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venerdì 17 giugno 2016

Brexit, ora si teme l'effetto domino Trema l'Europa, chi è pronto a uscire

Brexit, ora si teme l'effetto domino. Chi esce dall'Europa


di Maurizio Stefanini


Per ora la battaglia referendaria in corso nel Regno Unito non ha bloccato il processo di allargamento dell' Unione Europea. È vero che l' Islanda il 12 marzo 2015 ha ritirato la domanda di adesione che aveva presentato nel 2009, ma lì era stata più che altro la crisi a tentare l' isola a provare un percorso europeo di cui si è subito pentita non appena l' economia si è ristabilita. Sono però in corso i negoziati di adesione di Turchia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Albania, anche se in particolare l' adesione di Ankara appare problematica. E si sa che spingono per essere ammessi al club anche Bosnia-Erzegovina e Kosovo: per non parlare dell' Ucraina, le cui possibilità sono però nulle fino a quando non sarà stata riportata la stabilità. Anche la Svizzera aveva però in corso una domanda formale di adesione. Non all' Unione Europea ma alla precedente Comunità Economica Europea, visto che risale a 22 anni fa. Ma giusto ieri sull' impressione di quel che sta accadendo Oltremanica il Consiglio degli Stati, camera alta elvetica, ha deciso il ritiro ufficiale, con 27 voti contro 13 e 2 astensioni, e approvando una mozione che la destra dell' Udc-Svp aveva già fatto approvare alla camera bassa del Consiglio Nazionale, con 126 voti contro 46 e 18 astensioni. Un atto platonico e dunque secondo i suoi avversari inutile.

«Inutile gettare benzina sul fuoco in un momento in cui le nostre relazioni con Bruxelles sono tese», ha detto il socialista Didier Berberat. Ma i sostenitori hanno invece insistito sull' opportunità di inviare un segnale chiaro al popolo, nella sua maggioranza contrario ad un' adesione. 

È possibile che da Londra e Berna inizi ora un effetto domino? È stato lo stesso ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble a paventarlo, in un' intervista allo Spiegel. E proprio lui si è chiesto: «Come reagirebbero per esempio i Paesi Bassi, che sono tradizionalmente molto legati al Regno Unito»? La perdita del Pil olandese entro il 2030, in caso di uscita britannica dall' Ue, potrebbe essere di 10 miliardi di euro. Il governo dell' Aja è preoccupato, anche perché a aprile un chiaro segnale di insofferenza anti-Ue si è avuto con il referendum che ha visto un 60% di no all' accordo di associazione dell' Ucraina con l' Ue. È vero che ha votato solo il 30%, ma comunque quella quota minima è bastata a rendere la consultazione valida.

Anche nella Repubblica Ceca il sentimento anti-Ue sta montando, e i primo ministro Bohuslav Sobotka ha avvertito che se i britannici se ne vanno è quasi sicuro entro qualche anno un referendum anche da loro. Il bello è che secondo un' analisi dell' Eurobarometro i britannici sono appena al settimo posto in questo momento nella classifica di ostilità all' Ue tra i cittadini europei: li precedono, nell' ordine, greci, ciprioti, austriaci, gli stesso cechi, i francesi e i tedeschi. E già questa graduatoria dà l' idea di quelli che potrebbero essere le prossime carte del castello a cadere. Il Fronte Nazionale ha in effetti promesso un referendum in Francia se vince le presidenziali del 2017, la Fpö farebbe un passo del genere in Austria se vince le politiche del 2018, e c' è timore anche per quello che potrebbe succedere in Italia nel 2018 con il Movimento Cinque Stelle. Quanto alla Finlandia, in questo momento il dibattito non è sull' uscita dall' Ue, ma dall' euro.

Ma spesso nella storia le secessioni portano contro-secessioni. Avvenne ad esempio dopo l' elezione di Lincoln negli Stati Uniti, quando la Virginia aderì alla Confederazione sudista, e allora il West Virginia fece secessione dai secessionisti per restare con l' Unione. Vicende analoghe si sono viste anche dopo la dissoluzione dell' Unione Sovietica e della Yugoslavia. E oggi l' uscita del Regno Unito dall' Unione Europea può essere per i nazionalisti scozzesi l' occasione di riprendere il discorso che con la sconfitta al referendum indipendentista del 2014 per loro non è stato abbandonato ma è solo sospeso. Anche perché in caso di Brexit in Scozia temono per il loro export di whisky (valutato in 5,2 miliardi di euro) nel mercato comune europeo

giovedì 16 giugno 2016

SOSTANZE NOCIVE "Allarme cancro in biscotti e merendine" Test horror, l'elenco dei prodotti a rischio

Sostanze cancerogene in biscotti e mrendine. Test agghiaccianti, l'elenco dei prodotti a rischio




Dopo i risultati dei test su alcuni prodotti tra i più consumati da bambini e adolescenti, ricchi di olio di palma, Altroconsumo ha chiesto al ministero della Salute di verificare e ritirare alcuni alimenti dagli scaffali nei quali si sospetta la presenza di sostanze cancerogene.

L'associazione dei consumatori ha lanciato la petizione altroconsumo.it/oliodipalma dopo le analisi su alcuni prodotti come biscotti e latte in polvere. Questi quelli considerati a rischio: Nestlè Nidina, Humana 1, Mellin 1, Macine e Tegolino del Mulino bianco, gocciole Pavesi, Orosaiwa, Kinder Panecioc, Buondì Motta, Fonzies, patatine Pai e classica San Carlo.

Caivano (Na): Dissesto Finanziario, Daniele: Invenzioni oggi o frottole un anno fa?

Caivano (Na): Dissesto Finanziario, Daniele: Invenzioni oggi o frottole un anno fa?


di Angela Bechis

Gaetano Daniele
Amministratore il Notiziario sul web

Caivano è in piena crisi economica, pare che tra qualche giorno verrà proclamato il dissesto finanziario, perchè?

Il perchè bisognerebbe chiederlo al Sindaco Simone Monopoli. L'anno scorso è stato approvato un bilancio dallo stesso Monopoli, ad oggi non si sa con precisione a quanto ammontano i debiti. La domanda al sindaco Monopoli nasce spontanea: Sindaco Monopoli, i circa 30 milioni di euro di debiti c'erano già quando fu approvato il bilancio l'anno scorso? e se non c'erano già, sono stati fatti tutti quest'anno?

Ma questi debiti a quanto ammontano? 

A dirle il vero non si è capito ancora. Qui si danno i numeri al lotto, prima si parla di due milioni di euro, poi 3 milioni, poi 9 e, alcuni giorni fa addirittura 29 milioni. Un dilemma, anzi un enigma. 

Una battuta sui funzionari. 

Non so chi siano i funzionari comunali che consigliano il sindaco Monopoli, ma un'altra domanda la farei al sindaco Monopoli, cioè, sono gli stessi dell'anno scorso oppure sono cambiati? Insomma, non si capisce Monopoli quanti cerchi magici ha, politicamente parlando, uno all'anno? due all'anno? Tra consulenti ed assessori sono cambiate già due Giunte, quante altre ne cambierà? 

E' notizia di ieri, Monopoli ha nominato il 6° assessore in pieno dissesto finanziario, secondo lei ha fatto la scelta giusta? 

A me quello che sorprende è il silenzio dei consiglieri comunali. Nessuno parla. Oggi, come ricorda lei nella domanda, scopriamo che Monopoli ha nominato il 6° assessore in pieno dissesto finanziario. Altri soldi. Altro stipendio. Non potevano essere risparmiati considerando il dissesto, e l'enorme sacrificio che verrà chiesto ai cittadini?

Quali sacrifici?

Se dal 18 sarà dichiarato il dissesto finanziario, per i cittadini sarà una tragedia. Aumenteranno le tasse. Aumenterà tutto. Monopoli sarà ricordato come il sindaco delle tasse.

Si poteva evitare questo dissesto finanziario? 

Non sono un tecnico e ad oggi non conosciamo realmente a quanto ammontano questi debiti, e se vi sono, come credo, bisogna capire di chi sono le responsabilità. Tutto sommato, conoscendo l'insipienza politica di alcuni esponenti locali, credo che si poteva evitare. 

Cosa vuole dire?

Voglio dire che a qualcuno forse interessa solo apparire. 

Attentato, deputata in fin di vita Che cosa le ha urlato l'aggressore

Attentato, deputata del partito laburista in fin di vita Che cosa le ha urlato l'aggressore



La deputata del partito laburista inglese, Jo Cox, è stata ferita a coltellate e con colpi d'arma da fuoco vicino Leeds, nel suo colleggio elettorale nel West Yorkshire. Secondo i media locali, la Cox era vicino la biblioteca di Birstall, quando è stata ferita. Le condizioni della 41enne sono gravissime, è stata trasportata in ospedale a Leeds. Stando alle prime informazioni della polizia, l'aggressore sarebbe un uomo e sarebbe stato arrestato. 

La deputata ha lottato con l'aggressore prima di crollare sanguinante per strada fra due automobili parcheggiate. Lo ha raccontato un testimone oculare all'agenzia Pa, dicendo di aver individuato l'aggressore in un uomo con un cappello da baseball che a un certo punto, mentre la deputata cercava di tenerlo fermo, e' riuscito a tirare fuori un'arma da una borsa e a sparare. Nello scontro il testimone, Hithem Ben Abdallah, ha visto coinvolto pure un altro uomo, che forse cercava di bloccare l'assalitore e che risulta pure essere stato ferito. E' stato arrestato un uomo di 52 anni.

Secondo una collega della donna, Mara Eagle, l’assalitore avrebbe gridato "Britain First" prima di attaccare. In Gran Bretagna il 24 giugno è previsto il referendum sulla Brexit. I laburisti sono contrari all'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. 

"Lasciami stare sono piccolo". Ma il parroco continuava ad abusare di lui

"Lasciami stare sono piccolo". Ma il parroco abusava di lui



di Giovanni Neve




Bufera nel brindisino. In manette un parroco. La testimonianza choc della vittima: "Io capivo che non era una cosa per bambini"


"Io capivo che non era una cosa per bambini, mi immaginavo che non era una cosa per bambini, gli dicevo sei grande, per favore, lasciami stare, sono un bimbo. Qualche volta piangevo". Un bambino di 10 anni racconta agli inquirenti quello che ha subito da Francesco Caramia, ex parroco arrestato e condotto in carcere questa mattina dai carabinieri. Alcuni stralci delle dichiarazioni sono contenute nell'ordinanza di custodia cautelare richiesta dal pm Milto Stefano De Nozza e disposta dal gip Maurizio Saso.

L'arresto del pedofilo

Caramia, 42enne nato a Mesagne (Brindisi), è stato arrestato e condotto in carcere con l'accusa di atti sessuali continuati e pluriaggravati su un bambino di 10 anni. I fatti risalgono agli anni 2009 e 2010. Il provvedimento restrittivo è stato richiesto dal pm Milto Stefano De Nozza e disposto dal gip Maurizio Saso. Nello scorso dicembre i carabinieri avevano fatto perquisizioni e sequestri nella chiesa in cui prestava la sua opera, la San Giustino de Jacobis del rione Bozzano, notificandogli contestualmente una informazione di garanzia. Una volta appreso di essere indagato, don Caramia si era dimesso dall'incarico. Di recente l'arcivescovo di Brindisi, monsignor Domenico Caliandro, ha nominato un suo sostituto.

Le dichiarazioni della vittima

Secondo quanto raccontato dal bambino, che faceva il chierichetto, le violenze avvenivano al termine degli incontri di catechismo "almeno due volte alla settimana". Il parroco, stando sempre al racconto del ragazzino che all'epoca dei fatti aveva 8 anni, acquisito nella forma dell'incidente probatorio, gli diceva che doveva "stare tranquillo" perché tutto ciò che faceva con lui "era per opera di Dio e che quello era solamente amore che voleva ricevere". Gli accertamenti sono partiti dalla denuncia di un pediatra, formulata nel luglio del 2015: il minorenne aveva raccontato al professionista di aver subito abusi e aveva riferito anche alcuni dettagli.

Regeni, furia della madre contro Renzi Spunta il dossier degli orrori: 266 foto

Regeni, la furia della madre contro l'Egitto. Le foto horror: "L'enciclopedia della tortura"



Sarà impossibile scoprire la verità sull'omicidio di Giulio Regeni se l'azione diplomatica sull'Egitto da parte dell'Italia rimane ferma allo scorso 8 aprile. In quella data l'ambasciatore italiano al Cairo è stato richiamato, dopo "il vuoto" hanno ribadito ancora una volta, con la stessa forza di sempre, i genitori del ricercatore italiano rapito il 25 gennaio e ritrovato morto il 3 febbraio dopo essere stato torturato a morte. Da chi? E perché? Le risposte sembrano ancora lontanissime dall'essere raggiunte, se si ignorano i tentativi imbarazzanti degli egiziani di chiudere il caso con soluzioni di comodo.

Il sospetto che da Roma si cerchi di tutelare i rapporti commerciali con il Cairo è forte: "Non ho capito - ha detto la madre del ricercatore italiano - se l'Italia è ancora amica o no dell'Egitto. Non so se gli amici uccidono il figlio degli amici, anche perché è evidente che era italiano. Probabilmente, visto che parlava l'arabo egiziano, ha capito che cosa stava per succedergli". La richiesta al governo è chiara: "Siano più espliciti, ci facciano capire che cosa fanno. Come tutti, mi chiedono per la strada o al cimitero dove viene moltissima gente e lasciano fiori: mi chiedono cosa fa il governo, cosa fa l'Europa?".

E se di pressione c'è bisogno, i Regeni si dicono pronti a usare i mezzi a disposizione. Come quel dossier sul corpo di Giulio e sull'alta quantità di informazioni che già racconta tragicamente l'autopsia: "Basta commemorazioni - hanno aggiunto ospiti al Parlamento europeo - ora azioni. Abbiamo una documentazione di 266 foto di cosa è successo a Giulio, una vera enciclopedia delle torture in Egitto che non vorremmo mostrare mai, vorrebbe dire che abbiamo toccato il fondo".

FRANCESCA CENSURATA Soffiata-bomba sulla Pascale: il piano di Ghedini sulle foto

La soffiata-bomba sulla Pascale: Ghedini e le foto



La tensione dentro Forza Italia è alle stelle. Appena si sono diffuse le notizie positive sulla salute di Silvio, dopo le quattro ore di interventi e la prima notte vissuta con ansia e anche nell’unità dettata dalla tensione del momento, sono tornate le divisioni. Da una parte c’è la famiglia, Marina Berlusconi in testa, dall’altra il “cerchio magico”. I figli vogliono riprendersi in mano la vita di loro padre. In un retroscena del Corriere della Sera si racconta addirittura che l’avvocato Nicolò Ghedini, con l’appoggio di Fedele Confalonieri, abbia spinto per far chiudere il profilo Instagram della Pascale dal quale erano partiti attacchi a Salvini, alla Calabria, ad Alfano. Al momento non sembra prevista una destituzione della Rossi, che preferisce non commentare la polemica che l'ha coinvolta, e che vuole rispondere solo a Berlusconi.