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sabato 31 ottobre 2015

Boy George sputtana una superstar: "Sono andato a letto con lui". Chi è

Boy George rivela: "Sono andato a letto con Prince"




Boy George ha rivelato, durante la registrazione del programma The Voice, di aver dormito con Prince. Il leader dei Culture Club, si legge sul Mail Online, stava conversando con i colleghi Will.i.am, Ricky Wilson e Paloma Faith: si parlava delle collaborazioni più importanti. Il cantante londinese ha detto: "Ho duettato con alcuni dei più grandi artisti soul, come Luther Vandross e Smokey Robinson". A quel punto la Faith ha replicato: "Va bene, se vogliamo parlare di grandi musicisti soul, io ho duettato con Prince". Immediata la controreplica di Boy George: "Lascia stare, tesoro, io ho dormito con Prince".

L'imbarazzo tra tutti è stato evidente. Il gelo è calato tra i giudici. Solo il cantante dei Black Eyed Peas, gli avrebbe stretto più volte la mano. I produttori dello show non hanno gradito affatto questa uscita, tanto da aver interrotto la registrazione e aver parlato con il giudice.Boy George subito dopo ha cominciato a ritrattare dicendo che in realtà non aveva davvero dormito con Prince, ma che aveva un suo poster attaccato in camera.

Obama vuole schierare le Forze speciali Mossa anti-Putin, trema il Mediterraneo

Obama vuole schierare le Forze speciali. La mossa anti-Putin: ecco chi aiuterà 




Anche gli Stati Uniti sono pronti a intervenire con il proprio esercito nel conflitto siriano. In tempi brevi soldati scelti delle truppe speciali americane saranno schierati nel Nord della Siria, con almeno 50 unità. Un primo passo verso un sempre più imminente intervento Nato, considerando che tutte le forze militari dell'Alleanza atlantica sono impegnate nella più grande simulazione di guerra nel mar Mediterraneo dai tempi della Seconda guerra mondiale.

L'operazione - In Siria gli Usa invieranno Seals e Delta force, con il compito di affiancare i miliziani curdi e le forze ribelli al governo di Assad impegnate nel contrasto all'avanzata dei miliziani dello Stato islamico. Una presenza ridotta nel numero per il momento, ma che si va ad affiancare a un potenziamento dell'assistenza militare e di intelligence in Giordania e Libano. L'obiettivo degli americani è mettere in piedi in quelle zone una task force per le operazioni speciali, andando a colpire direttamente i leader dell'Isis, scampati finora ai raid aerei partiti da settembre 2014. Obama ha dato il via libera anche all'invio di altri aerei, compresi gli A-10S che faranno base in Turchia a Incirlik.

Nazi-torta, fascio littorio e simbolo SS: chi è il big della politica nella bufera

Massimo Giorgetti festeggia il 56esimo compleanno, per lui torta con fascio littorio e simbolo SS

Chi si sente Camerata lo esterna anche a costo di perdere le elezioni: ma non dopo averle vinte



Una festa di compleanno a sorpresa, con amici "camerati", caraffe di Gin Tonic e "una torta meravigliosa". Massimo Giorgetti, vicepresidente del consiglio regionale del Veneto, ha festeggiato i suoi 56 anni con un dolce davvero speciale. Sulla torta comparivano decorazioni in glassa che rappresentavano un fascio littorio e strati di panna e cioccolato che, sulla sommità, formavano il simbolo delle SS. Per questo pensiero speciale, che l'esponente di Forza Italia ha documentato con una foto sul suo profilo Facebook, Giorgetti ha voluto ringraziare "amici e camerati di tante battaglie".

La giustificazione - Immediate le polemiche nel mondo politico a cui Giorgetti ha risposto serafico, sostenendo che si trattasse solo di una "goliardata", una di quelle che i suoi amici sono soliti fare."Quel fascio peraltro corrispondente alla targa del cantone svizzero di San Gallo. Allora bisognerebbe dire che ogni svizzero che viene in Italia...", ha poi commentato il vicepresidente. E ha chiuso la questione con un perentorio: "Se volessi fare apologia di qualcosa sceglierei un altro modo, non sono uno stupido. Se qualcuno poi vuol far polemica, la faccia".

Marchionne, richiamate 894mila auto Problemi a freni e airbag: i modelli

Marchionne richiama 894mila auto. Guai ai freni e agli airbag: i modelli




Fiat Chrysler ha cominciato la campagna di richiami su 894mila vecchi modelli di Suv prodotti principalmente negli Stati Uniti per correggere difetti di fabbricazione ai sistemi frenanti e agli airbag. In tutto saranno 894mila i modelli che dovranno tornare in officina, individuati dopo le pressioni della Nhtsa, l'agenzia per la sicurezza stradale statunitense, che già lo scorso luglio aveva multato la Fca per 105 milioni di dollari. L'azienda guidata da Sergio Marchionne aveva trovato un accordo extragiudiziale, accettando di pagare in relazione a proprie negligenze su 23 richiami per la sicurezza di 11 milioni di automobili.

I modelli - Il primo richiamo riguarderà 542mila automobili per i modelli Dodge Journeys e Freemont, prodotti tra il 2012 e il 2015. In un secondo step saranno riparate 352mila Jeep Grand Cherokee e Jeep Liberty prodotti tra il 2003 e il 2004.

Dal Fisco, arrivano 65mila lettere Chi rischia di pagare (e quanto)

Arrivano 65mila lettere dal Fisco. Ecco chi rischia le sanzioni e quanto paga




L'Agenzia delle Entrate ha individuato 65mila ritardatari che non hanno inviato la propria dichiarazione dei redditi per il 2014 o hanno inviato documentazione incompleta. Sono contribuenti con partita Iva che entro lo scorso 30 settembre avrebbero dovuto mettersi in regola e che ora dovranno fare i conti con una serie di sanzioni previste dal Fisco che aumenteranno man mano che trascorreranno i giorni dalla notifica spedita per posta o Pec, la posta elettronica certificata.

Le lettere - Nell'avviso inviato dall'Agenzia delle entrate saranno presenti tutte le informazioni da perfezionare, dopo che il Fisco ha potuto mettere a confronto i dati delle presentazione annuale dei dati Iva con quelli relativi alla presentazione della dichiarazione annuale, nella quale sarà stato compilato il solo quadro VA.

Le sanzioni - Come scrive Italia Oggi, grazie alle modifiche della legge sul ravvedimento operoso, si può regolarizzare la propria posizione con l'applicazione di sanzioni minime senza limiti di tempo. E il Fisco non potrà più negare il ricorso al ravvedimento, che quindi sarà sempre ammesso, fatta eccezione per i casi con accertamento fiscale o quando arriva una comunicazione di irregolarità dopo un controllo formale. Una scadenza in realtà esiste, considerando che la sanzione sarà equivalente a un decimo del minimo, nel momento in cui il contribuente presenti le correzioni entro 90 giorni dal 30 settembre 2015.

L'eccezione - Caso più particolare riguarda chi ha presentato la dichiarazione compilando il quadro VA nella dichiarazione con partita Iva. Per loro la sanzione equivale a 1/9 entro i 90 giorni e a 1/6 entro l'anno successivo.

ACCOLTELLATO DAL PD Marino, addio al veleno: la sua frase (raggelante)

Roma, Ignazio Marino e l'addio al veleno contro Renzi e Pd: "Accoltellato da un unico mandante. Col premier nessun rapporto da un anno"


di Claudio Brigliadori
@Piadinamilanese



"Chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e cognomi e mi pare un unico mandante". L'addio dell'ormai ex sindaco di Roma Ignazio Marino, che i consiglieri del Pd hanno fatto decadere dimettendosi, non poteva essere più velenoso. Nella conferenza stampa in Campidoglio, Marino va giù durissimo con il premier Matteo Renzi e i dirigenti democratici: "Certo quando un familiare ti accoltella, pensi è stato un gesto inconsulto o un gesto premeditato? Io questa riflessione non l'ho ancora fatta". Di sicuro, spiega, "il Partito democratico che ho fondato e per la cui segreteria nazionale ho corso (nel 2009, ndr) mi ha deluso per i comportamenti dei suoi dirigenti" e perché "ha rinunciato ad agire dentro i confini della democrazia, negando il proprio stesso nome e il proprio dna". Quanto a Renzi, la replica di Marino è sprezzante: "Non avuto rapporti turbolenti con il presidente del Consiglio. Nell'ultimo anno non ho avuto nessun rapporto".

Sfiducia a viso aperto - Da giorni Marino chiedeva la possibilità di un confronto in Aula, in Campidoglio, che però il Pd ha voluto negare: "Avrei accettato una eventuale sfiducia a viso aperto e avrei stretto la mano a tutti i consiglieri o le consigliere. Avrei chiesto di continuare a servire le istituzioni e non di servirsi delle istituzioni". Il bilancio di questi due anni e mezzo da sindaco, secondo il "Marziano" è comunque positivo: "Lasciamo un segno profondo e auspico che dalle nostre scelte si riprenda perché non è in gioco il futuro di Ignazio Marino ma il futuro di Roma. Si può fermare una squadra ma non si possono fermare le idee". Spazio per autocritiche? "Certamente ho fatto degli errori, ma in medicina si dice che l'unico chirurgo che non sbaglia è quello che non entra in sala operatoria. Per fortuna di chirurghi così ce ne sono pochi, mentre sono molti i politici che preferiscono non entrare in sala operatoria".

ARRIVA IL "MILANESE" Roma ha un nuovo "sindaco": chi ha scelto Renzi

Roma, scelto il nuovo commissario: è il prefetto di Milano Franco Tronca




È l'attuale prefetto di Milano, Franco Tronca, l’uomo scelto per guidare come commissario il Comune di Roma dopo lo scioglimento del Consiglio comunale. Una scelta che vuole rappresentare un chiaro segnale in vista del Giubileo, perché l'evento possa avere la stessa riuscita dell'Expo, come auspicato dal premier Matteo Renzi intervistato da Bruno Vespa poche ore dopo la decadenza del sindaco Ignazio Marino. 

Via al "dream team" - Comincia così il periodo di transizione che accompagnerà i romani alle urne anticipate, previste tra la primavera e l'autunno 2016. Il premier ha già annunciato l'intenzione di formare un "dream team" di assessori tecnici "di altissimo profilo" per gestire le emergenze in corso e quelle che verranno, legate all'affluenza di pellegrini e turisti per l'Anno Santo. 

"Orgoglioso e felice": il ritratto - A botta calda Tronca si è detto "orgoglioso e felice". Nato a Palermo il 31 agosto 1952, è un grande esperto di sicurezza pubblica, mediazione sociale, immigrazione e gestione di emergenze. A Milano è famoso soprattutto per il pugno duro usato contro gli scioperi dei trasporti pubblici soprattutto durante il periodo dell'Expo in cui non ha lesinato sulle precettazioni. Come riporta la biografia sul sito del Viminale, dopo le due lauree nel 1975 a Pisa in Giurisprudenza e Storia è entrato in Polizia nel 1977, iniziando a Varese per poi passare nel 1979 alla prefettura di Milano, come capo della segreteria del prefetto, vicecapo di gabinetto, capo di gabinetto e, infine, viceprefetto vicario di Milano nel luglio 2000. Dal 2003 al 2006 è prefetto di Lucca, fino al 2008 a Brescia e dal 2008 capo del dipartimento dei vigili del fuoco fino a tornare a Milano, come prefetto nel 2013. Non possono tornare alla mente le parole, freschissime, del commissario anti-corruzione Raffaele Cantone secondo cui Roma è corrotta e non ha gli anticorpi per reagire, a differenza di Milano. La scelta del "milanese" Tronca sembra andare in questa direzione.