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mercoledì 3 agosto 2016

ZARINA CACCIATA DAL TG3 Una clamorosa occupazione: la sorpresa, chi è il direttore

Berlinguer cacciata dal Tg3, una clamorosa occupazione: la sorpresa, chi è il direttore



Il Corriere della Sera anticipa il risultato dell'imminente giro di nomine in Rai. Stando ai rumors, il dg Antonio Campo Dall'Orto avrebbe inviato ai membri del Cda i nomi dei nuovi direttori: Mario Orfeo resta al Tg1, Ida Colucci prende il posto di Marcello Masi al Tg2 e infine Luca Mazzà sostituisce Bianca Berlinguer al Tg3. Resta al suo posto anche Vincenzo Morgante, al Tgr, mentre a Rai Parlamento è stato proposto il nome di Nicoletta Manzione, la corrispondente da Berlino.

Il renziano Mazzà - Il nome che fa più specie è quello scelto per il Tg3. Mazzà, vicedirettore di Rai3, nell'ottobre 2015 aveva lasciato la responsabilità di Ballarò, il talk show condotto da Massimo Giannini. Dietro alla rottura, la linea troppo anti-renziana del programma. Mazzà, insomma, si configura come il "renziano perfetto" per riallineare anche il Tg3. Nella sua carriera è stato inviato a Rai Parlamento e caporedattore centrale della Rai, ed è giornalista professionista dal 1983. Per molti anni è stato responsabile della redazione economica del Tg3, del quale ha condotto le edizioni delle 14.20 e quelle notturne. All'inizio della carriera ha scritto per Italia Oggi, Milano Finanza e Ore 12, oltre ad aver lavorato nella redazione economica dell'agenzia Ansa.

Che farà la zarina - Per Bianca Berlinguer, silurata, si starebbe lavorando un nuovo incarico, così come per Marcello Masi. Il voto sulle nomine slitta a giovedì: non dovrebbe essere affrontato nella seduta di domani mattina, mercoledì, convocata per le 9.30.

FRECCIATINA Feltri, l'attacco a Sallusti: "Il suo giornale? Sapete che..."

Feltri, attacco atomico a Sallusti: "Il suo giornale? Sapete che lui..."



Su Libero di ieri, martedì 2 agosto, il direttore Vittorio Feltri, nel suo editoriale, tratta il tema dei tributi non riscossi da Equitalia: 750 miliardi di tasse "persi", e spiega come basterebbe raggranellare questo denaro per abbattere il debito pubblico. Ma nelle ultime righe, nel "Ps" al suo commento, il tema cambia radicalmente: si passa alla polemica con il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti. Vi proponiamo il "Ps" in questione.

(...)
P.S: ieri il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, con la consueta disinvoltura, ha scritto nel fondo che ho cambiato idea rispetto a quello che scrivevo per lui. Peccato che io sul suo quotidiano non abbia mai vergato un rigo a proposito del referendum. Trovo divertente che egli non legga nemmeno il proprio giornale.

Italia, dove si trova la strada infernale Mille buche (e un autovelox spietato)

Italia, dove si trova la strada infernale: mille buche (e un autovelox spietato)



Milano-Meda, una strada che nessuno vuole percorrere e nessuno vuole sistemare. Tutto si gioca sulla competenza dell'arteria di 26 chilometri. Prima era della provincia di Milan, dunque di quella di Monza. Poi sarebbe dovuta passare alla regione Lombardia, anche se il trasferimento non è mai stato formalizzato. Ad oggi, dunque, la competenza spetta ai brianzoli. Ma la situazione dell'infrastruttura è spaventosa: erbacce, niente corsie d'emergenza, guard-rail da rifare.

Il sindaco di Monza e Presidente di Anci Lombardia, Roberto Scanagatti, preoccupati per le condizioni in cui versa la Carreggiata spiegano al Giorno i loro timori legati alla nuova legge sull'omicidio stradale. Perché? Semplice: la nuova fattispecie di reato, in diversi casi, coinvolge l'incuria delle strade e, dunque, gli amministratori. "Sindaci e presidenti di Provincia non si divertono a lasciare le buche nelle strade. Se il tentativo è quello di trovare dei responsabili, questi non siamo noi. Le responsabilità semmai sono dei governi che hanno operato i tagli e delle leggi di Stabilità che ci hanno impedito di spendere quando avremmo potuto". 

La Provincia ora intende convocare una tavola rotonda insieme a Regione e Pedemontana perché si arrivi a un'equa contribuzione della messa in sicurezza della strada, per cui sono necessari circa un milione e 250mila euro. Nel frattempo, a fare cassa, ci pensano gli autovelox, con buona pace degli automobilisti.

Ora il Pd caccia la musulmana moderata Li demolisce: "Perché non mi vogliono"

Ora il Pd caccia la musulmana moderata. E lei li demolisce: "A loro piace..."



Maryan Ismail è una di quelle politiche di religione musulmana che proprio nella comunità musulmana non gode di grandissima popolarità. Non piacciono le idee dell'antropologa somala, sarà perché quando l'ex sindaco di Milano ha pubblicato un bando per la costruzione di nuove moschee, lei si è opposta, pretendendo più trasparenza sull'origine dei soldi con cui sarebbero state costruite. L'hanno accusata di aspostasia, come racconta in un'intervista alla rivista Tempi rilanciata da il Giornale. E non le è andata meglio nel Pd, dove si era candidata come consigliere comunale a sostegno di Giuseppe Sala, ma poi preferita dal suo partito a un'altra musulmana, Sumaya Abdel Qader, leader della galassia dell'Unione comunità islamiche italiane e Caim.

Quando si è opposta al bando sulle moschee, il Pd l'ha quasi cacciata. Lei di fatto se ne sente fuori e con i consiglieri dell'opposizione Stefano Parisi e Matteo Forte ha dato vita al Forum delle idee e del confronto, uno spazio per dare voce ai musulmani che "non si riconoscono nell'islam politico".

Espulso estremista islamico di Milano Il suo piano per un attentato in Italia

Espulso estremista islamico di Milano. Il suo piano per un attentato in Italia



"E' stata eseguita un'altra espulsione per motivi di sicurezza dello Stato. Salgono così a 104 le espulsioni dal 2015 ad oggi". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha annunciato di aver mandato fuori dall'Italia l'ennesimo estremista islamico. "Si tratta di un pakistano di 26 anni, che risiedeva in provincia di Milano", spiega Alfano: "Dopo una serie di attente indagini condotte dai Carabinieri, abbiamo accertato la sua adesione all'ideologia estremista e il suo inserimento in un circuito relazionale di utenti web dediti all'apologia dell'autoproclamato Stato islamico e delle sue attività terroristiche".

L'espulsione è stata decisa perché l'uomo, "oltre ad avere espresso più volte il desiderio di recarsi in Siria o di partire per la Bosnia per intraprendere uno specifico addestramento alla jihad ricercava on line contenuti di matrice jihadista e aveva contatti relazionarsi con persone dello stesso orientamento". Non solo. "Il pakistano aveva manifestato l'intenzione di compiere attentati una volta ottenuta la cittadinanza italiana o, in caso di diniego, reagire con violenza, sparando a se stesso o a terzi". 

Meteo, il ciclone Circe spazza via l'Italia: saranno tre giorni da incubo, ecco dove

Meteo, allarme per il ciclone: tre giorni da incubo, ecco dove



Un'estate funestata dal maltempo. Dopo Break-storm, che ha puntellato di temporali il Centro-Nord, l'alta pressione si rinforza su tutto lo Stivale, riportando un tempo più stabile e soleggiato. Ma soltanto per qualche giorno. Già, perché da venerdì il sole e l'afa (temperature medie intorno ai 34-35°) lasceranno spazio a una nuova ondata di maltempo.

Temporali potrebbero svilupparsi in maniera isolata sui rilievi alpini ed appenninici. Il Nord in particolare, dunque, si prepara ad ad affrontare il ciclone Circe. Tempo in peggioramento a partire dal 5 agosto, con le prime forti burrasche sul Nord-ovest. Entro la sera e la notte di venerdì, maltempo anche al Nordest, Toscana, Umbrie e Marche.

Sabato la situazione non è destinata a migliorare, con forte maltempo in Emilia Romagna con nubifragi e grandinate. E se nel corso della giornata è previsto un miglioramento delle condizioni meteo al Nord, al Centro e al Sud inizierà a farsi sentire Circe, con tutta la sua furia, con temporali sparsi su gran parte delle regioni. Un altro weekend estivo rovinato.

Lo sfregio della Rai ai non udenti: che cosa sono costretti a pagare

Lo sfregio della Rai ai non udenti: cosa sono costretti a pagare



Le associazioni dei non udenti sono pronte a dare battaglia alla Rai. Pomo della discordia è la riduzione drastica di programmi sottotitolati, calati ormai al 30%. E il problema non è solo una questione di quantità, ma anche e forse soprattutto di qualità. Molto spesso, hanno denunciato le associazioni, i testi che compaiono in sovraimpressione non sono ben sincronizzati tra loro, rendendo la visione di un film o di un programma praticamente impossibile. Senza dimenticare poi l'invadenza delle breaking news sui canali dedicati, per esempio, ai bambini. Il caso più eclatante è stato quello della morte di Stefano Cucchi, annunciato durante un programma per bambini con sottotitoli scorrevoli e ben evidenti. A far saltare la mosca al naso dei non udenti, poi, la Rai si è impegnata fino in fondo, visto che per loro non esiste alcuna esenzione del canone.

La beffa diventa una clamorosa presa in giro, considerando che canali come Rai4, Rai5 e Raimovie, ricorda Il Tempo, non sono per nulla accessibili ai non udenti. Non va meglio ai più piccoli, costretti a guardare Rai Gulp cercando di interpretare le sole immagini, visto che neanche il canale per bambini è dotato di sottotitoli. Una situazione insostenibile secondo associazioni come "Avvocato del cittadino", che sta raccogliendo diverse denunce puntando a una causa: "Chiederemo 2 mila euro per ogni abbonato - ha spiegato il presidente dell'associazione Emanuela Astolfi - Si tratta di una condotta discriminatoria che rende inaccessibile parte del servizio pubblico agli utenti con disabilità. Rimuovere gli ostacoli,rispettare le diversità,e favorire la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società delle persone con disabilità è un preciso dovere dello Stato". Il Presidente dell'Ente Nazionale Sordi, Giuseppe Petrucci, ha anche scritto a Matteo Renzi, lamentando la qualità delle trasmissioni offerte ai non udenti dal servizio pubblico: "Vengono privilegiati programmi di medio livello e intrattenimento popolare".