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martedì 9 febbraio 2016

Zika, agghiacciante lettera agli atleti L'ombra del virus sui Giochi di Rio

Virus Zika e Giochi di Rio, il Comitato Olimpico Usa scrive agli atleti: "Chi ha paura può non andare in Brasile"




Il Comitato olimpico statunitense (Usoc) ha informato le federazioni sportive che gli atleti preoccupati per la loro salute a causa del virus Zika potranno rifiutarsi di partecipare alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro in programma dal 5 al 21 agosto 2016. Lo ha annunciato al Time il portavoce dell'Usoc Patrick Sandusky. "Stiamo monitorando da vicino la situazione con il Cdc (il centro statunitense di controllo e prevenzione delle malattie), con gli organizzatori di Rio 2016, con l'Organizzazione mondiale della sanità e con vari specialisti delle malattie infettive. In più stiamo compiendo ogni passo necessario per garantire che la nostra delegazione sia consapevole delle raccomandazioni delle autorità sanitarie statunitensi riguardo al viaggio in Brasile".

Caivano (Na): Esclusiva / Consiglio Comunale Clima di fuoco Compaiono burattini di pinocchio

Caivano (Na): Esclusiva / Consiglio Comunale Clima di fuoco Compaiono burattini di pinocchio


di Gaetano Daniele




Consiglio comunale infuocato. I consiglieri comunali di minoranza hanno disertato il consiglio comunale che si è tenuto ieri 8 febbraio 2016,  nonostante fossero in discussione punti proposti dalla stessa opposizione, come tra l’altro la spinosa questione del restauro del Castello comunale, dove sembra che siano stati pagati lavori mai eseguiti - così hanno affermato alcuni consiglieri da noi interpellati - . Ma il rispetto delle regole in democrazia è fondamentale e irrinunciabile, non è una semplice questione di regolamenti e di cavilli giuridici - chiosa l'architetto Luigi Sirico PD, e nota: si tratta appunto, di salvaguardare il diritto sacrosanto della minoranza di poter esercitare senza impedimenti la propria attività di controllo e di proposta senza impedimenti e senza scorciatoie. 

Ma veniamo ai fatti. In data 25 gennaio 2016 il Presidente del Consiglio Comunale di Caivano, Raffaele Del Gaudio, aveva convocato la seduta straordinaria ed in prima convocazione del consiglio comunale che doveva tenersi in data 29 gennaio 2016 alle ore 18.00 in prima convocazione. Quella seduta andò deserta per l’assenza di alcuni esponenti della maggioranza e quindi per il mancato raggiungimento del numero legale dei consiglieri presenti all'appello delle ore 19,00 del giorno 29 gennaio 2016.

Per questo il Presidente del Consiglio Comunale ha convocato in seconda convocazione il Consiglio Comunale per le ore 17,00 del giorno 08 febbraio 2016.

I consiglieri di minoranza in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale nei giorni scorsi, avevano rilevato che tale convocazione era in contrasto con il comma 2 dell’articolo 14 del vigente regolamento sul funzionamento del consiglio comunale che testualmente recita : “ Quando risulti il numero legale il Presidente dichiara aperta la seduta e qualora, invece, non risultasse tale numero, lo farà constatare nel processo verbale e dichiarerà la diserzione della seduta stessa, eventualmente rinviandola in seconda convocazione entro gli otto giorni successivi.

In realtà il consiglio comunale è stato convocato dopo dieci giorni , quindi oltre il termine stabilito dal Regolamento Comunale. Inoltre, i consiglieri di minoranza avevano fatto rilevare che sempre in ossequio al regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale “i tre giorni precedenti a ciascuna convocazione del consiglio in seduta straordinaria non devono ,di norma ,coincidere con i giorni di chiusura al pubblico degli uffici comunali .” Ciò per consentire ai consiglieri nei giorni precedenti al consiglio comunale di poter prendere visione degli atti che sono chiamati a discutere in consiglio comunale. Se questo non accade nei giorni festivi gli atti devono essere depositato presso il comando vigili urbani che resta aperto anche il sabato e la domenica.

Ebbene, i consiglieri comunali recatosi presso il comando vigili hanno constatato che nulla era stato depositato. Pare che non sia la prima volta che i consiglieri comunali si siano trovati nella impossibilità di consultare in tempo utile gli atti. I consiglieri di minoranza, lamentano che anche altre volte non sono stati messi in condizione di visionare in tempo utile gli atti proposti in consiglio comunale. Anche importanti. Non ultimo il Piano di Protezione Civile arrivato agli uffici la mattina stessa del consiglio comunale. E anche in quel caso i consiglieri di minoranza furono costretti per protesta ad uscire dall'aula.

Per questo gli stessi hanno scritto al presidente del consiglio comunale affinché venga salvaguardato il diritto dell’opposizione ad esercitare pienamente il proprio mandato istituzionale senza impedimenti e senza ostacoli. E questo ha ricordato ai nostri microfoni il consigliere comunale di Liberi Cittadini, , Francesco Emione: "è un principio fondamentale della democrazia sia per l’opposizione ma anche per la maggioranza che nel prossimo futuro potrebbe tornare ad essere minoranza".

Inoltre, non sono mancate le accuse alla minoranza, che è entrata nel vivo di una questione strettamente personale. La questione risale a qualche giorno fa, quando tramite manifesti venivano formulate delle accuse agli attuali consiglieri di Forza Italia, e, approfittando del consiglio comunale, il capogruppo Gaetano Ponticelli, pare abbia smontato le accuse una ad una, anzi, lanciando anche una provocazione, apponendo sui banchi della minoranza dei piccoli pinocchi. 

lunedì 8 febbraio 2016

Napoli e Juve ok, ora sfida scudetto Champions: stop Milan balzo Roma

Serie A, Napoli e Juventus vincono sempre: ora la sfida scudetto. Il Milan spreca l'occasione Champions




Napoli e Juventus forse hanno già la testa alla sfida scudetto del prossimo turno. Vincono ancora, ma che fatica: gli azzurri di Sarri superano 1-0 il Carpi con un rigore al 70' del solito Higuain, che tocca quota 24 in classifica marcatori. Per la capolista è l'ottava vittoria di fila. Sono 14 i successi consecutivi per la banda di Max Allegri, che passa in casa del Frosinone solo nel finale: Cuadrado e Dybala (e sono 13) tengono i bianconeri a -2 dal Napoli, con la possibilità di sorpasso allo Juventus Stadium.

Milan, occasione sprecata - Dietro, spreca una grande occasione il Milan: 1-1 in casa con l'Udinese (dopo il vantaggio ospite di Armero ci pensa Niang nella ripresa) e nessun punto recuperato a Fiorentina (1-1 a Bologna, sabato) e Inter (3-3 a Verona, nell'anticipo dell'ora di pranzo). Per Mihajlovic due punti persi che potrebbero pesare tantissimo nella rincorsa non più così impossibile al terzo posto che varrebbe i preliminari di Champions League. Ne approfitta eccome invece la Roma, che nel posticipo all'Olimpico supera 2-1 la Sampdoria coi gol di Florenzi e Perotti. Per i blucerchiati rete di Fernando e traversa di Dodò nel finale. Ora i giallorossi sono a -2 dal terzo posto della Fiorentina. Nelle altre sfide da segnalare il colpaccio del Chievo in casa del Torino, 2-1 in rimonta, e il pareggio 2-2 del Palermo in casa del Sassuolo.

Arriva la tassa sulla tv in chiaro: quanto costerà in più a famiglia

Digitale terrestre, per i nuovi decoder da 40 a 100 euro in più a famiglia




E' in discussione in Europa, all'attenzione della commissione Economia e Società digitali, il passaggio a un digitale terrestre di seconda generazione, detto Dvb-t2, che permetterà una maggior qualità delle trasmissioni. Un operazione che potrebbe arrivare a conclusione entro 4-5 anni e che, per i soli operatori, avrà costi compresi tra i 450 e gli 890 milioni di euro, a seconda dello standard di compressione (Mpeg p Hevc) che verrà adottato.

Poi ci sono i costi a carico dei consumatori, per l'adozione di decoder in grado di ricevere le trasmissioni del Dvb-t2. Se si considerano solo le prime case, la valutazione d'impatto è tra i 616 milioni e 1,6 miliardi (per Mpeg e Hvec), mentre se si considerasse la totalità delle case il conto sale di molto: tra 1,3 e 3,3 miliardi di euro. Costi che corrispondono a un esborso medio per famiglia pari a 40 euro per un decoder Dvb-t2 con la tecnologia di compressione più semplice (Mpeg) e di 100 euro per quello con tecnologia più avanzata. Il 68% dei costi totali indicati dalla Commissione Ue saranno a carico dei consumatori italiani, francesi e spagnoli, che avranno per forza bisogno dei nuovi dispositivi se volgliono continuare e ricevere il segnale del digitale terrestre.

Occhio al messaggio "maledetto": rende inutilizzabile il vostro iPhone

Il messaggio che rende inutilizzabile il vostro iPhone 6




Un messaggio "Errore 53" che potrebbe costare caro ai possessori di iPhone 6 e 6 plus. Per l'esattezza, 300 euro per riparare il proprio dispositivo. La comunicazione di fatto avvisa che il vostro iPhone sta per "congelarsi" e diventare inutilizzabile, rendendo inaccessibili tutti i dati contenuti. Apple ha spiegato al quotidiano britannico Guardian l'errore: si tratta di una funzione nascosta dell'iPhone che si attiva quando il telefono viene riparato da tecnici non Apple o quando si danneggia il tasto home: "iOS verifica che il sensore Touch ID nel vostro iPhone o iPad corrisponda correttamente agli altri componenti del dispositivo - spiegano da Cupertino -. Se iOS trova una mancata corrispondenza, il controllo ha esito negativo e Touch ID, anche per l'uso Pay di Apple, è disabilitata. Questa misura di sicurezza è necessaria per proteggere il dispositivo ed evitare che venga utilizzato un sensore Touch ID fraudolento". Sarà necessaria la sostituzione del tasto home.

Belpietro: "Ecco chi sta con la Merkel" Quelli che votano contro i rispamiatori

Belpietro: "Ecco chi sta con la Merkel". I politici che votano contro i risparmiatori


di Maurizio Belpietro



Matteo Renzi si è fatto spesso vanto del fatto che il Pd sia il partito più votato d' Europa. Come è noto, alle elezioni del 2014 a nessun altro - nemmeno alla Cdu di Angela Merkel - è riuscito il colpo di conquistare il 40 per cento dei voti e dunque di spedire una nutrita pattuglia di onorevoli a Bruxelles. Ma stanti così i fatti, sarà bene che il presidente del Consiglio informi i suoi eurodeputati che non sono stati mandati in Europa per turismo, ma per occuparsi degli interessi di questo Paese.

E per evitare che altri varino norme capestro nei confronti dell' Italia. Purtroppo abbiamo già visto che cos' è accaduto con il bail in, ovvero con la direttiva in cui si scaricano sui clienti i crac bancari. Varata dalla Commissione, la direttiva è stata votata senza batter ciglio da tutta una serie di parlamentari, con il risultato che al fondo salva banche italiano è stato impedito il salvataggio di quattro istituti di credito sull' orlo del fallimento (Etruria, Marche, Ferrara e Chieti) e i risparmiatori hanno visto andare in fumo i loro investimenti in azioni e obbligazioni subordinate. Ora la storia rischia di ripetersi, e anche in peggio.

In pratica a Bruxelles è stata votata una mozione che, dietro alle parole fumose, vuol dire una sola cosa: se una banca ha in portafoglio un certo numero di titoli di Stato non può essere considerata esente da rischi. Tradotto, significa che quei soldi non sono da considerare patrimonio, ma debito e, per mettersi in regola con le norme internazionali, gli istituti di credito devono accantonare denaro per far fronte al rischio di eventuali perdite. Se si vuole essere ancora più chiari, basta leggere ciò che una commissione di saggi ha preparato a Bruxelles. Si tratta di un piano in cui, in sostanza, si sostiene che i titoli di uno Stato - siccome quest' ultimo rischia di fallire come una qualunque società e di non pagare Bot, Cct e così via - non sono a rischio zero.

Dunque, se l' Italia non garantisce un bel niente, per dare garanzia di essere solidi gli istituti di credito devono mettere da parte un capitale pari a circa il 70 per cento del portafoglio investito in titoli di Stato.

Se il presidente della Bce Mario Draghi per riportare alla normalità le quotazioni del sistema bancario nelle scorse settimane ha usato il cannone, l' Europa a trazione tedesca si appresta quindi a sganciare una bomba atomica, che rischia però di sterminare il nostro sistema bancario e non solo. È risaputo infatti che gli istituti di credito sono acquirenti abituali dei titoli di Stato italiani e una recente indagine stima che abbiano in carico almeno 400 miliardi, ossia una cifra molto vicina al 20 per cento del totale del nostro debito pubblico.

Avete idea di quanti soldi servirebbero, in aumenti di capitale, per mettere da parte il 70 per cento del denaro investito in Bot e Btp? Duecentottanta miliardi, cioè circa il 13 per cento del nostro debito pubblico. Per le banche sarebbe una sventola da capogiro, ma anche per lo Stato, che vedrebbe salire lo spread come un palloncino pieno di elio, e pure per i risparmiatori.

Dietro alla mozione dell' Europarlamento votata anche dai deputati italiani e dietro lo studio dei saggi, ci sarebbe secondo il Corriere della Sera lo zampino di Wolfgang Schaeuble, ossia del ministro delle Finanze tedesco, il falco della Germania, colui che avrebbe voluto mandare al fallimento la Grecia e che non ha mollato un attimo la presa su Alexis Tsipras fino a che questi non ha alzato bandiera bianca. L' operazione in pratica vorrebbe dire che, se si riconosce la possibilità che uno Stato fallisca, le banche non possono detenere titoli ad alto rischio. Non solo: così facendo si estende il criterio del bail in dalle banche agli Stati, prevedendo che siano i risparmiatori e gli investitori a pagare il debito, con effetti devastanti sugli istituti di credito e sulla clientela. L' Italia è nel mirino: dato che non vuole decidersi a ridurre il debito pubblico con misure draconiane (tipo una patrimoniale e una robusta spending review) la si mette con le spalle al muro con la minaccia di tagliare il legame tra banche e debito pubblico.

Insomma, mentre Matteo Renzi litiga con l' Europa chiedendo maggiore flessibilità, Schaeuble e le sturmtruppen si preparano a regalarci maggior rigore. E i nostri europarlamentari che fanno? Dormono. Anzi no, peggio, votano una mozione in cui si vincola la Ue a separare Stati e banche, costringendo queste ultime a ridurre l' esposizione nei confronti del debito sovrano, ossia dell' Italia. Perfetto. Dei geni. Anzi: dei nemici in casa.

CANDIDATO MADE IN CINA Renzi incorona Giuseppe Sala dopo le primarie dei veleni

Primarie Pd a Milano, Giuseppe Sala vince senza plebiscito




Giuseppe Sala vince le primarie "cinesi" del Pd a Milano, ma il successo non è bulgaro. Arriva poco prima delle 22, a urne ancora aperte, la telefonata del premier Matteo Renzi per congratularsi con l'ex manager di Expo, facendogli un "in bocca al lupo" per la corsa a Palazzo Marino. "Ringrazio tutti coloro che hanno votato, i militanti e i volontari che hanno lavorato ai gazebo e i candidati che si sono confrontati sul futuro di questa grande città", ha commentato Renzi. Dopo le polemiche del pomeriggio con Beppe Grillo, che aveva parlato di "primarie taroccate" per la presenza di un alcune decine di cinesi in fila per votare Sala (anche se non hanno dimostrato grande conoscenza né dell'italiano, né della politica milanese), nessun riferimento dunque al caso che ha agitato questa due giorni democratica. 

La sfida - Era il favorito, Sala, e il verdetto lo ha confermato pur senza trionfi. L'ex commissario unico di Expo ha superato il 40% delle preferenze, seguito dagli assessori Francesca Balzani (la preferita del sindaco uscente Pisapia) con oltre il 30% e Pierfrancesco Majorino con poco meno del 25%. Fanalino di coda il responsabile dell’Uisp Milano, Antonio Iannetta, con l'1 per cento. Resta una certezza: sommando i voti di Balzani e Majorino, la sinistra Pd avrebbe vinto. Ma essendo sinistra vera, ha scelto di farsi male da sola. 

Affluenza: 4% di stranieri - Anche domenica si conferma il dato del 4% di stranieri alle urne, dato tutto sommato limitato: "Il Comitato delle Primarie - si legge in una nota - rende noto che alle ore 18.30 la percentuale di votanti stranieri è in linea con il dato comunicato ieri", cioè quello del 4%, che ieri era sul totale dei 7.750 votanti. I votanti totali sono poco superiori ai 55mila.