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mercoledì 14 ottobre 2015

Rai, adesso il canone raddoppia Lo pagheremo due volte l'anno

Canone Rai, ipotesi pagamento in due rate




Si parla ancora di canone Rai, dopo l'ipotesi di farlo pagare nella bolletta prende corpo un'altra possibilità. L'ultima opzione su cui sta ragionando il governo prevede un pagamento in due tempi con l'importo diviso a metà. Cinquanta euro che andrebbero versati come al solito nel mese di gennaio, attraverso bollettini predisposti dalla Rai e poi altri 50 euro, come spiega La Stampa, finirebbero nella bolletta con cui si pagano le utenze elettriche e andrebbero pagate a giugno. Dal prossimo anno poi si passerebbe ai pagamenti bimestrali spalmati in sei rate.

Lotta all'evasione - Secondo le stime dei tecnici attualmente gli evasori del canone superano il trenta per cento facendo perdere a viale Mazzini ogni anno diverse centinaia di milioni di euro di introiti. Il meccanismo che si vuole introdurre è quello di far pagare subito i primi 50 euro, sapendo che poi a giugno verrà "beccato" con l'invio della bolletta. 

Al Senato passa la riforma Boschi Dottoressa Morte: eutanasia per 221

Riforma del Senato, ddl Boschi approvato con 178 sì. M5S, Lega, Forza Italia e Sel non votano, ma ci sono dissidenti




La Riforma del Senato è definitiva. L'Aula del Senato ha approvato il ddl riforme costituzionali, il ddl Boschi, così come modificato durante l'iter a palazzo Madama. I voti favorevoli sono 178, anche se poi al totale della maggioranza va aggiunto il voto favorevole - e inizialmente non conteggiato - della senatrice Josefa Idem, che solo dopo l'avvenuta votazione ha spiegato di aver votato a favore del ddl Boschi. I voti contrari sono 16, 7 gli astenuti. 

Dissidenti bipartisan - Hanno votato a favore delle riforme costituzionali solo i partiti di maggioranza che sostengono il governo. Le opposizioni (M5S, Lega, Forza Italia e Sel), fatta eccezione per i fittiani che hanno votato contro, non hanno partecipato al voto. Tra i "dissidenti", nel Pd Tocci, Mineo e Casson; in Forza Italia Bocca e Villari hanno invece votato a favore, in dissenso dal gruppo. Si sono astenuti i senatori tosiani, così come la senatrice a vita Cattaneo (i voti di astensione al Senato equivalgono a voto contrario). Dalla maggioranza fanno osservare che i voti dei verdiniani sono solo voti "aggiuntivi" e non "determinanti".

Il nuovo senato dei 100: la riforma Boschi punto per punto



Queste le principali norme del ddl Boschi licenziato oggi dal Senato, e che la Camera, per le parti modificate, dovrà di nuovo esaminare.

Fine del bicameralismo paritario - Camera dei deputati e Senato della Repubblica hanno composizione e funzioni diverse. La Camera, con 630 deputati, rappresenta la Nazione ed è titolare del rapporto di fiducia con il Governo. Ha funzione di indirizzo politico e di controllo sull'attività del Governo.

Il nuovo Senato dei 100 - Cento (74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 componenti di nomina del presidente della Repubblica) saranno i senatori. Dopo l'accordo siglato nel Pd scelti in conformità alle decisioni dagli elettori dai consigli regionali per mezzo di una legge elettorale che dovrà essere varata entro 6 mesi dall'entrata in vigore della riforma costituzionale. Il termine decorrerà dopo che si sarà svolto il referendum confermativo. Le regioni avranno poi tre mesi (90 giorni) per adeguarsi. I cinque senatori scelti dal Colle dureranno in carica sette anni come il Capo dello Stato e non possono fare più di un mandato. Senatori a vita restano gli ex presidenti della Repubblica che si aggiungono ai 5 scelti fra i cittadini

Durata del mandato e prerogative - La durata del mandato dei nuovi senatori è pari a quella degli organi delle istituzioni del territorio in cui sono stati eletti. Conservano l'immunità parlamentare e non non ricevono indennità parlamentari, mantengono quella che hanno in qualità di sindaco o di consigliere regionale. Resta l'esercizio della funzione senza vincolo di mandato

La formazione delle leggi - Le leggi di rango costituzionale, il referendum, la legge elettorale restano bicamerali, come anche i trattati con l'Unione europea. Le altre leggi sono esaminate e approvate dalla Camera dei deputati che le trasmette al Senato. Questo può disporne l'esame se entro dieci giorni, lo domanda un terzo dei suoi componenti. Il Senato può anche, a maggioranza
assoluta, entro 30 giorni successivi, proporre modifiche del testo. Su queste è la Camera a pronunciarsi in via definitiva. Per bocciarle serve la maggioranza assoluta dei componenti 

Lo statuto delle opposizioni - Il regolamento della Camera dei deputati conterrà anche una disciplina dello statuto delle opposizioni. 

Presidente della Repubblica - Per l'elezione del Colle il quorum necessario elle prime tre votazioni è dei due terzi dei componenti l'assemblea. Dalla quarta votazione servono i tre quinti dell'assemblea. Dalla settima ai tre quinti dei votanti. Non sarà più il presidente del Senato a sostituire ad interim il Capo dello Stato. Toccherà al presidente della Camera.

Giudici costituzionali - I giudici della Corte Costituzionale che spetta al Parlamento nominare, 5 in tutto, saranno eletti separatamente da Senato e Camera: due li eleggerà il nuovo Senato, tre la Camera. Il quorum per essere eletti è dei due terzi dei componenti per i primi due scrutini, dal terzo basta la maggioranza dei tre quinti. 

Titolo V - Non c'è più legislazione concorrente fra Stato e Regioni e si passa ad un redistribuzione delle materie di competenza statale e regionale. Si contempla una clausola di supremazia con la quale si prevede che, su proposta del Governo, una legge dello Stato possa intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva se lo richiede la tutela dell'interesse nazionale

Leggi di iniziativa popolare - Per presentarle serve la raccolta di 150mila firme (non più 50mila) ma si prevedono termini certi per la pronuncia della Camera.

Referendum - In Costituzione entrano i referendum di indirizzo e propositivi ma le Camere dovranno approvare una legge per
delinearne le modalità di attuazione 

Stato di guerra - Sarà la Camera dei deputati, a maggioranza assoluta, a deliberare lo stato di Guerra e la conseguente attribuzione di poteri al Governo.

Abolizione di Cnel e Province - Il Ddl abroga l'articolo 99 della Costituzione con conseguente abolizione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL). Eliminato anche il riferimento, in Costituzione, alle Province.

Giudizio preventivo sulle leggi elettorali - La riforma dispone il giudizio preventivo di legittimità della Consulta, sulla legge elettorale, prima della promulgazione, purché vi sia un ricorso motivato presentato "entro dieci giorni" dall'approvazione della da "almeno un quarto dei componenti della Camera dei deputati o un terzo dei componenti del Senato della Repubblica". La Corte costituzionale si pronuncia entro il termine di trenta giorni.

RAFFICHE DI SALVINI "Via le tasse sulle armi, giusto sparare ai ladri"

Matteo Salvini a La Zanzara: "I rom inutili. Sgravi fiscali sulle armi, giusto crivellare di colpi un ladro"




Giusto crivellare di colpi un ladro. Parola di Matteo Salvini, che intervistato a La Zanzara su Radio 24 si scalda quando deve commentare il caso del vicentino condannato a 5 anni di prigione e a un risarcimento di 135mila euro per aver ferito due ladri rom entrati nel suo magazzino. "Vorrei vedere i magistrati che hanno condannato Ermes Mattielli trovarsi nella stessa situazione. Spero che accada poi ne riparliamo. Vediamo se aspettano di essere sprangati per difendersi". "Mattielli – dice Salvini – è un invalido civile che è stato aggredito nel suo magazzino da due nomadi entrati con due spranghe in mano. È esagerato aver ferito questi due delinquenti?". 

"Sgravi fiscali per chi compra armi" - Quando i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo lo incalzano, chiedendogli se sia giusto inseguire un ladro e crivellarlo di colpi, Salvini sbotta: "Assolutamente sì". E qui il leader leghista si trasforma in un repubblicano a stelle e strisce, proponendo uno sgravio fiscale per chi compra le armi: "In Italia ci sono un milione e mezzo di persone che detengono armi, per sport o caccia, è un settore che occupa 200mila lavoratori in Italia. Sono per la detassazione per tutti quindi anche per chi vende e produce armi, anche perché il nostro è uno dei Paesi più severi nel rilasciare il porto d'armi". 

"I rom? Nessun contributo all'Italia" - Sui rom, infine, il suo giudizio è definitivo: "A Vicenza i due rapinatori sono nomadi. Guarda caso. Troppi rom rubano e troppi pochi rom lavorano. In Italia non vedo quale grande contributo diano alla collettività. Quando torneremo al governo faremo dei campi sportivi al posto dei campi rom".

IL CAVALLINO VOLA IN BORSA Ferrari, perché è un (buon) affare

Ferrari, in Borsa entro la fine di ottobre: perché è un affare


di Sandro Iacometti
twitter@sandroiacometti



Una holding olandese quotata a Wall Street. È questo il futuro del marchio italiano più famoso del mondo, che si appresta a sbarcare sul listino di New York tra una decina di giorni. Ieri Fca ha annunciato ufficialmente i dettagli tecnici per l' Offerta pubblica del Cavallino rampante. Ad andare in Borsa sarà la controllata New Business Netherlands NV, che prenderà il nome di Ferrari NV. Quest' ultima avrà il 100% della Ferrari Spa, attuale società italiana del gruppo. Fiat Chrysler, che ha in mano il 90% delle quote (il 10% è posseduto da Piero Ferrari) venderà 17,175 milioni di azioni ad un prezzo unitario compreso tra 48 e 52 dollari, l' offerta, destinata sia agli investitori istituzionali sia al retail, sarà completata da una greenshoe da 1,717 milioni di titoli. Il tutto fa circa il 10% del capitale. Il prezzo delle azioni, che saranno negoziate con la sigla simbolica RACE, è attualmente previsto tra i 48 e i 52 dollari. Se l' offerta dovesse fare il pieno l' incasso sarà tra i 906 e i 982 milioni di dollari (800-865 milioni di euro) che saranno tutti destinati a ridurre il forte indebitamento del gruppo.

Il prezzo massimo di vendita corrisponde ad una valorizzazione dell' azienda di circa 9 miliardi, leggermente inferiore ad alcune stime circolate negli scorsi mesi, ma comunque più vicina ai moltiplicatori del lusso (10-12 volte l' ebitda) che a quelli dell' automobile (4-5 volte). È proprio su questo accostamento del marchio Ferrari, oltre che sul numero di azioni offerte relativamente basso, che punta l' ad di Fca Sergio Marchionne per spingere il prezzo di vendita sulla parte alta della forchetta. Il road show negli Usa, partito ieri, farà tappa non a caso in tutti gli hotel più lussuosi degli States e di Londra prima di concludere il tour a Maranello.

Una volta completata la quotazione, che dovrebbe partire mercoledì 21, partirà una complessa operazione di riassetto societario, a colpi di scissioni e fusioni, dovuta sia a questioni di carattere fiscale sia alla necessità di Fiat Chrysler di separare nettamente l' azienda dal gruppo. Il capitale sarà inizialmente ripartito per l' 80% ad Fce, per il 10% a Piero Ferrari e per il restante 10% al mercato. Nei primi mesi del 2016 avverrà lo scorporo di Ferrari NV da Fca. L' 80% delle quote sarà infatti assegnato ai soci di Fiat Chrysler. L' azionariato finale vedrà Exor al 24% e Piero Ferrari al 10%. Il resto, 66%, sarà tutto destinato al mercato. Un flottante enorme, che consentirà comunque di mantenere saldo il controllo (poco meno del 50%) grazie alle leggi olandesi sui doppi diritti di voto. Solo al termine del rimpasto delle azioni, «eventualmente», come si legge nel prospetto, l' azienda potrebbe essere quotata anche a Piazza Affari. Alla guida del gruppo, che secondo le stime del management, chiuderà il terzo trimestre 2015 con ricavi consolidati netti tra 720 e 730 milioni di euro, Ebit tra 140 e 145 milioni, Ebitda tra 210 e 215 milioni, ci sarà sempre Marchionne, in qualità di presidente, e Amedeo Felisa come ad.

martedì 13 ottobre 2015

Terremoto in Regione Lombardia Arrestato il vicepresidente: le accuse

Tangenti, arrestato vicepresidente giunta regionale della Lombardia




Tangenti nella Sanità. Il vicepresidente della Giunta regionale lombarda ed ex assessore alla Sanità Mario Mantovani è stato arrestato con le accuse di concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti, nell’ambito di un’indagine della Procura di Milano. Assieme a lui sono finiti in manette il suo collaboratore Giacomo Di Capua e un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi. Le  ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Stefania Pepe, su richiesta del procuratore aggiunto Giulia Perrotti e del pm Giovanni Polizi. 

L'inchiesta - Nell'inchiesta ci sono altri 12 indagati che, come si legge nella nota del procuratore Edmondo Bruti Liberati, "hanno concorso a vario titolo nei reati". La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni e sequestri di documenti, "in relazione anche ad ulteriori ipotesi di reato", abuso d’ufficio e turbativa d’asta, ipotizzate a carico di Mantovani in concorso con altri. I fatti sarebbero stati commessi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014. Le attività dei finanzieri sono state svolte nelle province di Milano, Pavia, Varese, Vercelli e Rimini, negli uffici degli indagati nella sede della Regione Lombardia e in 9 abitazioni e 17 enti e società. I fatti sarebbero stati commessi fra il 6 giugno 2012 e il 30 giugno 2014.  Il vicepresidente della Giunta regionale lombarda  avrebbe contribuito a pilotare anche gare relative al trasporto di pazienti dializzati, all’edilizia scolastica e alle case di riposo. Tra le altre accuse anche quella di incarichi pubblici a un ingegnere amico in cambio di lavori gratis nelle sue abitazioni. L’indagine è nata dalla denuncia di Alfio Leonardi, dirigente del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in servizio presso il Provveditorato alle Opere Pubbliche della Lombardia e della Liguria.  Il Governatore Roberto Maroni dal primo settembre, aveva revocato la delega alla Sanità a Mantovani a cui aveva lasciato la carica di vicepresidente e gli aveva dato le deleghe in materia di relazioni internazionali. 

La replica -  Tra i politici coinvolti nell'inchiesta spunta anche il nome di Massimo Garavaglia, in forza alla Lega Nord, che dopo la diffusione della notizia, decide di parlare. L'accusa a carico dell'assessore all'Economia è di turbativa d'asta. All'AdnKronos spiega "di non sapere assolutamente niente dell'inchiesta", aggiungendo di pretendere "che adesso si pubblichino tutti i miei estratti conto".

PAPA, INQUIETANTE RETROSCENA La furia di Bergoglio: "Quelli io li..." Poi si sente male, panico in Vaticano

Papa Bergoglio: scoppio d'ira e malore dopo la lettera dei cardinali contro il sinodo




Pandemonio in Vaticano. Il sito di news e gossip dagospia.com rivela che ieri sera intorno alle 19, quando sul blog del vaticanista de "L'Espresso" è comparsa la lettera con cui 13 cardinali sollevavano al Papa le loro obiezioni sul Sinodo, il sempre mite, piacione e sorridente Bergoglio sarebbe andato su tutte le furie. Il Papa, scrive Dago, sarebbe addirittura stato colto da un improvviso e violento raptus di ira, tuonando contro le porpore conservatrici "Se le cose stanno così, possono andare via. La Chiesa non ha bisogno di loro, li caccio tutti!". Poi, sfogata la rabbia, ha avuto un malore: tachicardia, sbalzi di pressione. Niente di grave, comunque. Ispiratore della lettera sarebbe il cardinale australiano Pell e a guidare i malpancisti sarebbe Angelo Scola che all’ultimo Conclave sfiorò l’elezione a Papa e che, da molti, è considerato il “vero” capo di Santa Romana Chiesa.

Bonev vs Pascale, dopo il fango, arriva la mazzata: cos'ha deciso il giudice

Michelle Bonev sarà processata per lo stalking a Francesca Pascale




Ex amiche, poi nemiche e in futuro su fronti opposti in tribunale. Il 4 maggio 2016 l'attrice Bulgara Michelle Bonev sarà processata per l'accusa di stalking ai danni di Francesca Pascale, compagna di Silvio Berlusconi. La Corte di Cassazione ha infatti ritenuto errato il giudizio del gup che aveva giudicato non valida la denuncia presentata dalla Pascale ai danni della Bonev per la mancanza di una firma e si è quindi espressa contro la sua archiviazione.

Tra le dichiarazioni contestate dalla compagna di Berlusconi, ci sono quelle fatte da Bonev nel corso di una puntata di "Servizio pubblico" e relative a rapporti sessuali che l'attrice sosteneva di avere avuto con l'ex premier per ottenere la produzione di una fiction e sull'orientamento sessuale della stessa Pascale. I fatti risalgono all'ottobre 2013.