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mercoledì 16 marzo 2016

Caivano (Na): Appartamenti venduti a prezzo di favore? Chi sono gli acquirenti?

Caivano (Na): Appartamenti venduti a prezzo di favore? Chi sono gli acquirenti? Parenti di politici locali?


di Gaetano Daniele



Tre domande che vogliamo fare al Sindaco di Caivano dott. Simone Monopoli: E' vero che lei detiene proprietà di immobili nello stabile di cui si parla in questa denuncia pubblica online della signora Carmela Nocera su Facebook, di cui non fa però, riferimenti a persone? 

E' vero che successivamente sono state fatte altre acquisizioni a prezzo di favore le cui attestazioni e certificazioni sono state fatte durante l'assenza del dirigente titolare dell'ufficio preposto?

E' vero che i Carabinieri hanno attenzionato quest'area? 

Come risponde alle richieste del Consigliere De Lucia, in consiglio comunale? 

L'architetto Sirico, persona competente, e capo dell'opposizione puo' rispondere alle stesse domande? 

Il Consigliere Angelo Marzano, in questi giorni conduce battaglie di trasparenza in consiglio comunale, anch'egli tecnico che non fa parte della Giunta di Altro Profilo, può rispondere alle stesse domande?

I Consiglieri della maggioranza, che non fanno parte della Giunta di Alto Profilo, non ne sanno nulla? 

Il Paese attende risposte!

La Scuola di Filosofia nella diocesi di Aversa

La Scuola di Filosofia nella diocesi di Aversa

L’ultimo incontro si terrà martedì 22 Marzo in Seminario


a cura del Prof. Antonio Serpico



L’ultimo incontro de “La Scuola di filosofia” si terrà il 22 Marzo alle ore 9,30 nella sala Guitmondo del Seminario Vescovile.  Sarà testimonial  don Maurizio  Patriciello. 

  Il Liceo Paritario “Card. Innico Caracciolo” di Aversa,  con il patrocinio del Serra Club Italia e con la direzione del prof. Antonio Serpico,  ha attivato la terza edizione del  Progetto didattico-formativo “La Scuola di Filosofia”, mettendo in rete sette classi liceali di Istituti superiori  per approfondire,  in spirito di collaborazione e di confronto, il tema attualissimo  dell’esodo di milioni di profughi che,  colpiti dalla miseria  o dalla guerra,  lasciano le loro terre d’origine, in cerca di condizioni di vita migliori in Europa. 

Hanno partecipano al progetto le classi guidate dai professori:
- per il Liceo “I. Caracciolo”: Antonio Serpico ; 
- per il Liceo “E. Fermi”:  Tommaso Granata;
 - per il Liceo Scientifico di Trentola Ducenta: Giovanna Antico;
- per il Liceo “N. Jommelli”: Lucia Mariniello, Maria Grazia Tempra,  
Daniela Giuliani , e Pina Giuliano;
- per il Liceo “G. Siani” : Daniela Baldanza;
- per l’ I.I.S. di Aversa: Giovanna Antico. 

Hanno presenziato agli incontri: Sua Ecc. Reverendissima il Vescovo di Aversa, Mons. Angelo Spinillo , la prof. ssa  Maria Luisa Coppola, Presidente Nazionale del “Serra Club Italia” e docente presso il Liceo “Innico Caracciolo”, il Dirigente scolastico del “Caracciolo”  don Carlo Villano. 

Il  tema del progetto  “ Totalitarismi e dignità  umana in Hannah Arendt “, ha previsto lo studio delle  opere della famosa filosofa e storica tedesca, ed  in modo particolare  :  Le origini del totalitarismo (1951), Vita activa.La condizione umana (1958) e La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (1963),Pensieri e considerazioni morali (1971).

A conclusione del corso, che ha riscosso un notevole gradimento da parte degli alunni che hanno prodotto elaborati e filmati di grande qualità, il Serra  Club Italia rilascerà un attestato di frequenza agli alunni, valido come credito formativo.                                    

BELPIETRO E LA TRAPPOLA Feroce trappolone anti-Silvio "Lo scopo di Salvini e Meloni"

Maurizio Belpietro: "Salvini e Meloni vogliono 'uccidere' Berlusconi"


di Maurizio Belpietro


Che il centrodestra nella Capitale abbia istinti suicidi è cosa ormai assodata e di cui abbiamo già scritto. Quel che resta da scoprire è perché partiti che per un ventennio hanno avuto l' ambizione di guidare il Paese, all' improvviso a Roma abbiano scelto di porre fine anticipatamente alla propria esistenza, decidendo di farlo pubblicamente, con dichiarazioni tv e interviste ai giornali che contribuiscono a confondere le idee degli elettori più che chiarirle.

Per parte nostra non ci sono dubbi. Le ragioni che hanno prodotto il caos cui assistiamo quotidianamente, con candidature multiple le une contro le altre, sono frutto di uno dei più conosciuti meccanismi che si conoscano e siano stati indagati in psicologia: l'uccisione del padre.

Ovviamente il genitore destinato ad essere fatto fuori è rappresentato da Silvio Berlusconi, mentre nei panni dei figlioli che hanno sguainato i pugnali per eliminare l' ingombrante figura paterna ci sono Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Entrambi, oltre ad appartenere ad una generazione diversa da quella del Cavaliere, hanno in comune una caratteristica: alle prossime elezioni municipali non hanno nulla da perdere. Il capo della Lega a Roma sa che qualsiasi candidato mettesse con il simbolo del Carroccio non porterebbe a casa granché, dunque piuttosto che indicare un nome suo preferisce stoppare quello degli altri, sapendo che in questo modo il risultato negativo - molto probabile viste le divisioni - sarà per lui un valore aggiunto. 

Per la leader di Fratelli d' Italia il discorso è leggermente diverso ma non troppo. Anche lei non corre per vincere, ma semmai per capitalizzare la perdita di Bertolaso. Giorgia non aveva e non ha alcuna intenzione di fare il sindaco, perché non ha alcuna intenzione di finire come Gianni Alemanno, con un Comune pieno di debiti e ricco solo di amici a caccia di incarichi. Dunque cerca di ottenere il massimo dalla sconfitta e anche addossare ad altri la perdita della Capitale può essere un modo per vincere.

In tutto questo gioco delle parti, chi rischia di più è ovviamente Silvio Berlusconi, il quale candidando Guido Bertolaso non ha solo il problema di ottenere una difficile vittoria, ma pure di affermare la propria leadership e di farla digerire agli alleati. Anche nel passato il Cavaliere ha avuto un problema di conferma del ruolo all' interno del centrodestra. Tuttavia allora Forza Italia aveva il doppio dei voti e spesso il triplo di quelli ottenuti dai contestatori. Oggi non solo Berlusconi non gode più di quel consenso, ma il suo partito è preda di una fuga dalla sconfitta che pare inarrestabile. Gente che fino a ieri sembrava pronta alla morte per il leader oggi fugge nelle braccia dei suoi avversari, lamentando proprio le cose di cui ieri andava fiero.

Nella guerra in corso a Roma il Cavaliere fatica ad imporre il nome concordato con gli alleati, ma più fatica e più lega il suo nome al probabile insuccesso, ossia fa proprio ciò che gli alleati si attendono per ottenere una sua più spedita uscita di scena e dunque una rifondazione del centrodestra senza più Berlusconi in posizione dominante. Non sappiamo se l' operazione politica di Salvini e Meloni riuscirà. Se cioè la confusione con cui il centrodestra si presenta al voto sarà pagata dalla sola Forza Italia, come è probabile, e non anche da Fratelli d' Italia e dal suo nuovo partner leghista. Sta di fatto che Silvio Berlusconi ha un solo modo per sottrarsi alla trappola mortale che per lui è stata preparata nella Capitale ed è il successo di Stefano Parisi a Milano.

Dando per scontata una bocciatura di Bertolaso a Roma (anche con il migliore aspirante sindaco non si può vincere presentandosi divisi ai blocchi di partenza, con quattro candidati invece di uno), il Cavaliere deve per forza portare a casa almeno un successo nel capoluogo lombardo, pena la marginalizzazione del ruolo di Forza Italia e della sua leadership. Ce la farà Parisi? Da quel che si sente dire i sondaggi non lo darebbero molto distaccato dal candidato di centrosinistra, ma come si sa i sondaggi valgono quel che valgono, perché non esiste una scienza esatta che possa prevedere il voto. Nel caso in cui l' ex city manager di Gabriele Albertini riuscisse ad agguantare Beppe Sala e a sorpassarlo, non solo Berlusconi riuscirebbe a respingere le pretese degli alleati a farsi da parte, ma potrebbero essere gettate le fondamenta di un rassemblement nuovo e capace di opporsi al centrosinistra di Matteo Renzi.

Vincere a Milano certo non annullerebbe una sconfitta a Roma, ma contribuirebbe a pareggiare i conti, permettendo al partito dei moderati di trovare una nuova linfa per riorganizzarsi e ripensarsi. La vittoria a Milano sarebbe una ostacolo sulla strada per la costruzione del Partito della Nazione, un passaggio che paradossalmente, nel momento di massima divisione, potrebbe contribuire a una nuova unione di centrodestra. Dunque dallo spettacolo un po' deprimente di questi giorni alla fine potrebbe perfino nascere qualche cosa di un po' divertente. O almeno è ciò che ci auguriamo.

Semafori, in strada cambia tutto Ecco quando e come ti fregano

Semafori, arrivano quelli che scattano se vai troppo veloce e quelli col conto alla rovescia



Semafori, si cambia. No, i colori restano sempre gli stessi. Ma le novità, conseguenza della legge 120/2010, sono importanti. Li ha descritti il sottosegretario ai Trasporti Umberto Del Basso De Caro in risposta a una interrogazione che era stata presentata in commissione Trasporti alla Camera. L' articolo 60 della legge 120/2010 ha formalmente sdoganato i semafori intelligenti che diventano rossi se il traffico procede a velocità troppo elevata e i tabelloni luminosi indicanti agli automobilisti il countdown del tempo residuo di accensione delle varie  lanterne.

Prima di procedere con le installazioni, però, occorre stabilire con decreto del ministero dei trasporti le caratteristiche tecniche di questi impianti che potranno essere utilizzati solo dopo la loro preventiva omologazione. Il decreto del Mit però è stato condizionato dalla necessaria sperimentazione tecnica dei nuovi sistemi.

martedì 15 marzo 2016

Europa ancora sotto attacco: spari e feriti E' caccia ai terroristi, c'entra il Bataclan

Sparatoria a controllo anti-terrorismo: terrore a Bruxelles, due in fuga



ormai, gli allarmi sono praticamente quotidiani. Se non, come oggi, più di uno al giorno. Sfumata l'ipotesi che a Berlino l'auto esplosa questa mattina fosse un'autobomba esplosa per sbaglio in anticipo, qualche ora dopo, l'allarme terrorismo è scattato a Bruxelles, che dallo scorso 13 novembre vive in uno stato di perenne tensione.  Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi da sconosciuti contro agenti della polizia belga a Forest, sobborgo alla periferia sud-occidentale di Bruxelles, mentre erano impegnati in una perquisizione collegata agli attacchi terroristici del 13 novembre scorso a Parigi: lo ha reso noto un portavoce della Procura federale, Eric van der Sypt. Stando al quotidiano "La Derniere Heure", i due aggressori sono riusciti a fuggire e nei dintorni della capitale belga è in corso una gigantesca caccia all'uomo.

DOPPI DEM E' scissione, nascono due Pd Renzi trema: cosa succede

A Gela ci sono già due Pd: uno renziano e l'altro non renziano



dall'altra continua no a darsele di santa ragione, c'è una città dove il Partito democratico si è già diviso in due. Si tratta di Gela, grosso centro sulla costa meridionale della Sicilia e città natale del governatore Rosario Crocetta. I renziani da una parte, i non renziani dall'altra. Cioè, due Pd, ognuno col suo bravo presidente e il suo bravo segretario cittadino. Tutto è iniziato circa un mese fa, quando i dem avevano scelto come segretario Peppe Di Cristina, affiancato dal presidente Claudia Caizza. Per i renziani, però, il congresso era stato illegittimo. Così, come riporta il quotidiano "Italia Oggi", lo scorso fine settimana, si sono ritrovati in una sorta di contro-congresso. E hanno eletto segretario il consigliere comunale Fabio Corollà, votato da 425 iscritti. Per gli esponenti dell'area renziana la cosa è seria. Tanto che si sono autoproclamati come unica opposizione all' amministrazione guidata dal sindaco Domenico Messinese (M5s). Il quale, secondo i renziani, governerebbe anche grazie all' aiuto di una parte del Partito democratico.

Colpo basso, la Meloni massacrata: la frase del Cav che scatena il caos

Colpo basso, la Meloni massacrata: la frase del Cav che scatena il caos



Lo psicodramma romano si arricchisce con le parole di Silvio Berlusconi. Un messaggio, chiarissimo, a Giorgia Meloni: "Le donne hanno cinque mesi di lavoro non obbligatorio quando diventano mamme. È chiaro a tutti che una mamma non può dedicarsi a un lavoro terribile" come fare il sindaco della Capitale, una città, continua, "che è in una situazione terribile. Ci sono persone che per egoismo di partito cercano di spingerla a questo e a fare il suo male". Così il Cavaliere, con un chiaro riferimento a Matteo Salvini, in un intervento di prima mattina a Radio Anch'io. Parole, quelle del leader di Forza Italia, che ricalcano quelle del suo candidato, Guido Bertolaso, che alla vigilia aveva consigliato alla Meloni di fare la mamma e non il sindaco, innescando una violenta polemica. Berlusconi, da par suo, ha ricordato che "fare il sindaco significa stare in ufficio 14 ore al giorno, non credo sia una scelta giusta nell'interesse di Giorgia".