Visualizzazioni totali

giovedì 17 settembre 2015

Caivano (Na): Aggressione Monopoli Solidarietà dal Gruppo Consiliare del Partito Democratico

Caivano (Na): Comunicato Stampa Gruppo Consiliare Pd 





Apprendiamo che il Sindaco di Caivano, dott. Simone Monopoli, è stato aggredito da un disoccupato nella sede comunale di via De Gasperi. 

Qualsiasi sia stato il motivo che ha spinto il disoccupato-aggressore a commettere un tale gesto, il Partito Democratico Sede Caivano (Na), condanna fermamente l’atto commesso nei confronti del Primo Cittadino, Monopoli, rappresentante delle Istituzioni. Siamo contro qualsiasi tipo di violenza e riteniamo che nei confronti di questi atteggiamenti, la guardia va tenuta sempre molto alta.

Non condividiamo però, l’analisi fatta e rilasciata tramite Comunicato, dal Sindaco Monopoli, in un momento delicato quale l'aggressione subita, in quanto non vediamo nessuna cosiddetta “STRATEGIA DELLA TENSIONE”

Piuttosto, quello che è successo, forse, potrebbe essere frutto di una Campagna Elettorale fatta con toni aspri, elevati, che non ci appartengono. Forse, potrebbe essere frutto di una grande aspettativa ingenerata, dalla coalizione del Sindaco Monopoli, nelle fasce sociali più disagiate del nostro Paese. Ci verrebbe da dire che "Chi semina vento raccoglie tempesta"

Partito Democratico
Gruppo Consiliare PD Caivano

Caivano (Na): E' ancora polemica sui rifiuti Emione replica al funzionario Coppola

Caivano (Na): E' ancora polemica sui rifiuti Emione replica al funzionario Coppola 


Architetto Francesco Emione
Consigliere Comunale Civica Liberi Cittadini

E' ancora polemica tra il Consigliere comunale più votato a Caivano, Francesco Emione e il funzionario del V° Settore Vito Coppola, in merito alla questione rifiuti, ma soprattutto perchè a scendere in campo questa volta a difesa dell'operato del Sindaco Monopoli è stato non un politico di maggioranza nè di opposizione ma bensì un funzionario comunale. Una cosa inusuale che ha scosso tutta la parte politica anche quella di maggioranza, visto che proprio ieri, l'Avv. Domenico Acerra, noto professionista e persona perbene, sostenitore del dott. Monopoli alle scorse elezioni comunali, ha protocollato un documento dove appunto, chiedeva delucidazioni al primo cittadino e principalmente che sanzioni intende adottare per tale atteggiamento. Di seguito la lettera inviata dal consigliere comunale Francesco Emione al direttore di Napoli Metropoli 

Egregio Direttore di Napolimetropoli

La invito a pubblicare nelle stesse modalità grafiche l’articolo di seguito secondo i precetti della legge n. 47 del 1948 (art. 8) e legge n. 69 del 1963 (art. 2), istitutiva dell'Ordine dei giornalisti.

In particolare ritenendo lesiva della mia dignità l’articolo “Fatti, atti, numeri e circostanze. Coppola mette Emione in un angolo”, La esorto a pubblicare la seguente: Replica alla lettera al quotidiano scritta dal funzionario comunale Vito Coppola, responsabile del settore ambiente del Comune di Caivano e pubblicata sul sito Napolimetropoli.

Tutto mi sarei aspettato da quest’amministrazione tranne che venisse sovvertito il normale svolgimento del confronto democratico tra maggioranza e minoranza. Avevo capito che una coalizione di partiti e liste facenti capo all’attuale sindaco avesse vinto le elezioni. Non avevo mai creduto però che avessero avuto l’autorevolezza e la esatta concezione delle Istituzioni. 

Non credevo che tanto dilettantismo uscisse fuori così presto. Né che il sindaco, i consiglieri e gli assessori cedessero il ruolo politico ad un funzionario comunale, nella fattispecie a Vito Coppola. Questo funzionario, con una lettera aperta, si è assunto un ruolo politico che le Leggi non gli consentono di esercitare nello stesso Comune in cui è dipendente. Così facendo, ha messo a nudo l’insussistenza politica del sindaco e degli assessori, che se avessero compreso la gravità dell’atto, oggi  stesso dovrebbero dimettersi per manifesta inettitudine. Mai è capitato nella storia politica di Caivano che un funzionario replicasse ad iniziative politiche di un consigliere comunale. 

Mai era accaduto che un funzionario comunale scendesse in campo in prima persona per offendere rappresentanti istituzionali di una parte politica a lui avversa. Mai era accaduto che pubblicamente un funzionario comunale tirasse in ballo le scelte operate - nel pieno rispetto della legalità – dal Commissario Prefettizio. Anziché rispondermi in Consiglio Comunale, la politica ha pensato bene di farmi rispondere su un giornale da un funzionario comunale. Chiederò al Presidente del Consiglio Comunale, avv. Lello Del Gaudio, di garantire le funzioni dei consiglieri.

La reazione spropositata e farneticante di Vito Coppola è scaturita, chiaramente, dalle mie interrogazioni consiliari. Ho chiesto all’assessore all’Ambiente spiegazioni su alcune determine di spesa. Evidentemente ho trovato il nervo scoperto: la gestione del settore rifiuti. Il funzionario Vito Coppola ha speso, in soli due mesi, oltre cinquantamila euro per fare lavori già compresi nel capitolato di appalto per la raccolta dei rifiuti insieme ad un incarico di consulenza ad un avvocato (20.000 euro) per farsi scrivere il nuovo capitolato. 

 Quanto alla raccolta dell’amianto ho chiesto perché non si svolgesse una gara pubblica invece di fare tanti affidamenti. Evidentemente le mie iniziative hanno aperto uno squarcio su alcuni lavori affidati fuori appalto. E soprattutto ho messo il naso in un settore che dovrà provvedere alla gara per la raccolta di rifiuti per 30 milioni di euro. Ho chiesto all’assessore al ramo, avv. Claudio Castaldo, di sapere come venissero spesi i soldi dei cittadini, gli stessi che pagano la TARI più alta della provincia ed il suo stipendio. 

Per tutta risposta sono stato insultato da un funzionario che usurpa un ruolo che non gli compete, ma con le offese non si nasconde la verità. Vito Coppola, mi accusa di essere andato con un cittadino nel suo ufficio per chiedere la rimozione dei rifiuti all’esterno della sua abitazione. Non vedo il problema. I cittadini pagano per il servizio di raccolta dei rifiuti e possono lamentarsi civilmente quando e dove vogliono. Sono gli unici a poterlo fare. 

Lo stipendio di Vito Coppola è pagato anche dal cittadino che ho accompagnato nell’ufficio comunale. Se Coppola non vuole avere a che fare con i cittadini, cambi lavoro. L’amministrazione comunale deve stare al servizio dei cittadini. Coppola dice di non avere le risorse per ripulire l’area antistante l’abitazione del cittadino che munito di telecamera ha documentato gli sversamenti abusivi. E’ una clamorosa bugia. Pochi giorni prima, aveva speso più di 50 mila euro per interventi straordinari (sic!). Ho il sospetto che il netto rifiuto al cittadino sia dipeso dall’appartenza politica.

Credo fermamente che i soldi dei cittadini debbano essere spesi con parsimonia, soprattutto in un momento in cui le famiglie non sono in grado di pagare la tassa sui rifiuti. Il funzionario e l’amministrazione forse non hanno la concezione del numero di famiglie che rateizzano la Tari o che non possono pagare.  Eppure s’ infierisce con pignoramenti sui conti correnti..

Non entro nel merito della missiva farneticante di Coppola perché i consiglieri comunali non devo spiegare nulla ai funzionari. Però alcuni chiarimenti devo farli. Non al funzionario, ma al novello politico Vito Coppola.

Capisco che, a causa dei suoi trascorsi, Vito Coppola abbia avuto una qualche difficoltà ad abituarsi al rispetto della democrazia e dei diritti sanciti dalla Costituzione Italiana, però sappia che i consiglieri comunali sono eletti dal popolo ed hanno legittimazione ad indirizzare e controllare l’azione amministrativa. Sono i consiglieri comunali a dover controllare la gestione amministrativa, non viceversa.

Tra l’altro, io sono stato per ben due volte il primo eletto in Consiglio Comunale, dunque sono rappresentativo di un’ampia fascia di elettorato e di istanze sane che provengono dalla società.  Se un giorno dovessi proporre la mia candidatura per cariche elettive più alte, chiederò il consenso dei caivanesi, non cercherò di impormi con le armi o sovvertendo l’ordine democratico come avrebbero voluto fare i terroristi. Fortunatamente, in Italia, il clima degli anni di piombo, è trascorso da un pezzo. L’Italia ha saputo mettere al bando la feccia terrorista ed hanno trionfato la libertà e la democrazia. Dunque nessuno toglierà a me oppure a qualsiasi cittadino il diritto di parola. Men che meno Vito Coppola.

Le esternazioni di Vito Coppola possono essere ribaltate una per una. Innanzitutto, Coppola dice che sul costo del servizio pesa il personale che andrebbe diminuito almeno di 20 unità. Lui è il responsabile del procedimento e dell’appalto. Spetta a lui scrivere un capitolato mettendo in esubero 20 unità. Anzi, se effettivamente non servono può metterli in esubero anche domani, eppure mi risulta che la ditta abbia assunto per via interinale altri 12 operai.

Il funzionario dice che anche le precedenti amministrazioni hanno dato una consulenza per scrivere il capitolato di appalto, tirando in ballo la gestione commissariale. Se queste consulenze non sono servite a nulla, non vedo perché continuare. L’attuale sindaco dai palchi parlava di discontinuità o mi sbaglio?

Caivano (Na): MAGGIORANZA: Intervista al consigliere Gaetano Ponticelli (F.I)

Caivano (Na): Gaetano Ponticelli interviene sul nostro blog il Notiziario sul web


di Gaetano Daniele



Gaetano Ponticelli
Capogruppo Forza Italia

Consigliere Ponticelli, cosa ne pensa della disoccupazione a Caivano e del reddito di cittadinanza promesso dal Sindaco Monopoli?

Il dramma della disoccupazione riguarda un’emergenza nazionale ed è evidente che servirebbero dei piani straordinari e di emergenza soprattutto per le aree più a rischio come il Sud. Il Comune, come tutti sanno, può fare poco o nulla di fronte ad un fenomeno di così ampie dimensioni ma allo stesso tempo è compito dell’amministrazione cercare di attirare nuovi investimenti, pure privati, capaci di produrre ricchezza e di conseguenza creare le condizioni affinché si creino posti di lavoro.  Ma penso che senza un intervento straordinario ed opportunità varate dal Governo Nazionale e dalla Regione, da soli possiamo fare poco. Poi, gli amministratori locali, in primis il sindaco, rappresentano il primo “front office” con la cittadinanza e spesso siamo bersaglio di critiche e di sfoghi per inadempienze che riguardano altri livelli istituzionali. Sul reddito di cittadinanza aspettiamo novità dalla Regione per lo sblocco di alcuni progetti ed il finanziamento. Certe iniziative nell’ambito delle politiche sociali non dipendono dalla nostra volontà. Infatti, anche per altre prestazioni, il Comune di Caivano fa parte dell’Ambito 19, con i Comuni di Afragola, Cardito e Crispano. E nel coordinamento istituzionale si assumono decisioni rispetto ai fondi che arrivano a livello locale. L’attenzione su questi progetti,  e non solo il reddito di cittadinanza, resta sempre alto. In un momento di crisi e di esasperazione, insomma, le Politiche  sociali rappresentano un nodo cruciale per il buon andamento dell’amministrazione comunale. 

Sarebbe il caso che il Comune organizzi dei corsi di preparazione al lavoro?

Tutte le iniziative sono positive ma penso che, come detto, il problema della disoccupazione non si risolve con i corsi comunali. Ripeto, serve un piano emergenziale perché la disoccupazione sta raggiungendo soglie record e senza investimenti straordinari non si va da nessuna parte.

È veramente in essere l'idea di costruire un gruppo di lavoro dedicato alla formazione di operatori cimiteriali? Ci sarebbero poi degli sbocchi lavorativi per questi operatori?

Ho presentato una proposta perché sono convinto che nel cimitero servano figure specializzate al fine di garantire un servizio sempre di qualità ed efficiente. Oggi non è così. Ci confronteremo in maggioranza e di sicuro uscirà la migliore soluzione possibile per la comunità. E’ evidente che se definiamo un percorso, l’obiettivo è quello di creare posti di lavoro.

 Che tempi si prevedono per realizzare questo lungimirante progetto occupazionale?

Siamo agli inizi dell’iter. La proposta l’ho presentata. Siamo in carica da poche settimane e ci siamo trovati addosso una serie di emergenze legate alle inadempienze delle passate gestioni. Di sicuro in due mesi non possiamo fare miracoli e recuperare i ritardi accumulati nei decenni. Ma certamente, la tematica del cimitero rappresenta una priorità da sviscerare in maggioranza e dopo il confronto ci metteremo all’opera per concretizzare l’idea partorita.

Come mai lei si stava occupando di assistenza in maniera attiva ed ora tale ruolo sarebbe conferito attualmente al consigliere socialista Alibrico? 

Non so a cosa si riferisce. Il consigliere Alibrico ha gli stessi poteri miei e di tutti i consiglieri comunali. Poteri riconosciuti dalla legge. Non mi risultano deleghe particolari in questo settore. Comunque sia, personalmente mi sono occupato e mi occuperò di tutti i settori della macchina amministrativa, esercitando il mio ruolo di controllo sugli atti e sulle procedure ma a me piace pure fare proposte e partecipare alla risoluzione dei problemi. In merito alla riorganizzazione del personale e della macchina amministrativa avanzerò delle proposte al sindaco in linea col programma elettorale e la discontinuità promessa. Soprattutto in alcuni settori strategici, e parlo in generale,  dove ci sono troppe ombre e sospetti. Anche su questo, il confronto in maggioranza è aperto e negli accorpamenti di sicuro bisognerà partire dalle linee guida fornite dall’Autorità Antricorruzione in merito alla decisione di evitare che in determinati settori sensibili ci possano essere sempre le stesse persone soprattutto quando la gestione non è proprio trasparente e, almeno sul piano politico, si evincono scelte e valori non in linea con i nuovi e sani metodi del nuovo corso. E poi a me piacerebbe la creazione dell’Ufficio gare e contratti. Una sorta di “stazione appaltante” affidata al segretario comunale. Un settore delicato da affidare ad una persona competente e lontana da ogni dubbio. Ecco perché parlo del segretario comunale. Garanzia di legalità e di massima competenza. E poi la creazione dell’ufficio Gare e contratti eviterebbe il continuo ed illegittimo ricorso alle proroghe che purtroppo negli anni è diventato una costante per il Comune di Caivano. Bandire le proroghe e creare una struttura ad hoc che si preoccupa solo di gare d’appalto. In linea con le leggi in materia e gli indirizzi dell’Anticorruzione in merito all’uso spregiudicato dell’istituto della proroga. Da utilizzare solo in casi eccezionali. Questa significa discontinuità e nuovo corso. E il primo garante di questi interventi nuovi, radicali ed efficienti è proprio il nostro sindaco Simone Monopoli. In tre mesi di amministrazione il sindaco ha dimostrato di essere un vero leader e garante del progetto elettorale votato dalla città. Sempre più orgoglioso e convinto di aver sostenuto la persona giusta per governare Caivano all’interno di una logica positiva, sana, di legalità e di buon governo”. 

Lei ha avuto uno straordinario consenso elettorale con fiducia degli ambiti sociali più varii, non sarebbe più giusto conferire a lei mansioni che attengano alle politiche sociali e la solidarietà?

Non penso perché sarebbe riduttivo. L’ho già spiegato. Il mio compito di consigliere comunale riguarda il controllo sugli atti e la possibilità di avanzare proposte su tutti i problemi che bloccano lo sviluppo di Caivano. Sono un consigliere presente; leggo gli atti e cerco di sviscerare soluzioni da avanzare in aula e nelle riunioni di maggioranza. Siamo una squadra compatta. Una grande famiglia. E come tutte le grandi famiglie, discutiamo, ci confrontiamo, ma quello che non sarà mai messo in discussione è la fedeltà al mandato elettorale, al progetto amministrativo, ai valori che esprimiamo e soprattutto non sarà mai in discussione il sostegno al sindaco Monopoli. Persona capace, onesta e disinteressata. Caivano non può perdere questa opportunità. Le persone oneste, serie e senza interessi spesso non se la sentono di mettersi in gioco in un contesto litigioso, avvelenato come quello di Caivano. Monopoli ci ha messo la faccia su nostra richiesta e sarà sempre tutelato da chi invece vuole tornare indietro ripristinando vecchi valori e metodi che non hanno fatto bene alla nostra città. Anzi, l’hanno condannata a morte. Adesso, almeno, c’è la speranza che qualcosa può cambiare. Qualcosa sta cambiando. Ma serve tempo. Alla fine dei cinque anni tireremo le somme. 

"Basta coi soliti nomi della politica" Ecco chi è il nuovo asso del Cav

Sindaco di Milano, Silvio Berlusconi lancia Adriano Alessandrini




Certo, la prima opzione resta sempre Paolo Del Debbio, il popolarissimo conduttore televisivo che nell'era Albertini fu assessore a Palazzo Marino e che nel '93-'94 fu tra i fondatori di Forza Italia. Alla festa per i 40 anni di Licia Ronzulli, Silvio Berlusconi si è lasciato andare a qualche confidenza sui suoi desiderata per il candidato sindaco del centrodestra a Milano, dove si voterà nella primavera 2016. "Ho in mente un paio di nomi" ha confessato a Palazzo delle Stelline. Uno, appunto, è quello di Del Debbio, uomo lontano dalla politica e fuori dai giochi di partito, e che per questo potrebbe avere grande appeal sull'elettorato moderato in una fase in cui, ha spiegato lo stesso Berlusconi, "i politici sono in crisi di popolarità e di consensi".

Il secondo nome accanto a quello di Del Debbio è invece un inedito assoluto nella ridda di potenziali candiati (come Daniela Santanchè o Paolo Romani) di cui s'è parlato nelle ultime settimane. Trattasi di Adriano Alessandrini, ex sindaco di Segrate, nota per essere la città in cui nacque Mediaset e in cui il Cavaliere ha costruito Milano 2. Lì Alessandrini è stato sindaco per due mandati . Dopo il suo addio al municipio, il centrodetra ha incassato una storica sconfitta consegnando il Comune al candidato della sinistra Paolo Micheli. Il nome di Alessandrini, come riporta il Corriere della Sera, sarebbe stato fatto più volte nel corso della serata nei tanti conciliaboli che il leader di Forza Italia ha avuto con esponenti del partito nel corso della serata.

La congiura vaticana contro il Papa Tutti i nomi: chi trama contro di lui

Papa Francesco, gli schieramenti in Vaticano: chi sta con lui e chi rema contro il Pontefice




Non è un segreto, le riforme avviate da Papa Francesco hanno creato tensioni e fratture tra i fedeli, con i più conservatori che hanno preso le distanze dal pontefice. Ma anche all'interno delle gerarchie ecclesiastiche ci sono contestatori più o meno accaniti, così come ci sono fedelissimi che sostengono la linea di Bergoglio. In vista del Sinodo sulla famiglia di ottobre, papa Francesco ha nominato come padri sinodali eminenti figure di entrambi gli schieramenti per garantire una discussione equa e il più possibile costruttiva. Certamente, visti i malumori in particolari sulle unioni di fatto, comunione ai divorziati e apertura agli omosessuali, non sarà un Sinodo facile. Ma vediamo chi sono gli oppositori e gli alleati del Papa.

I sostenitori -Tra i più vicini alle posizioni di Bergoglio troviamo il cardinale Walter Kaspar, teologo tedesco; il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga, grande elettore del Papa; il prefetto della Congregazione per il clero, Beniamino Stella; il rettore dell'Università cattolica argentina e teologo di fiducia di Francesco, Victor Manuel Fernandez; l'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, che Bergoglio ha nominato cardinale e che è impegnato sul fronte dei migranti. Sostenitore di Francesco è anche il presidente di Caritas internationalis e arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle.

I detrattori - Le riforme di Bergoglio, invece, sono invise a gran parte del clero americano, tradizionalmente più conservatore. Ma non mancano forti contestazioni anche all'interno delle Mura leonine. Tra chi si oppone alle aperture dottrinali di papa Francesco nella Curia romana: il cardinale Raymond Leo Burke, che ha più volte detto di non condividere molte scelte del pontefice; il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino, porporato della Nuova Guinea che secondo molti sarebbe il candidato dell'area conservatrice del Collegio cardinalizio in un futuro Conclave. L'arcivescovo di Bologna Carlo Caffara; il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Gerhard Ludwig Müller; l'arcivescovo di Milano, Angelo Scola e quello emerito di Madrid, Antonio Maria Rouco Varela.

I neutrali - Infine la schiera di chi sta a metà, né con e né contro. Tra i neutrali il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio; monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa pontificia e segretario di papa Benedetto XVI.

Perché le multe costeranno di più: cosa pagheremo, e soprattutto quanto

Le multe costeranno di più: su le spese per la notifica




Passano a 15,23 euro, come riportato da Italia oggi, le spese di accertamento e notifica sui verbali di violazione al codice della strada, fatti dalla Polizia Stradale.  È quanto si prevede nel testo del dm Interno 8.7.2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.214, con cui si determinano i nuovi importi per i trasgressori del Codice della strada, quando le violazioni sono accertate dalla Polizia di stato.

Il nuovo sistema - Dal 16 settembre 2015, i verbali conteranno, oltre all' importo della sanzione, anche la somma di 15,23 euro come spesa di notifica, i cui costi sono anticipati da Poste Italiane. Il dm specifica che entro il 30 novembre e il 31 maggio di ogni anno il Servizio Polizia Stradale provvede a verificare le spese di accertamento e di notifica dei verbali  dovute a Poste. Con tali somme, si leggo e nel decreto, si rimborsa la società Poste Italiane per la fornitura degli adeguamenti dei software, già nella disponibilità della Polizia Stradale, nonché per i costi relativi all' hardware e al software necessari a supportare tali applicativi. Sotto questo profilo il dm prevede inoltre che i vertici della Polstrada potranno rimodulare gli importi dovuti per le spese di notifica, alla luce di modifiche normative, ovvero sulla base dei maggiori o minori costi di accertamento per il responsabile del pagamento, derivanti dalle innovazioni tecnologiche e dall'applicazione di nuove soluzioni informatiche ai servizi resi da Poste Italiane alla stessa Polizia Stradale.

"ABOLIAMO IL SENATO" La sfida finale di Matteo Renzi

Riforma del Senato, la sfida finale di Matteo Renzi a Grasso: abolire Palazzo Madama




Più che un piano B, un terremoto politico. Di fronte alla possibile scelta del presidente Pietro Grasso di riaprire i giochi sull'articolo 2 della riforma del Senato, quello che dispone la non elettività dei futuri senatori, il premier Matteo Renzi avrebbe pronta una mossa che destabilizzante è dir poco: "Abolire il Senato, del tutto". Del progetto, clamoroso, ne parla il Corriere della Sera all'indomani della decisione del governo di andare avanti a tappe forzate e portare in aula il ddl Boschi subito, senza trovare un accordo in Commissione e nonostante le opposizioni, il leghista Roberto Calderoli in testa, abbiano deciso di rinunciare alle loro decine di migliaia di emendamenti. 

Le due ipotesi in campo - Si tratterebbe, è evidente, di un ricatto a Grasso, che in queste ore ha fatto filtrare irritazione per il pressing dell'esecutivo. Se si dovesse rivotare l'articolo 2, approvato già una volta a Palazzo Madama e a Montecitorio, di fatto verrebbe a cadere tutta l'impostazione del governo, che così si troverebbe a un bivio: o rilanciare o dimettersi. Tutti, tra i renziani, escludono la seconda opzione e dunque si sta già preparando il rilancio nel caso di brutte sorprese da Grasso. Il rischio di pasticci, con una riforma costituzionale ridisegnata in fretta e furia, è concreto. Una delle ipotesi sul tavolo è la reintroduzione della elettività dei senatori nel comma 5 del disegno di legge, e lo stesso ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, al Corsera, l'ha in parte confermato pur parlando di "tecnicismi". La questione di fondo è, infatti, capire chi vuole davvero mandare a casa Renzi attraverso il voto sulla riforma. Anche per questo il premier sarebbe disposto alla ipotesi due, il rischiatutto finale, definitivo. "Tanto vale abolirlo", è la frase sibillina che circola negli ambienti vicini a Palazzo Chigi, e a qualcuno tra Nazareno e Palazzo Madama questa mattina fischieranno le orecchie.