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domenica 4 settembre 2016

Ecco il partito degli islamici italiani Le tappe verso il voto: chi c'è dietro

Arriva il partito degli islamici italiani. Chi lo ha lanciato



Sta per essere lanciata a Roma la Consulta islamica italiana sulla spinta dell'iniziativa di Hamza Roberto Picardo, italiano convertito all'islam e grandi animatore degli islamici italiani. L'idea però, secondo quanto riporta il Tempo, sarebbe solo il preludio per un passo ben più grande che frulla nella testa di Picardo: fondare un partito di ispirazione islamica. A creare non poco scompiglio nella già frastagliata comunità islamica italiana è stato un post pubblicato sul profilo Facebook di Picardo, datato 24 agosto.

Sul web, l'attivista aveva spiegato quanto necessaria fosse la sua iniziativa: "Il fatto di essere minoranza oppressa e quotidianamente minacciata - ha scritto - non può essere fonte di diritto. In tal modo si giustificherebbero le leggi razziali del 1938. In quel tempo gli ebrei, tutti gli ebrei, erano considerati potenzialmente nemici dello Stato e della Nazione (allora non si diceva Paese). Se accettassimo, in nome della contingenza internazionale e delle guerre in corso, una limitazione dei diritti costituzionali, tradiremmo lo spirito stesso della Carta fondamentale della Repubblica, noi stessi e i nostri figli".

Picardo è sempre più convinto che i tempi siano maturi perché anche gli islamici abbiano un accordo con lo Stato, sulla falsa riga dei Patti lateranensi per i cattolici: "Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze". Ed è qui che cade a pennello il suo progetto, visto che non esiste un'organizzazione unitaria che metta insieme tutti i musulmani in Italia.

Il modello a cui si ispirerebbe il nascente partito islamico sarebbe quello del Movimento Cinquestelle di Beppe Grillo, con un reclutamento di attivisti attraverso il web. L'obiettivo più immediato punterebbe quindi a raggiungere un numero di iscritti accettabile per essere considerati rappresentativi dei musulmani italiani. Il movimento diventerebbe così un partito pronto per presentarsi alle prossime elezioni. L'idea non ha accolto però particolari entusiasmi, a cominciare dall'Ucoii che teme di farsi scavalcare, se non addirittura cancellare da questa iniziativa.

Piccolo Loris, il dramma infinito del papà Che cosa gli ha tolto il nuovo sindaco

Piccolo Loris, il dramma infinito del papà. Che cosa gli ha tolto il nuovo sindaco


Brutte notizie per Davide Stival, il padre del piccolo Loris ucciso il 29 novembre 2014 in provincia di Ragusa. Il nuovo sindaco del comune di Vittoria ha annunciato che all'uomo non sarà rinnovato il contratto da autista comunale: "Era stato assunto dall'ex sindaco Giuseppe Nicosia - ha detto il primo cittadino, Giovanni Moscato - Il suo era un contratto a termine della durata di un anno legato al mandato del sindaco. Non lo riassumo, perché all'epoca contestai da consigliere comunale quell'atto, definito a suo tempo mediatico, a pochi mesi dalla fine della campagna elettorale".

Dramma D'Alessio, lo sfogo amarissimo di Gigi contro il giornalone: "Mi avete crocifisso, ma io ho..."

D'Alessio: "Ho sbagliato investimenti ma creato tanto lavoro"



Gigi d'Alessio sommerso dai debiti. Non si tratta di 25 milioni di euro come si è scritto negli ultimi giorni ma, fanno sapere dal suo entourage, di una cifra decisamente inferiore. In ogni caso il cantante napoletano, nonostante gli oltre venti milioni di dischi venduti in carriera, vive ora una turbolenta situazione economica a causa di alcuni investimenti sbagliati e a causa del caos mediatico che è esploso e ha deciso di scrivere una lettera al Corriere della Sera dove ha esposto la propria posizione.

"L'ingiusto sciacallaggio mediatico a cui sono stato sottoposto - ha scritto d'Alessio - è dovuto al fatto di essere stato accompagnato in investimenti sbagliati e a mutui contratti con istituti di credito. Vorrei ricordare che i mutui vengono erogati solo se c'è un acquisto di un bene,con lo stesso a garanzia del dovuto. Ma non per questo chiunque lo faccia viene crocifisso come è stato fatto con me. Faccio inoltre presente, per chi ha indagato nella mia vita privata, che alcuni di questi sono stati accesi, benchè mi dispiaccia dirlo, per finalità benefiche."

"Ho constatato - ha concluso il cantante napoletano - che l'opinione pubblica è nettamente divisa in due. A chi mi attacca vorrei però ricordare che il lavoro è creato dall'impresa e io, pur assumendomi tutti i rischi del caso, ho comunque creato  lavoro per tante persone nell'indotto delle mie attività". 

sabato 3 settembre 2016

"JE SUIS CHARLIE" Daniele: "Vignette senza gusto, mi fanno schifo"

"JE SUIS CHARLIE" Daniele: "Quelle vignette mi fanno schifo"

Gaetano Daniele
Amministratore il Notiziario sul web

Molti mi scrivono ed altri mi domandano su quanto apostrofato da Charlie Hebdo. Cerco di formulare in maniera democratica il mio pensiero. Critico fortemente le vignette lanciate da Charlie Hebdo, perchè sono vignette brutte, ma soprattutto non fanno ridere, oltre ad essere offensive. Seguo spesso le vignette di Charlie Hebdo, anche quelle su Maometto erano piuttosto macabre, per non parlare di quelle fatte sulla religione cristiana o sul Papa. Ma questo c'entra pochissimo, anzi nulla. Dire che una vignetta è un obbrobrio non significa impedire a qualcuno di farla, tanto meno entrare con un kalashnikov e fare una strage in una redazione soltanto perchè la vignetta non è piaciuta. 

Anch'io, dopo la strage di Parigi, ho gridato #JeSuisCharlie e sono pronto a rifarlo in qualsiasi momento perché quell'attacco alla libertà di stampa e di satira era un attacco a uno dei cardini fondamentali dell' Occidente, esattamente come l'attacco a Nizza è stato l'attacco al diritto di andare in vacanza dove ci pare e l'attacco a Rouen è stato l'attacco al diritto di inginocchiarci di fronte al nostro Dio. Ma vado oltre e cerco aldilà della vignetta satirica, stomachevole e sicuramente offensiva sotto alcuni punti di vista, e cerco di capire anche da quella vignetta il perchè Charlie Hebdo, ha associato certe battute: mangiare, appalti, mafia etc etc. Ecco, da cittadino Italiano mi domando perchè lo Stato non sia intervenuto prima? Dopo la tragedia che colpì l'Emilia, si poteva, ma non è stato fatto. Dopo il dramma che colpì l'Aquila, si poteva ma non è stato fatto, anzi, molti aquilani ne stanno pagando ancora cara la pelle, quindi, cerchiamo di interrogarci anche su questi piccoli aspetti, che poi tanto piccoli non sono. 

In questo caso, anche se la vignetta di Charlie Hebdo mi fa schifo, io difendo sempre il diritto e la libertà di espressione e di stampa, quello stesso diritto che consente a me oggi di dire liberamente che quelle vignette "mi fanno schifo". 

Renzi, la sua mossa disperata Cosa vuole fare con il canone Rai

Renzi, la mossa disperata: sarà ritoccato il canone Rai



Si avvicina il voto, quello del referendum sulle riforme istituzionali, e Matteo Renzi pigia il suo tasto di propaganda prediletto: quello delle "mance" pre-elettorali. Lo ha fatto in una intervista radiofonica a Rtl, ripresa dal quotidiano Il Giornale, nella quale ha garantito che il bonus di 80 auro per i lavoratori a basso reddito resterà anche il prossimo anno. Sul fronte delle tasse, ha aggiunto, "il prossimo anno abbasseremo l'Ires dal 27,5 al 24% per le società ci capitali, ma anche l'Iri per le società di persone. Sui lavoratori autonomi faremo anche un intervento per dare certezze ai giovani". Non pago, ha aggiunto che l'anno prossimo sarà ulteriormente abbassato anche il canone di abbonamento Rai, inserito dallo scorso mese di luglio nelle bollette.

Vignetta di "scuse" di Charlie Hebdo E stavolta ci insulta tutti / Guarda

La vignetta di scuse di Charlie Hebdo. E ora ci insulta tutti



La vignetta della rivista satirica francese Charlie Hebdo sulle vittime del terremoto nel centro Italia ha scatenato un tsunami di insulti da parte di tantissimi utenti sui social, oltre che di buona parte delle forze politiche. Il moto di indignazione ha travolto non solo il settimanale, già bersaglio di un gravissimo attentato terroristico islamico a gennaio 2015, ma anche il governo francese che attraverso l'ambasciatore a Roma è corso ai ripari: "Il disegno pubblicato da Charlie Hebdo non rappresenta assolutamente la posizione della Francia - hanno scritto dall'ambasciata che ha ricordato come il governo francese - ha espresso le sue sincere condoglianze alle autorità e al popolo italiano e ha offerto il suo aiuto. Siamo vicini all'Italia in questa difficile prova".

In un passaggio della nota diplomatica, però, è scritto quanto i tanti solidali alla rivista satirica di oltre un anno fa sembrano aver dimenticato: "Trattandosi di caricature della stampa, le opinioni espresse dai giornalisti sono libere". Che la vignetta fosse di cattivo gusto lo ha ribadito anche Enrico Mentana in un post su Facebook. Dimenticarsi però della libertà di satira quando si è i soggetti coinvolti, rischia di passare per un atteggiamento ipocrita.

E se da Parigi il governo si è affrettato a chiedere scusa agli italiani, dalla redazione di Charlie Hebdo c'è stata altrettanta fretta per fare una precisazione con una nuova vignetta. Nel disegno compare una donna travolta dalle macerie e un fumetto in cui dice: "Italiani, non è stato Charlie Hebdo che hanno costruito le vostre case, è stata la mafia". Un altro cazzotto nello stomaco di tutti gli italiani, al quale seguirà di sicuro un'altra ondata di indignazione.

La proposta a luci rosse del sindaco Dem Sesso a pagamento, qui sarà legale / Foto

La proposta a luci rosse del sindaco Dem. Sesso a pagamento in Italia, qui sarà legale



Esiste addirittura una mappa di Bolzano che indica zona per zona quante prostitute ci sono e da quale nazione provengono. La cartina è stata realizzata dal giornale locale L'AltoAdige, proprio per raccontare quanto il fenomeno in città sia totalmente fuori controllo. Come racconta Italia Oggi, la città viene invasa nel periodo estivo non solo dal turista abituale, ma anche da un esercito di clienti infoiati a caccia di sesso per 40 o 50 euro a prestazione.

Il sindaco Pd Renzo Caramaschi ormai è esasperato, ne fa una questione di sicurezza e decoro e per questo vuol proporre all'Anci di proporre in Parlamento una legge che legalizzi lo sfruttamento della prostituzione. Un modo per togliere le donne dalla strada, regolamentarne il lavoro come già accade in altri Paesi europei e soprattutto togliere alla criminalità organizzata il business del sesso a pagamento.

E in un periodo di crisi dei conti pubblici come questo, l'idea di Caramaschi non dovrebbe dispiacere neanche al governo: "Gli esempi, a livello continentale, sono numerosi. In media, il Pil nazionale degli stati comunitari conta su un più 1,5% dovuto alla prostituzione. Negli altri paesi - ha aggiunto il sindaco Dem - lo si sa con certezza, perché l'attività è stata legalizza e, quindi, è controllabile e misurabile. In Italia, invece, possiamo soltanto stimarne la portata economica".