Il piano di Silvio su Venier, Giletti e Scotti. Ecco dove li vuole candidare
di Paolo Emilio Russo
Il «nucleo» del listone devono essere Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d' Italia, ma tutti e tre i leader sanno che è necessario uno «scatto», bisogna attingere a risorse nuove, volti diversi. «Gli elettori odiano i politici, li vivono come un problema e, purtroppo, dopo venti anni, anche io ormai sono vissuto come un politico...», si è lamentato ancora pochi giorni fa Silvio Berlusconi, parlando con un big azzurro. Per questa ragione lui, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono impegnati - tramite i coordinatori regionali l' ex premier, direttamente gli altri due - a coinvolgere nuove persone.
«Rinnoveremo il partito, ma Fi non rottama nessuno perchè tutti i professionisti se ne sono andati», ha confermato, con annessa rassicurazione ai suoi "quadri", nel corso di un collegamento telefonico con Telerama. «Io sono incandidabile e ineleggibile a seguito di una sentenza politica», ammette l' ex premier, che voleva «aspettare la sentenza della Corte dei diritti dell' uomo prima di ritornare in campo», ma nota che «stava passando troppo tempo», e che «i sondaggi andavano male». Il Cavaliere non si ritirerà prima di avere costruito "altro": «Credo che sia mio dovere mettermi a disposizione ancora per riportare Fi a un buon risultato in modo che insieme con altri partiti del centrodestra possa superare il 40% al primo turno, cosa che non riuscirà al Pd e a Grillo».
Il presidente forzista sta facendo scouting nel mondo dello spettacolo e della tv, il leader del Carroccio tra gli economisti antieuro, gli ex an in ambienti che si erano interessati al Movimento 5 stelle. Qualche nome? Il Cavaliere parla in continuazione dell' ex generale dei Carabinieri Leonardo Gallitello e poi sta facendo pressing da mesi su Mara Venier. Non fosse stato per l' iniziativa di un altro civico come Luigi Brugnaro, poi eletto, sarebbe stata candidata sindaco nella sua città, Venezia. La conduttrice conserva ottimi rapporti col "cerchio magico" e sarebbe stata "attenzionata" come Massimo Giletti e Gerry Scotti già da tempo. Soltanto per la premiership, alla guida del listone, è stato sondato il giornalista-professore Paolo Del Debbio. La tv resta il suo "bacino" ideale, così come il mondo dello sport. Professore di Politica economica a Chieti è Alberto Bagnai, l' uomo che il leader del Carroccio "sogna" di mettere al ministero dell' Economia, in tandem con un altro docente, oggi consigliere regionale toscano, Claudio Borghi. I Fratelli d' Italia offrono nuova "casa" non soltanto ad intellettuali della destra tradizionale, ma, per mezzo della associazione Terra Nostra, anche ad esponenti delusi del M5s. Già hanno aderito il deputato Walter Rizzetto e, per esempio, l' ex candidata sindaco di Albano, Federica Nobilio. Poi ci sono gli "esterni", che hanno creato loro movimenti o stanno per farlo e che, volenti o nolenti, dovranno fare i conti con il tris di sigle Fi-Lega-Fdi alle Politiche: Corrado Passera con Italia Unica e Diego Della Valle, patron di Tod' s, che sarebbe prossimo alla discesa in campo.
L' ex premier, che incontra spesso delegazioni di imprenditori e professionisti, ha già coinvolto alcuni azionisti della Fondazione Einaudi come l' imprenditore Massimo Blasoni, Claudio De Albertis, Paolo Scaroni. Aspettano una chiamata il Nuovo Psi di Stefano Caldoro e Rc di Gianfranco Rotondi. E le quote? I sondaggi attribuiscono al Carroccio la palma del partito più votato, ma l' ex premier punta sul recupero e vorrebbe pareggiare i conti, facendo prevalere la punta moderata della coalizione proprio tramite apporti esterni e tecnici.
C' è tempo. Dopo il rinvio della discussione imposto dal segretario del Carroccio al «dopo-Amministrative» di giugno, ieri anche i due forzisti che avevano lanciato la proposta di «aprire il cantiere del listone», cioè Giovanni Toti e Mara Carfagna, hanno confermato che ci si lavorerà dopo le Comunali.
«Andremo in coalizione con liste alle Amministrative e ci sarà una lista unica alle Politiche», annuncia il governatore della Liguria. «L' Italicum ci costinge a presentare una lista unica per essere competitivi alle Politiche, non alle Amministrative», conferma l' ex ministro. E l' "atto di generosità" che chiedono i "piccoli" al leader di Fi per rinunciare ai loro simboli? Eccolo: «Non so se sarò il candidato premier, non sta nei miei progetti», ammette nel corso della maratona benefica della tv del Salento l' ex premier. L' importante - dice - è evitare la vittoria dell' «orrido» M5s, fermare questa «maggioranza illegale» di Matteo Renzi e vendicare le «responsabilità gravissime di Giorgio Napolitano e Oscar Luigi Scalfaro».