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mercoledì 4 gennaio 2017

Scilipoti diventa un pezzo grosso della Nato: cosa dovrà fare contro Putin

Domenico Scilipoti avrà due incarichi alla Nato



Pensando al nome, alla Nato avrebbe di certo fatto più comodo un Razzi. E invece, dei due "responsabili" che contribuirono a puntellare per un po' l'ultimo governo Berlusconi, quello che è finito al Palazzo di vetro è Domenico Scilipoti. Il quale senatore di Forza Italia ha aggiunto un nuovo incarico al suo cursus honorum politico: è infatti stato nominato vicepresidente della commissione Scienze, Tecnologia e Sicurezza della Nato e sempre in seno all'organizzazione del Trattato Atlantico si occuperà anche dei rapporti con l'Ucraina. "Porterò con me gli insegnamenti del popolo siciliano che ha fatto dell’accoglienza e dell’incontro tra culture, una ricetta vincente nella storia passata".

La svolta araba di Astro Samantha: nasce la figlia, la clamorosa scelta

La svolta araba di Astro Samantha: nasce la figlia, la clamorosa scelta



Singolare scelta del nome per la figlia quella di Samantha Cristoforetti. La prima donna astronauta italiana dell'Esa è diventata mamma a novembre di una bambina (la notizia è trapelata ora), che ha chiamato Kelsey Amal. Ovvero, in arabo "coraggiosa" e "speranza".

Anche la notizia della gravidanza di Astro Samantha, la prima donna astronauta a toccare il record dei 200 giorni di permanenza nello spazio, era stata tenuta riservata fino a settembre scorso, a soli pochi mesi dal parto, quando la stessa Cristoforetti aveva dato l'annuncio della sua dolce attesa. Il padre della piccola è Lionel Ferra, addestratore di astronauti nella base Esa di Colonia.

Milano, urla e panico in piazza Duomo "Spari al McDonald's": che hanno trovato

Scoppia il panico in piazza Duomo. Evacuato il McDonald's: la scoperta



È stato il compattatore di rifiuti del McDonald’s a provocare il panico in piazza Duomo a Milano ieri pomeriggio intorno alle 14. Probabilmente un rifiuto rimasto incastrato che quando è stato estratto ha causato rumori sordi e una piccola esplosione che sono stati scambiati per spari. Le persone hanno cominciato ad uscire dal negozio e a chiamare in massa il numero d’emergenza. Una donna ha anche avuto un malore. Sul posto sono intervenute diverse volanti della polizia e auto dei carabinieri. Gli esercizi intorno sono stati evacuati poi l’allarme è rientrato.

Gli economisti anti-euro già sapevano: così l'Italia corre dritta verso il baratro

Gli economisti pentiti e gli avvertimenti: gli schiaffi all'Italia dai premi Nobel


di Francesco Pellegrino



L'euro compie 15 anni di vita, ma rischia di non arrivare alla maggiore età per evidente inadeguatezza. Anche coloro che lo hanno fortemente voluto si sono accorti che non regge e che serve solo a tedeschi e banchieri. In edicola dal 2 gennaio i 101 pentiti dell'euro, tra loro grandi economisti e premi Nobel che avevano anche provato a metterci in guardia.

FRIEDMAN Milton
Economista. Premio Nobel nel 1976. Esponente supremo della Scuola di Chicago. Il suo pensiero e i suoi studi hanno influenzato moltissime teorie economiche soprattutto in campo monetario. È l’idolo incontrastato dei turbo-liberisti di tutto il Pianeta, ma a differenza dei molti coglioni innamorati della tecnocrazia di Bruxelles che nel nostro paese sostengono l’euro, ecco alcune sue parole tratte da un’intervista al Corriere della Sera il 23 marzo 1998: «L’euro è un progetto dirigista e pericoloso. Francoforte e Bruxelles prenderanno il posto del mercato. La moneta unica è un Soviet e l’euro vi torturerà. Il caro Vecchio continente rischia un capitombolo mai visto dalla vetta della moneta unica che si sta innalzando. Una costruzione non democratica. Più che unire la moneta unica crea problemi e divide». Categoria: meditate liberisti meditate.

BAGNAI Alberto
Economista. Brillante divulgatore. Un seguitissimo blog, apprezzato più del Sole 24 Ore come sito web di economia. Instancabile la sua opera di ricerca scientifica e di divulgazione. «L’unico senso che può avere oggi un libro sull’euro non è dimostrare ma spiegarne il fallimento. Fatto questo ormai acquisito alla scienza economica da decenni come patrimonio condiviso dagli economisti di tutte le scuole». È con questo spirito che ha scritto due best seller sul tema. Frasi cult: «Dall’euro usciremo, perché la Germania segherà il ramo su cui è seduta» e «Gli schizzi di sangue stonano meno sul grembiule rosso» (26 agosto 2011 a proposito della profetica previsione in merito all’arrivo di un governo tecnico appoggiato dalla sinistra). Qualche collega invidioso prova pateticamente ad attaccarlo per il suo pessimo carattere non potendo scalfire la robustezza scientifica dei suoi lavori. Organizza ogni anno il cosiddetto Gooofy; in quei giorni Pescara diventa regina e Bagnai invita prestigiosi colleghi da tutto il mondo. Categoria: sarebbe “de sinistra” ma suo malgrado lo cercano solo a “destra”.

MANKIW Gregory 
Brillante economista americano, ascoltato consulente del presidente George W. Bush. Autore di un diffuso manuale di macroeconomia (il Mankiw-Taylor). Insegna ad Harvard. Sul New York Times rileva perché l’euro è un fallimento. «Non può essere paragonato al dollaro. Così come l’Unione europea non può essere in alcun modo equiparata agli Stati Uniti. Questi ultimi possono permettersi una moneta in comune avendo una stessa lingua; conseguenti scarse barriere alla mobilità del fattore lavoro ed un bilancio federale unico che consente di far fronte a shock asimmetrici». Per noi comuni mortali: se le cose in un certo momento vanno male, gli Stati più ricchi, produttivi e fortunati contribuiscono ed aiutano quelli più poveri. Ed il bello è, conclude Mankiw, «che ve l’avevano pure detto un sacco di economisti cari europei» (17 luglio 2015). Categoria: Casa Bianca.

MÜNCHAU Wolfgang
Illustre firma del Financial Times, cura un prestigioso e costoso servizio di informazione finanziaria, eurointelligence.com, in cui illustra agli abbonati tendenze e scenari in arrivo nel prossimo futuro. In servizio permanente fra gli euroscettici, spiega da tempo alla comunità finanziaria perché la moneta unica è destinata a crollare. «L’Unione europea si sta spezzando lungo tre linee di faglia. Una divide il prospero Nord dall’indebitato Sud. La seconda divide una periferia euroscettica da un centro eurofilo. La terza divide un Ovest liberale da un Est sempre più autocratico. Questa è la scena della disintegrazione e della frattura dell’Ue. Con tutte queste crisi che si svolgono nello stesso momento, mi pare più utile guardare alla figura d’insieme; al rischio sistemico che non viene da una singola crisi in particolare, ma dal fatto di doverne affrontare così tante nello stesso momento. C’è uno schema comune sottostante a tutto questo. L’Ue ha una tendenza innata ai cattivi compromessi e alle costruzioni adatte solo al bel tempo. Nell’ultimo anno non è cambiato sostanzialmente niente, eccetto il fatto che il problema è diventato evidente a un maggior numero di persone. La rottura, quando verrà, potrebbe ancora scioccarci. Ma offre anche delle opportunità. Penso che la cosa peggiore che l’Ue possa fare sia quella di continuare a procedere nella stessa direzione in cui è andata finora» (3 gennaio 2016). Categoria: più che un’Unione questa è una torre di Babele.

FANNO SUL SERIO "Pensionati ridateci i soldi" La beffa: quanto vogliono

"I pensionati devono restituire i soldi". Beffa del governo: quanto vogliono ora



È arrivata una sorpresa antipatica con il decreto Milleproroghe per i pensionati italiani. Dal prossimo febbraio, potrebbero essere costretti a restituire allo Stato lo 0,1% dell'importo ricevuto nel 2015, cioè la differenza tra l'inflazione programma e quella effettiva. Una questione già sollevata per tempo dallo Spi-Cgil, come riporta il Corriere della sera, che adesso ha lanciato un appello al governo perché si ravveda.

La perdita di valore delle pensioni colpirà principalmente le minime. Chi le percepisce potrebbe ridare allo Stato 6,50 euro, se poi di 1000 euro ci sarà da restituire 13 euro. La situazione era chiara già l'anno precedente, quando il governo era riuscito a rimandare la restituzione finché non ci fosse stata un'effettiva ripresa economica. Ma quest'anno il governo, pur non avendo avuto stravolgimenti nel ministero del Welfare, sempre retto da Giuliano Poletti, non ha mosso un dito.

Per i pensionati il nuovo anno non è cominciato sotto i migliori auspici. Non c'è pace neanche per il giorno di pagamento pattuito con l'Inps, che per gennaio è caduto al 3 gennaio, cioè il secondo giorno bancabile del mese, mentre normalmente avviene al primo. In base al decreto Milleproroghe, i giorni per i pagamenti sono stati stabiliti modificando un decreto legge del 2015 che unificato le date di pagamento di Inps, Inpdap e Enpals. Quindi a febbraio e marzo le pensioni saranno pagate il primo del mese, mentre ad aprile le Poste lo faranno il primo, di sabato, le banche il 3, così come a luglio.

martedì 3 gennaio 2017

IL CLAMOROSO SORPASSO Primo sondaggio del 2017: Grillo a picco, e quei tre...

Il primo sondaggio del 2017: clamoroso sorpasso del centrodestra, Grillo a picco




Il centrodestra unito sarebbe davanti a tutti. L'ultimo sondaggio del 2016, realizzato da Winpoll, è il migliore degli auspici per il 2017 di Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Secondo i dati riportati dal Giornale, il sorpasso è arrivato l'ultima settimana di dicembre: il centrodestra nel suo complesso è arrivato al 34,4% (+0,3) con la Lega Nord al 14,1% (+0,2%), Forza Italia al 13,2% (-0,3%) e Fratelli d'Italia al 4,4% (+0,2%), a cui vanno aggiunte le altre liste di area (al 2,7%, +0,2).

Il Pd guadagna lo 0,6% e sale al 27,5% (cui si somma il 2,9% delle altre liste di sinistra), Sinistra Italiana è al 4,1% e Rifondazione allo 0,5. Ncd-Udc è al 3,1% (ma occhio alla scissione) mentre il Movimento 5 Stelle paga pesantemente gli scandali romani scendendo dell'1,7%, al 26,4%. Su tutto, però, resta l'incognita del sistema elettorale con cui si voterà: proporzionale o Mattarellum? Premi di coalizione e sbarramenti possono cambiare la fisionomia del Parlamento uscito dalle urne. Senza contare che, a oggi, è ancora impossibile sapere con certezza "quando" si voterà.

VERGOGNA A VENEZIA Rivolta degli immigrati: 25 operatori sequestrati

Vergogna a Venezia, rivolta degli immigrati: 25 operatori sequestrati



Una rivolta è esplosa questa notte nel centro di accoglienza di Cona, in provincia di Venezia, in seguito alla morte di una ragazza di 25 anni proveniente dalla Costa D'Avorio. I migranti in protesta hanno tenuto bloccati per alcune ore all'interno della struttura venticinque operatori. Verso le 2 di notte, da quanto si apprende da Rai News24, gli operatori che si occupano dei richiedenti asilo, sono stati liberati, in seguito all'intervento delle forze dell'ordine.

La rivolta sarebbe scoppiata per i ritardi nei soccorsi alla ragazza ivoriana. In segno di protesta, i migranti hanno acceso alcuni roghi all'interno della struttura dando fuoco ad alcuni scaffali. Il centro di Cona è una ex base militare trasformata in un centro di accoglienza per migranti.