Inchiesta-terremoto sulla serie A Indagati i big calcio: le accuse pesanti
Trema ancora il mondo del calcio. Perquisizioni e sequestro nei confronti di 64 persone tra cui massimi dirigenti, calciatori e procuratori di calcio di serie A e B. L’ipotesi di reato è evasione fiscale e false fatturazioni. Tra gli indagati figurano il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, il procuratore Alessandro Moggi, il figlio di Luciano e l’ex dirigente della Juventus Jean-Claude Blanc. . Tra i calciatori, indagati anche "il pojo" Lavezzi e l'ex giocatore Hernán Crespo. N Per i pm partenopei sono responsabili "in maniera sistematica di reati tri butari, mediante condotte fraudolente esclusivamente finalizzate a evadere il fisco" .L’inchiesta è condotta dai pm della procura di Napoli Danilo De Simone, Stefano Capuano e Vincenzo Ranieri, coordinati dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli.
L'inchiesta - Sono almeno trentacinque società di serie A e B nel mirino. L'inchiesta "Fuorigioco" parte nel 2012 ipotizzando presunte violazioni fiscali commesse sia dalle società sia dai procuratori e dai calciatori nell'ambito di operazioni di acquisto e cessione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori stessi. "Il meccanismo fraudolento - spiegano dalla procura di Napoli - è stato architettato per sottrarre materia imponibile alle casse dello Stato italiano". I procuratori, dicono gli inquirenti, fatturavano in maniera fittizia la propria prestazione alla sola società calcistica, come se la loro intermediazione fosse nell'interesse esclusivo del club, mentre di fatto tutelavano gli interessi dei loro atleti assistiti. Le società potevano così dedurre dal reddito imponibile queste spese, beneficiando di detrazioni di imposta sul valore aggiunto relativa proprio a questa pseudo prestazione. E i calciatori non dichiaravano quello che era "sostanzialmente un fringe benefit" riconosciuto loro dalla società calcistica nel momento in cui si accollava il pagamento procuratore. Inoltre, dicono le indagini, agenti argentini riuscivano a farsi tassare in Italia i propri compensi ricorrendo a documentazione fiscale e commerciale fittizia e l'interposizione di società "schermo" con sedi in paradisi fiscali.
Tra i calciatori, indagati anche "il pojo" Lavezzi e l'ex giocatore Hernán Crespo. Nella rete dei magistrati sono finiti anche diversi procuratori tra cui Alessandro Moggi. Per i pm partenopei sono responsabili "in maniera sistematica di reati trbutari, mediante condotte fraudolente esclusivamente finalizzate a evadere il fisco".