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sabato 10 ottobre 2015

Nazionale choc, Conte verso l'addio. Dal Psg al Bayern (e due nostri club), ecco chi lo vuole

Nazionale, Antonio Conte pensa all'addio dopo l'Europeo. Milan, Psg e Bayern Monaco lo vogliono




Antonio Conte pensa al suo futuro e la nostalgia della vita in un club si fa sentire, ma Carlo Tavecchio lo vuole sulla panchina azzurra fino al 2018. Il contratto del ct termina nel 2016, ma il presidente della Federcalcio lo sta pressando perché rinnovi il l'impegno per altri due anni e guidi la nazionale al mondiale 2018. 

I club alla finestra - Per Conte l'obiettivo è l'Europeo di Francia. Il ct sembra essere stufo delle continue beghe con i club e vorrebbe tornare al lavoro quotidiano sul campo. Le offerte non mancano e sembra che Conte abbia sentito i procuratori delle squadre più importanti per capire le eventuali alternative alla panchina azzurra. In molti club italiani ed europei ci sono allenatori in difficoltà che rischiano di saltare o che potrebbero lasciare, per vari motivi. Occhio allora a grandi come Manchester City, Chelsea e Arsenal in Gran Bretagna, ma soprattutto il Bayern Monaco in Germania e il Psg in Francia. Ovviamente, però è l'Italia il mercato più attento: Milan e Roma, che già in passato hanno avuto contatti con l'ex tecnico della Juventus, torneranno alla carica visto il rendimento altalenante o non soddisfacente dei loro attuali allenatori, Sinisa Mihajlovic e Rudi Garcia.

Spuntano nuovi segreti sul prete gay: "In quali locali girava e il flirt col vip..."

Il prete gay, spunta uno scandalo del passato: un noto attore tra i suoi ex




Dopo aver fatto coming out, l'ex sacerdote Krzysztof Charamsa è un personaggio molto popolare e super chiacchierato. L'ultima indiscrezione su di lui è del sito Dagospia, che lo chiama affettuosamente "Cris". "L’alto prelato che ha fatto coming-out non solo, come MilanoSpia ha anticipato, frequentava da tempo alcune saune gay di Barcellona, ma è notizia di ora che ha bazzicato, pare, in tutti i luoghi frocioni più porcini della capitale".

E spunta anche l'amore famoso: "Pare anche che sia stato molto intimo di un noto attore meridionale che finge di essere eterosessuale…". Chi sarà costui?

IL RETROSCENA SUI MARÒ C'è un legame con il riscatto (pagato) per Greta e Venessa Le tre soluzioni estreme

Marò, il legame tra il riscatto per Greta e Vanessa e la prigionia di Latorre e Girone: l'ipotesi dei blitz




C'è un legame che collega la vicenda del pagamento di 12 milioni di euro ai terroristi siriani per la liberazione delle cooperanti Greta Ramelli e Vanessa Marzullo e la prigionia dei due marò. Che il governo avesse pagato il riscatto delle due italiane è stato ribadito da un'inchiesta approfondita e documentata di Al Jazeera, ma l'ipotesi che quella scelta fosse legata al caso dei marò è stata per la prima volta sollevata da Luigi Bisignani, durante un talk show. Secondo il giornalista, sarebbe stata: "una mossa del governo per abbassare la tensione mediatica dopo tutto quello che non si è fatto per i marò". Il Tempo aggiunge che questo tipo di legame sarebbe smentito da più fonti governative e militari, ma lo stesso ha fatto finora la Farnesina a proposito dei pagamenti dei riscatti degli italiani rapiti nel mondo: "La realtà - ha detto Toni Capuozzo, autore del libro "Il segreto dei Marò" - è che che l'Italia ha sempre pagato i riscatti, senza bisogno di alcuna brutta figura. L'ostaggio italiano è appetibile perché noi paghiamo. Abbiamo creato un vero e proprio mercato".

Tre fallimenti - In fondo anche dopo l'esplosione della vicenda indiana, il governo italiano ha provato a pagare offrendo denaro alle famiglie delle vittime, uno dei tanti errori commessi sul caso, secondo Capuozzo: "Idea funesta, perché suonava come un'ammissione di colpa". Fallita la soluzione "risarcitoria", la via diplomatica fallita in partenza, con la strada giudiziaria indiana sempre più in salita, tra i corridoi del governo italiano qualcuno avrebbe pensato e progettato diversi tentativi per liberare manu militari i due fucilieri. Il primo tentativo sarebbe stato quello degli incursori della Marina, seguito in parallelo da un altro portato avanti dai servizi segreti, entrambi falliti. Il Tempo parla poi di un terzo tentativo, rimasto sulla carta e chiuso in un fascicolo segreto.

I sospetti - L'ex ministro della Difesa ai tempi del governo di Enrico Letta, Mario Mauro, chiede: "una commissione d'inchiesta, se si vuole una ricostruzione autorevole di tutta quella vicenda. Finora - ha detto Mauro - non lo si è fatto d'accordo con tutte le forze politiche per non mettere a repentaglio i nostri marò". Certo dei blitz l'ex ministro sostiene di non saperne niente. Nel suo breve periodo da ministro, la linea è stata sempre quella della diplomazia, ma poi insinua: "Se durante il governo Monti ci sono state invece queste cose, io non glielo so dire, ne sono completamente all'oscuro", di certo ogni Paese prevede un piano di emergenza in queste situazioni: "Stiamo parlando di cose che tutti gli stati maggiori avranno nel cassetto". Sull'ipotesi dei due blitz falliti, è scettico Capuozzo: "C'era una via limpida e trasparente per riportare a casa Girone e Latorre e non era certo quella dei blitz. Queste ricostruzioni mi fanno sorridere. Perché devi fare di notte quello che puoi fare a mezzogiorno in piena luce. Se così fosse, mi sembrano iniziative di riciclaggio delle coscienze".

CONTI CORRENTI IN BANCA Su quali non fanno controlli

Conti correnti in banca, su quali non fanno i controlli


di Francesco Specchia



Alla faccia delle voluntary disclosures d’ogni dove, in Italia, i maghi dell’evasione sono i cinesi (in second’ordine, i preti di provincia con annesso miracolo periodico di moltiplicazione nei conti correnti; terzo posto per i manager abituati a usare tv al plasma e frigoriferi al posto dei contanti).  La scena è sempre la stessa. Il commerciante cinese s’infila in banca, legge i moduli antiriciclaggio come fossero il libretto rosso di Mao, si qualifica con i soliti nomi -Wang. Zhou, Xian- e documenti sospetti; svuota sul tavolo sacchi di plastica gonfi di mazzi di banconote dai 50mila euro in su. I funzionari impallidiscono, parte l’allarme ma si spegne presto, e il tasso d’evasione locale si gonfia fino al 98%. I comportamenti delle banche colluse attorno a frotte di grossi riciclatori impuniti viene descritto in modo spietato dall’ex dirigente di banca Vincenzo Imperatore nel libro Io vi accuso- così le banche soffocano le famiglie e salvano il sistema (pp 152, euro 14, prefazione di Gigi Paragone).

I cinesi sono la categoria di imprenditori più illegalmente protetta d’Italia. Imperatore fa il caso emblematico della Chinatown di San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia est di Napoli (9300 imprese individuali gran parte riconducibili a cinesi tramite prestanome, che non pagano le tasse): «In un anno abbiamo fatto 6000 senalazioni sospette all’antiriciclaggio. Queste vengono scremate dall’ufficio centrale della banca e poi confluiscono all’Uif -ufficio italiano finanziario- che decide di far partire le indagini e far bloccare i conti. Sa quanti blocchi su 6000 avvisi, in un anno? Zero. La lobby cinese è talmente forte che ferma le procedure, ma non si capisce a che livello...». I cinesi ridono sempre. E, sulle carte d’indentità, sembrano tutti clonati. Per aggirare la legge antiriciclaggio dei 1000 euro portabili si producono, quotidianamente, in migliaia di miniversamenti da 999,99 euro. Ma quando chiedi loro conto degli scontrini, ti restituiscono un pezzo di carta sbiadito da calcolatrice elettronica, neanche fossero nel bar di Cetto Laqualunque. «A Prato, su campione di 100 dichiarazioni di confezionisti tessili cinesi, per il 2010, è emerso che a fronte di 200mila euro da pagare, l’Agenzia delle Entrate non ha riscosso nulla», scrive Imperatore. Vero.

Nella retata alla Bank of China milanese (297 persone coinvolte, alcuni sportelli abusivi in normali appartamenti) si pensa che sia sparito quasi 1 miliardo di euro. I cinesi non sono gli unici riciclatori sistemici. Ci sono anche i preti, dicevamo. «Una Chiesa povera per i poveri»; per Imperatore l’afflato francescano di Papa Bergoglio, viene rispettato scorrendo la colonna a destra del bonifico che la Curia fa al suo grazioso parroco, sempre napoletano, Don Alfonso R. «922,05 euro per conto dell’Istituto di sostentamento del clero» più «111,55 di celebrazione messe». E sta bene. La perplessità si ha, però, quando, nella colonna sinistra del bonifico transitano cifre da «50mila euro per sottoscrizione di titoli e fondi comuni» o «20mila euro per acqusito titoli». Un pretuncolo di Pianura, Don Piero G. cugino di un discusso vescovo di Napoli, disponeva di un conto corrente «con saldo 520mila euro in data aprile 2008». Il funzionario che cercò di vendergli un prodotto finanziario spazzatura sfiorò il licenziamento. Poi ci sono i bankers che al posto dei fidi (margine di guadagno netto all’8%, rischio altissimo) vendono tv, telefonini, palestre, tapis roulant; rendono il 20% del prezzo al correntista con zero rischi. Personaggi oscuri. «Preti, commercianti cinesi speculatori immobiliari, Questi hanno la priorità rispetto ai “normali” correntisti. A loro è permesso tutto, anche aggirare le norme antiriciclaggio, nascondere i proventi dell’evasione fiscale, compiere operazioni finanziraie spericolate, perfino pretendere il licenziamento di funzionari...». È il sistema, bellezza. E mentre i commercianti sono trattati da paria alla richiesta di un piccolo prestito; gli artigiani vengono garrotati nella stretta del credito; e i piccoli imprenditori subiscono il marchio d’infamia da segnalazioni antiriciclaggio per versamenti di poche centinaia di euro (per venire poi torchiati, per questo, dalla Guardia di Finanza). Ps al quarto posto degli impunti ci sono i giornalisti...

venerdì 9 ottobre 2015

Il pilota sviene e perde il controllo, atterraggio d'emergenza a Venezia

Pilota sviene durante un volo Easy Jet Londra - Creta, atterraggio d'emergenza al Marco Polo




Sono stati attimi di terrore quelli che hanno vissuto i passeggeri del volo Easy Jet proveniente da Londra, e diretto a Creta, il 9 ottobre. Alle 10,20 di mattina, il comandante è svenuto all'improvviso e il copilota ha dovuto richiedere un atterraggio di emergenza all'aeroporto più vicino, il Marco Polo di Venezia. Mentre il pilota era ancora svenuto, il suo vice ha preso il controllo dell'aereo e ha iniziato le manovre di discesa. A Venezia il personale del Marco Polo si è subito attivato ed è riuscito a far atterrare l'aereo senza incidenti. Tutti i 170 passeggeri che erano a bordo stanno bene.

Allarme meteo, arriva il ciclone Forza 2: alluvioni e devastazioni in sei Regioni

Meteo, in arrivo un ciclone: le regioni che saranno colpite





Ci aspettano giorni duri da un punto di vista climatico. Un ciclone si sta avvicinando alla Sardegna e porterà un peggioramento sull'isola e, da domani, su tutto il centro Sud. La redazione web de IlMeteo.it rende noto che oggi il tempo peggiora pesantemente sulla Sardegna con precipitazioni via via più diffuse ed intense, addirittura con temporali forti e possibili nubifragi su Medio Campidano, Iglesiente, Cagliaritano e nella notte anche su Ogliastra, Nuorese, Olbia Tempio. Domani il ciclone, classificato forza 2 da ilmeteo.it, si troverà sul Mar Tirreno centrale e il maltempo colpirà parecchie regioni. Le precipitazioni potranno risultare abbondanti e con possibili nubifragi o alluvioni lampo, su Lazio, specie Viterbese e Romano, Campania, Puglia, Marche, Abruzzo e Toscana, specie Grossetano e Senese. Migliora in Sardegna nel pomeriggio. Temporali anche in Sicilia e locali sulla Calabria, ma sempre molto forti. Le piogge raggiungeranno anche l’Emilia Romagna.

La previsione - Antonio Sanò, direttore e fondatore del sitowww.iLMeteo.it comunica che domenica 11 ottobre il tempo continuerà a rimanere instabile e ancora con temporali su Campania, Puglia e Calabria. Piogge deboli sulle regioni adriatiche e Friuli Venezia Giulia, più soleggiato altrove.  Dopo il ciclone lunedì il tempo sarà soleggiato un po’ ovunque, ma martedì una nuova bassa pressione raggiungerà in nostri mari, colpendo principalmente la Toscana, il Nordest e poi Lazio e Campania.

Multe, costi e incidenti al volante: Rc Auto, ecco che cosa cambia

Liberalizzazioni, cosa cambia su RcAuto, avvocati e fondi pensione


di Tommaso Montesano



Le abitudini dei consumatori italiani stanno per cambiare. Con 269 voti favorevoli, 168 contrari e 23 astenuti (i deputati di Scelta civica, che imputano al governo «poco coraggio»), l’Aula di Montecitorio ieri ha approvato il disegno di legge «per il mercato e la concorrenza», presentato il 3 aprile scorso. Il testo, che nel corso dell’esame alla Camera è cresciuto fino a superare i 40 articoli, passa ora all’esame del Senato. Nulla di fatto sui farmaci di fascia C, che continueranno ad essere venduti solo nelle farmacie. 

Il pacchetto delle misure soddisfa a metà Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust: «Resta ancora molto lavoro da fare sul terreno delle liberalizzazioni». «Mi auguro», aggiunge il garante di Concorrenza e Mercato, «che nel secondo passaggio parlamentare, al Senato, il testo definitivo possa tener conto delle esigenze e delle aspettative dei consumatori in modo ancora più completo ed efficace». Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, pur augurandosi miglioramenti, chiede «l’approvazione finale del provvedimento entro la fine dell’anno». Ecco come cambierà, in ogni caso, la vita del consumatore con le norme fresche di approvazione.

Gas ed energia - Entro il 2018 terminerà il mercato di maggior tutela per gli utenti di energia e gas. Stop, quindi, ai prezzi regolamentati in nome della liberalizzazione totale del settore. Per aiutare i consumatori nella scelta del futuro gestore, è prevista la creazione di un portale per la raccolta e la pubblicazione delle offerte. I soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica dovranno iscriversi all’elenco che sarà operativo dal 2016 allo Sviluppo economico. 

Costi di telefonia - Nei contratti per i servizi di telefonia, televisivi e di comunicazione elettronica, le spese e gli oneri di recesso e trasferimento dell’utenza ad altro operatore dovranno essere noti, commisurati al valore del contratto e comunicati al consumatore. Le procedure per la migrazione dei clienti tra operatori di telefonia mobile saranno semplificate.

Multe e poste - Poste italiane conserverà per un anno in più l’esclusiva sull’invio della notifica di atti giudiziari e multe. Lo stop slitta dal 10 giugno 2016 (data prevista nella versione originale del testo) al 10 giugno 2017.

Banche nel mirino - Sono previste sanzioni fino a 10mila euro per gli istituti di credito e le società di carte di credito che impongono ai propri clienti, per i servizi di assistenza, tariffe telefoniche superiori a quelle urbane.

Sconti alberghi - Gli hotel potranno vendere, sui propri siti internet, le camere ad un prezzo inferiore rispetto a quello offerto dalle piattaforme web di intermediazione turistica (ad esempio Booking o Expedia). Merito di un emendamento approvato dall’Aula lo scorso 6 ottobre a larghissima maggioranza: 434 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti. 

Pacchetto RcAuto - Per gli automobilisti che non assicurano il proprio veicolo, sono in arrivo sanzioni più pesanti. Stretta anche, in caso di sinistro, sull’utilizzo dei testimoni identificati in un momento successivo. Ci saranno, però, sconti obbligatori per chi deciderà di installare la scatola nera, i cui costi di installazione, disinstallazione, sostituzione e portabilità saranno a carico della compagnia assicurativa. Novità per gli automobilisti del Mezzogiorno: per loro ci saranno tariffe speciali se accetteranno di istallare la scatola nera e non avranno avuto incidenti da almeno 5 anni. In arrivo anche la tabella unica nazionale per i risarcimenti dei danni biologici. 

Benzinai a rischio - I nuovi impianti dovranno avere più tipologie di carburante. D’ora in avanti i benzinai titolari di nuovi impianti saranno obbligati ad iscriversi a una specifica anagrafe del ministero dello Sviluppo economico. Se la pompa di loro gestione risulterà irregolare, dovranno autodenunciarsi. I gestori, in caso di irregolarità, avranno un anno di tempo per regolarizzare la posizione, altrimenti rischiano una multa fino a 15mila euro per ogni mese di ritardo e la sospensione della licenza. 

Aumentano i notai - Attualmente c’è un notaio ogni 7mila abitanti. Il disegno di legge del governo abbassa la soglia a 5mila abitanti. Questo potrebbe portare il numero complessivo dei notai a raggiungere quota 12mila. La tenuta del registro delle successioni passa al Consiglio nazionale del notariato.

Regole per i rimborsi - Sarà definita una carta unica dei servizi a tutela dei viaggiatori, nella quale saranno stabilite le regole per accedere a rimborsi e indennizzi per i passeggeri su ferro e gomma. 

Ticket al telefono - I biglietti di mostre, concerti ed eventi sportivi potranno essere acquistati attraverso i telefoni cellulari, utilizzando il credito telefonico residuo. Il pagamento delle telefonate ai numeri 899 scatterà solo al momento della risposta dell’operatore.

Avvocati in società - Via libera all’esercizio della professione forense da parte di società di persone, capitali e cooperative, purchè costituite per almeno due terzi da professionisti, anche non avvocati. Porte sbarrate, invece, alla partecipazione al capitale attraverso società fiduciarie, trust o per interposta persona. E niente da fare per la norma che avrebbe consentito agli avvocati di autenticare le compravendita di immobili destinati all’uso non abitativo (cantine, box, locali commerciali) purché di valore catastale non superiore ai 100mila euro. 

Fondi pensione - Rispetto al testo licenziato dal consiglio dei ministri, in sede referente (nelle commissioni Attività produttive e Finanze) è stata soppressa la facoltà, per chi è titolare di forme pensionistiche complementari, di trasferire la propria posizione ad un fondo pensione di un’altra categoria professionale: niente portabilità. Entro trenta giorni dall’approvazione definitiva del provvedimento, in ogni caso, al ministero dello Sviluppo economico si aprirà un tavolo per la riforma del settore.