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martedì 1 dicembre 2015

25 anni, bellissima, feroce e vincitrice: così Marion Le Pen si prende la Francia / Foto

Marion Le Pen, 25 anni: l'incredibile ascesa della nipotina di Marine (che domenica trionferà alle elezioni regionali







Per un Le Pen che se ne va, ne arriva una nuova. Jean Marie, il fondatore, è stato messo ai margini del Front National dalla figlia Marine. Ma ora, nel partito, sta facendo velocemente strada Marion Maréchal Le Pen. Segni particolari: giovanissima e bella. La ragazza, di cui si era già parlato qualche mese fa, ha appena 25 anni, e guida il partito nel Sud della Francia. Gode di enorme consenso e, insieme a Marine, domenica, alle elezioni regionali francesi, è indicata dai sondaggi come probabile trionfatrice.

Jean-Marie chi? - Già, perché con la complicità degli attacchi terroristici a Parigi, le politiche del Front National, ora, fanno ancor più breccia nell'elettorato transalpino. L'addio del fondatore Jean-Marie, inoltre, pare non aver sottratto mezzo voto: anzi, con il suo allontanamento il bacino elettorale si sarebbe allargato, attraendo anche chi, il padre-padrone, proprio non lo poteva digerire - o votare - poiché troppo "estremo".

I sondaggi - Ma, si diceva, le elezioni. Domenica prossima il Front National viene accreditato del 28% dei voti, in crescita del 2% rispetto a un precedente sondaggio che risale a prima degli attentati. La coalizione dei Républicains (il partito di Nicolas Sarkozy) con i centristi del Modem e dell'Udi viene parimenti data al 28% (ma in calo di tre punti), mentre i socialisti di Hollande sono lontani dalla testa, dati al 22 percento. Infine, la sinistra radicale del Front de Gauche che, in tandem con gli ecologisti, è accreditata del 12% dei voti (in crollo verticale rispetto all'era pre-attentati, un crollo quantificato al 6%).

Dove vince il Fn - In totale, si andrà al voto in 11 regioni. Di queste, il trionfo del Front National pare sicuro in due (Provenza-Alpi-Costa-Azzurra, dove il partito è guidato da Marion, e Nord-Passo di Calais, dove al timone c'è Marine, e dove le tensioni per l'emergenza-migranti hanno portato al FN un enorme consenso). Il Front National, inoltre, secondo i sondaggi si gioca la Borgogna con i repubblicani. Ma, come detto, il dato che potrebbe sancire il trionfo è quello relativo alle percentuali complessive, che potrebbero spedire il Front National davanti a tutti.

Incredibile ascesa - Un tandem vincente, dunque, quello composto da Marine e Marion Maréchal. Ma chi è, la nipotina d'oro del Front National? Suo nonno è Jean-Marie, e lei è la nipote di Marine Le Pen. Il padre, Samuèl Maréchal, fondò il movimento giovanile del Front National, partito al quale è iscritta dal 2007, quando aveva 18 anni. Nel 2012 fu eletta al parlamento francese per la terza circoscrizione di Vaucluse, diventando la più giovane parlamentare francese della Storia. Marion ha convinzioni cristiane e tradizionali, e in cima alla sua agenda c'è la lotta contro il "matrimonio per tutti" introdotto da Holland. Contro le unioni di genere si scagliò in un'intervista del 2013 concessa alla russa Pravda.

Il pensiero di Marion - "Abbiamo assistito all’onnipotenza di una nano-lobby che da sola, con le sue poche centinaia di membri, è stata in grado di distruggere l’istituto del matrimonio, come prova della decadenza e di consacrare il desiderio egoistico e individuale al di sopra di qualsiasi altra considerazione, come il benessere del bambino adottato, anche contro il parere di molti riconosciuti psichiatri francesi", disse Marion, battagliera e fiera, nella celebre intervista. Denunciò inoltre le degenerazioni della tecno-scienza e della feceondazione artificiale, che a suo giudizio costituiscono il "vertice del nichilismo moderno". Le leggi socialiste che consentono la pratica dell'utero in affitto, per lei, sono "un vero pericolo", nonché l'ennesimo eccesso "di una incontrollata tecnologia di riproduzione assistita. Penso alle coppie lesbiche o alla maternità surrogata per gli uomini, voluta in nome dell'uguaglianza. Il corpo umano - disse - e la personalità diventano così un prodotto di consumo, in nome del progresso e dell'uguaglianza. Le vere femministe - concluse - dovrebbero ribellarsi a tela disprezzo della donna".

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