Charamsa a sorpresa: il prete gay con Miguel Bosè...
Sul numero di Chi in edicola le immagini esclusive della trasformazione di Krzysztof Charamsa, 43 anni, teologo e presbitero, ex segretario aggiunto della Congregazione della Fede dopo il coming out, avvenuto prima del sinodo sulla famiglia, quando ha presentato al mondo il suo compagno. Notiamo la sua svolta estetica, da “grigio” prelato a elegante viveur: leggermente abbronzato, abito e camicia blu con occhiali e pochette arancioni in pendant. Ma il suo cambiamento non si nota soltanto dal look: il suo sorriso parla da solo. È con il compagno Eduard Planas, 44, professore molto impegnato per l’indipendenza della Catalogna, e Miguel Bosè alla serata di beneficenza per la 6ª edizione del Gala contro l’Aids. Oggi Charamsa vive a Barcellona ed è molto attivo sui social. Abita con il compagno nel quartiere gay di tendenza della capitale catalana (Gayxample), partecipa alla kermesse contro la violenza sulle donne e milita per la difesa dei diritti degli omosessuali, va ai vernissage e posta su Twitter le sue scelte musicali con le foto del weekend trascorso nei borghi di Besalù o a Banyoles, a pochi chilometri dalla città.
«Facendo coming out ho perso tutto: il lavoro, lo stipendio, le risorse per la vita, l’abitazione, l’insegnamento all’università, la pensione, la sicurezza sociale e medica. La Chiesa in un istante mi ha privato di tutto, come se io non esistessi più. Ma ho recuperato la libertà umana e cristiana, la libertà di coscienza, la felicità e la dignità personale. In questo ambito umano tutto è migliorato», ha spiegato l’ex prelato. «Dell’Italia mi mancano le mamme, i giovani italiani, la loro tolleranza. Gli italiani sono un popolo accogliente, anche se sotto l’influsso della Chiesa, a volte, ci si svuota della curiosità nei confronti dell’altro», ammette con amarezza. «I catalani mi hanno accolto splendidamente, ho ritrovato lo spirito del cristianesimo libero da ipocrisia e dalla cattiveria umana, che è la caratteristica del Vaticano e di molte Chiese, a iniziare da buona parte della mia Chiesa polacca», sostiene.