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domenica 10 gennaio 2016

Dramma sulle Alpi: morti due italiani Travolti da una valanga, ci sono dispersi

Dramma sulle Alpi svizzere: morti due italiani. Travolti da una valanga, ci sono dispersi




Due alpinisti piemontesi della Val d'Ossola sono morti dopo essere stati travolti da una valanga in Svizzera, vicino il passo del Sempione, nel Canton Vallese. Ferito invece un terzo sciatore che è riuscito a segnalare l'incidente e allertare i soccorsi. Secondo la polizia svizzera, i tre stavano facendo un'escursione con pelli di foca. Le vittime sono Davide Battro, 21 anni, e Manuel Tavoro, 25 anni. Sul posto proseguono le ricerche per trovare altri escursionisti dispersi.

"Super-rottamazione" Fiat, basta la targa Quanto si paga in meno per l'auto nuova

Fiat, via alla "super-rottamazione": 2.000 euro per ogni auto con una targa




Basta una targa e una carta di circolazione per rottamare un'auto Fiat. A Torino la chiamano la "SuperRottamazione FCA, la più ampia della storia", ed è la nuova campagna di incentivi di Fiat-Chrysler: un gettone di 2.000 euro per veicoli a due, tre o quattro ruote di Fiat, Lancia, Alfa Romeo (MiTo e Giulietta) e Fiat Professional (con un incentivo massimo di 2.500 euro per i veicoli in pronta consegna). Lo sconto per chi rottamando la vecchia auto ne acquista una nuova vale sia per clienti privati sia per liberi professionisti ed aziende. In totale, come riporta Repubblica, si stima una platea di 20 milioni di auto in Italia.

L'esclusiva di Libero sui due marò: sono innocenti, ecco il documento

C'è la prova che i marò sono innocenti Il documento esclusivo di Libero


di Chiara Giannini 



A sparare ai due pescatori del Saint Antony non furono Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: a confutare ogni dubbio arriva l'analisi, da parte del perito Luigi Di Stefano e dei suoi collaboratori, di Annex 3, ovvero il Charge Sheet, il documento finale inviato dagli inquirenti indiani alla magistratura di quel Paese e depositato all' Itlos (il Tribunale del mare di Amburgo) e che riepiloga fatti e rilievi relativi al caso che coinvolge i due fucilieri di Marina. Un documento di cui la corte che si riunirà all' Aja dovrà tener conto e dal quale appare chiaro un fatto: New Delhi nasconde la verità, ovvero che un ruolo chiave nella vicenda l' ha avuta la nave greca Olympic Flair.

Il raffronto del diario di bordo redatto dal comandante della nave italiana con le dichiarazioni e i rilievi della posizione della nave greca consente di affermare con certezza che non solo i greci mentono, ma che l' India fosse a conoscenza di tutta la questione. Partendo dal presupposto che le due petroliere sono così simili da poter essere confuse, dalla documentazione risulta che la Olympic Flair, il 15 febbraio 2012, denunciò un attacco pirata messo in atto da due imbarcazioni. La denuncia è riportata dall' International maritime organization, ovvero l' ente che registra tutti gli attacchi di pirateria. Dal documento risulta che alle 16.50 UTC (le 22.20 ora locale) in posizione 9:57N - 076:02E, la nave era ancorata «a circa 2.5 miglia a sud del terminale petrolifero di Kochi, India». Ad attaccare furono circa «20 briganti su due imbarcazioni. I pirati desistevano sia per l' allarme sia per la partenza della petroliera».

Come si ricorderà, la Lexie, peraltro vuota e che procedeva a velocità di crociera, fu assalita da un solo barchino pirata e fu necessario sparare colpi in acqua per far desistere i malviventi, mentre chi era a bordo della nave greca, con carico e ancorata, dichiarò di aver usato solo gli idranti per far fuggire i malintenzionati. Ed ecco il primo punto che desta non pochi dubbi: i greci inizialmente negarono i fatti, ma poi li ammisero anche intervistati dai media italiani, dichiarando a quel punto che sulla loro petroliera c' erano alcuni contractors. Di questo attacco pirata sul documento presentato all' Itlos non c' è traccia.

In realtà la Guardia costiera indiana era a conoscenza dell' accaduto, visto che sul diario di bordo della Enrica Lexie, redatto dal comandante Umberto Vitelli, nelle sue funzioni di ufficiale di polizia giudiziaria, sono riportati. Fu proprio la Guardia costiera ad avvertire Vitelli dell' attacco alle 18.30, ben 4 ore prima rispetto all' orario poi dichiarato dal personale della petroliera greca. Anche perché i militari indiani dichiararono di aver sequestrato le due barche pirata. Al momento dell' approdo del Saint Antony, peraltro, l' armatore Freddy Bosco dichiarò alla tv locale del Kerala Venad News di aver sentito «un rumore enorme». Un rumore non certo imputabile a un colpo di fucile calibro 5.56 che in mare aperto a 100-200 metri di distanza forse non è neanche udibile, ma ai razzi a mano usati dai contractors della Diaplous. Il punto principale, però è il seguente: la Olympic Flair non poteva essere a 2,5 miglia a sud del terminale petrolifero di Kochi perché all' ora del presunto attacco a due miglia di distanza si trovava ancorata la Enrica Lexie, scortata dai guardacoste Lakghinbai e Samar e in volo c' era il Dornier, un aereo della Guardia costiera indiana. Come è possibile che i pirati abbiano deciso di attaccare una nave con tanti militari attorno? E come è possibile che dalla Lexie nessuno si sia accorto di niente? Forse perché la Olympic Flair alle 22.20 non era dove dichiarato, ma come è possibile rilevare dai dati del sistema Ais, più volte spento e riacceso, altrove.

Renzi, piano per tornare alle urne Perché e quando vuole cadere

Il piano di Renzi per tornare alle urne. Perché e quando vuole cadere


Il piano di Renzi per tornare alle urne. Perché e quando vuole cadere

L'obiettivo di Matteo Renzi è incassare nel più breve tempo possibile le due riforme a cui più tiene, quella sulla legge elettorale e il Ddl Boschi sul Senato, così da anticipare il voto previsto per il 2018. Una mossa alla Tsipras nella quale il premier crede molto, secondo il retroscena illustrato da Repubblica, che prevede una road map serrata fino ad aprile con la maggioranza blindata: "Voglio il voto finale sulle riforme entro aprile, l'11" riporta il giornale di Ezio Mauro. Da quel momento la corsa politica del governo sarebbe tutta concentrata sulla campagna per il referendum confermativo di ottobre e subito dopo il congresso Pd per nominare il successore del segretario Renzi o la sua conferma.

Il referendum - Archiviato il voto di giugno, probabilmente il 12, per le amministrative, che Renzi dà per scontato di stravincere, il suo obiettivo sarà trasformare il referendum sulla riforma del Senato in un plebiscito sul suo governo, anzi su se stesso. Scelta comoda, visto che la consultazione non prevede quorum e quindi non può fallire. Il risultato secondo le previsioni dei renziani sarà un bagno di voti che promuoveranno il leader in carica che a quel punto proverà a monetizzare il consenso facendo cadere il governo e andando ad elezioni anticipate nel 2017 per fare l'asso pigliatutto. Da Palazzo Chigi mascherano l'ottimismo sulla buona riuscita del piano renziano: "Ci sarà da sudare, avremo tutti contro, ma da una parte ci saremo noi, il partito del cambiamento - avrebbe detto Renzi secondo Repubblica - dall'altro loro, i difensori della casta, e gli italiani non avranno dubbi".

Rimpastino - Per blindare la maggioranza, Renzi riempirà le caselle vacanti nel governo nelle prossime settimane. C'è quella per gli Affari regionali che dovrebbe spettare a Ncd, che sembra caldeggiare da tempo il nome di Dorina Bianchi. Ma nelle ultime ore sarebbero spuntati almeno due concorrenti: uno è il viceministro alla Giustizia, Enrico Costa, l'altro è il nome preferito da Angelino Alfano, l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini.

sabato 9 gennaio 2016

L'artiglieria pesante del Cav: Mara Venier, Giletti e Gerry Scotti, ecco dove li candida

Il piano di Silvio su Venier, Giletti e Scotti. Ecco dove li vuole candidare


di Paolo Emilio Russo



Il «nucleo» del listone devono essere Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d' Italia, ma tutti e tre i leader sanno che è necessario uno «scatto», bisogna attingere a risorse nuove, volti diversi. «Gli elettori odiano i politici, li vivono come un problema e, purtroppo, dopo venti anni, anche io ormai sono vissuto come un politico...», si è lamentato ancora pochi giorni fa Silvio Berlusconi, parlando con un big azzurro. Per questa ragione lui, Matteo Salvini e Giorgia Meloni sono impegnati - tramite i coordinatori regionali l' ex premier, direttamente gli altri due - a coinvolgere nuove persone.

«Rinnoveremo il partito, ma Fi non rottama nessuno perchè tutti i professionisti se ne sono andati», ha confermato, con annessa rassicurazione ai suoi "quadri", nel corso di un collegamento telefonico con Telerama. «Io sono incandidabile e ineleggibile a seguito di una sentenza politica», ammette l' ex premier, che voleva «aspettare la sentenza della Corte dei diritti dell' uomo prima di ritornare in campo», ma nota che «stava passando troppo tempo», e che «i sondaggi andavano male». Il Cavaliere non si ritirerà prima di avere costruito "altro": «Credo che sia mio dovere mettermi a disposizione ancora per riportare Fi a un buon risultato in modo che insieme con altri partiti del centrodestra possa superare il 40% al primo turno, cosa che non riuscirà al Pd e a Grillo».

Il presidente forzista sta facendo scouting nel mondo dello spettacolo e della tv, il leader del Carroccio tra gli economisti antieuro, gli ex an in ambienti che si erano interessati al Movimento 5 stelle. Qualche nome? Il Cavaliere parla in continuazione dell' ex generale dei Carabinieri Leonardo Gallitello e poi sta facendo pressing da mesi su Mara Venier. Non fosse stato per l' iniziativa di un altro civico come Luigi Brugnaro, poi eletto, sarebbe stata candidata sindaco nella sua città, Venezia. La conduttrice conserva ottimi rapporti col "cerchio magico" e sarebbe stata "attenzionata" come Massimo Giletti e Gerry Scotti già da tempo. Soltanto per la premiership, alla guida del listone, è stato sondato il giornalista-professore Paolo Del Debbio. La tv resta il suo "bacino" ideale, così come il mondo dello sport. Professore di Politica economica a Chieti è Alberto Bagnai, l' uomo che il leader del Carroccio "sogna" di mettere al ministero dell' Economia, in tandem con un altro docente, oggi consigliere regionale toscano, Claudio Borghi. I Fratelli d' Italia offrono nuova "casa" non soltanto ad intellettuali della destra tradizionale, ma, per mezzo della associazione Terra Nostra, anche ad esponenti delusi del M5s. Già hanno aderito il deputato Walter Rizzetto e, per esempio, l' ex candidata sindaco di Albano, Federica Nobilio. Poi ci sono gli "esterni", che hanno creato loro movimenti o stanno per farlo e che, volenti o nolenti, dovranno fare i conti con il tris di sigle Fi-Lega-Fdi alle Politiche: Corrado Passera con Italia Unica e Diego Della Valle, patron di Tod' s, che sarebbe prossimo alla discesa in campo.

L' ex premier, che incontra spesso delegazioni di imprenditori e professionisti, ha già coinvolto alcuni azionisti della Fondazione Einaudi come l' imprenditore Massimo Blasoni, Claudio De Albertis, Paolo Scaroni. Aspettano una chiamata il Nuovo Psi di Stefano Caldoro e Rc di Gianfranco Rotondi. E le quote? I sondaggi attribuiscono al Carroccio la palma del partito più votato, ma l' ex premier punta sul recupero e vorrebbe pareggiare i conti, facendo prevalere la punta moderata della coalizione proprio tramite apporti esterni e tecnici.

C' è tempo. Dopo il rinvio della discussione imposto dal segretario del Carroccio al «dopo-Amministrative» di giugno, ieri anche i due forzisti che avevano lanciato la proposta di «aprire il cantiere del listone», cioè Giovanni Toti e Mara Carfagna, hanno confermato che ci si lavorerà dopo le Comunali.

«Andremo in coalizione con liste alle Amministrative e ci sarà una lista unica alle Politiche», annuncia il governatore della Liguria. «L' Italicum ci costinge a presentare una lista unica per essere competitivi alle Politiche, non alle Amministrative», conferma l' ex ministro. E l' "atto di generosità" che chiedono i "piccoli" al leader di Fi per rinunciare ai loro simboli? Eccolo: «Non so se sarò il candidato premier, non sta nei miei progetti», ammette nel corso della maratona benefica della tv del Salento l' ex premier. L' importante - dice - è evitare la vittoria dell' «orrido» M5s, fermare questa «maggioranza illegale» di Matteo Renzi e vendicare le «responsabilità gravissime di Giorgio Napolitano e Oscar Luigi Scalfaro».

Renzi d'Arabia, il giallo dei Rolex: rissa dagli sceicchi, figura da straccioni

Renzi d'Arabia e il pasticcio dei rolex: scoppia la rissa, figura da straccioni


Renzi d'Arabia e il pasticcio dei rolex: scoppia la rissa, figura da straccioni

Una storia che arriva dall’Arabia. Una storia di Rolex che riguarda i dirigenti del governo italiani che secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano hanno fatto una grandissima figuraccia internazionale. Accade questo: nella sera tra domenica 8 e lunedì 9 novembre, la delegazione di governo in viaggio con Matteo Renzi a Ryad si ritira nell’immenso palazzo reale. I sauditi hanno preparato per gli italiani dei preziosi orologi come cadeau, per la precisione degli avveniristici cronografi prodotti a Dubai con il prezzo che va dai tremila ai quattromila euro. Ma c’è chi ha ricevuto anche Rolex più preziosi. Stando sempre al racconto del quotidiano diretto da Travaglio, al momento della consegna dei ricchi doni succede un imprevisto. Una furbata. Un membro della delegazione desidera il pacchetto con il Rolex e, scrive il Fatto, “scambia la sua scatoletta con il pacchiano cronografo con quella dell'ambito orologio svizzero e provoca un diverbio che rimbomba nella residenza di re Salman”.

Il giallo dei regali - A quel punto scoppia il finimondo. Per calmare gli animi e i desideri deve addirittura intervenire la scorta di Renzi che sequestra i lauti doni e li conserva fino al ritorno a Roma. Ma durante le vacanze natalizie di quei regali non c’è nessuna traccia. Che fine hanno fatto? Il Fatto interpella Ilva Sapora, la padrona del cerimoniale di Palazzo Chigi, non ricorda il contenuto dei doni. A chiarire tutto arriva una nota del governo: "I doni di rappresentanza ricevuti dalla delegazione istituzionale italiana, in occasione della recente visita italiana in Arabia Saudita, sono nella disponibilità della Presidenza del Consiglio, secondo quello che prevedono le norme. Come sempre avviene in questi casi, dello scambio dei doni se ne occupa il personale della presidenza del Consiglio e non le cariche istituzionali".

Il figlio "renziano" di Buffon e della D'Amico: come hanno chiamato il loro primogenito

Il figlio "renziano" di Buffon e della D'Amico: come hanno chiamato il loro primogenito



"È nato Leopoldo Mattia". Con questo tweet pubblicato pochi minuti prima delle 23, il portiere della Juventus e della Nazionale, Gianluigi Buffon, ha annunciato la nascita del figlio avuto con Ilaria D'Amico, conduttrice di Sky Sport. Un omaggio alla Leopolda di Renzi? Chi lo sa.

Per il portiere della Juventus si tratta del terzo figlio, dopo Louis Thomas, nato il 28 dicembre 2007 e David Lee, nato il 31 ottobre 2009, entrambi avuti dalla ex-moglie Alena Seredova. Per la conduttrice di Sky è il secondo figlio, dopo Pietro, il 7 marzo 2010 dalla relazione con l'imprenditore Rocco Antisani.