un regolatore essenziale del processo di endocitosi preposto all’introduzione di sostanze all’interno della cellula - e i ricercatori di Ifom hanno fatto in parallelo delle indagini a livello cellulare per riprodurre l'alterazione tipica dei tumori. I biologi hanno ingegnerizzato cellule di ghiandola mammaria in modo da elevare il livello di questa proteina, che è tipicamente molto espressa nei tumori più aggressivi della mammella. Sorprendentemente, questa semplice manipolazione è stata sufficiente a 'risvegliare' la motilità di una popolazione cellulare andata incontro a solidificazione e a permettere l’acquisizione di movimenti collettivi fluidi e scorrevoli. Applicando tecniche di analisi proprie dei materiali inerti nonché sensori fluorescenti alle cellule in cui è espresso rab5a, è stato inoltre monitorato in tempo reale sia il movimento collettivo che il cambiamento di forma cellullare. Combinando, infine, specifici sensori dell’interazione tra una cellula e l’altra e tecniche di micro-fabbricazione è stato possibile misurare in diretta durante l’acquisizione di moti collettivi le forze esercitate nel gruppo per muoversi efficientemente in modo coordinato nella stessa direzione. “Con tecnologie di microscopia ottica ed elettronica - illustra Scita - abbiamo potuto osservare che un tessuto che dal punto di vista cinetico era silente e immobile si sveglia in modo da generare nella massa cellulare delle correnti vorticose, rendendo il moto cellulare di nuovo fluido e scorrevole ma allo stesso tempo coordinato”. Si tratta dello stesso meccanismo che può verificarsi in una massa tumorale quando origina metastasi: pur essendo iperproliferante, e pertanto solida, questa può acquisire modalità fluide di movimento nel corso del suo sviluppo, per esempio se si altera uno dei regolatori dell’endocitosi come quello che abbiamo identificato, rab5a. Se un tessuto è più fluido riuscirà a passare in spazi interstiziali con più efficienza. E’ quello che può avvenire in tumori: più fluidi sono, più metastatizzano.

“È il primo passo - conclude Scita - per definire strategie al fine di interferire con questo processo e in ultima analisi cercare di controllare la capacità di disseminazione di tumori. I prossimi passi sperimentali saranno nella direzione di validare i meccanismi identificati in sistemi complessi in tre dimensioni, per mimare in maniera più fedele possibile la crescita e la capacita invasiva di tumori solidi e individuare quindi i fattori molecolari che regolano modalità di migrazione collettiva e dimostrare la possibilità di utilizzarli come nuovi target diagnostici o terapeutici”. I risultati di questa ricerca non sarebbero stati possibili senza il sostegno fondamentale dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), dello European research council e del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (Miur).

Prof, ma cosa fa? La porno-follia: prima di insegnare all'università, mette questa foto qua... Esagerata / Guarda

Chiara Ferragni, la follia americana: lato B devastante




Un nude look ardito, un lato B degno della Grande Mela. Quando si parla di comunicazione, Chiara Ferragni detta legge. La trend setter più famosa di Instagram sbarca a New York e si prepara alla "lectio magistralis" alla Harvard Business School pubblicando sul social una propria foto di spalle decisamente ammiccante.

Travaglio, la clamorosa separazione: la donna che gli dice addio / Guarda

Marco Travaglio, la clamorosa separazione: la donna a cui dice addio



Dago-bomba su Marco Travaglio. Nel Milano Spia di oggi si parla di "anno nuovo, vita nuova". Si legge sul tifo di gossip: "È finito il sodalizio sentimental-professionale tra il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio e la vispa attrice Giorgia Solari. La ragione della separazione? Non la conosciamo e né ci interessa conoscerla. Noi non amiamo il pettegolezzo".

Rai, nuovo disastro: "Non si fa più" Addio al super-show "salva-ascolti"

Raiuno, clamoroso flop: niente serate-evento con Mina e Celentano




Un disastro targato Rai. Al momento sono saltate le due serate evento dedicate a Mina e Adriano Celentano, annunciate da Raiuno dopo il Festival di Sanremo. Doveva essere il fiore all'occhiello del palinsesto 2017, resterà un buco nero al momento inatteso e clamoroso. "Stavamo lavorando perché potessero andare in onda in primavera, ma al momento non sono più previste - ha commentato all'agenzia Ansa Andrea Fabiano, direttore della rete ammiraglia -. Il progetto resta in stand by, vedremo se sarà ripreso più avanti". "Sono due icone con cui sarebbe bello poter lavorare, ma al momento non sono più previsti", aggiunge Fabiano. Secondo indiscrezioni, a far saltare tutto sarebbe stata la ritrosia di Mina ad apparire in tv: una scelta di vita (la Tigre di Cremona non appare più in pubblico dal 1978) che ha complicato i piani degli autori, che avrebbero dovuto allestire due prime serate con solo materiale di archivio.

Usa-Cina, qui scoppia la guerra Trump, mossa sull'isola: è il caos

Isole contese, sale la tensione tra Usa, Giappone e Cina




La tensione è alle stelle tra Stati Uniti e Cina dopo che il segretario alla Difesa americano, James Mattis, ha rassicurato il governo giapponese che l'alleanza tra i due Paesi continuerà a essere "una pietra miliare" per la stabilità nella regione e che Washington continuerà a stare dalla parte di Tokyo sulla questione delle Senkaku, le isole contese con la Cina. L'esecutivo di Donald Trump, insomma, rinsalda subito l'asse col Giappone ma, soprattutto, manda segnali ben precisi al Dragone, il primo dei "nemici" sulla lista del presidente.

L'alleanza - "Ho chiarito che la nostra politica di lunga data sulle isole Senkaku rimane in piedi: gli Stati Uniti continueranno a riconoscere l'amministrazione giapponese delle isole e come vi si applica l'articolo 5" dell'alleanza militare bilaterale con il Giappone, ha detto nel corso di una conferenza stampa a Tokyo con la collega giapponese, Tomomi Inada. L'articolo 5 del trattato è quello in base al quale gli Usa si impegnano a difendere il Giappone e i territori sotto l'amministrazione giapponese, incluse le Senkaku, il gruppo di isolette disabitate, che i cinesi chiamano Diaoyu, e che sono al centro della disputa con Pechino. "Le Senkaku sono sotto l'amministrazione del Giappone" e gli Usa "si oppongono a qualsiasi azione unilaterale che si opponga" a questo, ha sottolineato Mattis. Dal canto suo, Inada ha sottolineato che "la Cina è un vicino importante per il Giappone" e che "il dialogo è sempre aperto".

La reazione della Cina - Immediata la reazione del governo cinese che chiesto agli Usa di non intromettersi nella disputa. La nota del Ministero degli Esteri di Pechino è arrivata nelle ore in cui il capo del Pentagono era a Tokyo, nel suo primo viaggio in Asia dopo avere assunto l'incarico sotto l'amministrazione guidata da Donald Trump. "Le Diaoyu e le isole vicine sono parte integrante del territorio cinese sin dai tempi antichi", ha affermato il portavoce del ministro degli Esteri di Pechino, Lu Kang. "È un fatto storico inalterabile", e il trattato di cooperazione e Difesa tra Washington e Tokyo è "un prodotto della guerra fredda". La Cina, ha concluso Lu, chiede agli Stati Uniti di avere un "atteggiamento responsabile", di "smettere di fare commenti sbagliati sulla questione" e di "evitare di renderla ancora più complicata portando instabilità alla regione".

La contesa - La disputa tra Pechino e Tokyo sulle isole Senkaku/Diaoyu è riesplosa nel 2012, dopo l'annuncio da parte dell'allora governo giapponese di volere nazionalizzare l'arcipelago del Mare Cinese Orientale. Dopo mesi di tensione e di raffreddamento dei rapporti diplomatici tra Cina e Giappone, la disputa ha avuto una prima risoluzione in occasione della visita a Pechino del primo ministro giapponese, Shinzo Abe, in occasione del vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) del novembre 2014, dove ha incontrato il presidente cinese, Xi Jinping. Cina e Giappone hanno firmato all'epoca un accordo in cui veniva riconosciuta la divergenza di vedute sulle isole contese tra i due Paesi asiatici, anche se senza reali passi in avanti sulla risoluzione della disputa. Mattis, a Tokyo, ha parlato oggi anche della posizione statunitense sul Mare Cinese Meridionale, dove Pechino ha in corso altre dispute di sovranità con i Paesi della regione, a cominciare dalle Filippine. Il nuovo capo del Pentagono ha smussato i toni dei recenti commenti statunitensi sulla questione, sottolineando che gli Stati Uniti al momento "non vedono il bisogno di marcate mosse militari" nella regione, anche se ha criticato Pechino per l'atteggiamento assertivo nell'area.

Dopo il terremoto, bomba politica C'è il piano: secessione dall'Italia

La carta disperata di Pirozzi: "Senza No Tax area secessione di Amatrice"





"Siamo pronti ad un piano B se non verrà prevista una no tax area nei Comuni del cratere con zona rossa, siamo pronti a creare la Contea di Amatrice". Lo ha annunciato il sindaco Sergio Pirozzi, intervenuto ai microfoni di Mi manda Rai Tre. "Questa e la partita della vita. Sappiamo che per far ripartire tutto quel tessuto di micro-imprese che sono state azzerate dal terremoto è necessario dare concretezza ai contributi ai quali queste imprese stanno ricorrendo, e per fare questo è necessario creare una no tax area nei comuni del cratere con zona rossa, dove si consideri l'esenzione dalle imposte per tutte quelle attività economiche e commerciali che altrimenti lasceranno definitivamente questo territorio".

Il tema della creazione di una zona franca urbana è per Pirozzi centrale per il futuro economico di Amatrice: "La creazione di questa zona franca urbana, che è prevista già dal nostro ordinamento nazionale, non potrà essere estesa a tutti i Comuni del cratere, perché se così fosse si sforerebbero i parametri europei, ma dovrà essere applicata a quei Comuni che hanno avuto danni importanti. Questo è il tema, se il governo e le forze politiche avranno la capacità di capire questa cosa ben venga, altrimenti andremo avanti con il nostro piano B".