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venerdì 5 febbraio 2016

La soffiata: Mattarella e i due indizi Che cosa accadrà in Italia nel 2017

La soffiata: i due indizi di Mattarella. Che cosa accadrà in Italia nel 2017




Di elezioni, da qualche tempo a questa parte, se ne parla meno. Eppure sarebbero sui radar sia di Matteo Renzi sia del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Possibile che questo governo arrivi alla scadenza naturale nel 2018. Altrettanto probabile, però, che si vada alle urne già il prossimo anno, nel 2017. Già, ché l'anno in corso, tra mareggiate economiche, terrorismi, referendum e il caso-Libia si preannuncia burrascoso. E insomma, Renzi, dopo tutto ciò, riuscirà a resistere alla tentazione di andare al voto? Il punto è che di "tentazione" si tratta, come spiega Claudio Cerasa su Il Foglio, e questa tentazione, in primis, sta nella possibilità di cavalcare il - possibile - successo del referendum sulla riforma costituzionale.

E sempre il direttore de Il Foglio ci dà conto di una voce molto insistente tra i palazzi del potere. Una voce che riguarda niente meno che Mattarella, l'inquilino del Colle che avrebbe maturato una sua personalissima convinzione, la seguente: in caso di vittoria al referendum, Renzi troverà qualunque pretesto pur di far cadere in fretta e furia il suo governo per prepararsi al voto anticipato. Due le ragioni politiche che, sfruttando il referenudm, potrebbero portare il premier ad auto-staccarsi la spina. La prima: nel 2017 entrerà in vigore il Fiscal compact, e in mancanza della flessibilità necessaria, Renzi potrebbe impostare una campagna elettorale fieramente anti-Ue (e l'atteggiamento di queste ultime settimane pare un prologo all'ipotesi). La seconda, nel 2017 Renzi avrebbe già a disposizione la macchina-elettorale composta dai comitati referendari usati per la consultazione sulla riforma costituzionale: una struttura che renderebbe ben più appetibile l'ipotesi del voto anticipato.

Uno scenario nitido, lucido e più che credibile, quello che avrebbe ipotizzato Mattarella. Uno scenario al quale, da par suo, fonti governative si oppongono spiegando che nel 2017 non si può votare poiché l'Italia ospiterà il G7 e perché l'attuale maggioranza, sostenuta da micro-partitini destinati a sparire, è paradossalmente molto solida (a tenerla unita, questo il sottotesto, è il terrore di evaporare). Eppure la versione ufficiale potrebbe essere ben presto tradita dai fatti, in particolare se in questo 2016 la ripresa economica annaspasse, o peggio non ci fosse affatto. Se l'Italia non avesse alcun tipo di slancio, a Renzi resterebbe solo una possibilità: il voto, appunto, al quale arrivare in scia a un ipotizzabile successo referendario. Proprio come fece in Grecia Alexis Tsipras, sottolinea Cerasa, che si spinge a coniare un neologismo politico: "Effetto Renzakis".

"VENDONO", È PANICO Allarme rosso sulle Borse Chi ci sta per rovinare

L'allarme rosso sulle Borse mondiali: "I fondi sovrani stanno vendendo"



La parola d'ordine in Borsa: vendere. Non stiamo parlando degli azionisti della domenica ma degli investitori forse più importanti dal 2008 a questa parte, da quando cioè è esplosa la crisi. I fondi sovrani dei Paesi produttori di petrolio hanno dimezzato il loro potere d'acquisto. Colpa del prezzo del greggio colato a picco negli ultimi mesi (-70%), toccando i minimi degli ultimi 12 anni. Come spiega il Sole 24 Ore, oggi quegli stessi fondi, che a pieno regime e con le casse piene quando il petrolio era alle stelle pompavano sui mercati i loro 700-800 miliardi di dollari di surplus, possono investire "appena" 200-300 miliardi l'anno. Come dire: il "doping" delle Borse è finito e i mercati azionari e obbligazionari hanno sempre meno liquidità.

Dismissioni a catena - Per far fronte al prolungato debito di liquidità, i fondi hanno iniziato a dismettere il loro patrimonio finanziario, 4.000 miliardi di dollari: l'erosione anche di una minima parte di questo tesoro rischia di creare un'onda stile tsunami sull'economia globale. Secondo l'asset manager Lyxor negli ultimi mesi i fondi sovrani dei Paesi del Golfo, da soli, negli ultimi mesi hanno venduto circa 300 miliardi di dollari di azioni) e secondo molti analisti l'inquietante volatilità dei mercati potrebbe essere dovuta proprio alla smobilitazione selvaggia dei fondi sovrani.

Il caso Arabia - Lo specchio perfetto di quanto sta accadendo è l'Arabia Saudita, che ha già annunciato un deficit di 87 miliardi e conseguente massiccia opera di risanamento: più debito (prima emissione obbligazionaria in dollari dal 2007), privatizzazioni (in testa quella del colosso del settore idrocarburi Saudi Aramco) e dismissioni di asset, che nel 2015 si sono già ridotti di 73 miliardi di dollari.

giovedì 4 febbraio 2016

DRAMMA SCHUMACHER Ora parla Montezemolo: "Ho delle notizie". Pessime

Dramma Schumacher, parla Montezemolo: "Ho delle notizie". E sono pessime




Delle condizioni di salute di Michael Schumacher parla Luca Cordero di Montezemolo. E ciò che dice non fa altro che preoccupare ulteriormente i fan del pilota tedesco, che rimangono ora quasi senza speranza: "Ho notizie purtroppo non buone", ha commentato l'ex presidente Ferrari, che proprio con Schumacher al volante del Cavallino ha ottenuto un indimenticabile filotto di successi. Montezemolo, in occasione della giornata dedicata ai 60 anni della rivista Quattroruote, ha aggiunto: "Schumacher è stato un grandissimo pilota, con lui abbiamo condiviso un lungo tratto di vita umana e professionale, ma la vita è davvero strana". E ancora: "È stato il pilota più vincente della Ferrari e ha avuto un solo incidente in carriera, nel 1999. Purtroppo una caduta sugli sci accidentale lo ha rovinato", ha concluso. Notizie "non buone", dunque, ma Montez non si sbottona ulteriormente.

Ucciso in Egitto, il nuovo mistero: ecco cosa faceva sotto anonimato

Giulio ucciso in Egitto, nuovo mistero: ecco cosa faceva sotto anonimato




Giulio Regeni, il ragazzo trovato morto al Cairo, in Egitto, scriveva articoli con uno pseudonimo, su il Manifesto. Secondo quanto riporta l'Huffingtonpost, il giovane dottorando alla Cambridge University con una laurea conseguita a Oxford, aveva una forte passione per il Medio Oriente e sul quotidiano, da qualche mese, scriveva articoli sul mondo del lavoro e sui sindacati egiziani. Proprio la scelta di redigere articoli senza usare il suo vero nome era stata dettata "da motivi di incolumità e sicurezza, probabilmente anche per proteggere le sue fonti". 

Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio, a carico di ignoti e il premier Matteo Renzi ha sentito il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi per chiedere il corpo di Giulio e il pieno accesso ai nostri rappresentanti per seguire da vicino, nel quadro dei rapporti di amicizia che legano Italia ed Egitto, tutti gli sviluppi delle indagini per trovare i responsabili di questo orribile crimine ed assicurarli alla giustizia. 

Caivano (Na): Video Esclusiva / Mancata assistenza agli anziani La denuncia della Cooperativa Orchidea Selvaggia

Caivano (Na): Mancata assistenza agli anziani La denuncia della Cooperativa Orchidea Selvaggia 


servizio a cura di Gaetano Daniele
Riprese: Giuseppe Tartaglione


La Presidente mostra la lista dei 50 o più anziani
che necessitano di continua assistenza

Caivano - Ancora grattacapi per l'amministrazione a guida Simone Monopoli, dopo le dimissioni del vicesindaco Diana Bellastella, e dell'ex. assessore Mena Sorrentino, e alla fuoriuscita di diversi esponenti di Forza Italia, come Alfonso Castelli, Nino Navas ed altri candidati e simpatizzanti della lista, e dopo il consiglio comunale andato deserto a causa del mancato raggiungimento del numero legale, stamattina, 4 Febbraio, la Cooperativa Orchidea Selvaggia, rappresentata dalla signora Silvestro Anna, ci contatta per segnalarci un caso di mancata assistenza agli anziani. 

UN ADDIO CLAMOROSO L'annuncio in Parlamento: la donna che se ne va dal Pd

Un addio clamoroso, l'annuncio in Parlamento: la donna che se ne va dal Pd




Il passo indietro di Anna Finocchiaro. Nel corso del suo intervento sulla legge di riforma costituzionale, "cavallo di battaglia" del tandem Renzi-Boschi, la senatrice democratica ha annunciato che questa sarà la sua ultima legislatura. La reazione dell'aula? Freddina, e in certi casi, almeno secondo Il Giornale, entusiasta, tanto che il commento più diffuso tra i colleghi di Palazzo Madama - compresi quelli del Pd - sarebbe stato: "Era ora".

Un grande rientro in Formula 1 In pista una storica scuderia

La Renault torna in Formula 1



Dopo 5 anni di assenza al Renault torna ufficialmente in Formula 1 presentando in grande stile, presso il Techno Center a Guyancourt, la squadra che debutterà al mondiale del 2016, dal 20 marzo con il Gp d’Australia a Melbourne. La Renault tornerà a correre in Formula 1 con il pilota danese Kevin Magnussen ed il debuttante inglese Jolyon Palmer, figlio dell’ex pilota Jonathan Palmer. L’ex della McLaren sostituisce il venezuelano Astor Maldonado che aveva guidato fino allo scorso anno la Lotus, scuderia acquisita proprio da Renault per tornare in prima persona nel circus.