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mercoledì 24 agosto 2016

Marcianise (Ce): Di Fuccia semifinalista nazionale di Miss Italia

Marcianise (Ce):  Dopo Miss Mondo Di Fuccia semifinalista nazionale di Miss Italia 




MARCIANISE - Dopo Elena Glorioso di Capodrise, un’altra ragazza casertana spicca il volo a Miss Italia. E’ di Marcianise, infatti, l’ultima delle bellezze di Terra di Lavoro, che ha conquistato l’accesso alle prefinali nazionali di Jesolo del noto concorso Miss Italia. Si tratta di una modella che ha già fatto parlare di sé in quanto qualche mese fa si qualificò anche alla finalissima di Miss Mondo Italia a Gallipoli. 

Si tratta di Caterina Di Fuccia, capelli neri e ricci, occhi azzurri, alta 174 centimetri, appena 18 anni, liceale, che ha conquistato la fascia di Miss Rocchetta Bellezza Campania nella finale regionale di Miss Italia che si è tenuta a San Giorgio del Sannio, nel Beneventano, dove la bella casertana ha superato la concorrenza di circa trenta ragazze e non ha nascosto ai nostri taccuini la gioia per questo traguardo. Anche Caterina, come Elena, curiosamente è stata allieva della New Talent Artist di Cinzia Imparato ed Ettore Dimitroff.

“E’ stata un’esperienza unica per me - ha detto Caterina Di Fuccia ventiquattrore ore dopo il successo - perché sin da piccola sognavo di sfilare in passerella a Miss Italia. Intanto, dico a tutte di non perdere mai la speranza, perché anche io ho dovuto soffrire prima di ricevere l’agognata fascia di prefinalista nazionale”.

La soddisfazione di Caterina è anche quella di tutta la sua famiglia; la giovane miss ha voluto infatti ringraziare la mamma e il fidanzato soprattutto, i quali l’hanno appoggiata pienamente in questa nuova avventura, così come per la partecipazione a Miss Mondo.

Prima di approdare alla semifinale di Jesolo, che inizierà il 1° settembre, l’aspirante reginetta di bellezza dovrà partecipare il 27 agosto alla finalissima regionale di Torre Annunziata dove si eleggerà la Miss Campania; ovviamente lei, essendo una delle poche fasciate, è naturalmente una delle favorite per l’incoronazione di ragazza più bella della nostra regione.

Terremoto tra Lazio e Marche Ecco come sostenere la popolazione colpita

Terremoto tra Lazio e Marche Ecco come aiutare la popolazione colpita dalla tragedia



- Per donare sangue recarsi all'ospedale De Lellis di Rieti fino alle 11.00 (portando documento di identità e codice fiscale).

- NUMERI UTILI: 

Protezione civile 800 840 840; Sala operativa Protezione civile Lazio 803 555

Montezemolo è vicino ai 70 e fa testamento: quanto lascia ai cinque figli (sono milioni)

Montezemolo trasferisce ai 5 figli beni per tre milioni di euro



Nel 2013 Luca Cordero di Montezemolo costituì il trust "Famiglia Montezemolo". Nei giorni scorsi, riporta il quotidiano "Italia Oggi", il presidente di Alitalia e vicepresidente di Unicredit ha sistemato alcuni tasselli della sua successione conferendo al trust, del quale sono beneficiari i suoi 5 figli Matteo, Clementina, Guia, Maria e Lupo, alcuni beni immobiliari. Al quale papà Luca ha deciso di trasferire il 4% detenuto in proprietà e il 96% in nuda proprietà dell'azienda agricola bolognese "Fungarino", l'80% della holding Mcg e un vasto immobile su più piani a Cortina D'Ampezzo. L'atto, redatto alla presenza del notaio Carlo Marchetti a Milano, riporta che le quote trasferite della "Fungarino" valgono oltre un milione di euro, un milione e mezzo quelle della Mcg e 658mila euro l'immobile ampezzano.

Mega-concorsone scuola, c'è la prova: un professore su tre è una "capra"

Scuola, una tragedia: un prof su tre non dovrebbe insegnare



Un'ecatombe al super concorsone per l'assunzione di oltre 60mila insegnanti. L'esito delle prime correzioni degli scritti è terrificante: un docente su tre, dalla scuola materna alle superiori, non dovrebbe proprio insegnare. Un'indiscrezione di Tuttoscuola, che da mesi ha messo al vaglio le prove pubbliche per accedere all'immissione in ruolo: paghe imbarazzanti per i commissari (50 centesimi a prova scritta), quesiti pensati apposta per decimare gli aspiranti prof, disparità di valutazione tra Nord e Sud.

Certo è che, stando al Corriere, non si riuscirà a correggere tutti i compiti entro settembre, tornando alla solita assunzione temporanea dei supplenti (che magari risulteranno poi da bocciare): solo il 62% delle prove scritte è stato valutato, e di queste il 55% non è all'altezza degli standard ministeriali. Nessun accesso dunque alla conseguente prova orale. La maggior parte dei bocciati è al Nord (specialmente in Lombardia), ma la regione meno selettiva è il Friuli. Se si continua così, la stima è che un insegnante su tre non potrà accedere al tanto sospirato posto fisso nel pubblico impiego. Un buco di 23 mila posti: troppo selettive le prove o non abbastanza preparati i candidati? Probabilmente le due cose insieme.

C'è da dire che di strafalcioni ne hanno fatti molto, questi docenti. Dagli errori di ortografia a non saper indicare la capitale della Svezia, all'ignoranza nella lingua inglese, a tremendi scivoloni sull'uso della lingua italiana, tali che gli esaminatori si sono chiesti se a sostenere la prova fossero stati candidati stranieri. E stiamo parlando di professori già abilitati all'insegnamento da percorsi post lauream come Tfa, Siss e Pas. La colpa è da ricercare sì nell'ignoranza dei docenti, ma anche a un certo atteggiamento politico che ha sempre ricercato l'appoggio della classe docente non tentando mai vie di valutazione più severe. Cioè sul vecchio adagio "Ti pago poco ma ti chiedo un po' meno".

Arriva la mazzata per gli spioni fiscali Che cosa rischiano i funzionari ficcanaso

Arriva la mazzata per gli spioni fiscali. Ecco che cosa rischiano i funzionari ficcanaso



Per i funzionari più curiosi dell'Agenzia delle Entrate è finita la pacchia. Troppi i casi che hanno pescato diversi dipendenti con le mani nella marmellata, mentre spiavano le situazioni fiscali di politici, attori, Vip di vario genere e soprattutto i propri superiori. In una circolare interna, l'Agenzia ha ricordato che l'accesso alle banche dati e l'uso delle informazioni che vi sono contenute devono servire solo per svolgere compiti d'ufficio assegnati. Una banalità che si è resa necessaria per tutelare la privacy dei contribuenti, con l'introduzione di un nuovo sistema di abilitazione per l'accesso dei servizi interni, come riporta Italia Oggi. Ogni accesso poi sarà tracciato, con la memorizzazione di ogni operazione e del soggetto che le ha fatte. A far scattare l'allarme saranno anche gli accessi fuori dall'orario di lavoro, sempre che non si tratti di un recupero del lavoro arretrato. E se qualche funzionario dovesse essere pescato più di una volta con le mani nel sacco, l'Agenzia ha garantito di applicare sanzioni molto elevate.

Così Parisi si prende Forza Italia: mossa decisiva, chi gli ha detto sì

Forza Italia, Stefano Parisi incassa l'appoggio di Caldoro



Stefano Parisi "sfonda" in una regione. E non una regione qualsiasi. Ma quella in cui alle ultime amministrative Forza Italia ha registrato i maggiori consensi: la Campania. Dalle pagine del quotidiano napoletano "Il Mattino", il già governatore Stefano Caldoro ha infatti pronunciato un vero e proprio endorsement a favore dell'ex candidato azzurro a sindaco di Milano: "Parisi ha le qualità per riorganizzare Forza Italia e uno dei temi ai quali dovrà lavorare è la grande questione meridionale, che manca nell'agenda del governo Renzi". Caldoro ha anche paragonato la sua corsa a sindaco di Napoli a quella di Parisi: "Entrambi siamo arrivati a due punti dal successo, nonostante partissimo nettamente sfavoriti".

A ruota di Caldoro, anche l'influente eurodeputato azzurro Fulvio Martusciello si è schierato con Parisi: "Quello che decide Berlusconi, per me è vangelo fin dal 1994 e per questa ragione siamo pronti a lavorare con Parisi per tornare a vincere con un progetto liberal-popolare". Da parte sua, Mara Carfagna che è campana, portavoce di FI alla Camera e neo-consigliera comunale a Napoli, non si è pronunciata. Ma l'uscita di Caldoro lascia intendere che il progetto Parisi la veda, quanto meno, non ostile.

Terremoto, crolla l'Italia centrale Umbria, Marche, Lazio: un disastro

Terremoto tra Umbria, Marche e Lazio, disastro: "Amatrice non c'è più". Due morti nell'Ascolano



Trema il centro Italia: terremoto di magnitudo 6.0 alle 3.36 con epicentro nel paesino di Accumuli, in provincia di Rieti e metà strada tra Norcia e Amatrice. Poi altre 17 scosse di varia intensità, lungo tutta la dorsale Appenninica. Il bilancio si aggrava di ora in ora: dopo tre morti accertati a Pescara del Tronto nelle Marche arriva la notizia di 6 morti ad Accumuli, mentre ad Amatrice testimoni parlano di diverse suore rimaste uccise nel crollo di un convento. Accumuli e Amatrice sono i Comuni più coinvolti, con il sindaco di Amatrice Sergio Perozzi che lancia l'allarme disperato: "Il paese non c'è più. C'è gente sotto le macerie, temo morti". Stessa situazione drammatica a Pescara del Tronto, nelle Marche.

Lo sciame sismico - Il sisma, che ha colpito principalmente zone montane a bassa densità abitativa ma di difficile raggiungimento, è stato avvertito da Napoli e Roma fino a Rimini. Lo sciame di 18 scosse complessive ha poi colpito duramente anche Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, Gualdo in Umbria e Mogliano nel Maceratese, con frane e crolli.