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martedì 1 dicembre 2015

Il memoriale (piccante) del Monsignore: "Ho fatto sesso con Chaouqui, lei era..."

Il memoriale di Monsignor Balda: "Ho avuto un rapporto sessuale con Chaouqui"




Nessun saluto, nessuna  stretta di mano, seduti a distanza: praticamente si ignorano monsignor Lucio Vallejo Balda e Francesca Immacolata Chaouqui, nella seconda  udienza al Tribunale del Vaticano per il processo sul cosiddetto caso Vatileaks 2. All’udienza, durata meno di un quarto d’ora e aggiornata al 7 dicembre, si sono presentati tutti e cinque gli imputati: il primo ad arrivare in Tribunale è stato Nicola Maio, poi Gianluigi Nuzzi, monsignor Lucio Vallejo Balda, Emiliano Fittipaldi e per ultima Francesca Immacolata Chaouqui "in vestito nero, stivaletti con tacco, truccata e fresca di parrucchiere", come riferito dai giornalisti del pool autorizzato a seguire l’udienza.

Il memoriale - Monsignor Lucio Vallejo Balda consegna ai giudici, a poche ore dall'interrogatorio in  programma per oggi da parte dei giudici del vaticano, un memoriale. Un memoriale scottante in cui racconta di avere avuto un rapporto sessuale con Francesca Immacolata  Chaouqui, la pierre cosentina che faceva parte della commissione vaticana Cosea. Ne dà notizia il quotidiano Repubblica. Nel memoriale il prelato scrive anche di essersi immediatamente pentito di quella relazione carnale e spiega che la donna gli aveva detto che "apparteneva ai servizi segreti italiani e la sua unione con Corrado Lanino era un matrimonio di copertura. Mi mandò delle foto di Corrado con un'altra donna, la sua la sua vera moglie". 

La testimonianza - "Io racconto della Francesca - dice il monsignore - ma per me es muy doloroso...Io mi vergognavo di quello che avevo fatto con Francesca e quando passavo i documenti pensavo allo scandalo, se si sapeva. Mio Dio". "Io non potevo cedere...Avevo sempre il Papa davanti agli occhi che parlava della sacralità delle donne sposate e del matrimonio". Balda spiega anche di temere la pierre che ha annunciato querele nei confronti dell'avvocato del monsignore "per la fuga di notizie folli che sta organizzando", anche perché "per come è fatto - dice la Chaouqui - non ha alcun piacere a venire a letto con me e io, conoscendo miliardari ed emiri, se volessi tradire mio marito non mi metterei con un vecchio prete a cui non piacciono le donne". Nel suo memoriale, il religioso spagnolo racconta anche di aver tentato di stanare la sua collaboratrice. "Sono andato a parlare con il capo dei servizi segreti, lui neanche la conosceva, rimasi sorpreso, iniziai così a chiedere informazioni e tutte le volte scoprivo sempre truffe diverse". Poi, nel forte travaglio interiore, rivela di essersi affidato a una psicologa, ma il rapporto fra i due degenera. "Mi ero confrontato con una psicologa che mi disse di tenere la calma - spiega Balda - e di non dirle subito di no e allora le dicevo: ' Va bene Francesca, vediamo...', ma lei era violenta, muy cattiva, mi scriveva 'verme, sei un verme'".

L'invito - Nel memoriale  Balda scrive di aver ricevuto prima di Natale un invito a pranzo dal faccendiere Luigi Bisignani.  "A quell’incontro - racconta poi il religioso - volevano farmi credere che Francesca lavorava per i servizi segreti, che il suo capo era l’ambasciatore Massolo. Con Bisignani la Chaouqui aveva complicità e lui mi chiese di incontrare alcuni suoi sponsor. Grazie a Dio il secondo pranzo non c’è mai stato... Dietro Francesca c’è Paolo Berlusconi (probabilmente si confonde con l'ex premier Silvio, ndr): lei assisteva in modo abituale alle feste di Palazzo Grazioli, a Roma. E poi è amica di Gianni Letta e di sua moglie, del cardinale Touran, lo chiamava il cardinale di nostra proprietà. E anche del cardinale Re. Il loro contatto con la Santa Sede è Padre Sapienza, che gestisce le udienze del mercoledì del Papa... Francesca ha una grande relazione con il minitro della Salute Beatrice Lorenzin, il marito del ministro lavora in Rai. La Chaouqui dice che è lì per volontà di Renzi".

La replica -  "Ho fatto una querela pesantissima all’avvocato Antonia Zaccaria» (avvocato di fiducia di monsignor Balda) per aver diffuso un memoriale consegnato dal monsignore l’8 novembre scorso all’avvocato Zaccaria, che poi è stato sostituito da un avvocato d’ufficio rotale. Lo ha detto Francesca Chaouqui entrando in Vaticano a piedi da via del Perugino.

25 anni, bellissima, feroce e vincitrice: così Marion Le Pen si prende la Francia / Foto

Marion Le Pen, 25 anni: l'incredibile ascesa della nipotina di Marine (che domenica trionferà alle elezioni regionali







Per un Le Pen che se ne va, ne arriva una nuova. Jean Marie, il fondatore, è stato messo ai margini del Front National dalla figlia Marine. Ma ora, nel partito, sta facendo velocemente strada Marion Maréchal Le Pen. Segni particolari: giovanissima e bella. La ragazza, di cui si era già parlato qualche mese fa, ha appena 25 anni, e guida il partito nel Sud della Francia. Gode di enorme consenso e, insieme a Marine, domenica, alle elezioni regionali francesi, è indicata dai sondaggi come probabile trionfatrice.

Jean-Marie chi? - Già, perché con la complicità degli attacchi terroristici a Parigi, le politiche del Front National, ora, fanno ancor più breccia nell'elettorato transalpino. L'addio del fondatore Jean-Marie, inoltre, pare non aver sottratto mezzo voto: anzi, con il suo allontanamento il bacino elettorale si sarebbe allargato, attraendo anche chi, il padre-padrone, proprio non lo poteva digerire - o votare - poiché troppo "estremo".

I sondaggi - Ma, si diceva, le elezioni. Domenica prossima il Front National viene accreditato del 28% dei voti, in crescita del 2% rispetto a un precedente sondaggio che risale a prima degli attentati. La coalizione dei Républicains (il partito di Nicolas Sarkozy) con i centristi del Modem e dell'Udi viene parimenti data al 28% (ma in calo di tre punti), mentre i socialisti di Hollande sono lontani dalla testa, dati al 22 percento. Infine, la sinistra radicale del Front de Gauche che, in tandem con gli ecologisti, è accreditata del 12% dei voti (in crollo verticale rispetto all'era pre-attentati, un crollo quantificato al 6%).

Dove vince il Fn - In totale, si andrà al voto in 11 regioni. Di queste, il trionfo del Front National pare sicuro in due (Provenza-Alpi-Costa-Azzurra, dove il partito è guidato da Marion, e Nord-Passo di Calais, dove al timone c'è Marine, e dove le tensioni per l'emergenza-migranti hanno portato al FN un enorme consenso). Il Front National, inoltre, secondo i sondaggi si gioca la Borgogna con i repubblicani. Ma, come detto, il dato che potrebbe sancire il trionfo è quello relativo alle percentuali complessive, che potrebbero spedire il Front National davanti a tutti.

Incredibile ascesa - Un tandem vincente, dunque, quello composto da Marine e Marion Maréchal. Ma chi è, la nipotina d'oro del Front National? Suo nonno è Jean-Marie, e lei è la nipote di Marine Le Pen. Il padre, Samuèl Maréchal, fondò il movimento giovanile del Front National, partito al quale è iscritta dal 2007, quando aveva 18 anni. Nel 2012 fu eletta al parlamento francese per la terza circoscrizione di Vaucluse, diventando la più giovane parlamentare francese della Storia. Marion ha convinzioni cristiane e tradizionali, e in cima alla sua agenda c'è la lotta contro il "matrimonio per tutti" introdotto da Holland. Contro le unioni di genere si scagliò in un'intervista del 2013 concessa alla russa Pravda.

Il pensiero di Marion - "Abbiamo assistito all’onnipotenza di una nano-lobby che da sola, con le sue poche centinaia di membri, è stata in grado di distruggere l’istituto del matrimonio, come prova della decadenza e di consacrare il desiderio egoistico e individuale al di sopra di qualsiasi altra considerazione, come il benessere del bambino adottato, anche contro il parere di molti riconosciuti psichiatri francesi", disse Marion, battagliera e fiera, nella celebre intervista. Denunciò inoltre le degenerazioni della tecno-scienza e della feceondazione artificiale, che a suo giudizio costituiscono il "vertice del nichilismo moderno". Le leggi socialiste che consentono la pratica dell'utero in affitto, per lei, sono "un vero pericolo", nonché l'ennesimo eccesso "di una incontrollata tecnologia di riproduzione assistita. Penso alle coppie lesbiche o alla maternità surrogata per gli uomini, voluta in nome dell'uguaglianza. Il corpo umano - disse - e la personalità diventano così un prodotto di consumo, in nome del progresso e dell'uguaglianza. Le vere femministe - concluse - dovrebbero ribellarsi a tela disprezzo della donna".

Profezia "mortale" sulla MotoGp: le parole dell'ex manager di Rossi

Carlo Fiorani, l'ex manager di Valentino Rossi: "Sorride, ma può strangolare. Non dimentica né perdona: ne vedremo delle belle"




Valentino Rossi è tornato a sorridere a Monza, vincendo il rally al volante di una Ford Fiesta M-Sport. Un sorriso, certo, a distanza di (quasi) un mese dal termine del motomondiale del "biscottone" spagnolo e dei veleni. Ma la rabbia e il rancore per quanto successo in MotoGp non possono essere cancellati: la stagione 2016 si preannuncia rovente (e, per ora, il Dottore ha deciso di non parlarne). Chi invece ha parlato di ciò che potrebbe accadere è Carlo Fiorani, manager Honda attualmente in Superbike, che per quattro anni ha lavorato con Valentino in Motogp.

"Lo prende e lo strangola" - Fiorani, insomma, è uno che conosce benissimo il Dottore, e spiega: "Ha il dente avvelenato e, sapendo come è fatto, sicuramente vorrà vendicarsi. È astuto quanto implacabile - aggiunge -. Quando ce l'ha con qualcuno è capace di sorridergli per farlo tranquillizzare, ma un secondo dopo lo prende per il collo e lo strangola. Nel 2016 - profetizza - ne vedremo delle belle. Perché Rossi non dimentica, né perdona". I riferimenti, tutt'altro che casuali, sono tutti per Jorge Lorenzo e Marc Marquez. E sul rapporto di Rossi con il pilota della Honda, Fiorani mostra di non avere dubbi: "Tra lui e Marquez ormai c'è una frattura insanabile. Amici o semplici avversari non lo saranno più".

Ricorso al Tas - Infine, una postilla, che potrebbe ulteriormente agitare le acque. Si torna al ricorso presentato al Tas dal Dottore: il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna non ha ancora emesso la definitiva sentenza sulla penalizzazione che ha costretto Rossi a partire dall'ultima piazza a Valencia. In linea del tutto teorica, il verdetto positivo potrebbe annullare l'esito del Gp spagnolo e togliere il titolo a Lorenzo in favore del Dottore, leader in classifica fino all'ultima gara. Ipotesi, va detto, profondamente improbabile: se il Tas avesse voluto solo prendere tempo prima di emettere la sentenza avrebbe congelato, e quindi sospeso, il provvedimento emesso dalla direzione gara dopo Sepang. Se non lo ha fatto, con discreta approssimazione, il Tribunale ha già deciso. Ma qualunque definitiva decisione verrà presa, c'è da scommetterci, sarà altra benzina sul fuoco.

Higuain (e due pali) megl 'e Pelè Inter ko, Napoli primo in classifica

Serie A, Napoli- Inter : doppietta di Higuain e un gol di Ljajic. Finisce 2-1 al San Paolo




La sfida da scudetto al San Paolo se l'aggiudicano i padroni di casa. Tutto merito di un mostruoso Higuain, capocannoniere della Serie A con 12 reti. Dopo soli due minuti dal fischio d'inizio dell'arbitro Orsato i partenopei si portano in vantaggio grazie al Pepita. L'attaccante argentino sul tocco di Callejon controlla un pallone dentro l'area e scarica un destro violentissimo sul quale Handanovic non può nulla. Al 29' l'Inter ha l'occasione di pareggiare con Guarin che però spreca tutto: il calcio a giro con il sinistro sfiora la traversa e finisce sul fondo. I nerazzurri restano in dieci al 44' quando Negatomo, già ammonito, si prende un cartellino rosso per una brutta entrata su Allan. Il giapponese era stato schierato a sorpresa dal tecnico nerazzurro Mancini, ma il ritorno in una partita così importante è stato ampiamente deludente. 

La ripresa - Nel secondo tempo Mancini rinuncia a Icardi per mettere in campo Telles e cercare di riequilibrare la squadra rimasta in dieci. Ma gli animi sono molto accesi. Dopo soli 5 minuti si sfiora la rissa per un duro intervento in scivolata di Guarin su Allan. Al 62' un incontenibile Higuain fa doppietta: sull'appoggio di testa di Albiol brucia in velocità Miranda e Murillo spiazzando ancora una volta il portierone sloveno. Ma l'Inter non ci sta e reagisce. E cinque m inuti più tardi (67') arriva la rete di Ljajic che con il sinistro la mette nell'angolino dove Reina non arriva. Passato il 90' sembra finita e invece arrivano grossissime emozioni: al 48' l'Inter prende due clamorosi pali prima con Jovetic e poi Miranda sempre di testa. Finisce 2-1. I partenopei si portano così in testa alla classifica sorpassando gli avversari e distaccandoli di un punto a quota 31.

IL PRESIDE PRO-ISLAM Pensava a vietare il Natale La sua scuola è un cesso / Foto

Matteo Salvini posta su Facebook le foto del degrado della scuola anti-presepe





"Se qualcuno ritiene di favorire i nostri bambini, negando quelle che sono le nostre tradizioni, è fuori di testa": così il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, al suo arrivo a Rozzano davanti ad una delle sedi dell'Istituto comprensivo Garofani, al centro del caso del presunto rinvio del concerto natalizio. Salvini si è augurato che il preside dell'istituto "vada a fare un altro lavoro nella vita". "Abbiamo rimesso al suo posto Gesù Bambino e ribadito che i Canti di Natale non danno fastidio a nessuno ma bambini, insegnanti e genitori si meritano una scuola migliore", prosegue Salvini che sottolinea: "Renzi, se ci sei batti un colpo e vieni a visitare la scuola di Rozzano. Dov'è finita la tanto decantata buona scuola? E i soldi per la messa in sicurezza? Di certo qui a Rozzano non sono mai arrivati. Tetti crollati abbandonati in cortile, buchi nei bagni tappati con nastro adesivo per pacchi nel tentativo di fermare i topi". E le foto postate sul profilo Facebook dell'esponente del Carroccio lo confermano, il degrado è ovunque.

La "buona scuola" - Prima di visitare l'interno della scuola il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini impugnando un megafono, ha invitato "tutte le mamme e tutti i papà, di tutte le religioni, a spiegare ai loro bambini che la convivenza è bella ma il 25 dicembre rimane la festa di Natale". "Penso che anche i bambini di altre religioni siano contenti di festeggiare il Natale , e se non ci penserà il preside a farlo, ci pensino le mamme e i papà. Ora, però occupiamoci di soffitti, lavagne e muri che sono le cose più importanti, non le canzoni di Natale", ha proseguito il leader della Lega Nord . Davanti alla scuola Salvini è stato applaudito da militanti ma anche da cittadini rozzanesi.

Mentana vara il partito centrodestra Primo davanti a Pd e M5S / I dati

Sondaggio tg La7: il partito di centrodestra prima forza politica del Paese




C'è un dato inequivocabile, nel consueto sondaggio di Emg per il Tg di La7: l'emorragia di voti del Pd. Continua, inarrestabile. Nella consultazione di questa settimana, il partito di Renzi lascia sul terreno altri due decimi di punto rispetto al 23 novembre, calando al 30,3%. Di contro, i 5 Stelle proseguono la loro arrampicata, con un altro +0,3% che li spinge al 27,9%, ovvero a poco più di due punti percentuali da quella che fino a qualche mese fa pareva una corazzata inespugnabile.

letteralmente la Lega Nord di Matteo Salvini, che in sette giorni guadagna un altro 0,6% fino al 15,9%. Cedono lo 0,1% sia Forza Italia (al 12%) sia i Fratelli d'Italia (al 4,8%). Il dato interessante è che i tre partiti del centrodestra insieme costituiscono di gran lunga la prima forza politica del Paese: col 32,7% delle preferenze sono infatti nettamente davanti sia al Pd che ai grillini. Il problema è che l'Italicum , la legge elettorale voluta da Renzi, considera il risultato non della coalizione, ma della lista. Per cui, per far valere quel 32,7%, Forza Italia, Lega e FdI dovrebbero presentarsi alle elezioni con una lista unica. Cosa che al momento, viste le resistenze forti in alcuni ambienti di Forza Italia nei confronti del Carroccio, appare un processo complicato.

Lo stesso Italicum che al primo turno favorirebbe il Pd, rischia però di vederlo franare al ballottaggio che è previsto se nessuna delle liste raggiunge (come pare da tutti i sondaggi) la soglia del 40% che al primo turno dà diritto al premio di maggioranza. Al secondo turno, infatti, i renziani verrebbero nettamente sconfitti, nelle intenzioni di voto, dai grillini. E con una "forbice" che si allarga di un ulteriore 0,2% rispetto alla rilevazione precedente: 52,4% contro 47,6%. In caso di ballottaggio con una ipotetica lista di centrodestra, invece, Il Pd avrebbe la meglio, ma con un margine di vantaggio appena superiore ai tre punti. E vista l'emorragia di voti democratici...

lunedì 30 novembre 2015

Pensioni, vietato sapere quanto prendi Inps: niente soldi per le buste arancioni

Inps, Tito Boeri: "Spediremo solo 150mila buste arancioni"




La farsa delle buste arancioni. Potrebbe essere questo il titolo delle ultime dichiarazioni del presidente dell'Inps Tito Boeri a proposito della simulazione della pensione futura: "Ne manderemo solo una piccola parte, ne spediremo circa 150 mila, entro Natale, perché non ci è stata data l'autorizzazione dai ministeri per superare il vincolo di spesa, la spesa per spedizioni è contingentata".

La retromarcia - Boeri, a margine dell'assemblea nazionale sull'amianto, ha aggiunto che, qualora i fondi vengano sbloccati in sede di legge di stabilità, le rimanenti buste verranno spedite dopo Natale. Il nome "Busta arancione", deriva dalla scelta cromatica utilizzata dal primo Paese, la Svezia, che anni fa ha scelto di spedire a casa dei contribuenti l'importo della pensione futura.