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martedì 20 ottobre 2015

SONDAGGIO, TONFO FORZA ITALIA Salvini trema: chi lo ha agganciato

Sondaggio La7, Forza Italia perde lo 0,5%. Di Maio raggiunge Salvini nella classifica dei leader




Si accorciano le distanze tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle nelle intenzioni di voto degli italiani. Il sondaggio Emg Acqua per il Tg La7, del 19 ottobre, rivela che, mentre il partito di Matteo Renzi perde lo 0,1% in una settimana, e si attesta al 32,9%, il movimento di Beppe Grillo segna un +0,6% che lo porta al 26,6% delle preferenze. Ma chi perde di più, in questo scenario, è Forza Italia che cala dello 0,5%. 

Fiducia nei leader - Per quanto riguarda i leader più amati dagli italiani, in testa c'è sempre lui, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il 46% delle preferenze. Renzi è secondo al 31% seguito dal leader della Lega Nord Matteo Salvini che però non è più da solo al terzo posto. Anche Luigi Di Maio, del Movimento 5 Stelle, si attesta infatti al 24% delle preferenze e lo raggiunge. A pari merito anche Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, al 17%. Meno bene Angelino Alfano, al 10% e Nichi Vendola, all'8%.

Ipotesi ballottaggio - In caso di ballottaggio, che si sta delineando come lo scenario più probabile, la differenza fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico sarebbe davvero minima con il partito di Renzi al 51% e quello di Grillo al 49%.

Le tre domande - Il sondaggio ha poi valutato anche le risposte degli italiani su tre questioni fondamentali della legge di Stabilità: il taglio delle tasse sulla prima casa, l'aumento del limite del contante a 3 mila euro e l'inserimento del canone Rai in bolletta. Per l'abolizione della tassa sulla casa la maggior parte degli italiani, il 62,2%, si dice favorevole. Così come il 46,61% si dice a favore dell'aumento del limite del contante. Il canone Rai in bolletta, invece, non riscuote lo stesso successo e i contrari, al 43%, sono la maggioranza.

Iannone massacra Valentino Rossi, poi le minacce di morte. Interviene Guido Meda: è caos

Andrea Iannone insultato e minacciato di morte dopo il sorpasso a Valentino Rossi, Guido Meda sbrocca: "Idioti"




Ha lottato come un leone, e lo ha tenuto dietro, sorpassandolo (per l'ennesima volta in un duello epico) proprio all'ultimo giro: Andrea Iannone terzo, Valentino Rossi quarto. Il dottore, nel MotoGp australiano, si fa rosicchiare parecchi punti da Jorge Lorenzo, secondo al traguardo dopo un altro sorpasso in extremis, quello subìto da Marc Marquez. E al termine della gara, alcuni tra i fan di Rossi hanno puntato il dito, con violenza, contro Iannone: sui social (e soprattutto sulla sua pagina) si sprecavano gli insulti, le minacce e gli "auguri" di morte. Un orrore che ha scatenato Guido Meda, il celebre telecronista Sky, che sempre su Facebook ha scritto: "Andrea Iannone ha fatto una grande gara. È un pilota della Ducati, non è il burattino di nessuno, non sposa alleanze, non è pagato per accondiscendere". E ancora: "Deve fare le sue gare, la sua strada, la sua carriera. Che futuro possono avere i quattro (quaranta, quattrocento o quattrcoentomila) dementi che lo stanno insultando su questi stupidi social per essere arrivato davanti a Rossi? Cosa non avete capito della definizione "sport individuale"? Cosa vi sfugge del fatto che a Rossi e a Lorenzo il mondiale non è previsto che lo debba regalare qualcuno, ma se lo devono giocare con l'incognita di altri ventitré  cristiani come loro? Ecco, tutto qui. Ho visto di sguincio - prosegue Meda -, in una giornata professionalmente e personalmente intensa, un po' di questo genere di cose e mi sono sembrate così cretine e gratuite nella loro squallida normalità che mi sono sentito in dovere di dirlo".

Attenzione a quella carne, è contaminata Cos'hanno trovato nel macello horror

Carne contaminata: svuotato il macello horror




Tutti i frigoriferi della Italcarni di Ghedi, provincia di Brescia, uno dei più importanti fornitori di carne del Nord Italia finito sotto sequestro preventivo, è ora vuoto. Riporta il Giorno che tutti i frigoriferi del macello intensivo sono stati ripuliti. A parte la carne contenuta in due celle, è stato tutto distrutto. Sotto indagine ci sono l'amministratore unico Federico Bosio e suoi quattro collaboratori e due veterinari dell'Asl di Lonato. 

Sul macello di Ghedi si è cominciato a indagare alcuni mesi fa dopo un esposto dell'Asl di Brescia, nel quale si segnalavano presunte macellazioni fuori legge. Dopo l'installazione di telecamere nascoste si è scoperto che le mucche a terra non potevano nemmeno alzarsi e venivano pungolate con forche, uccise senza pietà. Le ferite degli animali feriti sviluppavano poi cariche batteriologiche pericolose. Analisi dell'Istituto zooprofilattico di Torino e di Portici (Napoli) avrebbero infatti riscontrato nei tagli di carne batteri (salmonella compresa) fino a 50 volte oltre il limite consentito, con seri rischi per il consumatore.

Produrle costa più del loro valore Ecco le monetine che spariranno

L'Irlanda dice addio alle monetine da uno e due centesimi




Monetine da uno e 2 centesimi addio. A breve l'Irlanda smetterà di immettere in circolazione nuove monetine di questi tagli. Altri cinque Paesi dell'Unione Europea (tra i quali Danimarca, Belgio e Svezia) hanno già deciso di eliminarle. La Banca centrale europea ha detto che coniare le nuove monete costa più di quanto sia il loro valore nominale. Per produrre una moneta da un centesimo servono 1.65 centesimi, 1.94 per quelle da due

Cosa cambia - Dunque cosa cambierà in Irlanda per i consumatori, ovvero chi spende queste monete? Il Guardian spiega che i negozi potranno continuare a proporre prezzi come i classici 1.99 o 9.99 delle promozioni, ma daranno i resti arrotondando senza contare le monetine di minor valore.

L'esperimento - Un primo esperimento è stato fatto a Wexford, sulla costa meridionale del paese, un paio d'anni fa. Il risultato è stato molto positivo: più di otto acquirenti su dieci si sono detti felici della scelta, senza preoccuparsi troppo dell'arrotondamento.

La Bce - Gli uno e due centesimi non sono,però, destinati a sparire. La Banca centrale vuole garantire che in circolazione ne rimangano una quantità sufficiente, ma un po' ironicamente sostiene anche che la maggior parte degli oltre 2.5 miliardi di centesimini coniati sono finiti nei salvadanai degli irlandesi.

Hitler, la tesi che cambia (tutta) la storia Non è morto nel suo bunker a Berlino

Hitler non è morto nel 1945. Per l'Fbi era in Argentina dopo la guerra




History Channel ha realizzato una serie di documentari sulla presunta fine di Hitler. Il network ha messo insieme un pool di ricercatori davvero particolare. A guidarlo c’è una leggenda della Cia, Robert Baer. Con lui John Cencich, esperto di indagini scientifiche e regista dell’inchiesta internazionale che ha portato all’incriminazione del presidente serbo Slobodan Milosevic. Nel gruppo anche un incursore, Tim Kennedy, che ha partecipato alle missioni delle forze speciali in Afghanistan per cercare il rifugio di Osama Bin Laden. Il gruppo ha analizzato file desecretati, tracce, testimonianze per rispondere alla domanda del XX: Hitler è morto nel bunker della cancelleria a Berlilno nel 1945? 

Le segnalazioni - L’inchiesta si basa sui files resi pubblici dall’Fbi lo scorso anno, in cui si registrano molte decine di segnalazioni sulla fuga di Hitler tra il 1945 e il 1950. Baer le ha analizzate con i programmi informatici usati dalla Cia per scovare i terroristi islamici, incrociandole con le notizie raccolte dagli storici e col database degli interrogatori alleati fino a creare una mappa dei possibili nascondigli. Poi i risultati sono stati verificati sul campo.

Il bunker - Il primo passo è come lasciare il bunker della cancelleria senza essere visti. A Berlino c'erano centinaia di chilometri di passaggi sotterranei, gli unici sicuri durante l’assedio dell’Armata Rossa. Dal 1999 questi cunicoli vengono esplorati da un’associazione di speleologi. L’aeroporto di Tempelhof era l’unica installazione nazista risparmiata dai raid alleati e dall'avanzata russa. Qui hangar a prova di bomba proteggevano i quadrimotori Condor, che erano in grado di raggiungere la Spagna senza scalo. Il 21 aprile 1945 ne sono decollati diversi, trasferendo alcuni alti ufficiali in Baviera, baluardo del Reich. Su alcuni velivoli erano imbarcate 'le proprietà personali di Hitler'. Secondo le fonti ufficiali l'ultimo decollo risalirebbe al 23 aprile, mentre altri Condor sono stati presi intatti dai russi cinque giorni dopo. Ma fino ad oggi non era stato individuato un collegamento diretto tra l'ultimo quartier generale di Hitler e questo punto di decollo. Il bunker comunicava con le gallerie della metropolitana. Tutti i superstiti dell’entourage hitleriano hanno negato però l'esistenza di un percorso diretto per Tempelhof. Usando un georadar tattico, il team di History ha scoperto un cunicolo che collega l’aeroporto alla stazione del metro. È bloccato dal 1945 e adesso si attendono le autorizzazioni per demolire gli accessi ed esplorarlo. 

Il viaggio - Restava poi il problema di sparire, cosa non facile per un uomo tanto famoso. L’esame dei files Fbi porta a escludere la rotta sudtirolese, sfruttata da molti nazisti per raggiungere il Sudamerica.  La pista dell'Fbi porta nella Spagna Franchista, amica del Reich. Le segnalazioni hanno portato ad un monastero molto particolare, perché unito con un lungo tunnel sotterraneo al comando della polizia militare. Dalla spagna il viaggio sarebbe proseguito verso le Canarie, ultimo approdo degli U-boot che non volevano arrendersi agli alleati: tre salparono dalla Germania dopo la resa, consegnandosi in Argentina quasi tre mesi dopo.

I nascondigli - È nel paese sudamericano che gli avvistamenti di Hitler si sono moltiplicati. L’analisi dei files ha portato il team in una cittadina isolatissima, Charata, e in un altro bunker. La struttura si trova sotto una fattoria, lontana centinaia di chilometri da tutto. In questo luogo era presente una vasta colonia tedesca che negli anni '40 iscriveva i figli alla locale Hitlerjugend. Ma i dossier dell’Fbi indicano anche un covo a Misiones al confine di tre stati. A Misiones una spedizione archeologica sta esplorando i resti di tre edifici degli anni ’40 nel cuore della giungla. Uno è un’abitazione con finiture di pregio. L’altro un impianto idroelettrico. La residenza era quindi autonoma. In una parete è stata trovata murata una scatola di biscotti. Dentro il contenitore c'erano monete del Terzo Reich e delle foto. Una ritrae una giovanissima recluta delle SS. Un’altra mostra il primo incontro tra Benito Mussolini e Hitler, a Venezia nel 1934: l’unico in cui il cancelliere è in abiti civili. Indizi, ricostruzioni verosimili e segnalazioni che però non sono in grado con assoluta certezza, neppure con le più moderne tecnologie, di stabilire se Hitler sia veramente morto nel 1945 o no. 

Arriva un inverno freddissimo e nevoso colpa di El Niño, il terrore del Pacifico

Inverno 2105-2016, molto freddo e nevoso per via di El Niño




Sarà un inverno più freddo e più nevoso del normale quello tra il 2015 e il 2016. Il perché lo ha spiegato sul suo sito il meteorologo Mario Giugliacci, una vera e propria autorità delle previsioni del tempo. Freddo e neve arriveranno perché El Niño, l'anomalo surriscaldamento delle acque del Pacifico, influisce sul formarsi delle correnti di vento chiamate Alisei.  Queste correnti, quando il livello dell'Oceano sale e quando le temperature si surriscaldano, soffiano meno forti. La loro debole intensità provoca però lo scatenarsi di forti raffiche di vento che portano aria fredda anche nell'emisfero settentrionale e provocano dunque inverni molto rigidi.

Cosa cambia - Nel periodo 2015-2016, El Niño è stato "molto forte" come hanno spiegato i climatologi del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Questo ottobre, le anomalie dell'altezza del livello del mare, e il calore immagazzinato in superficie, sono stati addirittura più elevati del Niño più forte di sempre, quello del 1997. Così, la probabilità che El Niño "very strong", come lo hanno ribattezzato gli studiosi, si ripercuota nel nostro emisfero, data la sua intensità, sono del 95%. In particolare dovremo fare i conti con la corrente a getto polare che sarà intensificata a causa degli equilibri che verranno meno con l'intensificarsi del Niño.

lunedì 19 ottobre 2015

Se non guardi i canali della Rai non pagherai più il Canone...

Canone Rai, la proposta: una card per "criptare" i canali, chi non paga non li vede




Un modo per abbattere definitivamente l'evasione del canone Rai ci sarebbe, e non  è nemmeno così complicato. Una "card" per criptare i canali di viale Mazzini, impedendone la visione a chi non paga. L'idea è di Pierluigi Sabbatini, economista e membro dell'Autorità antitrust, dal sito Lavoce.info. Chi guarda la Rai, paga, gli altri no. Tanto semplice quanto preoccupante, perché di fatto verrebbe a togliere fondi al governo, che con l'ultima manovra ha deciso di far pagare l'odiato balzello a tutti, proprio tutti, attraverso la bolletta elettrica. Lo sconto c'è, da 113,50 a 100 euro, ma in compenso la tassa è diventata imposta, generalizzata, a carico anche di quel 27% di evasori del canone. 

500 milioni extra - Questo è il motivo per cui, con ogni probabilità, la proposta di Sabbatini non verrà presa in considerazione. In ballo ci sono infatti 500 milioni di euro di introiti extra che Palazzo Chigi e Tesoro vorrebbero utilizzare in altro modo. Magari per tagliare ancora il canone, conquistando qualche voto dei telespettatori, oppure più realisticamente per finanziare altre misure della legge di Stabilità.