Caivano (Na): Aggredito giornalista de Il Corriere.it Piena solidarietà al dott. Antonio Crispino
Daniele: "La reazione alla presenza del dott. Antonio Crispino e delle sue telecamere a Pascarola-Caivano, è la dimostrazione che accendere i riflettori sulle vicende scomode è di per se un atto di contrasto".
- L'appello del dott. Antonio Crispino: "Pensavo di recuperare la registrazione di quanto accaduto per la denuncia ma niente, la telecamera è irrimediabilmente fuori uso. Se tra i miei contatti c'è qualcuno che era presente e ha avuto modo di conservare il video dell'accaduto lo prego di mettersi in contatto con me".
Contatto Antonio Crispino Facebook: https://www.facebook.com/antonio.crispino.758
- L'appello del dott. Antonio Crispino: "Pensavo di recuperare la registrazione di quanto accaduto per la denuncia ma niente, la telecamera è irrimediabilmente fuori uso. Se tra i miei contatti c'è qualcuno che era presente e ha avuto modo di conservare il video dell'accaduto lo prego di mettersi in contatto con me".
Contatto Antonio Crispino Facebook: https://www.facebook.com/antonio.crispino.758
Va apprezzato il coraggio del dott. Antonio Crispino presente ieri sera nella Zona industriale di Caivano, con precisione all'interno della Mi.So, una società che si occupa di trattamento di rifiuti animali. "Ero lì perchè da alcune ore emanava un lezzo nauseabondo che ammorbava l'aria di mezza provincia". Così Antonio Crispino ai nostri microfoni, e nota: "In verità, è una situazione che si ripete da anni. Ma ieri sera veramente si moriva. Fuori ai cancelli di questa azienda si erano riversate decine di persone, nonostante fossero le tre di notte. Quando sono arrivato - continua Crispino - c'erano già alcuni responsabili a cui ho semplicemente chiesto: "Cosa sta trattando questa azienda che puzza così tanto? Che problemi ci sono?". Una domanda, solo una domanda. "Ti devi fare i cazzi tuoi" mi ha detto uno di loro. Poi i giannizzeri mi hanno letteralmente afferrato e trascinato all'interno del cortile. Hanno spaccato tutto. Non lo hanno fatto in una campagna isolata o nel buio della notte. Lo hanno fatto platealmente davanti a decine di persone, davanti a due pattuglie dei Carabinieri, davanti a decine di telefonini che riprendevano. Insomma, un gesto vile che tutti noi condanniamo.