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giovedì 11 febbraio 2016

FREGATI PER 15 ANNI Lo scandalo di Equitalia: quali sono le cartelle false

Equitalia, in 15 anni cartelle false per 217 miliardi di euro




Si è sempre parlato di "cartelle pazze", a proposito di quelle di Equitalia. Per l'ammontare folle, seppur corretto, o perché errato. Ma dalla relazione che l'ad di Equitalia Ernesto Maria Ruffini ha svolto dinnanzi alla commissione Bilancio del Senato, spunta una categoria inedita di cartelle: quelle "inventate".

Perchè Ruffini, come riporta il quotidiano "Il Giornale", ha fornito ieri un dato a dir poco agghiacciante dicendo che il 20,5% dei 1.058 miliardi di crediti affidati negli ultimi 15 anni all'ente di riscossione, pari a quasi 217 miliardi, sono inesigibili perché i destinatari non li dovevano pagare. Insomma, secondo quanto lo stesso ad riporta, una volta su 5 che il Fisco bussa alla porta dei contribuenti, lo fa senza alcun motivo fondato. E fa marcia indietro solo quando i tartassati ricorrono alle carte bollate. Se invece pagano, amen.

Di quei 216,89 miliardi di euro di richieste indebite, ha spiegato ancora l'ad di Equitalia, la maggior parte (175 miliardi) proviene e dall'Agenzia delle Entrate, mentre il resto si divide tra Inps (23,3 miliardi), Inail (10 miliardi) e altre amministrazioni pubbliche (7,4 miliardi).

L'ULTIMA BEFFA DI RENZI Etruria, niente indennizzi La giornata nera dei truffati

Il governo fa slittare gli indennizzi per i risparmiatori di Banca Etruria & co.



Il decreto sulle banche all'esame del Consiglio dei ministri non conterrà le misure per l'indennizzo degli obbligazionisti di Carichieti, Carife, Banca Etruria e Banca Marche, i quattro istituti di credito recentemente oggetto del salvataggio del governo. Nel decreto all'esame di Palazzo Chigi saranno previste la riforma delle banche di credito cooperativo e le norme sulla garanzia pubblica alla cartolarizzazione delle sofferenze bancarie (Gacs) dopo il via libera di Bruxelles. Tra le misure che potrebbero essere varate ci sono gli eventuali incentivi all'accorpamento degli istituti di credito e al sostegno degli potenziali esuberi che deriverebbero dalla concentrazione bancaria. 

Codacons: "Assurdo e offensivo" - Durissimo il Codacons dopo l'ennesimo rinvio dei decreti sugli indennizzi per i risparmiatori: "Il Governo Renzi fa ancora una volta una pessima figura e rimanda alle calende greche i sacrosanti risarcimenti che spettano ai risparmiatori - afferma il presidente Carlo Rienzi -. Una scelta assurda e offensiva, che dimostra come l'esecutivo navighi ancora in alto mare in materia di risparmio e sia incapace di prendere decisioni urgenti per dare risposte a migliaia di investitori che hanno perso i propri soldi". Con la decisione di oggi, i risparmiatori, conclude Rienzi, "sono doppiamente beffati: prima hanno perso tutti i propri risparmi a  seguito della decisione del Governo, ora sempre per colpa del Governo vedono rimandata chissà a quando la possibilità di ottenere indennizzi".

Sanremo sempre più arcobaleno Ramazzotti, spot alle unioni gay

Sanremo sempre più arcobaleno Ramazzotti, spot alle unioni gay




Anche Eros Ramazzotti è arcobaleno. L'artista romano, ospite della seconda serata di Sanremo, dove ha cantato un madley dei suoi successi e un brano del nuovo album, ha lanciato un messaggio: "La famiglia è la cosa più importante, qualunque essa sia". Con sè ha portato un nastro arcobaleno come hanno fatto anche Noemi e Arisa. Tra il pubblico c'era anche Marica Pellegrinelli, sua moglie, con cui ha due figli: gli ha mandato un bacio. E lo stesso ha fatto Carlo Conti con sua moglie. Tutti accontentati, etero e gay.

mercoledì 10 febbraio 2016

Caivano (Na): Politica, Gaetano Daniele: Si sta tirando troppo la corda Si ritorni al dialogo

Caivano (Na): Politica, Gaetano Daniele: Si sta tirando troppo la corda Si ritorni al dialogo e si pensi al bene del Paese


di Gaetano Daniele

Gaetano Daniele
Amministratore il Notiziario sul web

Non se le sono mandate a dire, Gaetano Ponticelli, Capogruppo consiliare di Forza Italia, e Francesco Emione, consigliere comunale di Liberi Cittadini, che sia attraverso manifesti cartacei sia attraverso Social Network, hanno innescato un crudo botta e risposta in merito a delle accuse  apparse attraverso un manifesto affisso da Liberi Cittadini (rappresentato dal consigliere Francesco Emione) dove all'interno venivano precisate alcune colpe rivolte a Forza Italia e all'attuale maggioranza a guida Monopoli. Non entriamo nuovamente nel merito, ormai è sulla bocca di tutti. 

Certo, in tutto questo ambaradan, la posizione più agevole è quella di chi al posto di stemperare gli animi, getta benzina sul fuoco, e dopo averlo fatto, cerca anche di uscirsene indenne. Scrivendo qualche virgolettato democratico al fine di strappare qualche "mi piace", inimicandosi? accattivandosi? credendosi intelligente, o peggio, credendoli scaldapanche. 

In politica gli assenti hanno sempre torto. Ma il mio auspicio, è quello di vedere un'accelerata alla risoluzione dei problemi di Caivano. 

Gli abitanti di Caivano, intanto, continuano a lamentare una condizione di isolamento e degrado alla quale è necessario porre fine, come alle querelle trasversali tra maggioranza e opposizione, e soprattutto non dare corda ai cori da stadio, che finiscono di istigare gli animi (ai fessi) e affossare il Paese. 

Purtroppo l'inizio di questa amministrazione a guida Monopoli, è partita male, è altrettanto vero che sono trascorsi solo 8 mesi, qualcuno potrebbe dire: il buongiorno si vede dal mattino, altri, c'è tempo per recuperare e dimostrare di saper operare. Fatto è, che al momento oltre alle accuse trasversali e alle offese e ai cori da stadio su Facebook, si intravede poco o nulla. Alla Caivano sola e abbandonata questo non interessa, e non ammette più errori. Ne sono stati commessi troppi. 

1) Reddito di Cittadinanza: si coinvolgano, come promesso, le organizzazioni di imprenditori presenti nella zona industriale. Eventualmente il Centro Commerciale Campania o l'Outlet. 

2) Si garantisca al Paese, un servizio di raccolta decente, soprattutto dopo le salatissime bollette che emette l'Ente, a discapito dei contribuenti. 

3) Assicurare la manutenzione ordinaria

4) Assicurare la massima pubblicità sugli atti adottati dal comune, e garantire che tutte le sedute del consiglio comunale possono essere ascoltate e viste anche dai cittadini da casa. 

5) Assicurare una nuova Giunta in tempi  rapidi per rilanciare i vari settori. 

Penso che questo Paese abbia subito molti torti e i cittadini caivanesi siano stati cinicamente sfruttati. Occorre ristabilire la verità su molti fatti ma soprattutto occorre che il Paese venga guidato da una compagine amministrativa che agisca e pensi esclusivamente per l'interesse generale. 

La soffiata: in Senato 50 drogati "Vi rivelo come riconoscerli"

L'onorevole accusa i colleghi: "50 drogati in Senato. Chi sono? Occhio a quel dettaglio"




Le voci sul fatto che in Parlamento circoli della droga si rincorrono incessanti da anni. Ma, ad oggi, nessun "onorevole drogato" è stato pizzicato o colto sul fatto, men che meno ha mai ammesso di ricorrere all'utilizzo di sostanze stupefacenti, droghe pesanti nel dettaglio. Ora, però, ad alzare il velo sui "politici tossici" è Lucio Barani, esponente di spicco di Ala, il gruppo di Denis Verdini. Il senatore sgancia un razzo termonucleare: "Sui 315 senatori, una cifra tra i 50 e i 70 fa uso di droghe pesanti. Certi interventi che si ascoltano non sono giustificati solo dalla mancanza di cultura", spiega il verdiniano, lasciando intendere che alcuni senatori, dunque, prendano la parola mentre si trovano sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Un accusa gravissima. E Barani prosegue: "Fossi stato presidente del Senato avrei fatto delle analisi ambientali nei bagni, l'ho capito dalle pupille". Il senatore, che è medico, sottolinea: "Uno che all'ombra ce le ha strette quando dovrebbero essere dilatate, oppure miotiche in piena luce, ha assunto qualcosa". Quando chiedono a Barani se i senatori drogati sono più di destra o di sinistra, lui risponde: "Sono solo dei cialtroni che sono capitati in Senato, facciamo l'esame del capello prima di iniziare gli interventi in aula. Io l'ho fatto", ha concluso.

C'E' IL NOME La bomba sulle elezioni: "M'ha mandato un sms, si candida" / Chi è

Gabriele Albertini: "Parisi mi ha mandato un sms, si candida a Milano"




l rapporto tra i due è stato strettissimo e proficuo. Non è strano dunque che, volendo confidare a qualcuno la sua discesa in campo, Stefano Parisi abbia scelto Gabriele Albertini, l'ex sindaco di Milano del quale è stato per anni city manager, ovvero il braccio operativo. E' stato lo stesso Albertini, oggi senatore di Scelta Civica, a rivelare che "sarà Stefano Parisi il candidato del centrodestra" per la carica di sindaco del capoluogo lombardo. "Me lo ha detto lui in un sms". Il messaggio, continua, gli è pervenuto alle 12.57. "Mi emoziona - gli ha scritto Parisi - l'idea di poter tornare a Palazzo Marino dove abbiamo passato insieme un periodo bellissimo".

Smascherata la farsa di Elton John: cosa è successo (davvero) sul palco

Smascherata la farsa di Elton John: cosa è successo (davvero) sul palco




"Se Elton John parla di unioni civili? Sarà il bello della diretta". Così Carlo Conti a ridosso della prima del Festival di Sanremo: il conduttore, insomma, aveva assicurato che il cantante britannico sarebbe stato libero di dire ciò che voleva. Nessun lacciuolo, nessun vincolo: "È il bello della diretta", appunto. Poi, la diretta è arrivata, ed è filata via abbastanza lisca. Molto liscia. Quasi troppo. Una mezza frase - "Sono contento di essere padre" - sulla quale comunque si stanno scatenando le polemiche, un paio di canzoni, altrettante domande molto "soft" da parte di Conti. Peccato però che i più attenti abbiano notato qualche cosa. Qualche cosa che non tornava.

Punto primo. Elton John non indossava alcun tipo di auricolare, niente di niente, orecchie libere come una farfalla (o almeno, ad ora nessuna immagine sembra in grado di smentirlo). Ci si chiede, dunque, come l'artista potesse sentire la traduzione in inglese delle domande di Carlo Conti (poste rigorosamente in italiano). Ma se anche, per caso, Elton John avesse avuto un micro-auricolare nell'orecchio, c'è un altro dettaglio ancor più sospetto. Tutti infatti hanno notato come il cantante rispondesse alle domande di Carlo Conti immediatamente, senza neppur lasciare passare un secondo dal termine della domanda all'inizio della risposta, quasi sovrapponendo le voci. Un qualcosa di impossibile, poiché il cantante prima di rispondere avrebbe dovuto attendere il termine della traduzione della domanda.

Due circostanze sospette, appunto, che dimostrerebbero in modo lampante come l'intervista fosse stata preparata completamente a tavolino, senza lasciare spazio alcuno al "bello della diretta". Un'intervista preparata a tavolino nella quale, comunque, il cantante ha rivendicato l'orgoglio-omo. Le domande erano già decise, le risposte pure. Così è stata disinnescata ogni polemica (così come è stato disinnescato l'appeal di una comparsata, quella di John, che eccezion fatta per le parti cantate non ha appassionato, affatto, il pubblico).