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lunedì 6 febbraio 2017

Gabanelli assunta a insaputa della Rai Caos a Viale Mazzini: "Tema delicato"

Milena Gabanelli assunta a insaputa della Rai: "Vogliamo spiegazioni"




Milena Gabanelli è stata assunta in Rai: ora è ufficialmente una dipendente di Viale Mazzini. Già, perché l'ex conduttrice di Report era sempre stata inquadrata come collaboratrice, ma ora - dopo l'addio al programma - si occuperà del lancio della nuova piattaforma dedicata all'informazione digitale. Ma la sua assunzione diventa un caso. Il punto è che nel Cda Rai nessuno sapeva nulla: era noto che il dg Antonio Campo Dall'Orto volesse arruolarla, ma la firma è arrivata a sorpresa.

Arturo Diaconale, membro del Cda, spiega: "Nessuno ci ha detto nulla. Sapevamo della volontà di concludere la cosa, ma niente di più. La prossima riunione del Cda è in programma martedì, e chiederemo sicuramente spiegazioni". Il punto è che è necessario capire se l'assunzione potesse essere perfezionata senza passare dal Cda. Il consigliere Franco Siddi spiega che "il tema è delicato. Perché se si tratta di un'assunzione a titolo di consulenza è un conto, ma se stiamo parlando di un ruolo direzionale è un altro conto, e bisogna passare per il Cda".

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Se la Gabanelli fosse stata assunta con ruoli apicali, dunque, la sua assunzione potrebbe anche saltare. Da par suo, interpellata da Il Tempo, Milena spiega: "Ho chiuso anticipatamente il contratto con Report il 31 dicembre, e la nuova proposta mi è stata fatta il 3 gennaio". Proposta che, ovviamente, ha accettato senza esitare. "Il progetto è ancora in fase di sviluppo, spero di far bene", conclude la Gabanelli.

L'ora della purga di Beppe Grillo: ecco chi caccia dal M5s / Guarda

M5s, Grillo prepara la purga contro chi attacca Raggi: nel mirino la Lombardi


di Brunella Bololli



Cara Virginia ti scrivo. Comincia così la lettera di sostegno alla Raggi pubblicata da Beppe Grillo sul blog delle Stelle, la Bibbia dei pentastellati. Il leader lo dice una volta per tutte, come fosse l’oracolo, e il suo messaggio non è diretto solo alla sindaca, che lo ringrazierà, ma soprattutto agli avversari dell’avvocatessa di Roma: sappiano che il capo ha «stima di Virginia» e non intende scaricarla. Anzi: «Chi attacca Virginia è fuori dal Movimento. Avanti con lei fino al 2021», la blinda l’ex comico, e se qualcuno spera si tratti di una battuta, si rassegni. Beppe lo dice pure in romanesco: «Er sinnaco nun se tocca». «In qualità di garante dei Cinquestelle sono con te», insiste Grillo rivolto all’inquilina del Campidoglio, «hai contro tutti quelli che era possibile immaginare e ben oltre: anche persone in carne ed ossa su cui occorrebbe poter contare».

Il nome di Roberta Lombardi non compare nel lungo post, ma in quanto nemica giurata della Raggi ed esponente della corrente dei puristi del M5S, nonché artefice di un esposto in procura contro l’ex braccio destro della sindaca Raffaele Marra, la faraona del IV municipio si deve essere sentita chiamata in causa e oggi è attesa all’assemblea romana dei grillini dove però nessuno dovrà mettere sotto accusa Virginia, perché così hanno deciso Grillo e Casaleggio. Chi critica è fuori. Sulla deputata pesa il sospetto di avere sollevato per prima il caso delle polizze che Salvatore Romeo ha intestato alla Raggi, sebbene Lombardi si sia affrettata a smentire «le fake news. Non sono io la talpa. Ho dato mandato al mio legale di querelare chi scrive falsità». Per inciso, l’avvocato citato dalla Lombardi, Ervin Rupnik, è lo stesso che ha assistito Raggi nella causa al Tribunale civile sulla firma del contratto con la Casaleggio Associati e sull’ineleggibilità, ottenendo una sentenza favorevole 20 giorni fa.

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Sull’inchiesta nomine comunali, invece, filone penale, la prima cittadina di Roma resta indagata per abuso d’ufficio e falso e molto dipenderà da ciò che dirà Marra (in carcere per corruzione) martedì ai pm. Il sindaco, assistita da Alessandro Mancori, ha scaricato le responsabilità sul suo ex vicecapo di Gabinetto. Più avanti produrrà una memoria difensiva «molto tecnica» in cui si darà spazio alla contestata procedura dell’interpello seguita dall’amministrazione M5S per la rotazione dei dirigenti che ha portato alla promozione di Renato Marra, fratello di Raffaele, alla direzione Turismo. L’accusa di abuso d’ufficio nei confronti della sindaca, dopo il lungo interrogatorio di giovedì (smentito lo svenimento), tende ad affievolirsi per l’assenza di dolo, ma è il reato di falso che, a questo punto, specie se Marra dovesse dare altre versioni, preoccupa i legali del sindaco. Raggi, infatti, sulla promozione di Marra senior ha dichiarato di «avere agito in autonomia».

Intanto si placa il caso polizze di Romeo, ma resta altissimo lo scontro politico che mostra un Movimento sempre più lacerato e diviso in correnti sia tra parlamentari che all’interno del Campidoglio. Grillo e Casaleggio hanno deciso di blindare la Raggi, di proteggerla dagli attacchi dei detrattori interni costruendole attorno una fortezza con l’aiuto di una squadra fidata (i due deputati Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, il capo della Comunicazione Rocco Casalino a supervisionare i rapporti con la stampa), ma i romani aspettano risposte e allora al via il piano buche, per mettere a posto le strade dissestate della Capitale, e nuovi innesti in giunta. Fino al prossimo colpo di scena.

Ciclone Le Pen: "Addio a euro e Nato" La donna che spazzerà via l'Europa

Marine Le Pen: "Se vinco le elezioni addio a euro e Nato"



La Frexit si avvicina. La promette Marine Le Pen, leader del Front National, che nel corso di un comizio a Lione ha annunciato che se sarà eletta porterà la Francia fuori dalla Ue e dalla Nato. "Se sarò eletta convocherò entro sei mesi un referendum sulla Frexit", ha affermato, per poi aggiungere di volere che Parigi lasci il comando integrato dell’Alleanza Atlantica per provvedere da sola alla sua difesa. Ma non è tutto: la Le Pen vuole anche archiviare l'euro, tornando al franco come moneta nazionale. Inoltre, ha aggiunto di voler iscrivere nella costituzione la soglia minima di spesa del 2% per il bilancio dell'esercito. "In cinque anni - ha sottolineato - voglio rimettere la Francia in ordine".

Dunque Le Pen annuncia una stretta contro "i luoghi di predica degli islamisti radicali, che verranno chiusi". E ancora, "i francesi schedati con la 'S' (ossia i cittadini radicalizzati tenuti sotto controllo dallo Stato, ndr) verranno puniti con una pena di indegnità nazionale". È un fiume in piena: "Non vogliamo vivere sotto la minaccia del fondamentalismo islamista. Quando si aspira a stabilirsi in un Paese - ha proseguito facendo riferimento ai migranti - non si comincia a violarne le leggi. Non c’è e non ci sarà altra legge o valori in Francia che quelli francesi". Le Pen ha aggiunto: "Se vorranno vivere come a casa loro, è sufficiente che restino là". Infine, su Donald Trump, ha spiegato che a suo parere "rispetta le promesse, agisce velocemente e con forza nell'interesse del suo popolo".

domenica 5 febbraio 2017

Caserta: Boom al Convegno sulla "legalità" organizzato dall'Istituto Comprensivo "Pietro Giannone"

La Dott.ssa Maria Bianco fa il tutto esaurito al Convegno sulla "legalità"


di Gaetano Daniele



Ieri mattina presso il Centro studi S.Agostino di via Mazzini grande successo ha riscosso il convegno sulla legalità organizzato dall’Istituto Comprensivo “Pietro Giannone”. Questa iniziativa, fortemente voluta dalla dirigente dott.ssa Maria Bianco, ha rappresentato il momento conclusivo di attività svolte in classe dagli alunni delle classi terze che, con la guida dei docenti, hanno letto il libro Gramigna e ne hanno commentato i passi più significativi.

L’obiettivo del percorso formativo attivato era quello di far arrivare ai giovani studenti - che vivono quella fase delicata della vita in cui non sono più bambini e non ancora adulti - il messaggio che “una vita diversa è possibile” se viene osservato il principio del rispetto dell’altro e delle leggi che regolano la comune convivenza.

Il libro è stato letto prima dai docenti e dalla dirigente e, una volta compreso il potenziale posseduto per il discorso educativo, non si è esitato a contattare autori e protagonista affinché potessero personalmente portare ai giovani il loro messaggio; per questo si ringrazia la prof.ssa Piera Affinita che, pur essendo docente esterna all’istituzione, ha collaborato per la riuscita dell’evento. 

I docenti di Italiano e tutti quelli che hanno partecipato alla realizzazione dell’incontro, cosi come il collegio tutto, sono stati convinti fin dall’inizio che il consolidamento dell’apprendimento di valori e principi importanti per la formazione dei giovani e, attraverso loro, per le fondamenta della stessa società, non può avvenire solo attraverso la lettura, ma risulta utile anche il contatto diretto con chi ha vissuto determinate esperienze, la visita ai luoghi descritti e confiscati alla camorra. 

Nel corso del convegno per gli alunni è stato importante sentire ciò che negli interventi hanno detto i rappresentanti della legge,  chi si occupa di problemi legati alla famiglia e il direttore della Caritas Diocesana don Antonello Giannotti che ha sottolineato che prima di parlare di educazione alla legalità bisogna parlare di educazione. Incisivo l’intervento del giudice Magi che ha invitato i giovani a non considerare troppo lontani da loro i pericoli e le ‘lusinghe’ derivanti dai facili guadagni e dall’ostentazione di beni non legalmente guadagnati e, soprattutto, ha sottolineato l’importanza di allontanarsi da certi ambienti anche fisicamente se non si ha la forza, avuta dal protagonista del libro, di non cedere a ‘certi’ coinvolgimenti; l’avv. Caserta presidente dell’ANFI sez. di S.Maria C.V. ha evidenziato l’importanza della famiglia e del clima e delle relazioni tra i genitori per evitare il rischio delle devianze nei figli.  

L’Istituto Comprensivo Giannone è da alcuni anni sensibile a molti argomenti e problematiche di interesse sociale, ecco perché vengono proposte attività ed iniziative che prevedono esperienze dirette degli alunni, partendo dalla convinzione che per la formazione non basta più la semplice alfabetizzazione o la trasmissione delle conoscenze ma occorre che nei ragazzi maturi una mente critica che li ponga in condizione di pensare liberamente da ogni condizionamento e operare scelte in maniera  autonoma, orientati al bene comune e ad avere tensione verso gli ideali desiderabili e importanti per loro stessi e per la società; ciò è perseguibile solo ottenendo informazioni direttamente dalla fonte invece che attingerle dai mezzi di comunicazione che talvolta alimentano confusione se non addirittura risultano fuorvianti. 

Sono intervenuti: il dott. Michele Cucuzza, giornalista e autore del libro “Gramigna” che gli studenti hanno letto e commentato in classe; il sig. Luigi Di Cicco, protagonista e coautore del libro; il giudice Raffaello Magi, magistrato della corte di Cassazione, la prof.ssa Daniela Borrelli assessore alla PI, l’avv. Giannamaria Caserta, matrimonialista e presidente dell’ANFI (Associazione Nazionale Familiaristi Italiani) sez.S. Maria C.V.; don Antonello Giannotti, direttore della Caritas Diocersana e l’avv. Maurizio Gallicola, presidente del GAP (associazione di Genitori, exAlunni e Professori) che ha svolto la funzione di moderatore dell’incontro.

Tanti intervenuti, quindi, rappresentanti importanti di istituzioni diverse ma ugualmente impegnati e coinvolti nel discorso educativo, tutti hanno dedicato un po’ del proprio tempo alla formazione delle giovani generazioni di Caserta mettendo loro a disposizione il frutto di pregresse esperienze; si può dire che oggi è stata scritta una bella pagina da una buona scuola che ha saputo dare un assaggio di quello che si intende per ‘comunità educante’.

Sostieni la lotta contro i tumori nei bambini e negli adolescenti

Sostieni la lotta contro i tumori nei bambini e negli adolescenti


di Laura Fusillo


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Ogni anno in tutto il mondo circa 250 mila bambini si ammalano di tumore e in Italia sono 1.600 le diagnosi tra i bambini fino ai 14 anni e in tutto 1.000 quelle che riguardano gli adolescenti, dai 15 ai 19 anni. Grazie agli enormi passi avanti fatti dall’oncologia pediatrica e dalla ricerca scientifica oggi il 70 per cento di questi tumori infantili guarisce e si sale all’80-90 per cento nel caso di leucemie e linfomi. Nonostante questo le neoplasie rappresentano ancora la prima causa di morte per malattia nei più piccoli. Per sostenere le cure mediche nell'oncologia pediatrica e per promuovere l'informazione e divulgazione scientifica in questo ambito, dal 2014 la ‘Fondazione Umberto Veronesi’ ha avviato il progetto Gold for Kids che fino al 31 marzo è possibile sostenere grazie al numero solidale 45540. Con un SMS da telefono cellulare o una chiamata da rete fissa al 45540 si possono donare 2 o 5 euro per contribuire a garantire ai bambini malati di tumore le cure più efficaci, migliorare la loro qualità della vita e aumentare la probabilità di successo delle terapie.

Nello specifico il ricavato contribuirà a finanziare un protocollo di cura per sarcomi ossei e dei tessuti molli recidivati. Fra le nuove e promettenti strategie terapeutiche per i sarcomi ossei e dei tessuti molli recidivati e che non rispondono alle terapie convenzionali, vi è l’utilizzo della terapia cellulare che sfrutta i meccanismi immunologici del paziente. Il protocollo di cura, che coinvolgerà 15 giovani pazienti all'anno per 2 anni, studierà la sicurezza dell’utilizzo di quest’approccio terapeutico nei pazienti pediatrici, che al momento hanno meno del 50 per cento di probabilità di sopravvivenza. Ciò con l’obiettivo di mettere a punto nuove modalità di cura più specifiche e con minori effetti collaterali. I protocolli di cura, rispetto a metodi non strutturati, garantiscono elevati standard internazionali e le migliori terapie disponibili. Hanno però costi aggiuntivi quasi sempre a carico dei centri sanitari che spesso non hanno i fondi necessari per attivarli.

Gold for Kids vuole essere una risposta alle crescenti difficoltà che l’oncologia pediatrica sta attraversando da quando, nel 2009, in adeguamento a una direttiva europea, i costi di apertura dei protocolli sono aumentati per ospedali e centri di cura. Dalla sua nascita nel 2014 a oggi ha già consentito l’apertura di due studi clinici sulla leucemia mieloide acuta e sul linfoma di Hodgkin, tre studi osservazionali e tre protocolli di cura per i tumori cerebrali. Sostenere Gold for Kids e la ricerca scientifica nell’oncologia pediatrica è inoltre possibile sabato 25 e domenica 26 marzo, quando i volontari di Fondazione Umberto Veronesi saranno nelle piazze di tutta Italia per la prima edizione di ‘Coloriamo la ricerca’. L’iniziativa si svolgerà nelle principali città italiane e vedrà oltre 700 volontari distribuire confezioni di dodici matite colorate a fronte di una donazione minima di 10 euro. 

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali.  Sarà di 5 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone, TWT e Convergenze, e di 2/5 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45540 da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali

Uso di cellule nasali: ok i risultati nella riparazione dell’articolazione

Uso di cellule nasali: ok i risultati nella riparazione dell’articolazione


di Matilde Scuderi


Uso di cellule nasali: ok i risultatinella riparazione dell’articolazione

Possono delle cellule appartenenti alla cartilagine del naso riparare lesioni articolari delle ginocchia? Sembrerebbe proprio di sì stando ad un importante studio promosso dall'Istituto ortopedico Galeazzi di Milano, struttura appartenente al gruppo ospedaliero San Donato in partnership con importanti strutture ospedaliero-universitarie di Basilea, Friburgo e Zagabria. I condrociti nasali sono cellule cartilaginee molto efficienti nella rigenerazione della cartilagine articolare, verificarne il potenziale di riparazione anche per quanto riguarda le cartilagini del ginocchio potrebbe portare a sviluppi estremamente utili per le moltissime persone che soffrono a causa di questa articolazione, così essenziale eppure così soggetta a infortuni e a usura.  I condrociti presenti nei tessuti cartilaginei articolari hanno il compito fondamentale di proteggere le ossa dall’usura ma, con il passare del tempo, eventuali traumi e il sovrautilizzo delle articolazioni possono portare la cartilagine ad assottigliarsi fino a scomparire, favorendo la comparsa dell’artrosi. I condrociti nasali, protagonisti dello studio, sono in grado di duplicarsi in vitro in maniera ottimale e possono adattarsi all’ambiente articolare del ginocchio, assumendo caratteristiche simili a quelle dei condrociti normalmente presenti in questa articolazione. Inoltre le cellule del naso, a differenza di quelle articolari, non perdono questo loro potenziale con l’invecchiamento e possono quindi essere utilizzati anche in soggetti meno giovani. Da diversi anni si studiano sorgenti cellulari alternative per la rigenerazione della cartilagine articolare. Interessanti risultati si sono ottenuti anche con i condrociti prelevati dal padiglione auricolare o dalle coste, ma quelli nasali si sono dimostrati particolarmente promettenti anche per le limitate alterazioni estetiche derivanti dal loro prelievo.

È stato portato a termine uno studio di fase 1 per verificare la sicurezza di questa sperimentazione, che è stato pubblicato da The Lancet come afferma il professor Giuseppe Peretti, responsabile dell’équipe universitaria di ortopedia rigenerativa e ricostruttiva dell'Istituto ortopedico Galeazzi: "Stiamo partendo con la seconda fase, che prevede l'arruolamento di altri pazienti che verranno seguiti per due anni, valutati clinicamente e con imaging. Il nostro paziente ideale ha un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, presenta lesioni relativamente recenti, quindi insorte da meno di 5 anni”. I condrociti nasali, prelevati dal setto nasale del paziente tramite una biopsia, vengono sottoposti a coltura in laboratorio per due settimane, venendo poi applicati a una speciale membrana di collagene che viene tagliata a misura della lesione, posizionata sulla cartilagine all’interno del ginocchio e fissata con piccoli punti di sutura. L’utilizzo di cellule autologhe ha il grande vantaggio di scongiurare il rigetto dell’impianto. L’intervento è mininvasivo, consiste in una piccola incisione a livello del ginocchio, sufficiente ad esporre la lesione e a posizionare la membrana con le cellule autologhe. Le lesioni del ginocchio potenzialmente trattabili con questa nuova metodica, ad esclusione di quelle che interessano la rotula, sono conseguenza di traumi di varia natura o di sovraccarico funzionale, ed hanno un’estensione tra i 2 e gli 8 cm quadrati. È possibile trattare contemporaneamente anche più lesioni, che non superino però gli 8 cm quadrati complessivi. “Le tecniche di medicina rigenerativa impiegate fino ad oggi non garantiscono il successo della riparazione della lesione al 100 per cento; spesso infatti offrono sollievo per un certo periodo di tempo, ma poi, anche a seconda dell’impegno funzionale a cui vengono sottoposte le articolazioni trattate, i sintomi possono ripresentarsi e necessitare di un nuovo intervento. In questo studio ci poniamo l’obiettivo di testare questa nuova metodica per comprendere se possiamo arrivare al traguardo della guarigione completa e definitiva” conclude Peretti. Trattandosi di uno studio clinico, per candidarsi è necessario non soffrire di alcune patologie, come le malattie del collagene o malattie autoimmuni, epatiti o altre particolari patologie infettive.

Per informazioni e per candidarsi: cartilagineginocchio@libero.it

"Questi stanno ammazzando l'italiano" La lettera di 600 prof: ecco gli assassini

L'allarme: "Stanno ammazzando l'italiano". Ecco la lettera denuncia



"È chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente. Da tempo i docenti universitari denunciano le carenze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. Nel tentativo di porvi rimedio, alcuni atenei hanno persino attivato corsi di recupero di lingua italiana". È la "situazione preoccupante" che 600 docenti delle università italiane - su iniziativa del Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità - hanno deciso di denunciare con una lettera indirizzata al Governo, alla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e al Parlamento: "il governo del sistema scolastico non reagisce in modo appropriato - si legge nella lettera, intitolata ’Saper leggere e scrivere: una proposta contro il declino dell’italiano a scuolà - anche perchè il tema della correttezza ortografica e grammaticale è stato a lungo svalutato sul piano didattico più o meno da tutti i governi. Ci sono alcune importanti iniziative rivolte all’aggiornamento degli insegnanti, ma non si vede una volontà politica adeguata alla gravità del problema". Secondo i docenti (tra i firmatari del documento ci sono Massimo Cacciari, Andrea Carandini, Fulco Lanchester, Ernesto Galli della Loggia, Ilvo Diamanti, Giovanni Paciullo, Biancamaria Frabotta, Carlo Alberto Redi, Paola Mastrocola) "abbiamo invece bisogno di una scuola davvero esigente nel controllo degli apprendimenti oltre che più efficace nella didattica, altrimenti nè il generoso impegno di tanti validissimi insegnanti nè l’acquisizione di nuove metodologie saranno sufficienti. Dobbiamo dunque porci come obiettivo urgente il raggiungimento, al termine del primo ciclo, di un sufficiente possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande maggioranza degli studenti".

I docenti universitari, dunque, propongono alcune linee di intervento: una revisione delle indicazioni nazionali che "dia grande rilievo all’acquisizione delle competenze di base, fondamentali per tutti gli ambiti disciplinari", che dovrebbero contenere i "traguardi intermedi imprescindibili da raggiungere e le più importanti tipologie di esercitazioni" e l’introduzione di "verifiche nazionali periodiche" durante gli otto anni del primo ciclo: dettato ortografico, riassunto, comprensione del testo, conoscenza del lessico, analisi grammaticale e scrittura corsiva a mano. "Sarebbe utile - affermano - la partecipazione di docenti delle medie e delle superiori rispettivamente alla verifica in uscita dalla primaria e all’esame di terza media, anche per stimolare su questi temi il confronto professionale tra insegnanti dei vari ordini di scuola". I docenti si dicono "convinti che l’introduzione di momenti di seria verifica durante l’iter scolastico sia una condizione indispensabile per l’acquisizione e il consolidamento delle competenze di base. Questi momenti costituirebbero per gli allievi un incentivo a fare del proprio meglio e un’occasione per abituarsi ad affrontare delle prove, pur senza drammatizzarle, mentre gli insegnanti avrebbero finalmente dei chiari obiettivi comuni a tutte le scuole a cui finalizzare una parte significativa del loro lavoro".