Visualizzazioni totali

sabato 12 dicembre 2015

Berlusconi: "Così tornerò a vincere" La commovente frase sul pensionato

Forza Italia, Silvio Berlusconi: "Abbraccerei la vedova del pensionato, ma il suicidio è sbagliato"




"Abbraccerei la vedova e cercherei di spartire con lei il suo dolore ma non potrei esimermi dal dire che il suicidio non era un gesto da fare, bisognava aspettare un intervento salvifico, non ci si può mai lasciar andare a gesti di questo genere". È un Silvio Berlusconi commosso quello che, intervistato da Emilio Carelli su Sky Tg24 a L'incontro commenta la tragica vicenda del pensionato di Civitavecchia suicida dopo aver perso i soldi investiti nella Banca dell'Etruria. "Io non avrei escluso dal provvedimento i trentamila obbligazionisti - spiega poi il leader di Forza Italia a proposito del decreto salva-banche del governo Renzi -. Loro non sono speculatori. Non è possibile lasciare queste persone senza i risparmi di una vita. Vanno aumentati i 3,6 miliardi che il governo ha fatto versare alle banche per salvare i 4 istituti con altri 780 milioni. Se si diffonde un fenomeno di non credibilità del sistema bancario ci sarebbero conseguenze dannosissime".

"Scendo ancora in campo" - Quando il discorso si sposta sulla politica, Berlusconi assicura: "Sono pronto a scendere in campo per il bene dell'Italia. Non possiamo permetterci che il Paese finisca nelle mani di una banda come quella del M5S" e il governo Renzi "abusivo e illegittimo" richiede un'opposizione forte e solida. "Sono incandidabile e ineleggibile ma i sondaggi dicono che in caso di ballottaggio tra Pd e M5S vincerebbero i grillini perché il 78% dei votanti della Lega Nord sceglierebbe il M5S. Per questo serve un centrodestra forte e compatto e per questo torno in campo". Il centrodestra "deve essere unito", ma Forza Italia "non è subalterna alla Lega. Riguadagnerà 10 punti come fece nel febbraio 2013 con la mia riapparizione in tv. Con me in campo so di portare Forza Italia al 20% e far vincere il centrodestra alle elezioni con il 40%". "In questo momento - conclude il ragionamento il Cav - non c'è nessun altro che può svolgere il mio ruolo. Mi sento obbligato a stare ancora in campo per il bene dell'Italia e degli italiani contro il mio stesso interesse, ma sento forte il dovere di farlo perché avverto lo stesso pericolo del '94 e quindi devo trovare il coraggio di farlo". Sui candidati di Roma e Milano, però, "non credo sia logico fare oggi dei nomi, non vorrei scontentare nessuno".

Dal Papa, schiaffo a Milano: non ci va Il retroscena: cosa c'è dietro (davvero)

Dal Papa, schiaffo a Milano: non ci va. Il retroscena: cosa c'è dietro (davvero)




Papa Francesco rinvia la visita a Milano. Il motivo ufficiale sono i «molti impegni per il Giubileo». E questa è la terza volta che il Papa annulla una visita nel capoluogo lombardo, nonchè nella diocesi più grande del mondo. Per l’esattezza, due volte una visita in loco, una terza volta un incontro con l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola. (...)

Alberto Stasi verso l'assoluzione? L'accusa a sorpresa: "La condanna..."

"Annullare la condanna di Alberto Stasi": svolta in Cassazione, la richiesta dell'accusa




La Procura generale della Cassazione chiede di annullare la sentenza di condanna a 16 anni di reclusione nei confronti di Alberto Stasi, accusato dell’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco il 13 agosto del 2007. In particolare, il pg Oscar Cedrangolo, pur non chiedendo un annullamento senza rinvio, invita i giudici della quinta sezione penale ad annullare con rinvio la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Milano del 17 dicembre 2014 "in accoglimento di entrambi i ricorsi", vale a dire sia di quello di Stasi che di quello della Procura di Milano che per Stasi vorrebbe una condanna a 30 anni di reclusione contestando a Stasi anche la crudeltà dell’omicidio.

Sembrerebbe una richiesta contraddittoria quella del sostituto procuratore generale Cedrangolo ma come lui stesso spiega "siamo in presenza di un omicidio efferato, commesso con brutalità", e proprio per questo "non si può dare un colpo al cerchio e uno alla botte" come a suo dire ha fatto il giudice dell’Appello bis condannando Stasi. "Se l’imputato è innocente - ha concluso Cedrangolo - va assolto altrimenti va condannato a pena adeguata per l’atrocità del delitto commesso".

Dalle prime battute della requisitoria, in ogni caso si capisce quel che pensa il pg della Cassazione che fa a pezzi la sentenza di condanna di Stasi sottolineando "la debolezza dell’impianto accusatorio davanti a indizi non certi e non concordanti" una sentenza, che a detta della Procura di piazza Cavour, "fa un insistito tentativo di trovare un movente pur di farlo come elemento causale ma rivelando tutta la debolezza dell’impianto accusatorio".

"È nella lista degli islamici radicali" L'accusa al deputato (italiano e Pd)

Khalid Chaouki (Pd) nella lista degli islamici radicali del ministero della Difesa




È stato inserito dal ministero della Difesa nella lista sul radicalismo islamico Khalid Chaouki, deputato Pd di origini marocchine. È finito, riporta il Giornale, in mezzo a sospetti jihadisti elencati nel Dossier sulla comunità islamica italiana: indice di radicalizzazione realizzato da Michele Groppi e di fatto finanziato dal governo. Il ricercatore, incaricato dal Centro militare studi strategici (Cemiss), ha ampliato una ricerca del 2011 dall'International institute for counter-terrorism (Ict) dal titolo Islamic Radicalization Processes in Italy. "Conosco Chaouki e lo stimo", ha commentato il ministro della Difesa Roberta Pinotti esprimendo massima solidarietà per il compagno di partito.

Gli altri nomi - Nel rapporto si trovano nomi e cognomi di personaggi pubblici musulmani considerati pericolosi. E fra questi appunto si trova quello di Chaouki, ma anche Hazma Roberto Piccardo (ex segretario dell'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche italiane), Luigi Ammar De Martino (presidente dell'organizzazione sciita Ahl Al-Bait) e Abdur-Rahman Rosario Pasquini (vicepresidente del Centro islamico di Milano e Lombardia). "Nonostante le sue numerose affermazioni contro il terrorismo e l'intolleranza religiosa si legge nel rapporto il signor Khalid Chaouki nel marzo del 2013 suscitò numerose polemiche per aver sponsorizzato, attraverso la sua pagina Facebook, la canzone di un rapper anche lui marocchino, Ius Music, inneggiante alla violenza e al terrorismo, anche contro gli italiani". "Per di più" continua il dossier "il deputato sarebbe anche comparso nel video della canzone in veste di un preside severo che punisce, umiliandolo, un bambino italiano per aver scritto sul muro a scuola". 

Il documento terrificante della Cia: "Ecco cosa faranno i terroristi"

Il terrificante documento della Cia: "Cosa farà il terrorismo islamico"




Era il 2000, 15 anni fa. Negli Stati Uniti al governo c'era George W. Bush. E la Cia pubblicava un rapporto di 70 pagine in cui ipotizzava come sarebbe stato il mondo oggi, nel 2015. E a rileggere oggi quel rapporto vengono i brividi. Già, perché l'intelligence a stelle e strisce aveva predetto (quasi) tutto. Il fascicolo, per esempio, recitava: "I fatti internazionali verranno sempre più influenzati da grandi e potenti organizzazioni anziché dai governi". Tutto vero: si pensi all'Isis, del quale, in Occidente, si parla dal 2012. In pochi anni il Califfato di al-Bahdadi ha evidentemente influenzato le politiche estere di tutti i Paesi occidentali. Ma non solo: si pensi anche agli hacker cinesi sospettati di aver rubato informazioni ai milioni di dipendenti del governo Usa o a quelli della Corea del Nord, accusati dalla Fbi di aver lanciato un massiccio attacco hacker contro Sony.

Ancor più inquietante la seconda profezia della Cia, che scriveva: "Da qui al 2015 le strategie dei terroristi diventeranno sempre più sofisticate ed elaborate al fine di aumentare il numero delle vittime delle stragi di massa". Pochi dubbi sulla veridicità del punto: Torri Gemelle, Londra, Madrid e fino ai recenti spargimenti di sangue in Francia. Si prevedeva poi che "Iraq e Iran svilupperanno missili a lungo raggio. L'Iran (...) potrebbe testare queste armi nel 2001 e missili cruise entro il 2004". Qui c'è del vero e c'è del falso: a luglio, a Vienna, è stato siglato un accordo sul nucleare iraniano, mirato a impedire a Teheran di produrre armi atomiche almeno per 10 anni. Però, nell'ottobre scorso, l'esercito iraniano avrebbe testato un nuovo missile a lunga gittata a propellente liquido, che sarebbe in grado anche di trasportare armi nucleari.

Il rapporto Cia prevedeva che nel 2015 la popolazione mondiale sarebbe arrivata a 7,2 miliardi di persone: oggi siamo a 7,4, miliardi, previsione dunque corretta. E ancora, si prevedeva che "le risorse energetiche riusciranno a soddisfare la domanda", e in effetti, soprattutto negli Usa, la produzione di petrolio negli ultimi anni è cresciuta a dismisura, così come quella di gas naturale. L'intelligence profetizzava poi che "l'economia cinese crescerà e supererà quella dell'Unione europea, ma rimarrà dietro agli Usa". Difficile stabilire la veridicità del punto: per alcune stime l'economia di Pechino è già più forte di quella di Washington, e secondo altre, invece, l'economia europea è più grande di entrambe. Infine, una profezia errata. La Cia ipotizzava che "la popolazione di molti Paesi africani diminuirà a causa dell'Aids, della carestia e delle crisi economiche e politiche": così non è stato, e infatti secondo le stime Onu nel 2050 un abitante su 4 del pianeta Terra sarà africano (gli africani sono passati da 800 milioni nel 2000 a 1,1 miliardi nel 2014).

Renzi vieta la manifestazione ai truffati Cortei e fischi: assediato a Firenze

Divieto di protesta per i truffati delle banche. Ecco come Renzi tiene alla larga i fischi




Si è aperto un weekend di contestazioni per Matteo Renzi. Già oggi pomeriggio ha dovuto evitare di intervenire a un convegno al Polo Universitario di Novoli per motivi di sicurezza. Da giorni gli studenti di destra e sinistra stavano organizzano la pioggia di fischi da far cadere sul premier per protestare contro la riforma del calcolo Isee.

Leopolda - L'evento clou del renzismo alla stazione Leopolda rischia di essere travolto da altre proteste, come riferisce l'Huffingtonpost. Sabato i sindacati di base e i centri sociali sfileranno per Firenze contro il governo dell'ex sindaco. Domenica invece sarà la volta delle vittime dei crac dei quattro istituti di credito coinvolti dal decreto salva-banche. Una manifestazione prevista con la conclusione trionfale della Leopolda 2015 alla quale però è stata già messa la sordina. La Questura ha negato l'autorizzazione alla manifestazione prevista davanti alla Leopolda. Così il manipolo di pericolosi pensionati truffati dovrà accontentarsi del più lontano piazzale della Porta al Prato, a poco meno di un chilometro di distanza.

Sette regole per difendere i risparmi e non farsi fregare un euro dal conto

Sette regole per difendere i tuoi risparmi dal bail in




Dopo il dramma del pensionato che si è suicidato per aver perso i risparmi di tutta la vita e dopo il decreto salva banche varato dal governo Renzi, è utile capire meglio cosa cambierà dal 2016 e come si possono difendere i propri soldi. Ecco il vademecum, pubblicato sul Giornale, in sette punti.

Chi rischia di più - In caso di bail in, secondo la normativa Ue, i primi chiamati a pagare sono gli azionisti - che si vedranno ridotti o azzerati i valori dei propri titoli. Dopo di loro tocca a chi ha sottoscritto obbligazioni subordinate, una speciale categoria di bond il cui rimborso in caso di fallimento della banca avviene successivamente a quello dei creditori ordinari. Seguono i possessori di obbligazioni ordinarie e infine i correntisti. In quest'ultimo caso il rischio riguarda solo la liquidità superiore ai 100mila euro. I conti oltre questa soglia verrebbero coinvolti solo nel caso in cui il bail-in di tutti gli strumenti con un grado di protezione minore nella gerarchia fallimentare non bastasse a risanare la banca. Ad azionisti e creditori sarà chiesto un contributo dell'8% del passivo della banca.

Chi rischia meno - Possono stare tranquilli i correntisti fino a 100mila euro, i possessori di covered bond, ovvero le obbligazioni garantite, e i debiti verso dipendenti, fisco ed enti previdenziali e i fornitori. Fino al gennaio 2019 riceveranno un trattamento di favore anche i detentori di bond non garantiti che, per tre anni, saranno equiparati ai correntisti. I depositi sono esclusi dal bail-in, così come lo sono i conti deposito (anche vincolati), i libretti di risparmio, gli assegni circolari e i certificati di deposito nominativi, il tutto però fino a 100mila euro per depositante. In generale, è meglio non affidare troppo denaro a un' unica banca.

Più conti in banche diverse - Se il risparmiatore ha due o più conti in banche diverse, nel caso praticamente impossibile di fallimento di entrambi gli istituti, può stare tranquillo solo se ciascun conto non supera i centomila euro.

Più conti nella stessa banca o conti cointestati - Se il conto corrente è cointestato, l'importo massimo garantito sale a 200mila euro. Quindi un conto che presenta un saldo da 150mila euro cointestato a due soggetti è escluso dal bail in. Per il correntista che ha invece più conti aperti nella stessa banca vale il saldo totale. Quindi se ho tre conti rispettivamente con 50mila, 30mila e 60mila per un totale di 140mila euro non sono al riparo.

Conto sotto i 100mila euro ma soldi in azioni, fondi e Btp - Per i libretti e i certificati di deposito valgono le stesse regole applicate ai conti correnti: nessun rischio fino a 100mila euro. Può stare tranquillo chi possiede titoli depositati in una banca a rischio ma senza possedere azioni dell'istituto di cui è cliente: i titoli che sono solo conservarti nel deposito di una banca che fallisce non corrono rischi. In generale: il bail-in non colpirà gli asset finanziari non emessi dalla banca in crisi (azioni, bond, Btp, Bot, fondi).

Le polizze assicurative - Se abbiamo sottoscritto una polizza assicurativa con una compagnia che fa parte di un gruppo bancario avviato al fallimento possiamo stare sereni. Idem se il risparmiatore si ritrova con in portafoglio dei bond bancari piazzati all'interno di fondi di investimento, fondi pensione o polizze assicurative.

Le cassette di sicurezza - Chi ha sul conto meno di 100mila euro ma ha anche una cassetta di sicurezza non deve preoccuparsi. Il contenuto delle cassette di sicurezza non è infatti coinvolto dalle procedure di salvataggio previste dalle nuove regole europee.