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venerdì 29 gennaio 2016

Il grande accusatore dei due marò? Spunta una mazzetta milionaria

La speranza per i marò. Il loro grande accusatore? Quella mazzetta da 19 mln...




L'uomo che accusa i marò sarebbe un corrotto. Si parla di Oomen Chandy, governatore dello stato indiano del Kerala e principale delatore dei nostri due militari, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che avrebbe intascato una mazzetta da 19 milioni di rupie, ovvero 2 milioni di euro. L'accusatore, insomma, potrebbe essere ben più sporco e compromesso degli imputati.

La notizia viene rilanciata dalla stampa locale: Saritha Nair, una donna imputata nel processo sulle mazzette del Kerala, ha fatto il nome di Chandy, affermando, appunto che avrebbe intascato l'equivalente di 2 milioni di euro. Il governatore da par suo si difende affermando che si tratta "solo di un complotto ai miei danni. Un complotto ben orchestrato". Ad oggi non è arrivata alcuna condanna, ma non si può non notare come anche l'accusa ai nostri marò, sfruttata da Chandy a fini elettorali, ad oggi sia soltanto un'ipotesi indiana.

L'uomo, inoltre, solo pochi giorni fa si è opposto alla decisione di prolungare il soggiorno di Latorre in Italia, dove si trova per le cure mediche necessarie dopo l'ischemia che lo ha colpito durante la detenzione in India. Oomen Chandy ha chiesto al premier Modi di far rientrare il fuciliere, puntando il dito e affermando che "i militari italiani hanno compiuto un crimine sul territorio indiano e dunque devono rispondere alle leggi indiane".

Ufficiale: in Svezia muore Schengen 80mila migranti espulsi con voli charter

La Svezia espellerà con voli charter fino a 80mila migranti. Salvini: "È la fine di Schengen"




Secondo il leghista Matteo Salvini "questa è la fine di Schengen". La Svezia chiude la porta ai migranti: nel giorno dell'ennesimo naufragio nell'Egeo (almeno 24 morti, tra i quali 10 bambini), il governo di Stoccolma rende noto che espellerà tra le 60mila e le 80mila persone a cui ha negato la richiesta di asilo e li rispedirà a casa affittando voli charter (perché i voli commerciali usati abitualmente, dato il numero enorme non bastano più). Intanto un altro segnale di "chiusura" europea arriva dall'Olanda, che rispedirà in Turchia tutti i richiedenti asilo che arrivano in Grecia via mare in cambio di un piano di ingresso regolare in Europa per accogliere tra i 150mila e i 250mila rifugiati. Il Regno Unito invece ha reso noto che accoglierà i figli di rifugiati che siano stati separati dalla loro famiglia a causa dei conflitti in Siria e in altri Paesi. In gergo si chiamano "minori non accompagnati". Londra ha chiesto all'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di "identificare le situazioni eccezionali nelle quali è meglio, nell'interesse dei minori, il loro trasferimento nel Regno Unito", ha fatto sapere il governo, precisando tuttavia che nella "grande maggioranza" dei casi è bene che rimangano vicino al loro Paese di origine con familiari. 

Dopo il massacro della volontaria - Il governo svedese ha chiesto a polizia e ufficio migranti che organizzino le espulsioni, ma i tempi non saranno brevi: "Ci vorrà tempo, forse anni", ha spiegato il ministro dell'Interno Anders Ygeman. Nel 2015 sono arrivati in Svezia circa 163mila richiedenti asilo, il numero più alto pro capite in Europa (e delle circa 58.800 richieste di asilo valutate lo scorso anno fu accettato il 55%). "Stiamo parlando di 60mila persone - ha spiegato il ministro - ma il numero potrebbe salire a 80mila". La decisione è la conferma delle difficoltà del governo svedese a gestire un così alto numero di migranti: in rapporto alla popolazione svedese, i 163mila rifugiati che hanno fatto richiesta di asilo in Svezia nel 2015 equivarrebbero a 1,3 milioni di persone in un Paese di 80 milioni di abitanti come la Germania (che ha ricevuto l'anno scorso 1,1 milioni di rifugiati). Il governo di Stoccolma ha annunciato la misura due giorni dopo l'uccisione di una 22enne, responsabile di un centro per minori stranieri alle porte di Goteborg, massacrata da un 15enne dopo un alterco.

CONTENTINO PER ALFANO Ufficiale: c'è il mini-rimpasto Due poltrone a Ncd: i nomi

Governo, via al rimpasto: contentino a Ncd, due poltrone a Enrico Costa e Dorina Bianchi




Via libera al rimpasto di governo, targato Ncd. Al termine del Consiglio dei ministri di questa sera sono stati "promossi" due uomini di Angelino Alfano: il nuovo ministro degli Affari regionali è Enrico Costa, mentre Dorina Bianchi è stata nominata sottosegretaria alla Cultura. Le due cariche erano vacanti da mesi, con la prima lasciata da Maria Carmela Lanzetta.  Sorpresa: Antonio Gentile, che si era dimesso nel 2014, torna al governo come sottosegretario allo Sviluppo. Per il senatore di Ap si prospetta però la promozione a vice ministro una volta che l'uscente Carlo Calenda, neo rappresentante del governo presso l'Ue, 
traslocherà ufficialmente a Bruxelles.

Salgono Zanetti e Cesaro - Promozione anche per il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti di Scelta Civica, che è stato nominato viceministro dello stesso dicastero. Il collega di partito Antimo Cesaro è a sua volta diventato sottosegretario alla Cultura. Sotto il profilo politico, il Pd si rafforza nel suo ruolo di traino della compagine con l'inserimento di tre nuovi sottosegretari più uno "d'area", Tommaso Nannicini. Ncd vede ripristinato il suo peso dopo le dimissioni di Maurizio Lupi. Ma la riorganizzazione della squadra di governo, come aveva promesso il presidente del consiglio la scorsa settimana, ha visto un vero e proprio vortice di nomi, con tanti spostamenti e qualche nuova entrata. Nei ruoli di sottogoverno si segnala, prima di tutto, la nomina di Tommaso Nannicini come sottosegretario alla presidenza del consiglio. Professore associato di economia politica alla Bocconi, Nannicini ha 42 anni ed è nativo di Montevarchi, in provincia di Arezzo. Il deputato del Pd, già capogruppo in Commissione Esteri, Enzo Amendola va a ricoprire il ruolo di sottosegretario agli Esteri con delega alla cooperazione internazionale, settore su cui il presidente del consiglio ha detto di voler investire molto in futuro. Volti nuovi anche alla Giustizia, con la deputata Pd Federica Chiavaroli e il collega Gennaro Migliore nel ruolo di sottosegretari. La sottosegretaria allo Sviluppo Economico Simona Vicari passa al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra i promossi a viceministri anche Mario Giro (Esteri e cooperazione) e Teresa Bellanova (Sviluppo Economico).

giovedì 28 gennaio 2016

UE, COMI: GRAVE ESCLUSIONE assegnisti di ricerca Italiani da Horizon 2020

UE, COMI: GRAVE ESCLUSIONE assegnisti di ricerca Italiani da Horizon 2020 


di Gaetano Daniele


Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia
e vice-presidente del Gruppo PPE

"La Commissione Europea ha stabilito che gli assegni di ricerca (e con questi i co.co.co. e co.co.pro.) non sono ammissibili come "personnel cost" nei progetti finanziati dal programma Horizon 2020 dedicato alla ricerca e all’innovazione dell’Unione Europea. Così Lara Comi, europarlamentare di Forza Italia e vice-presidente del Gruppo PPE ai nostri microfoni, e nota: La decisione sarebbe addirittura retroattiva per l'Italia. Una iniziativa grave e un colpo durissimo all'università e alla ricerca italiana. Basti ricordare che nel 2014 - continua Comi - gli assegni di ricerca sono stati 22.093, molti dei quali coperti dai finanziamenti comunitari per la ricerca (Horizon 2020) erogati a giovani ricercatori. Secondo la Commissione Europea sono ammissibili solo ricercatori con contratto di lavoro dipendente, inoltre la remunerazione si baserà sulle ore di lavoro e non sui risultati. Un passo indietro che accomuna la ricerca a un lavoro impiegatizio. Le alternative proposte dalla Commissione Europea al momento non sono soddisfacenti. Occorre subito un chiarimento tra le parti: Università italiane, Miur, Commissione Europea. Il Governo italiano - conclude Lara Comi - sembra assente come al solito. A rischio il lavoro e il futuro dei tanti giovani di valore che sono un pilastro della competitività italiana. Il Commissario europeo per la ricerca, scienza e innovazione, Carlos Moedas, al quale ho chiesto un incontro urgente, ha risposto positivamente. Di questo lo ringrazio. La settimana prossima ci confronteremo per valutare possibili soluzioni". 

Caivano (Na): L'Architetto Luigi Sirico interviene sulla questione politica locale: Don Camillo, Peppone e....

Caivano (Na): L'Architetto Luigi Sirico interviene sulla questione politica locale: Don Camillo, Peppone e....


a cura di Gaetano Daniele





Dott. Simone Monopoli
Sindaco di Caivano

Caivano - Dopo meno di otto mesi dall’insediamento dell’amministrazione Monopoli: dimissioni del vice sindaco Bellastella e dell’assessore Sorrentino e tante polemiche in maggioranza, tra rilancio amministrativo asini e cavalli. Rimpasto in Giunta o crisi politica? Chiediamo una opinione in merito al leader dell’opposizione in Consiglio Comunale, architetto Luigi Sirico

Architetto Sirico, cosa ne pensa, prego, ci dica. 

Architetto Luigi Sirico
Leader opposizioni (PD)
C’è una figura letteraria che si chiama inversione comica o inversione di senso. E’ una figura antica che si ritrova in Boccaccio, in certa novellistica rinascimentale di sapore goliardico e giunge fino a noi, con Guareschi. Si,  il nostro Giovannino Guareschi, quello di Don Camillo e Don Peppone, che tutti conosciamo. E’ lo stratagemma a cui ricorrono alcuni scrittori per suscitare ilarità e divertimento. Consiste nel dire una cosa dicendo esattamente il suo contrario, in tono ironico. Lo facciamo anche noi nella vita quotidiana. Ad un bambino che ha compiuto un pasticcio diciamo: “bravo hai fatto proprio un bel capolavoro”. 

L’amministrazione Monopoli è maestra dell’inversione comica, anche involontariamente. Assessori e aspiranti assessori, consiglieri eletti e consiglieri potenziali, vecchi politici in disarmo e nuovi politicanti, si affrontano quotidianamente in punta di penna su facebook e sui quotidiani locali, con una scrittura sorprendente se commisurata all’eloquio degli autori (si vede che è cambiato tutto: ai miei tempi i compiti scritti erano più difficili di quelli orali).

Peppone
Ma qual'è il contenuto di tutti questi sproloqui: le cariche di assessori e altri benefici. E allora nel nome di un posto in giunta o nel sottogoverno (come si diceva nella prima repubblica) si cambia partito, si fanno nuove alleanze, si attacca e ci si difende. Ma per fare cosa? Boh. Nessuno ancora lo sa. Se i cittadini di Caivano avessero la pazienza di andare a vedere i provvedimenti portati in Consiglio Comunale, si accorgerebbero che, tranne che per qualche adempimento di legge, sono stati tutti proposti dalla minoranza. 

E sempre la minoranza ha chiesto di porre all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale il tema del nuovo piano regolatore, del piano commerciale,  degli sgravi fiscali per le attività commerciali che si insedino nel centro storico. E stata la minoranza a porre alla attenzione del consiglio comunale la illegittimità di alcuni atti (proroghe di appalti e altre quisquiglie) e il disastro dei lavori del Castello Comunale. 

Don Camillo
E la maggioranza e il sindaco? Sono impegnati del delizioso gioco dell’inversione comica. A loro insaputa come al solito. Per cui la lotta senza quartiere per un posto in giunta la chiamano: “fase due di rilancio amministrativo”. La richiesta di un assessorato diventa: “coinvolgimento democratico nelle scelte politiche e nell’azione amministrativa da intraprendere”. E così via con altre chiacchiere. Ma i fatti ? Stanno ancora a zero. In giro c’è solo un gran disordine e oramai neanche le inversioni comiche suggerite dal ghost writer, pagato con i soldi dei cittadini di Caivano, riesce più a nascondere una superficialità e una insipienza amministrativa ormai sotto gli occhi di tutti.

Si parla tanto di discontinuità. E’ vero c’è discontinuità rispetto al passato. Il sindaco Falco fece il primo rimpasto di giunta dopo circa 18 mesi. Monopoli è stato più veloce. Cambia la giunta dopo meno di otto mesi. 

E per il resto? Sono costretti a intestarsi cose non loro. La Regione approva la variante al Piano ASI dopo dieci anni. I comuni coinvolti sono obbligati a prenderne atto in Consiglio Comunale. La maggioranza con una faccia tosta al limite della spudoratezza se lo intesta, e con una inversione comica dei ruoli, i consiglieri comunali pensano di essere diventati consiglieri regionali.

La minoranza propone ordini del giorno in consiglio comunale, con i quali dimostra la illegittimità di alcuni atti. La maggioranza è costretta a  prenderne atto e revocare le determine già approvate. Dopo qualche giorno leggiamo che la maggioranza ha posto fine a proroghe e gare contra legem: di nuovo con una comica inversione dei ruoli, dove i consiglieri di maggioranza credono di essere i consiglieri di minoranza.

Ora l’inversione comica di Guareschi e quella dei ruoli che si ritrova nella commedia da Plauto in poi, fino alla commedia all’italiana di Monicelli o Scola, ci fa divertire e sorridere, ma quella involontaria di questa amministrazione oltre ad essere stucchevole sta diventando dannosa per il paese. E cari cittadini ormai c’è poco da divertirsi. Davanti a tutto questo allarghiamo le braccia desolati. Come don Camillo.

Diocesi di Aversa: “Tra Memoria e Speranza” verso la GMG di Cracovia

“Tra Memoria e Speranza” verso la GMG di Cracovia


a cura di Gaetano Daniele




Venerdì 29 gennaio al Seminario Vescovile, incontro di riflessione su storia e presente organizzato dalla Pastorale Giovanile e dal Centro Diocesano Vocazioni

Continua il percorso di avvicinamento alla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia, tracciato in sinergia dalla Pastorale Giovanile e dal Centro Diocesano Vocazioni.

Venerdì 29 gennaio 2016 alle ore 19:30, in occasione della Giornata della Memoria, il Seminario Vescovile di Aversa ospiterà l’incontro di riflessione “Tra Memoria e Speranza”, con la partecipazione del Prof. Sergio Tanzarella, docente presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma.

“Ci fermeremo a riflettere sulla Shoah e ci siederemo ai Tavoli di Testimonianza per ascoltare e conoscere storie che rendono la memoria fonte di speranza”, commenta don Francesco Riccio, responsabile della Pastorale Giovanile della diocesi di Aversa. “L’auspicio è che questo incontro permetta ai nostri ragazzi di fare memoria con il passato: in tal senso, la preziosa presenza del Prof. Tanzarella potrà certamente indicare ai giovani una corretta riflessione sul significato dello studio della storia”.

Al confronto parteciperanno anche due giovani autori: la giornalista e scrittrice Iolanda Corradino, che da pochi mesi ha pubblicato il suo primo romanzo “Giovanni, con i miei occhi”, opera che racconta la storia di un militare deportato nei campi nazisti; Davide Cerullo, ex detenuto affiliato alla camorra, oggi scrittore impegnato per il riscatto dei ragazzi di Scampia.

Oltre a dialogare e confrontarsi su una dolorosa piaga della storia come la Shoah, l’evento di venerdì sera intende anche centrare l’attenzione sul presente, ovvero su alcune situazioni di grave disagio che si ripetono o rischiano di ripresentarsi. Nella seconda parte della serata, dunque, i ragazzi della diocesi si riuniranno in  circoli e incontreranno giovani testimoni che, dopo aver vissuto situazioni di difficoltà e sofferenza, sono riusciti a riscattarsi. “Ascolteremo testimonianze di profughi che, dopo aver vissuto l’esperienza dei campi in Libia, sono giunti in Italia guidati unicamente dalla speranza di una vita migliore. Non solo, anche l’odissea di alcuni giovani venuti fuori da situazioni di dipendenza da alcol e gioco fornirà sicuramente un contributo interessante al nostro dibattito”.

Ballarò, licenziano Massimo Giannini? Frase "incestuosa" contro Renzi-Boschi

Licenziano Giannini? La frase "incestuosa" contro Boschi-Renzi

di Marco Gorra




La nuova Rai renziana indipendente e libera dai partiti riparte dalle epurazioni e dai bavagli. Per l’ironia della storia, a finire sul banco degli imputati è Rai Tre, la cara vecchia Telekabul che nei decenni uno si era abituato a vedere attaccata a testa bassa dalla destra al grido di «faziosi!» e difesa palmo a palmo dalla sinistra in nome del pluralismo del servizio pubblico. Tutto ribaltato: perché nell’era di Renzi, anche essere di sinistra nel modo sbagliato è passibile di editto etrusco.

L’ultimqa vittima sacrificale di premier e Pd si chiama Massimo Giannini, ed è reo di avere fatto una puntata di Ballarò sul caso Boschi-Etruria. Colpo durissimo alla narrazione tutta oleografia e understatement imposta dallo spin renziano e colpa oltre il grave che invoca il lavacro nel sangue.

Ad istruire la pratica è Michele Anzaldi, parlamentare renzianissimo cui le alte sfere hanno delegato il cruciale compito di vigilare sul settore radiotelevisivo. Il quale istruisce la pratica e, già che c’è, arriva pure a sentenza: Giannini va cacciato. «Ho trovato esagerato il licenziamento di Azzalini (il capostruttura del flop di Capodanno su Rai Uno, ndr)», afferma il deputato, «in Rai si vedono cose ben peggiori, tipo quello che è successo a Ballarò». Un’onta che per il renziano va raddrizzata con ogni mezzo, dalle carte bollate («Il conduttore Massimo Giannini ha affermato che sul caso Boschi-Banca Etruria c’è un “rapporto incestuoso”. È un’affermazione vergognosa, che avrà risvolti giuridici pesanti. Mi auguro che Boschi lo quereli») al benservito («C’è stato un cambio di rotta, ora si vada fino in fondo. Serve la stessa determinazione. Ballarò non è più una trasmissione di qualità»).

Il guaio è che l’idea di farla pagare all’ex vicedirettore di Repubblica va prendendo piede anche a piani più alti di quelli frequentati da Anzaldi. Secondo il renzianissimo consigliere di amministrazione Guelfo Guelfi, quanto andato in onda nella trasmissione di Giannini «è una cosa brutta». Anche al membro del cda non è andata giù l’espressione «rapporto incestuoso» con cui il conduttore ha descritto il coacervo di interessi intorno alla nota vicenda bancaria: «Bisogna avere il controllo di se stessi se si parla al pubblico», rampogna Guelfi, «ci vuole più attenzione con le parole».

Ma non di solo Ballarò vive la rappresaglia democratica. L’altro bersaglio è il Tg3, accusato dai renziani - e non da oggi - di tirare la volata ai Cinque stelle a scapito del Pd. Ieri nuova puntata dello psicodramma, col telegiornale che osa espungere dal servizio sulla sfiducia il battutone di Renzi su Quarto ed i fedelissimi a rampognare per la mancanza. Vale per tutti la renzianissima Alessia Morani: «Taglio chirurgico al Tg3, dalle parole di Renzi in Senato tolti riferimenti a Quarto e M5s. Eseguiti gli ordini del blog di Grillo».