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venerdì 19 agosto 2016

Bufera a casa Mastella: "Renzi porco e omm' e... La moglie Agnese..."

Benevento "Renzi porco con la moglie transessuale". Mastella caccia il suo assessore



So' ragazzi, si dice quando qualcuno dei "ragazzi" ne fa una delle sue. Andate a dirlo a Gerardo Giorgione, assessore all'Urbanistica di Forza Italia in quel di Benevento dove è da poche settimane sindaco clemente Mastella. Sul suo profilo Facebook è infatti apparsa una frasaccia sul premier Matteo Renzi e la moglie Agnese "Porco e omm' e merda" lui, "Transessuale" lei. Alè. Giorgione accusa gli amici del figlio 15enne. C'è da credergli "Ero andato a correre e ho lasciato lo smartphone a casa" spiega. Ma so' ragazzi o...?

giovedì 18 agosto 2016

Bergamo: Video / Renzi con questi due come la mettiamo?

Coppia italiana perde il lavoro e dorme in stazione: non sono profughi, niente hotel


di Bergamonews




Da quasi due mesi si sono trasferiti a Bergamo in cerca di una speranza chiamata lavoro. Elisa e Nicola, 39 e 42 anni, siciliani, conviventi da 7, dopo aver girato mezza Italia sono arrivati nella nostra città. Un lungo viaggio non voluto, ma dettato dalla necessità di trovare un’occupazione e riuscire così a vivere insieme.

Per il momento, però, la loro isola felice è una panchina di viale Papa Giovanni, dove si siedono ogni giorno. Insieme portano le valigie dentro alle quali hanno messo tutto ciò che è rimasto in loro possesso: alcuni vestiti e qualche oggetto personale. Su un trolley hanno appeso un cartello con una scritta piuttosto eloquente: “Siamo una coppia italiana che ha perso il lavoro e la casa, saremo grati a chi possa offrirci un lavoro e un alloggio”.

Non vogliono spiccioli, cercano un’occupazione con la quale poter affittare una casa, continuare a coltivare il loro sogno d’amore ma soprattutto vivere dignitosamente e porre fine all’incubo che stanno vivendo:


Addestrava kamikaze made in Italy Ecco dove (e come) si nascondeva

Addestrava kamikaze made in Italy Ecco dove (e come) si nascondeva il macellaio




È un filo che si snoda negli ultimi due decenni il rapporto che lega Milano e l’Italia a Moez Ben Abdelkader Fezzani, meglio noto come Abu Nassim, 46 anni, il tunisino colonnello dell’Isis catturato oggi in Libia. Nel 2007, il gip Guido Salvini firma su richiesta del pm Elio Ramondini un’ordinanza di custodia cautelare in cui viene accusato di essere un uomo di Al Qaeda, in particolare "il capo dei tunisini a Peshawar in Pakistan da dove manteneva stretti e costanti rapporti con la struttura in Italia e a Milano", e di «organizzare la logistica dei mujaheddin provenienti dall’Italia accogliendoli presso la ’Casa dei fratelli tunisinì per poi inviarli nei campi dove venivano addestrati all’uso di armi e alla preparazione di azioni suicide» oltre che di «promuovere e finanziare il rientro dei mujaheddin in occidente e in particolare in Italia e a Milano».

La Casa dei fratelli tunisinì era un piccolo appartamento di edilizia popolare in via Paravia 84 dove Nassim, che all’epoca lavorava come manovale, era andato a vivere con il connazionale Sassi Lassaad, morto a Tunisi nel 2006 durante una rivolta antigovernativa. Per questa vicenda, dopo aver trascorso 3 anni in carcere, viene assolto in primo grado nel 2012 ma espulso dal Ministero dell’Interno che lo considera «pericoloso» per la sicurezza nazionale. Un anno dopo, quando Nassim si trova in Siria, i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano modificano il verdetto con una condanna a 6 anni di carcere. L’indagine, viene spiegato nell’ordinanza di custodia cautelare, riguardava la presenza a Milano alla fine degli anni novanta di «cellule fondamentaliste di ispirazione salafita formate per lo più da tunisini ma anche da egiziani, radicate in Lombardia il cui compito era rispondere agli appelli della jihad inviando militanti in Afghanistan, nelle zone allora controllate da Al Qaeda, e in Algeria e utilizzare l’Italia come base logistica e anche come terreno fertile di reclutamento ma anche come Paese in cui colpire anche obbiettivi interni qualora l’evoluzione politica avesse reso ciò strategicamente fruttuoso».

Siete in ferie? Gotevele finché potete Fisco, stanno arrivando 220 mila lettere

La (brutta) sorpresa: Fisco, già partite 220mila lettere


di Antonio Spampinato



l 730 precompilato piace agli italiani. Di più: «La precompilata è oggi una scommessa vinta per l' intero sistema Paese: l' Agenzia che la predispone e i cittadini che mostrano di apprezzarla».  Ma se le parole caramellate di Rossella Orlandi, direttore delle Entrate, rilasciate al Sole24Ore fossero vere, non si capisce come mai ci sia bisogno di spedire a casa dei contribuenti altri 220.000 avvisi «bonari» su anomalie riscontrate tra quanto risulta al Fisco e quanto archiviato online.

Neanche il tempo di tornare dalle ferie e riambientarsi alla routine lavorativa e entro ottobre centinaia di migliaia di caselle della posta di altrettanti cittadini saranno riempite da un' ingombrante quanto sgradita lettera a firma della Orlandi.

Nella missiva l' Agenzia delle Entrate solleverà le sue obiezioni e chiederà di mettersi in regola. Se lo fa è perché le informazioni acquisite direttamente dai datori di lavoro, dagli enti di previdenza e dai sostituti d' imposta non quadrano, ovviamente in difetto, con quanto dichiarato o addirittura "dimenticato".

Non sono pochi infatti i casi di mancata consegna della dichiarazione dei redditi anche quando il contribuente ha ricevuto regolarmente stipendio o pensione. Un controllo facile facile per il fisco «amico».

Una volta ricevuta la lettera e se errore c' è stato, è possibile correre ai ripari entro la fine dell' anno pagando la differenza con l' aggiunta di sanzioni ridotte, attraverso il modello Unico.  La possibilità di avvalersi del "ravvedimento operoso" e quindi di ottenere uno sconto significativo sulle sanzioni dovute per la tardiva dichiarazione, se il 730 non è stato proprio presentato, e per gli eventuali versamenti, è in effetti un importante passo avanti che si è potuto ottenere grazie alla denuncia dei redditi precompilata. Abituati a ricevere letteracce tutt' altro che bonarie dopo anni dalla presentazione del 730 e a dover pagare sanzioni piene e salate, essere avvisati dell' eventuale errore nello stesso anno d' imposta dà sicuramente l' impressione di vivere in un Paese un po' più serio. Da qui ad «apprezzare» le lettere del Fisco però ce ne passa.

«I vantaggi», dice la Orlandi, «sono quelli della semplicità e dell' esclusione dai controlli». Questo perché seguendo le indicazioni della lettera si evita di fatto che il Fisco suoni il campanello di casa. Mettendosi in regola, va sottolineato, ci si salva dalla visita dell' Agenzia. «Stiamo inaugurando una stagione nuova di dialogo e di partnership con i cittadini», continua il direttore. Basta che non sia un dialogo a senso unico. Una parentesi non di poco conto: la scorsa settimana l' Agenzia delle Entrate ha avvisato i contribuenti sulla possibilità di ricezione di lettere truffa che ricalcano in tutto e per tutto quelle ufficiali, logo compreso. Attraverso un comunicato l' Agenzia ha precisato che non si tratta di comunicazioni ufficiali da parte dell' Amministrazione e ricorda che non chiede mai pagamenti tramite conto corrente postale o bonifico bancario, ma solo con l' utilizzo dei modelli di pagamento F23 o F24. L' Agenzia invita i contribuenti a non dare seguito alle richieste della falsa lettera e invita i destinatari a denunciare il tentativo di truffa, rivolgendosi quanto prima a qualsiasi ufficio delle Entrate e alle forze di polizia.

I terroristi sui barconi verso l'Italia La prova: chi hanno arrestato (e dove)

Tunisia, arrestati sei giovani: si stavano imbarcando per l'Italia, uno "sospetto terrorista e pericoloso"



Le forze di sicurezza tunisine hanno arrestato sei giovani che stavano per imbarcarsi dalle isole Kerkenna, al largo di Sfax, diretti verso le coste italiane: lo riferisce la radio tunisina ShemsFm. Secondo il corrispondente a Sfax, che cita fonti della sicurezza locale, si tratta di sei ragazzi di età compresa tra i 23 e i 33 anni e fra loro una persona era "ricercata per terrorismo". Un altro dei sei è un ex agente delle forze dell'ordine tunisine. Gli arresti sono stati effettuati dalla Guardia nazionale di Sfax, che hanno riconosciuto il latitante, indicato come "pericoloso" e che, riferisce la radio, era in possesso di documenti falsi

Il dramma dell'inviata tv alle Olimpiadi. Si sente male, la ricoverano: è in coma / Foto

Inviata tv inglese alle Olimpiadi colpita da rara forma di malaria: è in coma



Tutti a pensare a zika. Ma il Brasile è un Paese tropicale. Dove il batterio-superstar trasmesso dalle zanzare è solo una delle possibili minacce alla salute. Ne sta sapendo qualcosa, suo malgrado, l'inviata britannica al seguito della squadra olimpica di Sua Maestà. Giunta a Rio lo scorso 4 agosto, la 33enne Charlie Webster, inviata tv, ha cominciato a stare male durante la cerimonia. Per questo è stata trasferita in ospedale e sottoposta a esami. Nel giro di pochi giorni, però, le sue condizioni si sono aggravate, i reni hanno smesso di funzionare correttamente e la donna è stata sottoposta a dialisi. Poi, come riposrta il tabloid inglese "The Sun", è apparsa la febbre e una malessere generale che ha indotto i medici brasiliani a ricoverare la Webster in rianimazione e a porla in coma indotto. Ora lotta per la vita. Delle Olimpiadi non ha visto, ovviamente, nemmeno una gara. I medici sono ora giunti a una diagnosi: quella di una rarissima forma di malaria

Il Nobel: basta col suicidio dell'euro La via d'uscita: due monete uniche

Il Nobel Stiglitz: serve un euro per il nord e uno per il sud


Lo aveva detto anche Silvio Berlusconi. Anni fa. Prima che la crisi peggiorasse una situazione già difficile. All'Europa servono due euro: uno del Nord per i Paesi più forti e a economia più stabile; e uno per il sud, per i Paesi con più problemi col debito. A dirlo è il premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz, secondo il quale solo con una doppia moneta unica si correggerebbe il peccato originale che l'Euro si porta dietro fin dalla nascita: ovvero un regime di cambi fissi la cui rigidità , non essendo tollerabile per i Paesi più deboli, ha generato fenomeni come l'austerity e accelerato il processo di deflazione salariale già innescato dalla globalizzazione.